Capitolo 75
Silvi Marina
19/08/2010
16.33.19
iaggio
tranquillo sotto un cielo azzurro , del tutto sgombro
di nuvole . Nonostante i profeti di sventura il traffico è stato davvero scarso e in poco più
di due ore abbiamo raggiunto la meta .
Le
indicazioni forniteci
da Ida , e segnate meticolosamente , dalla mia signora , su un foglio di carta
, sono state molto precise e il cartello della Pensione Lido è apparso all'angolo della via indicata , esattamente
lì dove avrebbe dovuto trovarsi .
A meno che
il Signore non abbia per me altri piani , o che io possa restare vittima , non
si sa mai , di un'avversa congiunzione astrale , mi servirò di queste vacanze ,
dopo questa misteriosa ondata di isterismo , per esercitarmi alla pazienza e
alle buone maniere . Cercherò così di congedarmi , con
cortesia e il dovuto rispetto , dal mio più recente passato , che , pur così
prodigo d' insegnamenti , tra vendette postume e improvvisi voltafaccia , frutto di un insospettabile
quanto infantile spirito gregario , non ha saputo dare , all'esame finale ,
gran prova di sé . Peccato .
Nel
frattempo non mancherò di annotare , giorno per giorno , questa mia vita analogica
, in perenne aggiornamento e mai uguale a se stessa , in attesa , come sempre ,
di trasferire il tutto in ambito digitale , dopo aver raddrizzato la sintassi
di qualche frase , scomposta come il suo autore,
Raccolgo
i miei libri e gli evidenziatori , che tengo sempre di
scorta e a portata di mano , e lascio per qualche tempo la scrivania del Nuovo Salario e il mio domicilio elettivo
di facebook
. Un posto , quest’ultimo , che costituisce un
laboratorio dove si possono fare interessanti esperienze di socializzazione ,
ma che alla lunga , se non si sta in campana
, può rivelarsi un 'autentica trappola , soprattutto quando s'incontra
chi si prende troppo sul serio e non è
mai disposto al sorriso e alla battuta …uno strazio. Ironia e autoironia mi
sembrano doti indispensabili per chi vuol frequentare certi ambienti , ed io non ho certo intenzione , né la voglia ,di far
scoppiare qualche tipo di rivoluzione . A spasso per le vie della vita si va , così come in guerra , con un bastone per darle e un sacco
per prenderle. E che cazzo ! Non serve farne sempre
una tragedia, al mondo capita tutti i giorni di ricevere qualche gomitata .
Comunque
una vacanza da internet , del quale , vuoi per lavoro , vuoi per svago , non
possiamo più fare a meno , non mi farà senz'altro male . Del resto le ultime
analisi del sangue hanno evidenziato , oltre al
colesterolo a 210 e i trigliceridi alle stelle , anche un ID piuttosto basso , una
spia , quest'ultima , assai preoccupante . Forse un' overdose
di tantalite . Senza contare la lunga esposizione alla CPU , alla connettività da Wi-Fi e da Bluethoot , così
come non vanno presi alla leggera il raffreddamento a azoto liquido del
processore e l'alimentazione a uranio arricchito . Insomma , diciamolo
pure , dopo un anno di lavoro e svago dietro al display di un LCD
, sono vivo per miracolo .
Chiudere per un po' le tre porte USB
sarà certamente un toccasana
.
In
verità non mi sarebbe dispiaciuto portare con me l'elegante netbook acquistato
un paio d'anni or sono , ma , a prescindere dalla nota circostanza che Ale me l'ha ormai fregato da tempo , avrei corso il rischio
che la mia gentile signora , dopo avermi visto usarlo per più di due ore ,
l'avrebbe lanciato in mare , per poi chiedere il divorzio .
Le
10,30 , troppo presto per prendere possesso della
stanza , sono in corso le pulizie del mattino , c'è il tempo per dare
un'occhiata al lungomare e cercare lo stabilimento dove abbrustoliremo per
benino nei prossimi giorni .
Ecco
l'edicola segnalata sulla mappa . Alle spalle il
giardino attrezzato a parco giochi da un lato , e la
chiesetta dall'altro ; sei panchine contigue , allineate per tre , e un piccolo
altare posto di fronte . Al centro , in primo piano ,
la statua di Padre Pio , disposte alle
ali , lillipuziane , quelle della Vergine e di Nostro Signore ,
che , così striminzite , non ci fanno , devo dire , una gran bella figura .
