Storia
di Roma in pillole
Parte Terza
Da Tiberio a Romolo Augustolo
La famiglia Giulia
ttaviano non era stato uno stinco di Santo , anzi , bisogna tuttavia riconoscere che , una volta
liberatosi di Lepido e Sesto Pompeo , e scavata la
fossa al povero Antonio , tornato a Roma e , riunite tutte le cariche e tutti i
poteri , assicurò all’Urbe un lungo , e inconsueto , periodo di pace .
Astuto come una volpe diventò un monarca pressoché
assoluto , pur
lasciando sussistere , almeno nella forma , le istituzioni repubblicane . Finché , nell’anno
Di questi tempi dovrebbe farci un pensierino
l’attuale Presidente del Consiglio , da tempo
perseguitato dalle terribili toghe rosse , e non è detto che , prima o poi ,
non decida di farlo . Tanto ormai fa il cazzo che gli pare . Nel
frattempo a noi , comuni mortali , non resta che
aspettare e tornare a tempi meno scellerati .
Passò meno di un anno e conseguì il titolo di
principe del Senato col diritto di votare per primo ,
quindi quello di Augusto con la facoltà di far amministrare le province da
propri legati . In seguito , considerato che
l’opposizione nicchiava , pensò bene di esagerare e si montò la testa facendosi
accordare la potestà consolare perpetua e il diritto di emettere decreti con
forza di legge , a quel punto la nomina a Pontefice Massimo fu una pura
formalità , e assurgere agli onori divini un gioco da ragazzi .
Insisto , l’attuale
inquilino di Palazzo Chigi , avrebbe molto da imparare, se solo s’applicasse
più agli studi classici , trascurando un minimo la contabilità creativa e
l’alta finanza .
Di tutti questi poteri Augusto si servì per compiere
l’intento di Cesare , formare un Impero omogeneo ,
assicurando ai popoli la protezione delle leggi romane e tenendo lontani dai
confini , su al nord , i barbari con le armi . Non furono tutte rose e fiori , le diede di santa ragione a Salassi nell’odierna Val d’Aosta e agli abitanti di Bezia
, Vindelicia e Norico , ma
ne prese tante nella foresta di Teutoburgo per mano
di Arminio e i suoi agguerriti germani . A prendersi
la rivincita e a farsi le ossa ci mandò qualche tempo dopo il figlio Tiberio , che in poco più di due anni restaurò in quelle contrade
il prestigio delle armi romane .
Non ricordi i nomi di tutti questi popoli appena
elencati ? Poco male , ti
basterà ricordare quello di Barbari che li raggruppa più o meno tutti nella
categoria dei brutti , cattivi e burini
, un po’ come i laziali in curva nord allo stadio . Del resto torneremo presto ad occuparcene …
purtroppo per Roma .
La famiglia Giulia , oltre
al compianto Augusto , diede a Roma altri quattro imperatori , taluni furono
tiranni , o presunti tali , altri semplice figurine senza troppo spessore .
Il primo ,Tiberio , che
abbiamo già conosciuto poche righe più sopra , resse con polso fermo lo Stato ,
all’interno e all’esterno , facendosi dare una mano , soprattutto in trasferta
, dal nipote Germanico . Solo quando si fece vecchio cominciò a scapocciare , diventando
sospettoso e feroce e armando la mano del prefetto del Pretorio , tale Seiano .
Sotto il suo regno Gesù Cristo fu fatto morire in
croce , ma l’ imperatore , nel contesto di questo piano Divino , grosse
colpe non ne ebbe . Del resto il copione era già stato scritto dal Principale , così come erano stati
assegnati da tempo al figlio il ruolo di vittima e ai Giudei quello di
carnefici . A Roma e al suo imperatore non restava che quello di comprimari .
Stessa parabola quella del successore Caligola , una brava pezza in un primo momento diventò col tempo
spietato e crudele , tanto da essere giudicato pazzo dai soliti congiurati che
non persero tempo e lo fecero fuori sollevando al trono il vecchio zio , Claudio
. Ad occhio e croce siamo attorno al
Claudio , sia pur eletto
per caso e a una certa età , governò con saggezza e giudizio , forse un po’
troppo serio , questo sì , sembra infatti non ridesse mai , ma non c’è da supirsene visto che all’epoca non c’era ancora Berlusconi .
