CAPITOLOSETTANTUNO
Grande Raccordo Anulare
04/09/2009 12.32.24
uando di buon mattino ,
scendendo in fretta le scalette che portano al vano moto , ho visto l’asfalto
bagnato e sentito una pioggia sottile punzecchiarmi le braccia , ho subito
intuito di aver scelto la giornata sbagliata per tornare a Pomezia dopo la
pausa estiva . Pur tuttavia – chissà se è meglio nonostante ciò ? , va be’ , è uguale - pur tuttavia , dicevo , non manco mai a un
appuntamento , cascasse il mondo , e del resto nulla lasciava presagire una
catastrofe di tali proporzioni . Per cui , tolti gli
occhiali da sole e indossato il casco , ho inforcato l’Honda , fresco di
riparazione , e mi sono diretto bel
bello - alla Don Abbondio , per capirci - verso il Raccordo .
Dopo pochi chilometri mi sono ,
però , reso conto che l’abbigliamento era del tutto fuori luogo , una leggera
t-shirt e un paio di jeans estivi , con la consistenza di una sfoglia di cipolla
, non avrebbero assorbito un eventuale nubifragio . Una facile previsione che
di lì a poco si sarebbe concretizzata , dapprima punte
di spillo , poi sassate , che nel giro di qualche minuto mi hanno inzuppato
fino al midollo , scivolando , una volta disciolte , fino al piccolo , accartocciato
e tremante tra patta e mutande .
Provvidenziale ,
all’altezza di Montespaccato , un cavalcavia sotto il
quale hanno trovato riparo al diluvio una decina di centauri tra cui il
sottoscritto , ma , si sa , non ho pazienza , e quando ho capito che non
avrebbe smesso tanto presto ho ripreso il viaggio . Sapevo che , nel giro di qualche minuto , il sole si sarebbe comunque fatto
vivo e l’effetto phone avrebbe asciugato in fretta
moto , casco e conducente . Non
sbagliavo , tra la
31 e la 28 è dapprima filtrato a fatica tra una manciata di nuvoloni scuri
, per poi farsi largo a spintoni all’altezza
della 26 , rendendo le ombre e illuminando finalmente il giorno .
A quel punto mancavano una ventina di chilometri di
Pontina , poi lo svincolo per via Naro
e il lungo rettilineo di via dei Castelli Romani , prima di arrivare in via
Sassuolo , e comunque il peggio era
ormai alle spalle . Al bivio di Pratica di Mare , inevitabile
, la coda dovuta al consueto incidente di rito , poi , tra spruzzi di pioggia e
sprazzi di sereno - spruzzi e sprazzi ,
certe volte mi chiedo come mi vengono -
l’arrivo agognato alla meta .
Più tranquillo il ritorno verso casa , solo una pioggerellina fina che non faceva in tempo a
penetrarmi le ossa , subito asciugata
dai raggi di un sole ormai bel saldo al centro di uno squarcio d’azzurro . Meno
attenzione nella guida , dunque , e la possibilità di
riprendere quel fitto epistolario tra anima e cervello che , in genere ,
l’anello del raccordo stimola e facilita . Chi siamo ,
da dove veniamo , ‘n do ‘ cazzo annamo , le solite ,
inutili domande , che tutti noi prendiamo a macinare quando abbiamo tempo da
sprecare e un orizzonte meno ristretto delle pareti di una stanza a disposizione . L’ora della dispersione ,
una corsa scapigliata attraverso le
fantasticherie di una vita che si legge mentre si compone , languori di fine
estate .
Mi chiedevo in particolare quanto possa essere
importante la forza di un’opinione , credo che il suo
valore si accresca soprattutto quando la
si ha contro , fosse pure erronea . Per quanto possa essere penoso da parte
degli amici è altrettanto inebriante da parte di chi ti rema contro . Non bisogna
lusingarla , né tanto meno corteggiarla , ma seguirla
fino in fondo quando la si ritiene giusta , costi quel che costi , senza
lasciarsi condizionare , in un modo o nell’altro , dal consenso o dal rifiuto .
