DIARIO
...la famiglia cerca casa
E’ bene puntualizzare che i due sposini non aspettavano affatto
Paolo, ma Aurora se è vero come è vero che l’amico Milani scriveva
quattro giorni dopo il lieto evento non avendo avuto ancora
evidentemente la buona novella: “la mia cara Bice sta terminando i
due corpettini per Aurora e in questi giorni te li faremo avere con
pacchettino postale. Fai alla tua Nanda tutti i nostri più cari e
affettuosi auguri per un parto sano e felice che porti nuova gioia e
serenità alla tua famiglia e che Pierino e Aurora siano la vostra
consolazione e la gioia della vostra vita.”
Anche se non era una femminuccia Paolo diventò presto il cocco
di papà forse perchè, meno piagnone del fratello,era più disposto a
girare per l’Italia insieme all’impavido genitore provetto guidatore
croce e delizia sin da allora delle varie amministrazioni comunali e
dei pizzardoni della città eterna.
Proprio in quegli anni infatti comparve in casa Tiddi - anzi in
Garage Tiddi - (argh...che battutaccia!) la prima fiammante utilitaria,
una giardinetta orgoglio e vanto del nostro papone nazionale.
Nel frattempo era scaduto anche il nuovo contratto d’affitto e
Walteruccio e Nandina fecero di nuovo le valigie per lasciare via
Garibaldi.
Il 28 marzo dell’anno del Signore 1955 comprano dal
commendator Vittorio Miconi l’appartamento di via Gaetano Capocci
24 composto da tre camere,cucina e bagno.
Intanto da Milano il sig. Vignaga si trasferisce a Bergamo e
papà ,grazie all’aiuto del solito Rino Milani, riesce ad affittare di
nuovo l’appartamento di via Diomede, divenuta nel frattempo via
Terragni, al sig. Alberto Redi, alias Carmelo Rapisarda che poco
puntuale nei pagamenti fece penare non poco il dottor Tiddi , per
farsene un’idea basterebbe dare una rapida occhiata ai telegrammi che
i due si scambiavano ogni fine mese.
Finalmente il 17 aprile del 1956 viene ultimato l’acquisto
dell’appartamento di via Capocci.
La nuova casa sorgeva in una zona allora piuttosto periferica che
presto sarebbe diventata densamente popolata ,oggi è tra le più belle
di Roma,non fosse altro perchè pochi mesi dopo diede i Natali
all’autore di questo diario,il sottoscritto.
Ma passiamo di palo in frasca e con un volo pindarico torniamo
a quegli anni.
Un importante cliente delle assicurazioni Generali con il quale
Walter aveva spesso contatti era Pietro Zeppieri,proprietario di una
autolinea urbana ed extraurbana. Quest’uomo avrebbe avuto di lì a
poco un ruolo importante nella carriera di papà , ma è presto per
parlarne, ci basti sapere per ora che era anche titolare di una propria
compagnia d’assicurazioni e conoscendo le qualità professionali del
Tiddo gli faceva una corte serrata nella speranza di assumerlo.
Nel 1955 la famigliola che fino ad allora era andata in vacanza a
Pagliara ospite di nonna Giulia,sorella di nonna Aurora, o di zia
Maria,decise di acquistare una casetta in paese.
A dire il vero l’alloggio l’avevano già comprato alla periferia del
paese,Pagliaterra appunto, e seppur tentato dall’acquisto di una villa a
Fontinova per sole seicentomilalire,papà optò infine per una posizione
più centrale. Fu così che per un costo di quarantalire al metroquadro
fu acquistato quel pezzetto di terra sotto la Piazza San Salvatore che
sarebbe diventata con una spesa totale di novecentomilalire,qualche
mese dopo “villetta Fernandella”.
Nel frattempo stava maturando nel ventre di mamma quel che
dai più insigni storici e scenziati è indicato come il capolavoro
indiscusso ed irripetibile delle lascive e tempestose notti dei focosi
amanti, il sottoscritto.
Anch’io non ero molto atteso v,si desiderava completare
l’allegra famigliola con una dolce femminuccia che avrebbe portato
quel tocco di gentilezza che i due maschiacci non avrebbero mai potuto
regalare ai coniugi Tiddi.
E’il 5 aprile 1957 il miracolo si compie.
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