Curò l’amministrazione dello Stato
, costruì acquedotti e dotò Roma di un nuovo porto alla foce del Tevere
. Anche all’estero si diede piuttosto da fare , i suoi
condottieri conquistarono infatti
Insomma il suo sarebbe stato un governo davvero
illuminato , uno dei migliori , se non avesse sposato una poco di buono come
Messalina che , alzando le sottane a chiunque , liberti e pretoriani , ne
oscurò in breve la fama , trasformando la casa bianca dell’epoca in un
postribolo nauseabondo e mal frequentato.
Ma questa è una particolarità del genere umano , figliolo caro ,
sarà pure curioso , ma a volte si diventa famosi e si cambia la storia più
facilmente calando le mutande , preferibilmente di pizzo , che conquistando interi
territori al di là e al di qua del mare . D’altra parte senza le lusinghe di
una donna a un altro imperatore io e te saremmo ,
probabilmente , ancora alla corte del Papa re , ma questo è un episodio che ti racconterò molto
più avanti .
Venuto a mancare Claudio ,
si vocifera di funghi avvelenati preparati con cura dalla seconda moglie
Agrippina – evidentemente tanto era saggio nel governare lo Stato , quanto
incauto nello scegliersi le mogli - salì
al Campidoglio il figlio di lei Nerone . Ti risparmio la lunga sequela
d’inganni e stratagemmi messi in atto dalla donna per togliere di mezzo il preferito del marito
per la successione al trono , Britannico , per venire subito al sodo .
Era poco più di un moccioso ,
appena diciassette anni , quando divenne imperatore , e nonostante gli insegnamenti di precettori
quali Burro e Seneca – noti sputasentenze dell’epoca – o forse proprio per questo , si trasformò in
uno dei più biechi tiranni che la storia ricordi … o almeno di quella riportata
sui libri di testo .
Un animo perverso il suo ,
nel giro di pochi anni fece fuori la madre , i maestri , le mogli Ottavia e Poppea , e si macchiò del sangue di molti , virtuosi
cittadini . Una vera ira di Dio , istrione nei teatri
e guidatore di cavalli nei circhi .
Tanto per gradire e non svilire la sua fama di pazzo
sanguinario perseguitò i cristiani , addossando loro
la colpa di quell’ incendio che nel
Spalleggiato e probabilmente foraggiato dai
palazzinari dell’epoca l’Imperatore la riedificò ,
costruendo per sé
I Flavi e gli Antonini
lla famiglia Giulia subentrarono in rapida
successione tre imperatori proclamati dalle legioni , Galba , Ottone e Vitellio ,
premier di passaggio che non lasciarono grosse tracce sui libri di storia .
Quindi la stanza dei bottoni passò nelle mani della
progenie dei Flavi che inaugurò il periodo probabilmente più splendido
dell’Impero , mostrandosi deferente verso l’autorità
del Senato e anteponendo a tutto il resto il rispetto verso le leggi Romane .
Vespasiano fu il primo della serie a vestire i panni
d’imperatore , abiti che indossava con un certo
imbarazzo , abituato com’era a vivere negli accampamenti militari e a menar le
mani sui campi di battaglia . Da umile condizioni
s’era elevato , grazie al suo valore di soldato , ai più alti gradi della
milizia . Del resto in quel periodo chi decideva le sorti del trono erano i
legionari , un po’ come oggi a scegliere il capo
branco sono gli amministratori delegati delle multinazionali .
Fu così che quel bravo soldatino fu acclamato
Imperatore mentre comandava le legioni che combattevano una delle tante
insurrezioni degli Ebrei . A malincuore lasciò elmo e
daga al figlio
Tito , perché proseguisse al suo posto la scaramuccia , e se ne venne in Italia , dove Antonio Primo
, suo legato , il guarda spalle dell’epoca , gli aveva già spianato la via
trucidando senza tanti scrupoli Vitellio .