Ho tanti difetti , ne sono consapevole , ma mantengo
la fierezza di non essere mai appartenuto a un branco solo per sentirmi le spalle protette .
Il primo temporale di stagione ,
vedremo stasera se il fisico ha retto , in caso contrario stabiliremo il da
farsi , in genere cerco di stare alla larga da medici e paramedici , ma per
quanto si possa rimandare , volenti o nolenti , il tagliando , di tanto in
tanto , va comunque fatto . Otretutto l’ ultima revisione risale
ormai al lontano 2000 , credo sia proprio ora di una nuova messa a punto e questa
potrebbe essere l’occasione giusta .
12/09/2009 15.35.57
ggi , sotto il sole di
mezzogiorno , nel parco sotto casa , l’ombra degli alberi è sufficiente a
rendere gradevole la temperatura , finalmente l’aria ha rinfrescato e l’autunno
è alle porte . Il pendolo del clima si divertirà a contraddirmi , lo so benissimo , e , a dispetto dell’alternarsi delle
stagioni , l’estate si farà ancora sentire , ma almeno il caldo torrido ,
quello che ti toglie il respiro , sarà solo un brutto ricordo . Intanto , da lunedì , riapriranno le scuole e torneremo ai ritmi di
sempre , si riprende a spingere sull’acceleratore , era davvero tempo .
Guardavo Gabry , è sempre più innamorato dei nostri simpatici amici a
quattro zampe , vorrebbe un cucciolo ,
ovviamente non se ne parla nemmeno , ma sarà dura resistere alle sue pressioni
se non la smetterò di portarlo con me quando vado a far visita a mio fratello .
Nana , un labrador di tre anni , è lì , pronto a fargli le feste non appena varcata quella soglia . E’ un po’ come far avvicinare un topo al formaggio ,
per poi strapparglielo da sotto le zampette . Comunque
vedremo .
E’ un fine settimana di metà settembre ,
voi che fate ? Io non lo so ancora , probabilmente una
gita fuori porta , di passarlo chiuso in casa proprio
non me la sento . La vita va diversificata , niente
giorni segnati dalle abitudini , almeno il sabato e la domenica si monta in
auto e ci si lascia trasportare dall’albero motore , lasciando
all’improvvisazione la meta e il servosterzo . I quattrini non bastano mai , so anche questo , ma tanto prima o poi te li porta via
qualcos’ altro , meglio spenderli prima
che accada . Ad ogni giorno la sua pena , ripeteva in
continuazione mio padre , parole sante , per cui io mi mangio l’uovo , voi fate
come vi pare , e , se preferite , aspettate pure che cresca la gallina .
Quando penso alle passeggiate solitarie , alle rabbie insensate , alle sere e alle mattine perdute
a serrarmi il cuore nelle mani , ripiegato su me stesso , centellinando le
opportunità del presente , per il terrore di sprecarle , casomai dovessero
servirmi in un prossimo futuro , che
imbecille … per fortuna , dopo il passaggio di una mandria di pensieri , si
rinasce proprio come l’erba calpestata .
In fondo a me è sempre bastato un cielo sereno e non avere mal di testa , a quel punto spiego le ali , possiedo
l’infinito e , se non soffiano venti contrari , posso perfino arrivare a toccare le stelle .
17/09/2009
4.26.15
rutta bestia l’insonnia ,
ogni tanto mi succede , ti si spalancano gli occhi in piena notte e non c’è
verso di farli richiudere . Ti rigiri tra le lenzuola , scardini il trapuntino , sistemi
l’auricolare nell’orecchio , accendi la radio e cerchi la stazione giusta per
farti compagnia almeno fino all’alba .
