DIARIO

E adesso...sesso!

Sembrò fosse finita lì, invece qualche giorno dopo Franco e le passerine, organizzata una visita al Luneur ,m'invitarono ad accompagnarli, non mi feci pregare, un giro sulle montagne russe, due fucilate, ovviamente fallite, al tiro al bersaglio poi entrai con i miei amici nelle "Notti d'Arabia", esotica variante del tunnel dell'amore, ne uscì mano nella mano con Maria Grazia ,fu quello un momento topico per la mia futura carriera di sventrapapere.
Un mese travolgente, la donna navigata mi spalancò insieme alle sue tornite cosce le porte del piacere, soglia sempre sospirata ma mai varcata, va da sé che il focoso amante, finalmente iniziato ai pruriginosi godimenti della carne, come sono brutale quasi laido , s'innamorò perdutamente senza riflettere abbastanza sulle inevitabili complicazioni che questo avrebbe comportato, questa volta infatti c'era di mezzo un roscio gigantesco campione d'arti marziali che la provocante adescatrice si guardò bene dal mollare tenendo, per il momento, le mani in due slip.
Il rivale in questione ,resosi conto del peso che gli gravava sulla testa, chiese ed ottenne un incontro chiarificatore con lo scomodo amante, mi recai senza paura all'appuntamento, una sorta di "mezzogiorno di fuoco" che però si svolse "alle sette della sera", da chiarire c'era ben poco ,mi spiegò che sarei stato soltanto un capriccio per la sua amata donna, sciorinando i mille motivi per i quali avrei dovuto troncare la relazione, tentò d'intimorirmi minacciando dure ritorsioni qualora non avessi aderito alle sue richieste, non mi spaventai e proseguì per la difficile strada ormai intrapresa che non avrebbe potuto condurmi molto lontano.
Dal momento che le disgrazie non vengono mai sole avvenne poi che il mio intimo fratellino, rimasto fino ad allora penosamente disoccupato, decise di scendere in sciopero proprio allora, cercai di scuoterlo come non avevo mai fatto prima, di parlargli, di fargli capire che non era proprio il caso di fare lo stronzo proprio in quel momento, tentai l'impossibile prima con le buone poi con le cattive ma fu tutto inutile.
Non che si rifiutasse di mettersi sull'attenti di fronte a tutto quel ben di Dio, faceva il suo dovere e il piacere della "sottoposta". Sempre più sordido! Menava! E menava alla grande! Ma quando arrivava il momento di appagare anche il suo fratello maggiore reclinava quella testaccia di cazzo che si ritrovava rintanandosi nelle mutande.
La brava fata fece del suo meglio per stimolarlo ma l'astensione si protrasse per l'intera durata del legame , mi recai persino dal medico la cui diagnosi fu che il coglione, senza voler mancare di rispetto ai suoi due assistenti, era troppo sensibile, poverino, e non sopportava l'idea di dover coabitare con quell'altro, conflitto d'interesse tra colleghi insomma, nel momento cruciale cadeva pertanto inevitabilmente in depressione.
Lo possino ammazzallo!
Immancabilmente, dopo trenta giorni esatti da quella gita al Luna Park, anche la mitica Maria Grazia mi diede il benservito, non ricordo neppure come, per giorni mi tormentò con la sua furiosa gelosia,voleva avermi sempre vicino, rischiai di perdere anche l'anno scolastico per rimanerle accanto in ogni momento, poi ,d'un tratto finì tutto così come era iniziato senza bisogno di dirsi nulla.
Fu dura dimenticarla.
La rividi qualche anno dopo in abito bianco montare su un auto d'epoca, il cuore ancora ferito mi balzò in gola e un nodo la serrò lasciandomi senza respiro.
Trascorsero lenti altri quattro mesi poi incontrai Marina, il primo vero amore, nei due anni e mezzo in cui rimasi con lei vagheggiando improbabili progetti e fantasticando una vita insieme compresi l'autentico significato della parola "amore".
Ne parleremo tra breve.



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