Cortese e affabile con tutti ,
nonostante la scorza di generale , tenne a bada la licenza dei soldati
diventata tracotanza , riordinò l’esercito e le finanze , incoraggiò le scienze
e gli studi , fondò nuove colonie e munì
i confini dell’Impero . Splendido monumento al suo impero l’anfiteatro Flavio , oggi più noto con il nome di Colosseo . Sì , lo so , dovrei fartelo visitare , ma è un gran casino , lunghe code e attese estenuanti
, sai bene quanto papà patisca simili supplizi , no, non è proprio cosa , mi
dispiace , ma vedrai che prima o poi ti ci porteranno le maestre .
A succedergli fu ovviamente Tito ,
più noto come “croce e delizia del genere umano” . A sentire gli
storici pare fosse un buon imperatore ma , considerato quanto accadde sotto il suo
principato , un po’ di sfiga doveva portarla . Durante il suo brevissimo regno , infatti , un paio d’anni appena , dal 79 all’81 , la lava
del Vesuvio seppellì Pompei , Ercolano e Stabbia , un incendio distrusse gran
parte di Roma e una terribile pestilenza fece una strage in tutta la penisola . Questo è quanto ,
fai un po’ te …
Ben altro caratteraccio aveva il fratello Domiziano
che ne prese il posto per il lustro seguente , fece
rivivere i tristi giorni della tirannide , della crudeltà gratuita , dei
delatori e dei supplizi . A farne le spese ancora una volta i Cristiani che
subirono una nuova persecuzione . Sotto il suo governo l’ unico
successo degno di nota fu la sottomissione della Britannia da parte del
valoroso Agricola .
Considerato il suo discutibile modo di fare
Domiziano non ebbe lunga vita e cadde vittima di una congiura che consegnò lo
scettro al vecchio
senatore Cocceio Nerva . Il prescelto però , ormai in età di pensione , non aveva una gran voglia di
lavorare , così associò al trono Traiano , che alla sua morte , diventò
imperatore a sua volta e stavolta tenne tutta per sé la corona .
Osservante delle leggi ,
Traiano rispettò il parere del Senato , amministrò equamente la giustizia e si
mostrò tollerante con i Cristiani , come i suoi predecessori non disdegnò
comunque di menare le mani combattendo e sconfiggendo Daci e
Parti conquistando l’Armenia . Splendidi monumenti del periodo
Era insomma incominciato un periodo di buon governo
che sarebbe continuato con Adriano , sulla breccia dal
117 al 138 , Antonino Pio e Marco Aurelio . Tutto questo prima di un successivo
secolo di decadenza .
Ma andiamo per ordine .
Adriano , accorto e gran
lavoratore , non stava mai fermo, visitò infatti quasi tutto il suo impero
lasciando tracce di sé un po’ dovunque , in Britannia eresse una muraglia , sul
Reno e sul Danubio una linea di fortificazioni , in oriente Adrianopoli
, a Roma il tempio di Venere e La mole Adriana , ribattezzata più tardi Castel S. Angelo . Te ne ricorderai certamente , siamo andati a visitarlo insieme a mamma qualche
settimana fa . Una volta tanto evitò ai suoi concittadini nuove guerre e
approfittò del periodo di pace per migliorare l’amministrazione della giustizia
e la condizione degli schiavi .
Prima di morire adottò Antonino Pio che si limitò a
proseguire l’opera di pacificazione .
Di ben altro spessore il governo dell’
ultimo degli Antonini , Marco Aurelio , dotto
nelle lettere , nelle leggi , nelle matematiche e nella filosofia , insomma ,
un vero secchione . Amministrò saggiamente l’impero ,
vinse i Germani della Pannonia e molti ne accolse
entro le terre dello Stato . A ricordo della sua gloria si innalzò in Roma una
statua equestre in bronzo , che anche oggi si ammira
sulla gradinata del Campidoglio … va be’, ora ce n’è
solo una copia , l’originale è al sicuro all’interno del palazzo dei
Conservatori , accanto a quello senatorio , situato sulla stessa piazza .