Ma non sempre funziona
, nemmeno la Quinta o lo
struggente adagio della Nona riescono nell’impresa , così sfumi l’audio e ti
metti a pensare . Di solito riflessioni generiche su una giornata ancora in
scatola di montaggio , sottili elucubrazioni di psicologia
spicciola in un allucinante ping pong
con te stesso . Inevitabili gli effetti collaterali che un cervello ancora
intorpidito non può assolutamente sostenere , preoccupazioni
, dubbi ed eclissi d’identità , con
notevole dispersione di materia cerebrale . A questo punto ,
prima di peggiorare la situazione , non ti resta che stropicciare gli occhi e
chiuderli nell’acquario , come fai tutte le mattine da almeno
cinquant’anni a questa parte , prima di
alzarti e cominciare la giornata .
Mentre mi rasavo , pensavo
- a quell’ora non puoi fare altro , il cono di luce che trapela dalla porta
socchiusa del bagno è già un motivo sufficiente per rompere i coglioni alla
gente che dorme - riflettevo sul fatto che credo si sia davvero chiuso un ciclo
, gli epigoni potranno forse arrivare a fine anno , ma è ormai evidente che
anche questa esperienza è arrivata al capolinea e dovrò cercare altrove quel
valore aggiunto che da quel pizzico di sapore in più al quotidiano .
Non mi dispiace affatto rimettermi in discussione , è una sfida
che mi ha sempre eccitato , almeno da quando ho scoperto che è stata proprio
l’eccessiva prudenza a guastarmi una buona fetta di vita . Da giovani si fanno
cose che ripensate in età adulta mettono i brividi , tra
i trenta e i quaranta si diventa insicuri , incapaci di camminare sul confine
dell’ incerto , quasi ci si trovasse sempre sull’orlo di un baratro . Ma per
fortuna non si smette di crescere e attorno ai cinquanta ritrovi il coraggio . Ti rendi tuttavia conto
che se un tempo ti bastava fumare un po’ d’erba per sentirti un rivoluzionario
, oggi ti ci vuole molto di più per far
salire l’adrenalina e scoprirti fondamentalmente sano . Non indossi più un
eskimo 24 ore su 24 , rispetto ad allora non carichi
più a testa bassa , ma pungi di fioretto , e , ligneo ed asprigno quanto basta , puoi
riprendere da dove avevi lasciato … proprio sul più bello , ma senza cercare di
imitare i nostri ragazzi , mi raccomando
, tanto saremo sempre come minimo in ritardo di vent’anni sul gusto dei figli .
Tracimo ammirazione per chi è in grado di
programmare il proprio avvenire , ma io a malapena
riesco a tener dietro al presente e non ho più alcuna intenzione di avvelenarmelo
per pianificare il futuro .
Là fuori è ancora buio , ma
quei nuvoloni scuri appena accennati oltre la luce dei lampioni non promettono
niente di buono , temo che Domineddio anche per oggi intenda mettere il sole in
lista d’attesa e prenderci a secchiate … ecco … la pioggia … sono stato buon
profeta . Ahò , fa pure freschetto ! Mi sa che da oggi ci vuole la manica lunga .
30/09/2009 8.18.37
ggi papà compie la maggiore età in Paradiso , m’ha insegnato a non avere mai paura , di niente e di
nessuno , e per questo non gli sarò mai abbastanza grato. Mi piace ricordarlo con questa foto che
meglio di qualsiasi altra ne mostra la personalità , il cui spessore non
riuscirò mai a raggiungere ma ogni giorno mi sforzo di avvicinare .
Ciao avvocato , un saluto a
mamma , e , mi raccomando , andate a festeggiare con un bel piatto di
fettuccine da San Pietro alla Cancellata .
19/10/2009
14.31.25
bulia , diffidenza e
vulnerabilità , questa la classica sintomatologia di quel malessere che gli specialisti
dell’anima chiamano , con colpevole superficialità , con l’inquietante nome di
depressione . In realtà la depressione è uno stato che in natura non esiste , una patologia concepita dagli addetti ai lavori per
sbarcare il lunario , un’invenzione della mente che , a corto di argomenti e
del tutto incapace di reagire , non sapendo più dove parare , si rifugia in un
cliché buono per ogni evenienza .
