DIARIO

I secoli d'oro

Le figurine! Che spasso collezionare quelle dei calciatori,degli assi dello sport ma soprattutto quelle dell’album “I Secoli d’oro”dedicate al Rinascimento. Ricordo quando papà mi regalò quello splendido album colorato,in copertina campeggiava l’eroica figura di un prode cavaliere con una luccicante armatura in sella ad un magnifico destriero ornato con preziosi e colorati finimenti.
Eravamo andati,come accadeva di sovente la domenica,il traffico era scarso, a sbrigare qualche commissione al quartiere Prati,si fermò come di consueto dal giornalaio per acquistare il giornale ,incontrò con il suo sguardo i miei occhi nascosti dalle spesse lenti che osservavano incantati l’album appeso con una molletta alla tettoia dell’edicola, la bocca socchiusa ,la manina racchiusa nella sua ,immobile.
Infilò il quotidiano sotto il braccio mi sistemò tra le sue gambe per liberare la mano ed estrarre di nuovo il portafoglio dalla giacca,poco dopo stringevo felice l’album nella mano mentre una decina di pacchetti di figurine facevano capolino dalla tasca del mio cappottino.
Quei paesaggi da fiaba popolati da maghi,streghe ,re e valorosi paladini che combattevano su prati erbosi nei pressi di leggendari castelli eccitarono la mia fantasia suscitando in me la smodata passione che da allora provo per la storia.
Purtroppo a Fabrizio la mia collezione piaceva poco per lui esistevano soltanto i calciatori e i campioni dello sport.
Quando giocavamo a “soffietto” o a “pari e dispari” per vincere le figurine mancanti, mi affidavo alla sua abilità, io ero una vera frana ed ogni volta che tentavo la fortuna perdevo immancabilmente decine e decine di “doppioni”.
Una figurina difficile da trovare all’epoca era quella del calciatore Pascutti del favoloso Bologna anni ‘60,quando finalmente riuscì a scovarlo nell’ennesima bustina completai l’album finalmente gonfio di figurine e coccoina ma...a quel punto i giochi erano fatti non restava che aspettare l’inizio del campionato successivo.
Era il magico momento della grande Inter del “mago” Herrera e lo squadrone nerazzurro trionfava in Italia ed Europa con la mitica formazione: Sarti,Burnich, Facchetti,Bedin,Guarneri,Picchi,Bertini, Mazzola,Suarez,Corso e Jair. Un pomeriggio di pioggia di una delle tante domeniche trascorse in casa a guardare la televisione seguì una loro partita e fu amore a prima vista.
Quando l’Inter giocava a Roma con la Lazio zio William,patito biancazzurro, mi portava con sè allo Stadio,quei minuscoli omini che correvano dietro a un pallone invisibile ai miei occhi però mi procuravano solo vertigini e un forte mal di testa.
Quella che credevo un’incrollabile fede durò fino ai primi anni ottanta quando,dopo lo stallo degli anni settanta nei quali a tutto pensavo tranne che al calcio, incontrai il vero amore e il mio tifo si colorò di giallorosso.
La domenica mattina mi recavo spesso con papà al Totocalcio a trovare zio William. Era una pacchia! Zio mi regalava sempre matite,penne e block notes su cui disegnare pupazzetti e attaccare “doppioni”. I lunghi corridoi e gli stanzoni di piazza Maresciallo Diaz diventarono ben presto familiari , qualche anno dopo cominciai a lavorare lì come ausiliario guadagnando i primi quattrini per acquistare i miei dischi preferiti...ma questa è un’altra storia.
Con l’aiuto di Fabrizio composi il mio primo libro che intitolai il Librone,un grande blocco quadrato con centinaia di pagine, copertina in plastica rosso fiamma; incollai su quei fogli figurine d’ogni specie,calciatori,dinosauri,animali e piante, il tutto diviso per categorie ,accanto ad ognuna una breve didascalia .

-14-
pagina precedente
pagina successiva