Un secolo di decadenza
opo la morte di Marco Aurelio comincia un periodo
di decadenza per l’Impero che , privo della forza morale di un tipo , magari
un po’ noioso ma senza dubbio in gamba , si acconcia alle lune di
legioni e coorti pretoriane che eleggono e abbattono imperatori a loro
piacimento . In genere di tratta di condottieri stranieri che governano da
tiranni e pensano solo a rinforzare l’esercito e a far bottino , facendo felice la soldataglia , ma trascurando , di
contro , ogni progresso civile .
Comincia la triste serie il figlio del de cuius , tal Commodo
, tutt’altro carattere rispetto al padre , crudele quanto Domiziano , più sciroccato
di Nerone , fu ovviamente accoppato in seguito alla solita congiura , del resto
al tempo si usava così , se il principale dimostrava poco buon senso non si
andava tanto per il sottile . Ben diverso sembrava mostrarsi il successore P.
Elvio Pertinace , fece tuttavia la stessa fine ,
stavolta però per ben altre ragioni , s’era infatti messo in testa di sistemare i conti dell’Impero , e
questa evidentemente non era cosa gradita a chi lucrava sugli appalti e sui sesterzi , maneggioni di tal fatta ce n’erano
, ovviamente , anche a quei tempi .
Fu allora che accadde l’inevitabile , d’altra parte all’epoca , esattamente come al giorno
d’oggi , il potere si comprava , e a Didio Giuliano bastarono 25.000 sesterzi a legionario per
chiudere l’affare . Non andò tuttavia tutto liscio ,
allora infatti a corrompere e malversare si correvano ben altri rischi , tanto che pochi mesi dopo
il compratore fu ucciso dalla milizie di un certo Severo , di nome e di fatto .
Settimio Severo appena entrato a Roma sciolse
immediatamente il corpo dei pretoriani ,
ricostituendolo con soldati più disciplinati in modo che fossero di vero
sostegno all’Impero contro ogni rivolta . Questo quanto dice la storia , in realtà non fece che sostituire le vecchie milizie con
soldati a lui fedeli . Niente di nuovo , chi arriva al
potere per mantenerlo non può che circondarsi di scagnozzi al suo servizio che
possano tenerlo in sella , casomai
qualcuno decidesse di disarcionarlo e fregargli il cavallo .
Liberatosi dell’opposizione ,
del resto piuttosto esigua e male in arnese , allentò i cordoni della borsa
cercando di favorire il popolino sempre pronto a saltare sul carro del
vincitore , purché questi si mostri sufficientemente generoso . Favorì comunque
ogni opera civile , soprattutto il diritto , e non si fece pregare quanto si trovò il modo
di guerreggiare , prima con i Parti , più tardi contro i Caledoni , che gli
fecero , per sua sventura e fortuna del figlio , la pelle .
Caracalla , il rampollo di cui sopra ,
si narra fosse matto come un cavallo , tanto che fece rivivere a Roma i tempi
di Nerone . Restò tuttavia celebre per l’estensione del diritto di cittadinanza
a tutti gli abitanti liberi dell’Impero , una
rivoluzione mica da poco .
Civis Romanus
sum ,
infatti , era una locuzione che indicava
l’appartenenza all’impero romano e sottintendeva ovviamente tutti i doveri , ma
soprattutto i diritti , connessi a tale stato .
Un po’ come i comunitari di oggi che , come la
metti la metti , altro non sono che razzisti , sia pure in guanti bianchi , che
scambiano l’Europa per un privilegio . Mi
fermo qui , se no divento retorico , demagogo e ,
magari , m’incazzo pure . Torneremo a parlarne casomai decidessi di scrivere un
trattato sui prepotenti , gli arroganti e le inenarrabili
ingiustizie a questi annesse e connesse .
Scusami , in un testo
pedagogico o presunto tale , non dovrei annotare parolacce , ma imparerai che
la lingua italiana , per quanto ricca , non riuscirebbe mai a sottolineare
certe bassezze , senza ricorrere ad una buone dose di sano turpiloquio .
