DIARIO
A.C. Pagliara
Il momento più atteso era tuttavia quello della partita di calcio contro la squadra di calcio dei Castellicchi.
Castellafiume è un comune che dista da Pagliara,che ne è una frazione,circa tre chilometri e, come spesso accadeva a quei tempi, tra gli abitanti dei due paesi non correva buon sangue .
Non era raro il caso che si venisse alle mani.
Vincere la consueta partita di mezz'agosto diventava una questione
d' onore e le tifoserie non erano meno sanguigne dei calciatori in campo.
Sul podere di Nannina o su quello accanto di Edda ,nei pressi del bivio,con un clima torrido o sotto un cielo carico di nuvolosi grigi,non aveva importanza,cominciava palpitante la sfida.
La difesa a tre formata dall'atletico Marco Tiddi dal granitico Sandro Paolucci ,coppia di terzini insormontabile,e dallo scattante Fabrizio Carletti, attente sentinelle alla porta difesa dal sicuro Remo Di Marzio, era supportata qualche metro più avanti ,dall'agile Paoletto Milia a copertura del centrocampo composto dallo sgusciante Gianni Di Marzio,dal vigoroso Massimino Ombres e dal guizzante Paolo Di Marzio, preziosi suggeritori per i micidiali attaccanti ,il rapido Tonino Meco e il poderoso Sergio Lustri, in panchina, pronti ad eventuali sostituzioni, il veloce Paoletto D'Innocenzi , l' imponente Bruno Di Marzio e l'opportunista Maurizio Di Marzio.
Sì lo so! Giocavamo in nove,ma il rettangolo di gioco, non consentiva la contemporanea presenza in campo di ventidue giocatori.
Vincere era imperativo.
Su quel campetto a conca ,sassi e radici sporgenti mettevano a dura prova l'equilibrio dei giocatori muniti di scarpe da ginnastica consumate in punta o di semplici mocassini sfondati.
Si inseguiva il pallone di cuoio, senza applicare evolute tattiche di gioco,correndo in discesa verso il cerchio di centrocampo, tratteggiato qualche ora prima con la calce,per poi risalire verso la porta avversaria per infilare l'incolpevole portiere avversario.
Le porte erano delimitate da due maglie piuttosto vistose appoggiate sul terreno a guisa di pali, immobilizzate da un paio di grossi sassi, rimpiazzate, in caso di gara di particolare interesse ,da lunghi bastoni interrati sormontati da una corda tesa per delineare un' approssimativa traversa.
Spesso procurarsi nove maglie dello stesso colore era problematico, di conseguenza non era agevole riconoscere i propri compagni di squadra
durante le convulse fasi di gioco, l'unica soluzione possibile era che uno dei due schieramenti scegliesse il completo "Torso nudo",collezione "Arrangiatevi" del noto stilista "Nature", per distinguersi dall'altro che indossava la maglietta.
L'incontro aveva una durata indeterminata ,spesso terminava a sera inoltrata per lo sfinimento di una delle due formazioni con risultati astronomici del tipo 14 a 10.
Dal bordo del prato,anch'esso piuttosto indefinito,salivano alte le grida d'incitamento delle ragazze e quelle d' ammirazione dei nostri fratelli e genitori che assistevano alla partita, motivo d'orgoglio per tutti noi che davamo l'anima in campo.
Di tanto in tanto si andava a giocare in trasferta a Castellafiume con l'intero seguito dei supporter.
Percorrevamo entusiasti i tre chilometri che ci separavano dal campo avversario,si trattava infatti di disputare un match vero su un terreno di gioco pianeggiante demarcato da linee laterali, d' area e di centrocampo,
cercando di segnare in una porta reale provvista di pali e di traversa.
Vincere fuori casa era esaltante,l'incoraggiamento dei nostri sostenitori pungolava il nostro entusiasmo fornendo insospettabili energie a quelle nostre gambette che sgambettavano spedite verso l'area avversaria alla ricerca spasmodica del goal che poteva darci la vittoria e la gloria imperitura.
Un pomeriggio ci recammo a giocare su un magnifico campo d'erba, a Petrella Liri ,un paesino nei dintorni,il risultato era fermo sull'insolito punteggio di due a due, improvvisamente, a seguito di una corta respinta della difesa avversaria , la palla s'impennò scendendo a campanile verso di me , eccezionalmente spintomi in avanti ,mi coordinai ed appena fu alla giusta altezza ,riuscì ad effettuare una splendida rovesciata calciando con forza di collopieno, il pallone s'infilò sibilando nel sette ,alle spalle dell'incolpevole portiere del Petrella Liri scatenando l'entusiasmo dei tifosi.
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