Storia
di Roma in pillole
Parte Seconda
Dalla guerra civile
all'impero di Augusto
Cornelia
ornelia era figlia di Scipione l’africano , ti ricorderai di lui , ma sì dai , quello che riuscì a
liberare i senatori romani dall’incubo di Cartagine ,
bravo , sì proprio lui . A questo punto immagino ti chiederai perché apro
questo primo capitolo della seconda parte dedicata a Roma antica , occupandomi , sia pur brevemente , proprio di lei , curiosità più che legittima la tua , vedrò
pertanto di soddisfarla subito .
Devi sapere che i nipotini che Cornelia diede al
celebre papà , Tiberio e Caio Gracco , non furono meno
grandi del nonno . La madre infuse infatti nell’animo dei figli un
grande amore per la plebe che , a quei tempi , era ancora più immiserita dalle
recenti guerre. Esempio di virtù
domestiche , ella riponeva ogni felicità nella cura
della famiglia e non amava il lusso come le altre matrone . Un giorno una di
queste si recò a farle visita e, dopo averle mostrato le gemme di cui era
adorna , le chiese che le facesse vedere le sue. A
questo invito Cornelia , mostrandole i propri figli, rispose : “Ecco le mie gioie !”
Sono d’accordo con te ,
storiella da libro cuore che non c’impressiona più di tanto a me e te , saprai tuttavia che papà ha un debole per la
sinistra alternativa , quella , per capirci ,
che quando scende in piazza fa casino sul serio , sfascia vetrine , fa a
botte coi celerini e non si limita ad intonare cori da stadio o a suonare il
fischietto , ebbene quei due scavezzacollo furono i precursori della lotta
armata e i primi veri difensori della povera gente , altro che quel baciapile
di Menenio Agrippa!
Tiberio e Caio
Gracco
oma si arricchiva sempre più con le sue continue
conquiste . Essa toglieva ai popoli vinti la libertà , le terre , tutto quanto possedevano insomma , persino le
più belle opere d’arte con le quali ornava templi e piazze. Gran parte delle
ricchezze conquistate andava però a beneficio dei patrizi ,
mentre la plebe languiva nella miseria.
Tiberio Gracco , diventato tribuno
del popolo, volle richiamare in vigore un’antica legge agraria in forza della
quale un patrizio non poteva possedere più di 500 jugeri
dell’agro pubblico , circa
Vabè , non divaghiamo però , se no
non se ne esce .
Tiberio , ti dicevo, propose
allora che se ne assegnassero altri
Non avevano fatto però i
conti col fratello Caio , questi
continuò infatti la lotta a favore del popolino . Voleva anzi che la legge
beneficasse tutti gli abitanti del Lazio. Come c’era da aspettarsi , ebbe per questo vita durissima , e , per non cadere nelle
mani dei suoi spietati persecutori si fece uccidere da un suo fedele schiavo.
Ma come ? Mi dirai , difendeva la
plebe e c’aveva uno schiavo tutto per se ? Un po’ complicato farti capire , non me la sento mica
, come te lo spiego ? Quando sarai più grande comprenderai da solo che ogni
generazione vive il suo tempo con tanto di usi , costumi
e ingiustizie civili , la mia non ha fatto eccezione e lo stesso capiterà senza
dubbio anche alla tua .
Mario e Silla
on tutto fu vano comunque ,
le discordie tra patrizi e plebei portarono infatti ad una vera e propria
guerra civile . Obietterai che una
guerra non è mai una bella cosa , d’accordo piccolo ,
però devi considerare che a volte è necessario demolire l’esistente per ricostruire
su basi più solide il futuro . Comunque ti farai un’opinione sulla faccenda più
avanti , per ora ti toccherà limitarti ad ascoltarmi ,
oltre ai capelli comincio a perdere anche la memoria e di questo passo, se non
la pianterai d’interrompermi in continuazione , io e te non arriveremo nemmeno
alle invasioni barbariche .
Distrutta Cartagine , annientati gli ultimi insediamenti dei Greci , occupate
tutte le coste , i Romani erano ormai padroni del Mediterraneo , ribattezzato
per l’appunto Mare Nostrum.