Tornando al matto inutile dirti come finì ammazzato
… bravo , del resto non ci voleva uno scienziato , proprio
così , la solita congiura , e Macrino che gli
successe fece la stessa fine . Ma dico io , questo
vuol dire suicidarsi , l’ultimo in lista decise infatti di ridurre la paga ai
soldati , che lo ringraziarono passandolo , manco a dirlo , a fil di spada .
Con Eliogabalo , nativo della Siria , creduto , e forse non a torto ,
considerato lo stesso caratteraccio , figlio di Caracalla
, sbarcarono a Roma i fasti e i vizi orientali , per darci una regolata e
segnare una data approssimativa sul calendario ,diciamo che siamo ormai attorno
al
Alessandro Severo era solo un giovanotto quando salì
al potere , ciò nonostante governò alla grande ,
sventuratamente per lui , però , ai
legionari saltò la mosca al naso all’idea che si mostrasse più generoso
con i Barbari che con i suoi soldati ,
non persero quindi tempo a trucidarlo dalle parti di Magonza
. E’ l’inizio di un’anarchia militare in cui imperatori si succedono ad
imperatori , tutti di mezza tacca , favorendo guerre
civili e l’accorrere di sciami di Barbari che valicando le frontiere , ormai
colabrodo , saccheggiano intere provincie .
Quando poi Valeriano ,
combattendo contro il risorto regno dei Persiani , viene fatto prigioniero a Edessa , è il 260 , i governatori delle Provincie si
ribellano al figlio Gallieno , sferrando un duro
colpo all’equilibrio dell’Impero che , pericolante , è salvato , sia pure
ancora per poco , da una cordata di imperatori illirici .
Marco Aurelio Claudio ,
vincitore dei Daci che scorazzavano lungo la penisola balcanica ; Aureliano che
bastonò Vandali e Goti , ricomparsi in Pannonia ;
Probo , che vigilò ai confini dello Stato , e infine Caro , Numeriano
e Curino . Non li ricorderai mai , capisco benissimo ,
ma non è questo il punto , ti basterà ricordare il ruolo da loro assolto ,
quello di tamponare , almeno in parte , la falla , aperta ai confini
dell’impero dai loro squinternati predecessori , incapaci di fermare l’orda degli
invasori . Tutto questo in attesa del canto del cigno dell’Impero .
Diocleziano e Costantino
n nuovo periodo dell’Impero comincia con Diocleziano , nato a Dioclea , in Dalmazia ,
da cui trasse il nome … già , come se tu ti chiamassi Romano , hai ragione , i
genitori , o chi per loro , non brillavano certo per fantasia .
Munito di un certo ingegno e buona propensione
all’accomodamento , cercò di seguire le
tracce dei suoi predecessori illirici cercando di rafforzare lo Stato .
Assicuratosi ai confini , considerata la vastità del
suo regno , pensò bene che un solo imperatore non bastasse più per tenerlo
insieme e soprattutto per difenderlo alle frontiere , prese quindi con sé un
collega , col titolo di Augusto , in Massiniano ,
uomo anche questo di bassissimi natali . Non molto dopo però
, per maggior prudenza , ai due Augusti si aggiunsero due Cesari , Galerio e Costanzo Cloro .
L’impero fu quindi diviso in quattro parti , Galerio ebbe la penisola
balcanica e le province danubiane , con sede a Sirmio
, in Croazia ; Massimiano , che non aveva voglia di
viaggiare , si tenne l’Italia ,
Tale divisione , se
all’inizio diede buoni risultati con una pacificazione generale all’insegna del
“volemose tanto bene” , in seguito fu causa di nuove guerre civili …
più o meno quanto accadrà quando i ventisette s’accorgeranno di quale fregatura
sia stata questa tanto millantata dagli addetti ai lavori , e mai digerita dal
popolino , unificazione europea .
Diviso l’Impero si divisero anche le province che
diventarono 96 , raggruppate in 12 diocesi , in poche
parole si gettarono le basi per gli attuali enti locali . A quel punto
scomparvero per sempre le residue forme repubblicane ,
e lo si vide soprattutto nel nuovo e fastoso cerimoniale di corte , introdotto
da Diocleziano per risollevare la dignità dello Stato . Allo stesso modo , persuaso che per mantenere l’unità dello Stato occorresse
l’unità di culto , si diede da fare per perseguitare con zelo i Cristiani , ma
stavolta fu un flop , non riuscì certamente a soffocare la nuova dottrina che
di lì’ a poco sarebbe addirittura diventata quella ufficiale .