Scendiamo
i tre scalini che portano alla spiaggia , una distesa
chiara e abbacinante . Le nostre orme restano impresse sulla sabbia , saranno solo le
prime sei di una lunghissima serie .
Dopo
un percorso allo scoperto di una trentina di metri che ,
almeno per il sottoscritto , sembra non
avere mai fine , provvidenziale l'ombra del primo ombrellone , quindi ancora
qualche passo e , come un' oasi nel deserto ,
la sagoma bianca del bar Nettuno .
Ad
accoglierci il figlio di Venditti , una somiglianza ,
la sua , davvero impressionante ; gli è accanto il padre … adottivo , non c'è altra spiegazione . Un tizzone nero sui
sessanta , gran fumatore , occhiali scuri , piuttosto bassino
, ma con un fisico snello da fare invidia a un trentenne . Lo guardo , mi guardo , e mi rendo conto , ahimè , che potrei
comodamente fargli da custodia .
Annota
il cognome su una targhetta
, accende una fetida Marlboro
, poi ci precede verso l'arenile per mostrarci latitudine e longitudine della nostra prossima graticola ;questo non
prima , tuttavia , di aver trasformato ,in sole quattro boccate, in una camera
a gas il gabbiotto e l' annesso cucinino.
Attorno
a noi una corte dei miracoli , personaggi tutti
identici grigi, diafani, spettrali . Volti arsi dal sole ,
ascelle, purtroppo, in traspirazione, pappagorge sudate ,saldate al mento da un
petto ansimante, e un inquietante , ossessivo
tremolar di gelatina . Presto sarò come loro ,
un mostro grondante sudore , inutile illudersi , sento già le fiamme della
canicola salirmi dallo stomaco al volto .
I
raggi del sole sembrano vipere guizzanti con la testa di fuoco . Fa un caldo infernale , è tutto
fermo , mi manca l'aria , e un'assenza
postula sempre un altrove … il mio in questo momento è la radura ombrosa di una
cima sui millecento , dove tenere almeno un golfino sulle spalle , magari anche
solo di cotone .
Volto
le spalle alle onde , oltre i tetti dei palazzi vedo
la cresta delle colline intorno che balzano su nella luce sfolgorante , e
sembrano mitigare , sia pure in minima
parte , questo torrido paesaggio .
Il
posto in prima fila nemmeno a sognarlo quest'anno ,
d'altra parte , come recita il proverbio
, chi tardi arriva , male alloggia . Da qui il mare è solo una foto di sfondo , pazienza , se non
altro , così lontani dal bagnasciuga , eviteremo i fastidiosi schizzi d'acqua
dei ragazzini più screanzati … per limitarci , almeno nel lessico , a quelli
meno stronzi .
Fissati
sdraio e ombrellone , si torna da Cinzia , la ruspante
locandiera , il vitto è da dieci e lode
, così almeno si narra , l' alloggio , di contro , sembra ampiamente da
rivedere .
La
camera assegnataci , al terzo piano , senza ascensore
, fa veramente cagare , un sottotetto angusto con finestrella , il cesso senza
bidet e una doccia malamente arrangiata in un angolo per nani .
La
solerte cameriera che ci accompagna , dopo un primo
silenzio carico d'imbarazzo , fissa il
mio volto perplesso e mi legge nel pensiero , poi con un gesto nervoso delle
dita si scarmiglia i capelli , e prova a rincuorarmi tessendo le lodi del
condizionatore testé istallato .
Non
mi convince , né ci contava , capisce al volo la
situazione , non è scema , riprende armi , bagagli e asciugamani , poi domanda , dando da sé anche l'ovvia risposta
: “ Aspetto a rifare il letto del bambino
, vero?“ Annuisco . Non servirebbe aggiungere altro ,
tuttavia , per atto di cortesia , abbozzo un bonario sorriso. Intanto Lety è già scesa nella hall per presentare alla direzione le inevitabili rimostranze che
la situazione richiede .
Dopo
pochi minuti è già di ritorno , la signora Cinzia deve
essersi resa conto che non portiamo l'anello al naso , per questa notte ci
ospiterà al secondo piano , in una stanza più ampia , con servizi degni di tale
nome . Per l'indomani metterà a nostra
disposizione un intero appartamento attiguo alla pensione ,
con terrazzo , due camere , bagno , cucina
e posto auto . Senza contare
frigo e , soprattutto , lavatrice , così la mia
consorte non perderà l'abitudine : disintossicarsi così di corsa , passando da
tre bucati al giorno a zero , non è uno scherzo , si può anche
rischiare una crisi d'astinenza .