Il motto di Roma era divide et impera ,
e su questo basò tutta la sua politica coloniale , trattare in modo diverso i
popoli assoggettati impedendo che l’unità d’interessi potesse farli coalizzare
, Così fece anche in Numidia,
quando il re Giugurta , era il
Quando le legioni romane rimediarono una mazzata
terrificante da parte dei Cimbri e dei Teutoni presso Aurasio , Mario promosse una profonda riforma dell’esercito che
diventò una milizia di professionisti , le popolazioni italiche intanto erano
in rivolta e tra il 90 e l’89 , dopo una durissima lotta , riuscirono ad
ottenere la parità di diritti . Era proprio un momentaccio per Roma , anche in Oriente infatti un certo Mitridate , re del Ponto , cominciò ad invadere i territori romani incitando i
greci alla rivolta . Un’autentica strage , quasi centomila romani ci rimisero
la pelle nella sola Asia Minore , così ,
per ordine del Senato , Mario venne fatto accomodare alla porta e il comando
delle truppe fu affidato a Silla .
Il popolo però preferiva Mario e i due schieramenti
vennero ben presto alle mani . Mario e Silla , uomini ambiziosi e crudeli , si misero a capo dei due
partiti , il primo a favore della plebe , l’altro in difesa dei patrizi . Le
zuffe fra questi due implacabili nemici durarono a lungo e costarono la vita a
più di centomila cittadini .
Mario , mentre Silla era fuori città , tanto per cambiare a menare le mani
in Grecia , riempì di morti le strade di Roma e poi tirò le cuoia a forza di
stravizi . Silla tornò così a Roma e non fu meno
tenero , commettendo stragi ed atti di un’ infamia
inaudita , si narra per esempio che una volta fece uccidere tredici generali e
settemila soldati della parte avversa , mentre sedeva tranquillamente in senato
a gozzovigliare con i compari di partito.
Alla fine dei giochi Silla
conquistò il potere , ristabilì l’autorità del Senato
e ripartì per l’Oriente dove liquidò Mitridate , la guerra civile non era
ancora conclusa però, rimanevano alcune sacche di resistenza fedeli alla
politica di Mario , così , tornato in
Italia , proseguì la sua caccia ai partigiani mariani fino al loro completo
sterminio . Rimasto padrone di Roma si fece nominare dittatore a vita , promulgò leggi dannose alla plebe e compì atroci vendette
. Celebri le sue liste di proscrizione che riportavano i nomi dei cittadini da
lui condannati e che ogni romano poteva impunemente uccidere
, anzi, chi cercava di salvarli veniva severamente punito.
Proprio come Mario finì nella fossa a causa delle
sue dissolutezze ,
in una sua villa presso Cuma , sulla sua tomba fu
scritto : “Nessuno fece mai più bene ai
suoi amici e più male ai suoi nemici “. Il primo iscritto a Forza Italia ? Probabile
Crasso e
Pompeo
o sostituì Gneo Pompeo , che , tra il 77 e il 72 , completò l’opera del suo
illustre predecessore massacrando gli ultimi ribelli fedeli alla memoria di
Mario , rifugiatisi in Spagna , guidati da un tal Sartorio . Frattanto , alla morte di Nicodeme III i
romani avevano ricevuto in eredità anche
Intanto a Capua , nel 73 , era
scoppiata una rivolta di schiavi che , condotti da Spartaco , un omone grosso e incazzato
, avrebbe impegnato a lungo l’esercito romano prima di essere definitivamente
sedata con un bagno di sangue .
E’ il
Anzi …facciamo un passo indietro .
Non pretenderai che un comunista come papà , sempre
così infervorato quando si tratta di difendere i diritti della povera gente ed
esaltare gli scontri del proletariato
contro il padronato , trascuri le gesta di un personaggio come
Spartaco ?
Cos’è un comunista ? Già , bella domanda , una razza che molti ritengono in via
d’estinzione . Hai presente il destino degli indiani d’america ? Quello dei marxisti – altro nome assegnato a questo
curioso popolo adoratore della falce e martello – sembrerebbe essere più o meno lo stesso
. Come i pellirosse sono finiti nelle riserve ed in entrambe le etnie predomina
la tonalità che tende verso un rosso acceso . La differenza però , sono
ottimista , è che , mentre i primi sono stati sterminati dall’ invasore bianco
, dei secondi prima o poi torneremo a sentir parlare , ascolta papà , a mio
avviso è solo una questione di tempo. Perché
marxisti ? E vabe’, ma così c’impantaniamo …ok
, accontentati di sapere che Karl Heinrich
Marx , filosofo , economista e rivoluzionario tedesco , nato a Treviri nel 1818 , è stato il loro ispiratore . Non per
niente fu il primo a scrivere che “la
storia di ogni società esistita fino a questo momento ,
è storia di lotta di classi.” Ti pare poco?
