

DIARIO
...intanto in Italia...
Il 28 ottobre del 1956 i bersaglieri entrano a Trieste,restituita
alla sovranità italiana,ma la morte di De Gasperi e l’alluvione di
Salerno riportano l’animo della gente nel limbo dell’insicurezza.
Non serviranno a dissipare questa nebbia d’incertezza i
successivi governi Fanfani,Segi e Scelba.
Grandi è eletto presidente della Repubblica mentre Duilio Loi è
campione europeo dei massimi.
Siamo ormai nel 1955 e il 19 novembre di quell’anno nasce
“Lascia o raddoppia?” un quiz condotto da un italo americano che
farà molto parlare di sè e ancor oggi è più che mai sulla cresta
dell’onda, si tratta di Mike Bongiorno.
Il Milan vince ancora lo scudetto ma si affaccia sulla scena
calcistica una nuova forza, è la Fiorentina di Fulvio Bernardini.
La
Rometta persevera negli alti e bassi di un anomino centro classifica.
In quello stesso anno ancora una tragedia ,centrotrentadue
minatori italiani periscono nel pozzo del Boi du Cezier in Belgio
mentre alle 23,22 del 25 luglio l’Andrea Doria, fioreall’occhiello
della marina italiana,viene speronata dalla motonave svedese
Stokolm,muoiono cinquantaquattro persone.
Nonostante tutto l’economia comincia a tirare e il benessere
s’allarga,il 19 maggio a San Donato Milanese cominciano i lavori
dell’autostrada del sole che collegherà Milano con Napoli.
Mario D’Agata è campione del mondo,ma non c’è il tempo
neppure per gioire , a Terrazzano, in una scuola elementare muore
Sante Nzzaro nell’eroico tentativo di salvare alcuni scolare e le loro
maestre dalla furia omicida di un pazzo sanguinario asserragliato con
un fucile a carne mozze all’interno di un’aula.
Il 31 agosto del 1957 viene seppellito Benito Mussolini in un
cimitero nei pressi di Predappio e si pone fine,con un ultimo rigurgito
di nostalgici giunti da ogni parte del paese, alla triste avventura di
questo emblematico e singolare personaggio che aveva dipinto di nero
ogni angolo e ogni casa degli italiani per più di un ventennio.
Ha inizio contemporaneamente la migrazione della mano d’opera
italiana dalle regioni del sud a quelle del nord maggiormente interessate al boom economico e allo stesso tempo comincia
anche la ghettizzazione di queste nuove forze lavoratrici nelle
periferie delle città settentrionali.
Nello stesso anno la Fiat tira fuori dal cilindro il suo capolavoro la
Fiat Cinquecento,ne saranno vendute oltre quattro milioni di
esemplari fino all’agosto del 1975 quando sarà sostituita definitiva-
mente dalla Fiat 126, tra le altre anche casa Tiddi ne acquisterà un
paio.
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