Durante la persecuzione ,
egli abdicò prontamente imitato da Massimiano , i due
Cesari furono pertanto avanzati di grado e , al loro posto , nominati Massimino e Severo . Un altro ? Sì , non è colpa mia , fattene una ragione e non preoccuparti
di ricordarne la serie , tanto come Cesari non lasciarono il segno .
Se non che , alla morte di
Costanzo Cloro , le legioni tornarono al vecchio sistema e nominarono
imperatore il di lui figlio Costantino .
Fu il segnale di una nuova guerra civile . Massenzio ,
rampollo di Massimiano , non gradì gli facessero le
scarpe , prese , così , armi e bagagli , richiamò il padre dalla Lucania , dove
si stava godendo la meritata pensione ,
e mosse guerra a Costantino per
accaparrarsi il titolo . Si ebbero così 6 imperatori ad un tempo , un autentico record per quei tempi , e , in fondo , anche per questi .
Ma quando è troppo è troppo ,
per cui Costantino , arrotate le lame , sbaragliò tutti quanti e riunificò
sotto il suo scettro tutto il cucuzzaro in sole
quattro mosse , battaglie di Torino , Verona , Roma e Adrianopoli
. In tal modo l’Impero ritornava sotto il potere di un solo imperatore come ai
bei tempi .
L’Impero di Costantino segnò uno dei momenti più
importanti della storia Romana , la capitale venne
trasferita da Roma a Bisanzio , l’odierna Istanbul , con lui alla religione di
Cristo fu finalmente data piena e sicura pace , e fu solennemente proclamata la
libertà di coscienza e religione in modo che ciascuno potesse pregare il Dio
che preferiva , senza che si dovesse nascondere , putacaso non si trattasse di
quello più in voga . E’ il 313 , non farai fatica a
ricordare un anno così importante , ti
sarà sufficiente ricordare la targa dell’automobile di Paperino . D’ora in
avanti il sole dell’impero sorgerà ad Oriente ,
tramontando definitivamente ad Occidente .
Costantino , che aveva dato
tutto il suo appoggio alla nuova fede , sentì la necessità di trovare una nuova
sede per la capitale , scevra dai ricordi di un passato , seppur glorioso .
Scelse così Bisanzio , anche per ragioni militari ,
visto che veniva considerata inespugnabile per via di terra . Diede una
rinfrescata , l’abbellì con nuove costruzioni , e
infine , era il 330 , l’inaugurò battezzandola Nuova Roma , tuttavia , su
questo nome prevalse quello di Costantinopoli .
Divise l’Impero in quattro grandi prefetture , Oriente, Illiria, Gallia e
Italia , a capo delle quali mise un prefetto con autorità civile e giudiziaria
. Il potere militare fu affidato a quattro capitani ,
ma per impedire le ribellioni ogni legione fu ridotta a 1550 uomini . Anche
Era una rivoluzione dello Stato notevole , si avvicinava all’amministrazione dei nostri tempi , un
capo del governo che detta le regole del gioco e tanti ministri , per
altrettanti incarichi , a dargli una mano .
Nel frattempo il Cristianesimo era diventata la
religione di Stato e come tale cominciò a permeare l’Impero estendendo la sua
dottrina , man mano , in tutte le province dell’Impero
.
Sorto in Giudea e predicato da Cristo e i suoi
discepoli , s’era diffuso dappertutto . Il popolo , desideroso di pace , accorreva in massa per ascoltare la
buona novella . Non quella di De Andrè , quella venne
scritta e musicata molto più tardi . Quando
sarai più grande l’ascolterai anche tu , roba per
palati fini , per il momento accontentati di quella ufficiale , considerato che
dovrai fare
Predicava l’amore e la carità verso il prossimo e la
fratellanza fra tutti gli uomini , di quei tempi un
insegnamento piuttosto strano , fu così che finì in prima pagina e , dopo
qualche sanguinosa, quanto inutile , persecuzione si affermò prepotentemente organizzandosi in
Chiesa , una sorta di setta di tutti i fedeli , guidata da vescovi e preti .