Adesso però piantala con le domande , finiremmo per saltare più di diciotto secoli e sarebbe piuttosto
difficile ritrovare la via per Roma …come ? Tutte le strade portano a Roma ? Bhà ,
tu finirai per farmi impazzire …
Spartaco
i tempi dell’antica Roma i prigionieri di guerra
diventavano schiavi , cioè perdevano la libertà , e
così anche i loro figli. Alcuni venivano messi a
prezzo sulle pubbliche piazze , altri si vendevano da sé per miseria. Erano
chiamati gente da forca
, tritume di catene e via dicendo con epiteti dello stesso genere .
Gli si poteva fare di tutto, bastonarli , torturarli ,
persino ucciderli , erano insomma trattati come bestie , se non peggio. Spesso venivano costretti a scannarsi tra loro nei circhi per il
divertimento della plebe che , rispetto a loro, era una classe privilegiata.
Più di una volta questi poveri disgraziati si
ribellarono e misero in
pericolo
Dapprima vinse qualche battaglia ,
poi tra le sue fila cominciò la discordia , attecchì l’indisciplina e molti
l’abbandonarono. Circondato , egli approfittò di una
notte tenebrosa , assalì i romani e riuscì ad aprirsi il passo. Poi , raggiunto , si gettò disperatamente nella mischia e cadde
crivellato di ferite. Circa settantamila schiavi persero la vita combattendo
per la libertà , quelli che rimasero prigionieri
furono barbaramente crocifissi .
E adesso possiamo riprendere da dove avevamo lasciato.
Giulio Cesare
aio Giulio Cesare , di
antica famiglia patrizia, bello nella persona , affabile nei modi , liberale e
d’ingegno vigoroso , seppe accattivarsi le simpatie del popolo . Un difetto
però ce l’aveva , pare infatti fosse ambizioso fino al
parossismo . Che significa parossismo? Hai ragione, a volte dimentico che sei
un bambino…eccesso , ecco adesso il concetto dovrebbe
esserti più chiaro. Si dice che una
volta , attraversando un paesello delle Alpi , esclamò
: Amerei meglio essere primo in questo luogo , che secondo in Roma. Chiaro no ? Per lui il triunvirato era solo un punto di partenza , non voleva dividere il potere con nessuno aspirando ,
evidentemente , al dominio assoluto di Roma .
Egli sottomise le Gallie
in otto anni di guerra , ma non era solo un grande
combattente , se la cavava infatti egregiamente anche con la lingua , oratore
impareggiabile , e con la penna , scrittore più che discreto. Si unì , come ti ho già raccontato, con Pompeo , ribattezzato nel
frattempo Magno, non perché
particolarmente famelico – in latino infatti magnus significa semplicemente grande -
e con Crasso , istituendo così il primo triumvirato e dividendosi
praticamente il governo di una Repubblica ormai alla frutta.
In Gallia , Cesare conquistò per Roma nuovi , immensi territori .
Dopo alcune battaglie contro i Germani, un popolo che si era spinto fino ai
confini di Roma , il condottiero romano , in
un’estenuante guerra durata sette anni , si spinse oltre il Reno dilagando in
territorio germanico . Poi, non ancora soddisfatto ,
si spinse fino alla Britannia - l’attuale Inghilterra - portando sin lassù i segni della civiltà
romana . Infine, impegnato in una guerra contro Vercingetorige , giovane principe degli Averni ,
domò le ultime rsistenze al potere assoluto di Roma.
Morto Crasso , che era un
po’ l’ago della bilancia , l’accordo andò ben presto in frantumi , Pompeo
infatti, geloso dei suoi trionfi , fece
richiamare Cesare dalla Gallia prima che la gloria
del generale oscurasse la sua , intimandogli però di lasciare le milizie al di
là del Rubicone . Era questo, anzi lo è tuttora , un piccolo fiume che scorre nella provincia di Cesena - Forlì
, in Italia settentrionale, e segnava ,
all’epoca , il confine tra l’Italia, considerata parte integrale del territorio
di Roma, e la provincia della Gallia Cisalpina , oltrepassarlo
in armi , cioè alla guida di un esercito , voleva dire manifestare la
ribellione alla Repubblica .
