Capitolo 6

 

Il Vescovo dei Marsi

 

 

 

 

Quando raggiunsero la Costarella ravvisarono una grande agitazione  tra la gente del paese assiepata tra la piazza centrale e la chiesa.

Nel giardino del palazzotto addossato alla montagna le donne raccoglievano fiori conversando animatamente. Dal portone d’ingresso  sciamavano orde di ragazzini che schiamazzando salivano la scalinata di corsa per raggiungere il piazzale rotondo lastricato da caratteristici mattoni esagonali rossicci, la meridiana al centro della facciata sud dell’edificio segnava le undici.

“Che succede?” chiese incuriosito Luca riuscendo a trattenere per un braccio la comare Emma  che correva verso i magazzini .

“Arriva il vescovo!”

“Ci mancava anche questa!”

Considerò ad alta voce Barbara,  che aveva indirizzato lo sguardo  verso la piazza . Accanto alle comari sedute in cerchio a cucire e chiacchierare aveva infatti scorto quattro carabinieri che  schioccavano con abilità le cicche di sigaretta nella feritoia della fogna davanti al monumento ai caduti , a pochi passi dal portale d’ingresso della chiesa del Redentore.

Luca  l’ammonì con un’occhiataccia poi la prese per mano e insieme si unirono alla folla festante che si dirigeva verso la via del Braccio per accogliere l’alto prelato.

“Il vescovo!Il vescovo!” Gridavano i ragazzini “E’ arrivato il vescovo!”

La voce si propagò di cortile in cortile, la Costarella rimase deserta, il vecchio Sante, quello che la gente credeva lo scemo del villaggio  , seduto ad un tavolo della bottega, accanto alla porta d’ingresso al di sopra della quale si distingueva  un capitello con incise le lettere F.D.M , osservò perplesso il lungo corteo di anime che come impazzito correva verso l’estremità del paese.  Si alzò dalla sedia, s’appoggiò al muro di pietra della casa di fronte, e in pochi minuti raccolse una mezza dozzina di monete dai passanti distratti.

Sua Eccellenza Monsignor Bagnoli Vescovo dei Marsi  era arrivato per amministrare la Cresima ai ragazzi della piccola frazione.

“Padre potreste accompagnarmi dal barbiere prima di celebrare la funzione? Questa mattina non ho avuto il tempo di radermi.”Domandò il Vescovo al parroco.

Il sacerdote, sorpreso da quella curiosa richiesta,  restò un istante a riflettere dubbioso sul da farsi, poi cercò tra la gente accalcata intorno al nuovo arrivato.

“Michelino!”Gridò.

Un ragazzino magro e scapigliato avanzò dal retro della folla.

“Michelino!Vai ad avvertire Peppe l’ebreo!”

Il marmocchio annuì col capo e corse via.

Peppe era un semplice contadino ma se necessario non sdegnava  di arrotondare il magro guadagno con rasoio e pennello.

Quando il messaggero lo avvertì della visita  di un cliente tanto importante vacillò:

“Chi?” Domandò sperando di aver capito male.

“Proprie lu Vescovo  ! Quie paccuto. St’ arrivanne co'  zi' Prèvete!”

L'uomo si rivolse allora alla moglie che assisteva preoccupata al colloquio:

“Portami l’asciugamano migliore per Sua Eminenza!”

Seguito da un codazzo di mocciosi e preceduto dal curato sopraggiunse come un Santo in processione il Monsignore.

Il contadino, emozionato, lo invitò ad entrare.

“Buongiorno Eminenza!Accomodatevi.Sedete qua!”

Nell' offrirgli la sedia di vimini  s’avvide però del suo pessimo stato e  la rimosse repentinamente mentre l’illustre ospite s’accingeva a sedere. Don Urbano, il volto accigliato, fece appena in tempo a sorreggerlo prima che questi ruzzolazze a terra.

L'improvvisato barbiere,  imbarazzato,  si guardò intorno valutando nel frattempo la ragguardevole mole del porporato,   poi avvicinò il barile accanto alla legnaia, lo strofinò energicamente con il palmo della mano per una pulizia alla buona  e lo invitò a sedere.

Gli dispose garbatamente l’asciugamano buono  attorno al collo impugnò il pennello e cominciò ad ammorbidirgli la barba.

“Sua Eminenza…”tentò di chiedergli.

“Dimmi figliolo.” 

“Sua Eccellenza…, dovrei…dovrei chiedervi…posso domandarvi se…”

Spazientito da tanta esitazione  il Vescovo lo invitò a chiedere senza timore.

“Eccellenza” proseguì impacciato “le posso dare qualche pizzicotto?Le persone vecchie come lei hanno la pelle rugosa,per stirarla ci vogliono le punta delle dita.”

Don Urbano lo fulminò con uno sguardo poi , rivolto un sorriso di circostanza al porporato ,  invitò Peppe a proseguire.