Nel mio vario peregrinare tra i pixel in bianco e
nero di chat e blog ho incontrato tanti malati immaginari che credevano di
soffrire di questo male oscuro , ho provato a spiegar
loro che l’errore è indagare le ragioni intime di un’esistenza troppo ricca di
sfumature e le sensazioni troppo intense , non lasciandosi così guidare dall’automatismo
della quotidianità . Inutile continuare a farsi mille ,
inutili domande quando abbiamo già tutte le risposte .
La vera magia è sorprendersi ,
sentirsi spiazzati da un futuro , fortunatamente ben poco prevedibile e mai
equivalente a quello che ci si aspetta . Invece , in
nome di una presunta normalità , si alzano barricate di parole condannandosi
inesorabilmente a girare a vuoto e a corrersi dietro .
D’accordo , è comprensibile
sbandare di tanto in tanto , anche Cristo ebbe il suo attimo di smarrimento sulla
croce , ma piantiamola di considerare un male incurabile quello che è un
semplice disagio figlio di un breve istante di scoramento nell’economia di
un’intera vita .
Guardate là fuori , ieri solo
nubi scure , basse nel cielo , gonfie di pioggia , oggi , al risveglio , l’azzurro
che squarcia la città e un sole che scalda l’anima come un sorriso improvviso su un volto pensoso .
Basta poco , i primi suoni della strada , il rumore
della saracinesca del bar sotto casa e , in questo autunno freddo e luminoso ,
la malinconia si dissolve come un sogno
mattutino .
I pensieri tristi distruggono la creatività della
mente e col passare degli anni il tempo ci incalza sempre di più , mentre ci si crogiola in considerazioni mistiche e inutili
idee di nemesi . Prigionieri di un mondo reale ,
spesso insensato ed ostile , dobbiamo evitare di cedere al torpore degli
interrogativi notturni , buoni solo a soffocarci , e tornare a scoprire i
piaceri segreti , sfidando senza paura
ogni giornata che Domineddio , o chi per lui , ci manda in Terra .
29/10/2009
10.55.14
iornate meravigliose in questo scorcio di fine
ottobre , l’azzurro
vivace del cielo , completamente sgombro dalle foschie d’autunno , scolora all’orizzonte tratteggiando ad acquerello il profilo delle
vecchie case di lungotevere . Capricciose folate di vento ,
addolcite dal tepore di questo luminoso mattino , si fanno carezza , ed io , immobile
, mi lascio carezzare la schiena dai raggi del sole . Appoggio i gomiti sul
parapetto , osservo scorrere le acque tranquille del
fiume che nel suo corso sinuoso costeggia l’abito buono della città e seguo i
tremuli riflessi e i piccoli gorghi attorno ai grossi
piloni di ponte Cavour .
Ai lati del viale le vetrine scintillanti di Prati , lungo il marciapiede
banchi , bancarelle e teloni stesi a terra con su raccolta , alla
rinfusa , la merce più disparata . Tutt’intorno una
vera folla di curiosi osserva , discute , contratta , scherza , protesta
…infine compra o riprende , delusa , il suo svogliato passeggio .
La nostra vita procede ormai alla moviola , fatta di scatti lentissimi , quasi impercettibili , pare che nessuno
abbia più un cazzo da fare se non preoccuparsi della rata di mutuo in scadenza
. Ricordo giorni ,
neppure troppo lontani , nei quali il tempo non ti bastava mai e le ore scorrevano
come fossero minuti . Oggi progetti non se ne fanno più ,
tutt’al più ci si affida a qualche buona intenzione , osservando con colpevole
distacco capriole e piroette di chi , giorno dopo giorno , ci ruba il futuro …
ma non ho voglia di malinconie , sembra stiano arrivando freddo e maltempo ,
per cui non so che programmi abbiate voi , ma io , per quanto un tantinello preoccupato , mi godo questa giornata luminosa
prima che me la porti via il domani .