Non
male , comunque , ci si può stare , come spesso
ripeteva mio padre , non tutti i mali
vengono per nuocere , non faccio fatica ad ammettere che nel cambio ci abbiamo guadagnato .
Le
valigie, come promesso,
scendono di un piano , nel frattempo s'è fatta l'ora di pranzo ,
c'è giusto il tempo per sciacquarsi il viso e le mani , prima di mettersi a
tavola per sperimentare se la realtà dell’arte culinaria rispecchia davvero il
mito .
Nessun
dubbio ,
specialità abruzzesi , al primo assaggio tornano al palato i sapori
della cucina di mia madre , la pasta è al dente , il sugo di carne ricco e
saporito , il manzo grigliato come si
deve , le patate dorate e croccanti . Altro che Hotel Villa Margherita … qui ci
sarà da ingrassare , sarà dura resistere all'assedio
di pietanze tanto appetitose .
Ad
innaffiarle appare intanto sul tavolo un amabile bianco , è un Trebbiano
d'Abruzzo fresco e frizzante , così come impone la stagione . Pasqualino , il
buffo clone di Totò che serve ai tavoli , mi versa il primo bicchiere , i
successivi non avranno certo bisogno del sommelier .
Le
patatine fritte per chi vi scrive diventeranno una regola .
Suo malgrado non potrà più eluderla , per quanto in
cuor suo tenti di disprezzarla , e allo stesso modo disprezzi se stesso per non
avere la forza di sottrarvisi .
Sulla
veranda , alla mensa ,
sono rappresentate tutte le età , dalla vecchiaia alla prima infanzia .
Nell'attesa , tra una portata e l'altra , mi diverto
ad osservare i presenti , analizzandoli attentamente uno ad uno . Il cranio
calvo e lucido di quello , la figura appesantita di
quell'altro , il viso scavato e la pelle ramata di chi gli siede di fronte ,
classificandoli secondo presunta età e grado di parentela , padri , madri ,nonni, nonne , figli ,
figlie, cognati, cognate . Una generazione che passa le consegne all'altra .
Vedo
sorrisi furtivi, cenni di assenso, occhiate soddisfatte, ma tra tutti attira , in particolare , la mia attenzione l'aria spenta di una
donna che , con sicura e laconica diagnosi , ritengo proprio , abbia pensato
solo alla famiglia e non abbia saputo guardare più in là . Lo denota il suo
scarso interesse per quanto le accade attorno. Minuta ,
pallida , occhi scuri e malinconici , capelli biondi che si piegano ad ala
sulle tempie, sembra del tutto indifferente... che poi , magari , le rode solo
il culo , uno conforto temporaneo , ma preferisco fotografarla senza filtri e
sfumature , con il bianco e nero della solitudine, insidiata dal silenzio,
dall'oscurità ,dal niente , è un' immagine d’altri tempi che mi piace.
Un
lauto pasto presume la pennichella di rito , grazie al
Cielo ho ancora un paio d'ore prima del supplizio . Che dirvi
? A tanta gente ,evidentemente, piace farsi del
male , ma per quanto mi riguarda la prospettiva di ardere vivo non riesce ad
allietarmi la giornata . Non saprei
spiegarvene i motivi, forse sarò strano .
Il
lunedì , come
promesso , si lascia la stanza provvisoriamente occupata , per l'appartamento
che , voltato l'angolo , ci ospiterà fino alla fine del soggiorno . Solo un piccolo inconveniente quando , il giorno stesso del trasloco , demolirò , con una robusta spallata , il tubo della doccia , ma non è certo colpa
mia se nel bagno hanno assemblato una cabina tanto angusta , rispetto alla mia
mole . Poco male , comunque , qualche ora dopo è già
pronto il pezzo di ricambio . Per il montaggio ,
preciso , che non si diano pena ,
provvederemo direttamente noi … e con quel “noi” intendo , naturalmente , la
mia signora . Io sono un tipo previdente , non si va
in vacanza senza portarsi dietro un idraulico .