Cesare rimuginò a lungo sul da farsi , poi , conscio che un’occasione così ghiotta per
impadronirsi del potere non gli si sarebbe ripresentata tanto presto , decise di forzare la mano e fece
oltrepassare il fiumicello ai suoi centurioni esclamando la celebre frase “alea iacta est”
– il dado è tratto! – per significare che ormai la lotta contro Pompeo era
impegnata.
Consapevole della forza del suo rivale a Pompeo non
restò che darsela a gambe , ma Cesare lo raggiunse a Farsalo , in Grecia, dove gli inflisse una sonora lezione
sbaragliandogli l’intero esercito , sia pure dopo una battaglia incerta fino
alla fine , e costringendolo a
rifugiarsi in Egitto. Lì il povero Pompeo credeva di trovare protezione e
invece finì per rimetterci la pelle proprio ad opera del
giovane padrone di casa , tal Tolomeo, che ,
per propiziarsi i favori del vincitore , non esitò
a mozzare la testa all’incauto ospite . Il povero Tolomeo in realtà c’entrava
poco , era poco più di un ragazzo, e , in sua vece ,
governava un certo Potino. Al suo arrivo
Cesare però ,
quando uno schiavo gli offrì la testa di Pompeo , non fu per niente
contento , depose così Tolomeo , fece giustiziare Potino ed affidò il trono
dell’Egitto alla sorella Cleopatra , una perticona niente male che , anche
grazie alla sua avvenenza e alle sue arti amatorie , sapeva come ingraziarsi gli ospiti molto meglio
del fratello . Ovviamente anche Cesare non si fece pregare e
, sia pur discretamente , ne apprezzò volentieri le grazie .
A questo punto Cesare annientò in Africa gli ultimi
seguaci dell’antico alleato e non ebbe più ostacoli all’appagamento del suo
sogno di grandezza . Divenne potentissimo , gli fu concessa la dittatura a vita e si può dire che non
gli mancò niente se non il titolo di re . Non era scemo e non lo pretese , tanta potenza tuttavia gli attirò contro l’odio di coloro
che vedevano in lui minacciati gli ordinamenti repubblicani . Costoro , capitanati da Gaio Cassio Longino, ordirono così una
congiura e lo assalirono mentre si recava in Senato , era il 15 marzo dell’anno
Cesare , scorgendo fra gli
aggressori Bruto , persona a lui molto cara , si coprì il capo con la toga ed
esclamò : " Anche tu Bruto, figlio mio ? “ Infine cadde trafitto ai piedi della
statua di Pompeo fatta erigere , proprio da lui, soltanto l’anno
prima . I congiurati credevano di aver liberato la cittadinanza da un tiranno
ma il popolo , spesso chiamato in causa a
sproposito e , oggi come allora , lontano dai propositi di chi governa o cerca
di conquistare il potere , la prese a
male ed insorse indignato contro gli uccisori appiccando il fuoco alle loro
case.
Il Console Marco Antonio fece suoi i beni e la
politica di Cesare mentre i congiurati furono costretti ad abbandonare
Roma.
Cicerone
er quanto cerchi di andare di corsa , evitando così di mettere troppa carne al fuoco , col
concreto rischio che possa bruciare insieme al tuo cervello ancora così tenero
, non posso tralasciare di accennare alla figura del più grande avvocato di
Roma antica , il primo principe del foro , quello autentico in questo caso .
Marco Tullio Cicerone nacque da modesta famiglia e
fu il più grande oratore del Foro romano. Pervenne fino alla carica di Console
ed ebbe il merito di scoprire la congiura di Catilina , uomo ambizioso e dissoluto , almeno a suo giudizio , che
voleva rovesciare gli ordinamenti dell’Urbe.
In realtà Lucio Sergio Catilina , noto più semplicemente come Catilina
, voleva semplicemente porre dei limiti al potere oligarchico del Senato ,
riteneva infatti che esisteva una frattura insanabile tra società ed
istituzioni e queste ultime , rappresentate in primo luogo dal Senato , erano
colluse con i grandi proprietari terrieri e , abituate al potere ereditario ,
incapaci di giustizia sociale . Non
aveva tutti i torti ma , nonostante tanti bravi
tribuni , chi continuava a comandare a Roma era il Senato, composto per di più
dall’ottusa classe del patriziato.
