DIARIO
Caccia alla topa
Con l'arrivo degli anni di piombo si cominciò a fare sul serio anche in amore e furono cazzi amari, mi capitò così d'inciampare nel primo bacio nei pressi di villa Ada ,una maldestra dentata contro le labbra socchiuse di una certa Mariella che non credo restò molto soddisfatta della mia performance infatti il giorno dopo ad una festa già limonava con un altro e la storia, more solito, finì ancor prima di cominciare.
Dimenticai Mariella, molto presto, tentai di scordare Nunzia, prova molto più ardua, poi incontrai Tiziana soprannominata Cicala, non stava mai zitta, ho già parlato di lei e del suo reggiseno rosa, ricordate?
Tenera, deliziosa un amore breve ma troppo intenso per poterlo dimenticare in fretta soprattutto perché le volli bene, al solito, in quel cazzo di paesetto sprofondato in mezzo ai monti.
La toponomastica ,nel senso di studio della topa, ,insomma non era il mio forte , non ero ancora riuscito ad avvicinarmi abbastanza da mettere a fuoco la "materia" , preferii pertanto ,per il momento ,pazientare e coltivare altri interessi, tra questi, come già accennato, privilegiai la
musica.
Come migliaia di ragazzi anch'io finii per suonare in un complesso,
l'eminenza grigia del gruppo era il mio compagno di banco, Giacomo Cillo, un geniaccio mezzo fatto alla Syd Barret, sicuramente l'amico che più di ogni altro segnò con la sua spiccata personalità quei giorni particolari in cui si cresceva per diventare grandi influenzando alcune mie scelte.
Dapprima lo accompagnavo in un garage nei pressi di via Mascagni dove suonava con alcuni suoi amici, poi, visto che anche per me la chitarra era diventata una buona amica, cominciammo a strimpellare insieme.
Giacomo aveva già realizzato un suo mostruoso progetto musicale, la stesura di un'opera psichedelica, "Orgasmo tra vita e morte in una stanza d'albergo" , l'allegra brigata di menestrelli si mise al lavoro e in poco meno di un mese incise la lunga suite che ancor oggi conservo tra le mie reliquie post-adolescenziali, l'autore alle tastiere e alla chitarra acustica, Franco Giuffrida al basso, Nicola Perrone alla chitarra classica, Fabrizio Tiddi alla batteria coadiuvato dallo stesso Giacomo e da Fabrizio Sarti Magi alle percussioni , il sottoscritto alla chitarra elettrica ed acustica, tecnico del suono Andrea Tani, curioso esemplare di pianista di conservatorio, certamente il più dotato musicalmente tra noi, che preferiva registrare i brani su un vecchio registratore a bobine obsoleto già a quei tempi ,piuttosto che suonare con noi.
Lo "studio di registrazione" venne installato nella sala da pranzo dell'artefice di testi e musiche ,al quarto piano di un palazzone di via Tigrè 40 int.10 , il suo sciagurato cane abbaiava disperato ,la vescica pareva esplodergli, ogni volta che uno di noi si dirigeva verso la porta dell'appartamento elemosinava una "passeggiata" con lo sguardo implorante ed il guinzaglio in mezzo ai denti .
Infine ,misericordioso ,rientrava il padre di Giacomo ,sfigatissimo patologo legale, non osava neppure avvicinarsi a quelle inquietanti figure al di là della porta a vetri che picchiavano sui tamburi e sodomizzavano le chitarre, passava accanto alla camera da letto dove spesso qualcuno di noi s'intratteneva ,diciamo così, con disinibite fanciulle , prendeva quella povera bestia incontinente e l'accompagnava fuori per liberarlo del suo scomodo fardello ma soprattutto della nostra deleteria presenza.
I clacson delle auto strombazzavano impertinenti ogni qualvolta Andrea, ottenuto a fatica l'assoluto silenzio, dava inizio alla registrazione, eppure nonostante tutto questo, malgrado la limitata preparazione musicale degli artisti , a dispetto della penuria di mezzi a disposizione il risultato fu niente male, restammo stupefatti della qualità della riproduzione o meglio ,a dirla tutta, certamente più "fatti" che "stupe" se consideriamo la quantità industriale di fumo da canna che si respirava sovente nella stanza durante le incisioni realizzate i giorni 9 -10-16 e 17 dicembre 1974.
Un paio d'anni dopo la bizzarra formazione, scioltasi subito dopo la registrazione dello straordinario album d'esordio, si riunì per una storica esibizione insieme ad altre band del quartiere all'ex cinema "Boito" oggi teatro "Greco" , assunse per l'occasione il nome di "Prima Teatrale" offrendo uno spettacolo miserevole, ottima la musica, bravi i musicisti, ma allestimento da dimenticare, jack che si staccavano, microfoni rotti e altri vari casini da "oggi le comiche"…mai più si ripeté il drammatico evento.
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