DIARIO
Lo storico evento commentato dall’inconfondibile voce di
Nicolò Carosio tenne incollato alla radio l’orecchio di metà della
popolazione in quei fatidici giorni di aprile .
“Signori e signore buongiorno, sono le sette del mattino di
venerdì 5 aprile e nella clinica “Regina Elena” di viale Giulio Cesare
in Roma, la signora Fernanda sta per dare alla luce la sua creatura.
Sarà la tanto sospirata femminuccia?”
Interrompiamo un momento la radiocronaca per puntualizzare
che, a dire il vero, il parto gemellare era già previsto, infatti il Dott.
Gastone Ambesi nel commentare la radiografia effettuata da
Fernandella il 25 febbraio dello stesso anno, scriveva:
“L’indagine radiografica diretta dell’addome mostra presenza di
gravidanza gemellare con feti all’ottavo mese circa ben ossificati.”
La ghiotta notizia non era tuttavia trapelata perchè era stata
concessa l’esclusiva del parto alla Rai.
Torniamo ad ascoltare la voce di Carosio.
“ Mi sembra di udire un vagito...proviene dalla sala parto...ma sì
ora è chiaro e distinto...abbiamo quì il padre, non osiamo intervistarlo
è in trepidante attesa...un momento...chi sta uscendo? Ma sì è
l’infermiera! Cosa dice? E’ una bambina! Evviva! Sig. Tiddi...Sig.
Tiddi....macchè è già lontano...raggiante. Dov’è andato? A telefonare.
Ma sì certo vorrà avvertire parenti ed amici.Auguroni!
Cari ascoltatori, finalmente in casa Tiddi è nata la tanto
sospirata Aurora...ma...un momento...cosa? Aspettate un attimo...
siamo in collegamento diretto con la sala parto. Un nostro
collaboratore è dentro per noi...sì’...capisco...ti passo la linea!
Gentili ascoltatori, sembra ci siano novità passo la linea al
collega.”
“Buongiorno, perdonerete l’emozione, ma pare...anzi è certo!
Sta per nascere un secondo bambino!
L’ostetrica sente al tatto qualcosa di duro. Sarà un maschio!
Sì...sì non è affatto divertente...ma cos’è che sta venendo fuori? Cosa!
Non credo ai miei occhi...un paio di occhiali! Incredibile signore e
signori per ora son venuti alla luce soltanto un paio di occhialoni con
lenti piuttosto spesse...ma...un istante...e adesso? Eccolo! Fa
capolino...è un maschietto...un pupetto con gli occhiali!?
Tentiamo d’intervistarlo! Solo un istante...ci dica qualcosa...
“Ma me volete rida’ l’occhiali! Nun vedo ‘n tubo!”
Bello,grande e grosso inforcai le lenti ,socchiusi gli occhietti
becalini tentando di guardarmi attorno,poi...intuito un albo di Tex sul
comodino cominciai a leggere avidamente le palpitanti avventure
dell’intrepido ranger noto anche come Aquila della Notte.
A questo punto vorrei illustrare la mia interessante teoria che
spiegherà a tutti voi, e in particolare alla mia cara moglie, il perchè
non mi è possibile indossare indumenti stretti ed attillati chevero, che
renderebbero ancor più evidenti certe mie particolarità da circo specie
all’altezza del cavallo dei pantaloni.
Il semplice motivo è presto detto.
Mentre si nuotacchiava nel ventre materno, Aurora, sempre
piuttosto prepotente e invadente, si era impadronita dell’intero sacco
amniotico, lasciandomi relegato in un buio ed angusto cantuccio,
piuttosto maleodorante, nei pressi della parte terminale dell’intestino.
Quindi,cara Lety, quando sostieni che sembra che io porti i
vestiti del mio fratello maggiore, pensa sempre a quanto ho sofferto
allora.
Bando agli scherzi. Torniamo a bomba. Boom! Mamma mia che
cazzata!
Il 25 settembre di quell’anno il sig. Redi, nella solita lettera che
tentava di giustificare il consueto ritardo nel pagamento dell’affitto
dell’appartamento di Milano, definiva me ed Aurora “ due splendidi
gemelli”. Naturalmente si riferiva soltanto a me, ma non poteva
certamente fare un simile torto alla mia sorellina che sarebbe cresciuta
altrimenti con gravi turbe psitiche causate dal trauma infantile che le
sarebbe derivato dal prendere coscenza della sua pochezza al suo
confronto.
Paolo e Piero invece avevano già capito con chi avrebbero avuto
a che fare, ma consolati dai miei, forse anche aiutati da qualche anno
in più sulle spalle, riuscirono a superare l’impatto con la dura realtà:
ero il più bello!
Tipici prodotti del benessere e del boom, crescemmo come molti
prodotti dell’epoca, oggi disoccupati o al più precari: al plasmon, belli
cicciotti e rotondi, con scarsa attitudine alla lotta. Io particolarmente
belloccio,come d’altronde sono ancora oggi,Aurora un po’ piagnona
e fija de’...,come d’altronde è ancora oggi.
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