I
vicini d'ombrellone sono ospiti della stessa pensione ,
devono averci stipati tutti insieme per tenerci d'occhio , casomai dovessimo fregarci
gli asciugamani .
Alla
destra una coppia di gemelle sui 35 con numerosa prole
al seguito , tutte femminucce , tranne l'ultimo arrivato , un frugoletto che
porta il mio stesso nome , Marcolino . E' coccolato
da mane a sera dal padre , un brav'uomo , prodigo di
attenzioni verso figli e compagna , che farebbe certamente la gioia di ogni italica
consorte .
Affettuoso
e melenso fino a falsare i valori del diabete di chi gli sta vicino, ha in
mente solo il bene dei rampolli . Si china, li abbraccia, ascolta i
loro pigolii . Ogni tanto solleva gli occhi luccicanti
verso i più grandicelli e li fissa intenerito , poi
torna dai più piccoli , li abbraccia , uno di qua , l'altro di là , mentre
questi , intimiditi , gli nascondono il faccino nel petto .
Se
bisticciano ,
lui media . I suoi occhi vigilano , attenti a
quel che fanno , pronto a intervenire se si accorge che manca qualcosa , magari
una merendina , e a intervenire qualsiasi cosa possa accadere. Che so?
L'attacco improvviso di un mostruoso polipo gigante che faccia strage di bambini
sulla spiaggia .
Noialtri “normali” , per lo
più maschi distratti , dovremmo
diffidarne , tra gli esemplari
addomesticati di ometti è della peggior specie che si conosca , sempre allegro
e gioviale è servizievole e premuroso ,
praticamente perfetto . Occhio! E' l'uomo del confronto . Quelli come lui andrebbero castrati da piccoli , per impedirgli di nuocere , prendendo moglie , da
grandi .
E comunque la questione non mi quadra per niente ;
per cui , considerato che è l'unico maschietto adulto presente in quel folto
drappello , ho ventilato l'ipotesi che se le sia fatte tutte e due … sono
identiche , può capitare . Lety mi rimprovera , dice che faccio peccato a pensar male … sarà … forse
finirò all'infermo , ma resto comunque della mia idea .
Alla
sinistra un paio di topoline niente male , sembrano
colleghe di lavoro. Una passa
tutta la giornata al telefonino , l' altra distesa al sole, e
, tenuto conto della pellicola bianco
pallido che la ricopre , con scarse , se non nulle , probabilità di tintarella
.
Di
fronte una famiglia residente nel modenese , lui di
Avellino , praticamente muto , o comunque , se proferisce qualche parola , lo
fa con un fil di voce , lei simpatica e brillante , dalla cadenza emiliana
, che parla per tutti due . Sposi più o meno novelli , almeno questa è l'impressione che danno
di primo acchito , hanno messo al mondo un simpatico poppante , Francesco , che
quando non è incollato alla tetta pencolante della madre , gattona sulla sabbia
, tentando , con buona lena , d'imparare a stare al mondo in posizione eretta .
Di tanto in tanto raggiunge a fatica un lettino ,
stringe i pugni , fa forza sugli avambracci , poi sulle ginocchia , fino a
riuscire ad affacciarsi quel tanto che
basta per dare una furtiva occhiata al pianeta , oltre quei pochi centimetri
che , per il momento , la posizione
prona gli consente .
Comunque,
nonostante il massiccio proliferare di spermatozoi che ,
in prospettiva , ha popolato questo tratto di spiaggia , dando modo a tutti
questi mocciosi di crescere , la situazione appare tranquilla , in zona
miniature di bipedi troppo piagnoni non ce ne sono , è confortante , non amo il chiasso e questo mio tempo
libero lo passerò leggendo .
Inutili
gli inviti a bagnarmi per mitigare la calura , libro
tra le mani , costume girocollo , canottiera d'ordinanza , occhiali da sole e Panama acquistato per l'occasione , non
ho alcuna intenzione di spostarmi di un solo centimetro dall'ombra di questo
ombrellone , in trepida attesa che il disco rosso venga ingoiato dall'orizzonte
e arrivi al più presto il fresco della
sera .
Gabry , come
ogni mattina , entra in acqua pochi minuti dopo aver messo piede
sull'arenile , lo rivedremo tra un paio d'ore , sempre non
gli capiti d'imbattersi in una medusa , come quella che il primo giorno , di
buon mattino , ha pensato bene di mordergli la pancia . Per fortuna non ha
fatto gran
danni , un impacco d'ammoniaca , la giusta dose di ghiaccio tritato , e il
piccolo è tornato più in forma di prima .