Nascosta nei primi tempi dentro gallerie sotterranee ,
dette catacombe , uscì alla luce del sole quando Costantino le si mostrò
favorevole .
A quel punto
La dissoluzione dell’Impero
ostantino lasciò , suo
malgrado , questa valle di lacrime nel 337 lasciando a Costantino II
l’Occidente , a Costante l’Italia , l’Illiria e
L’Africa e a Costanzo l’Oriente e l’Egitto . I tre fratelli tuttavia non
tardarono a darsele di santa ragione , ma è inutile
dilungarsi , cercando di fare ordine tra queste inevitabili liti in famiglia ,
ti basti sapere che alla fine chi la spuntò fu Costanzo che , calzata la corona
, in un primo tempo mandò il cugino Giuliano a difendere le Gallie
, dopo di che , ingelosito dalle sue vittorie ,
decise di togliergli il comando delle truppe .
Di questo parere non era però la milizia che lo
acclamò imperatore , una nuova guerra fu scongiurata
solo grazie alla fortunata circostanza , certo , dipende dai punti di vista , dell’improvvisa morte di Costanzo .
Giuliano se la cavò al timone senza infamie e senza
lodi , alternando il buon governo allo studio , s’era
infatti fissato di far risorgere il paganesimo , il motivo non te lo so dire , lo riteneva
probabilmente solo più divertente e meno impegnativo . Aveva insomma ripudiato
il Cristianesimo , e per questo fu soprannominato
l’apostata , ma fu tutto vano , anche perché ci rimise le penne combattendo qualche
tempo più tardi contro i Parti .
Gli successero , o
succedettero – decidi te il verbo da coniugare
, tanto sono entrambi ugualmente brutti e corretti -
Gioviano e , subito dopo , i fratelli Valentiniano
e Valente , sotto il governo dei quali gli extracomunitari dell’epoca
sfondarono , dando definitivamente inizio alle grandi invasioni barbariche .
Fino a quel momento i barbari erano sempre stati
respinti al di là dei confini romani , ma venne il
tempo in cui non fu più possibile trattenerli , e accadde quando gli Unni ,
tribù nomadi di razza mongolica , provenienti dall’Asia , penetrarono nella
Russia meridionale e in Germania , causando uno spostamento generale di tutte
quelle popolazioni . Fu , per dirla in breve , un
autentico tsunami di popoli in fuga , che sospinti dagli Unni , onda dopo onda
, avanzavano dall’epicentro verso le frontiere , per cercare scampo più avanti
e stabilirsi altrove .
Vallo un po’ a spiegare a Bossi che i suoi
progenitori altro non erano che selvaggina in fuga ,
sì , hai ragione , con lui sarebbe comunque fatica sprecata .
I Visigoti , o goti
dell’Ovest furono accolti da Valente e ospitati nella Mesia
, provincia corrispondente alle attuali Serbia e Bulgaria , ma ribellatisi ai
governatori greci , finirono per tagliare la gola allo stesso imperatore in
quel di Adrianopoli .
Il generale Teodosio ,
accorso ad arrestarne le devastazioni e i saccheggi , una parte ne assoldò
nelle milizie e il resto lo sterminò ,
assumendo poco dopo , a sua volta , il titolo di’Imperatore .
Devoto al Cristianesimo protesse
I due trascorsero pigramente sui rispettivi troni
i primi mesi , ma ben presto l’Oriente fu
assalito dai visigoti di Alarico . Arcadio tentò di
metterci una pezza concedendo loro alcune terre dell’Illiria , ma nel 402 si spinsero verso l ’Italia e solo grazie al
valore di Stilicone furono fermati a Pollenza e Verona . Stesso trattamento per un’altra
invasione che valicò le Alpi tre anni dopo , ancora
una volta sconfitti e dispersi dal generale a Fiesole . Poi ,
nel 408 , Onorio , probabilmente geloso , accoppò Stilicone
dandosi la zappa sui piedi e lasciando via libera ai visigoti che si spinsero fino a Roma ,
assediandola e , una volta presa , devastandola in buona parte . E’ il 410 , una data difficile da dimenticare per i cittadini di Roma
.