Per questo servizio reso alla Patria , il Senato gli decretò pubblici ringraziamenti , ma in
seguito lo condannò all’esilio per opera del tribuno Claudio. Come ti ho già
spiegato a Roma , di quei tempi , si finiva con grande
disinvoltura e in tempi rapidi dalle stelle alle stalle.
Tornato a Roma , dopo
sedici mesi di esilio, Cicerone si
ritirò nella sua villa di Tuscolo , qui si mise a
scrivere come un invasato , esortando al rispetto dei vecchi , all’amore per il
lavoro e al disprezzo per i piaceri , un vero rompiballe insomma . Perseguitato
dai nemici politici fu infine ucciso e del suo cadavere venne
fatto orribile strazio. C’era da aspettarselo.
Augusto e l'Impero
epolto Cesare , Ottaviano ,
il giovanissimo figlio adottivo , ne assunse il nome , facendosi chiamare Caio
Giulio Cesare Ottaviano , e si accattivò subito l’affetto e il favore del
popolo distribuendogli il denaro ricavato dalla vendita dei beni ereditati da
Giulio Cesare .
Frattanto Antonio , contro
il volere del Senato , pose sotto di sé
Nel
Antonio però , affaccendato
in questioni d’Oriente , s’era fatto ammaliare dalla solita Cleopatra finendo
con lei sull’altare , e , dopo una sfortunata campagna contro i Parti , aveva
cominciato a manifestare l’intenzione di costituire un regno indipendente da
Roma.
Ottaviano non aspettava altro e ,
con il consenso del Senato , affrontò Antonio e lo sconfisse nella battaglia
navale di Azio annettendo di fatto anche l’Egitto , che , fino a quel momento
aveva conservato la propria indipendenza , all’Impero Romano. La regina
Cleopatra , non ancora quarantenne ma sempre piuttosto
bonazza , vinta dal dolore, scelse la morte chiedendo
ad un aspide il favore di togliergliela . Ottaviano ammirò la sua nobiltà d’animo
e diede ordine che il suo corpo fosse sepolto insieme
a quello di Antonio.
Morti anche Antonio e Lepido , Ottaviano rimase
solo a reggere lo Stato e governò con giustizia e saggezza . Ottenne così il
titolo d ‘ Imperatore e quello di Augusto , cioè
divino , che rimase a tutti i suoi successori . Era stato abile e prudente
nell’imporre il passaggio dalla Repubblica all’Impero e il popolo fu così
contento di assecondare quest’uomo che aveva finalmente posto fine ad un lungo
periodo di guerre civili e riportato finalmente la pace a Roma . La perdita delle libertà repubblicane poteva , per il momento, passare in secondo piano.
Così finiva la repubblica romana ,
dopo cinque secoli di glorie che le assicurarono la supremazia su quasi tutti i
popoli del mondo allora conosciuto.
Augusto riordinò le venticinque province dell’Impero
dividendole in province governate da proconsoli nominati dal Senato e territori
sotto le dirette dipendenze dell’imperatore, nel frattempo tentò di allagare i
confini di Roma oltre il Danubio ma le sue legioni non
ebbero troppa fortuna . Nonostante tutto però l’impero di Augusto fu ricordato come
l’età dell’oro perché sotto il suo patronato fiorirono grandi poeti, architetti e scultori, favoriti
dalla politica del nuovo Cesare e del suo ministro Mecenate.
Non vorrei riempirti la testa di nomi , ma almeno alcuni dovrai ricordarli , tra loro il poeta
Virgilio , gli storici Tito Livio ed Orazio e ,oltre a Mecenate , un altro
grande benefattore : Agrippa , che abbellì Roma di opere pubbliche fra cui il Pantheon ,
dove oggi sono le tombe dei re d’Italia .
Sotto Augusto , Roma
raggiunse il suo massimo splendore . L’impero romano comprendeva sedici
province , oltre l’Italia che veniva considerata
territorio a parte ; l’esercito era costituito di quattrocentomila soldati e di
una guardia di mille pretoriani .
L’Imperatore morì all’età di settantasei anni , ma quel che stupisce in tempi tanto crudeli , è che tirò
le cuoia nel suo letto , intanto , proprio sotto il suo regno , era nato in
Oriente , in una misera stalla , un uomo destinato a sovvertire tutte le regole
del gioco , un certo Gesù , Augusto non
se ne accorse nemmeno , a dover fare i
conti con le sue parole e i suoi insegnamenti saranno qualche anno più tardi i
suoi successori .