Anche
quest'anno non ha fatto fatica a trovarsi una mezza dozzina di amici,
rappresentate diverse regioni , scendendo verso la
dorsale ionica o salendo lungo l'arco alpino , dalla Calabria alla Campania,
dalle Marche alla Romagna .
Al
quinto giorno , dopo un' estenuante e interminabile
sequenza di belle giornate , con sole a picco sul groppone e temperature da
deserto del Gobi, arriverà anche la pioggia . Una meraviglia .
D’altra
parte urgeva una correzione di rotta , per questo ,
giusto la sera prima , ne avevo parlato col Principale , un simpatico
mascalzoncello che di tanto in tanto si diverte ad incendiare il mondo , ma che
, devo dire , quando si rende conto di esagerare , sa anche tornare sui suoi
passi .
Così , il giorno seguente , all'ora di pranzo , come spesso
accade in questa stagione , mentre siamo ancora intenti a lavorare di ganasce ,
il cielo s'incupisce , si riempie improvvisamente di nuvoloni scuri e l'aria si
fa d'un tratto più fresca .
Dapprima , in lontananza , il balenio incessante che accompagna il
fragore del temporale . D'un tratto il rimbombo del tuono mi fa aprire gli
occhi sui caratteri , di colpo nitidi , del depliant
pubblicitario che scorro pigramente , con gli occhi a mezz'asta , in attesa del
caffè di fine pasto . Batto in fretta le palpebre ai lampi che mi abbagliano
come riflettori puntati addosso . Infine un cielo
plumbeo si confonde con il mare e un violento acquazzone si abbatte sulle
strade e sui tetti di Silvi Marina .
Appena
il tempo di raggiungere il nostro comodo rifugio di via Trieste . Ora piove a dirotto , rompendo
finalmente la monotonia del pomeriggio estivo , l'acqua si rovescia dai balconi
, mentre una saetta s'insinua tra le stecche della persiana . La luce , fino a quel momento così intensa e prepotente , ora
filtra incerta dalla finestra socchiusa .
Poco
più di mezz'ora , poi
le nubi si diradano , smette di piovere e il sole , di colpo , illumina
di nuovo la loggia .
Il
fischio del treno , seguito a un'incollatura dallo
sferragliare dei vagoni , la stazione è
a pochi passi , qualcuno sta sfiorando la mia vita in questo preciso momento , senza
nemmeno saperlo , trascorrerà probabilmente le prossime ore incollato a un
finestrino , mentre il mondo viene
risucchiato indietro .
Nel
pomeriggio niente spiaggia , si va tutti insieme a
trovare un compagno di scuola di Gabriele che , da quest'anno , si è trasferito
a pochi minuti d'auto da Pineto , che
è proprio qui , a due passi . Stanno mettendo su un agriturismo in un posto
incantevole , mare da un versante , montagna
dall'altro . Per arrivarci occorre lasciare la statale e inerpicarsi su per
stradine tortuose e non ancora asfaltate , che in
alcuni punti non sono più larghe di un sentiero . Mi sembra di rivivere
l'epopea che da bambino , a bordo della Fiat 1100 R ,
mi portava da Roma a Pagliara , salendo su su , in cima alle montagne della Marsica
, attraverso i polverosi colli di Monte Bove .
La
sera , dopo cena , il consueto struscio lungo la
litoranea. Stavolta in piazza dei Pini suona la banda musicale di Francavilla , suggestivo ascoltare le note
struggenti di Traviata per sole
percussioni e ottoni . Non è il Verdi che preferisco ,
ma è pur sempre Peppino .
E'
ora di andare a letto , serro le persiane e accosto
gli scuri per un'oscurità il più
possibile completa , Lety è ancora in bagno , il piccolo nella stanza accanto , con la
porta aperta , gioca al Ds , non è ancora stanco . Io
sono invece sconvolto , esausto , non vedo l'ora di
sdraiarmi sul letto , forse sognerò anche stanotte , è una costante di queste
ferie , da quando sono qui, durante il sonno , viene a farmi visita un sacco di
gente .