Morto Alarico , che progettava di dirigersi verso l’Africa , i Visigoti
con Ataulfo , fatta pace con lì’Impero , si portarono
in Gallia e quindi in Spagna dove fondarono un regno che durò circa 300 anni ,
dal 415 al 711 , sottraendo così in via definitiva quelle provincie
all’Imperatore che non poté far altro che abbozzare , facendo buon viso a
cattivo gioco .
Nel frattempo Onorio , non
avendo avuto prole , forse la moglie o forse il mutuo troppo caro , lasciò il
trono al nipote Valentiniano III , sotto la reggenza
della sorella Placidia .
Un suo generale , Ezio ,
fatto rimuovere dall’Africa il governatore Bonifazio
, spinse costui a chiamare per vendetta i Vandali dalla Spagna in Africa ,
sicché anche questa Provincia andò perduta per l’Occidente .
Nel 451 , poi , una nuova
invasione degli Unni , comandati da Attila, soprannominato il flagello di Dio ,
portò scompiglio nelle zone dell’Impero superstite .
Respinto qualche anno prima da Ezio , Attila , questa
volta stava per spuntarla , quando fu fermato dal vescovo di Roma , Leone I° , che agitava come un forsennato un semplice crocifisso ,
sussurrando preghiere e lanciando anatemi . Lascio a te giudicare quanto questo sia
stato piuttosto improbabile, forse l’unno s’era semplicemente stufato o , magari , aveva fretta di tornarsene in luoghi più freschi
. Resta comunque il fatto che , ripassate le Alpi , qualche maledizione del vecchio giunse a
segno , facendogli tirare le cuoia nei
dintorni della Pannonia . Se poi fu il destino o
semplice sfiga , ai posteri stabilirlo .
Quattro anni dopo sbarcò alle foci del Tevere Genserico , re dei Vandali ,
chiamato , così almeno si dice , dall’imperatrice Eudosia
, vedova di Valentiniano III , per vendicarsi contro
il senatore Massimo che le aveva sgozzato il marito , costringendola a sposarlo
. Fatto sta che Generico prese Roma , e dopo averla
saccheggiata , se ne tornò tranquillamente in Africa per svernare , era il 455
e ormai l’Impero d’Occidente non aveva più che pochi anni di vita .
In balia di Ricimero , comandante delle milizie barbariche , si succedono l’un
dietro l’altro al potere Avito , Maggiorano , Libio
Severo , Antemio, Olibrio e Glicerio
. Nomi sconosciuti tanto agli studenti quanto agli insegnanti
, perché completamente privo d’interesse il loro breve governo . Del
tutto superfluo quindi , anche per te , impararli a
memoria .
A quel punto l’imperatore d’Oriente manda Giulio Nepote a reggere le sorti di quel poco che resta ad Ovest , ma questi viene ben presto deposto e relegato in Dalmazia
da Oreste , nuovo leader dei Barbari, che consegna la corona al figlio Romolo Augustolo .
Appena un anno e , in considerazione che l’ultimo
imperatore in carica non mantiene le promesse fatte alle sue genti , Odoacre , invitati Eruli , Rugi e Turcilungi sotto le sue bandiere , lo depone e lo relega in
un castello a Capo Miseno , mettendo definitivamente fine
, dopo la bellezza di 506 anni , all’Impero Romano d’Occidente.
Una rivoluzione che era nell’aria da tempo , notificata da Odoacre al Senato
romano con una semplice motivazione : d’ora in avanti non ci sarebbe più stato
bisogno per l’Occidente di un nuovo Imperatore , a governare l’Italia con il
titolo di patrizio ci avrebbe pensato lui .
E’ il 476 , una data ,
questa sì, che dovrai tenere a mente , perché segna lo spartiacque , almeno sui
libri di storia , tra l’era antica e il medio evo .
Salta in sella , ne
parleremo tra breve .