Ho
già incontrato mamma e papà , è stata una bella
sorpresa , abbiamo parlato a lungo e volentieri , così come non s'era mai fatto
nemmeno quando ci si vedeva da vivi e
svegli . Non so dirvi di cosa , non lo rammento , e
comunque è irrilevante . Insieme a loro , a popolarmi
i sogni, tanti amici e parenti , alcuni non li vedevo da tempo .
Al
di fuori ormai è scesa la notte , ma è una notte
confusa , indecisa tra il sonno e la veglia . In genere dormo tranquillo come
un pupo , invece stavolta non riesco a prendere
sonno , forse ho mangiato troppo . Con
gli occhi aperti , nel buio , me ne sto supino a
contare le stecche che la persiana della finestra riflette di sbieco sul
soffitto. Ascolto il mio respiro e quello più regolare di chi mi dorme accanto
.
Qualche
minuto , poi mi volto da un lato , dall'altro , sul
dorso , sistemo il cuscino ,metto l'auricolare e sintonizzo la radio ,
cercando invano una stazione che trasmetta un fondo sonoro , subliminale e
rasserenante, ai miei sogni . Provo a
chiudere gli occhi , ricomincio a interrogarmi ,
infine un sonno profondo e sereno , fino al mattino .
E'
di nuovo mattina , ancora una volta ci entusiasmiamo
come bambini vedendo sorgere il sole ,
nel frattempo il mondo ha fatto un altro giro ed è cambiato ancora un po', ma
nessuno sembra accorgersene . Comunque anche questa giornata di agosto sembra
all'altezza della sua fama , calda , furba ,
intrigante , rapace . Chissà cosa ci aspetta là fuori ?
Ci sono vite che si decidono in un istante , e forse
per qualcuno quell'istante sarà proprio oggi . Un'occasione da cogliere al volo , soprattutto per quelli che sono sempre convinti che il bicchiere sia mezzo
vuoto anziché mezzo pieno , e parlano sempre di quello che vorrebbero fare ,
molto meno di quello che fanno realmente .
Non
mi riguarda , e comunque , al momento , per me c'è
troppa luce , non è questa la stagione
più adatta per riabituare gli occhi a un chiarore tanto intenso , dopo aver
percorso un tratto di strada così lungo
, appiattato nell'ombra come un carbonaro . Ma non c'è fretta
, aspetterò con pazienza i toni e
i colori più tenui dell'autunno .
Vigilia
di Ferragosto , al mattino , consumata ancora una
volta una “modesta” colazione , scendiamo in spiaggia , il tempo , dopo il
violento temporale di ieri pomeriggio , è ancora incerto sul da farsi .
Verso
le 11 il fattaccio di cui ci renderemo conto solo a tarda sera , al ritorno , visto il cielo ancora imbronciato , da una gita
a Silvi Alta e l’inevitabile visita al centro commerciale .
Gabriele
gioca alla Ds seduto al tavolino del
bar Nettuno ,
poco dopo lo invitano a una partitella di pallone , si alza e si convince a
lasciarla in custodia a un amico che da giorni l'osservava rapito supplicandolo
di prestargliela . Sarebbe superfluo raccontarvi l'epilogo di una storia fin
troppo prevedibile , fatto sta che il piccolo
mostriciattolo campano , dopo aver smanettato per un po' , si stufa , e
guardandosi bene dal restituire la consolle al legittimo proprietario , molla
tutto sul tavolino e si tuffa in acqua per il consueto bagno di mezzogiorno .
La
corsa delle 20 allo stabilimento balneare , in
previsione di un eventuale, assai improbabile miracolo , si rivela inutile . Dei 190 euro ,
più altri 45 di giochi e modifica , nemmeno l'ombra . Peggio per lui ,
ma è un bene che la vita sia stata severa , sono certo che d'ora in avanti
starà più attento alle sue cose .
Però ! C' ha le palle 'sto figlio . Si vede che ha la
morte nel cuore , ma non piange , né si dispera . Lucciconi in punta di ciglia , muso lungo e qualche sospiro , niente di più . Sa
trattenere molto bene il dolore , di fronte al quale ,
ho cercato d'insegnargli , non bisogna
mai piangere , ma diventare pietra . Mi
piace! Cazzuto . Allevato
dal lupo cattivo ha imparato , col tempo , che la
politica del pianto non è affatto redditizia come si crede. Bene , vorrà dire
che il lupo , una volta tanto , si trasformerà in agnello e parlerà con Babbo
Natale .
D'altra
parte ritengo che insegnare a reprimere le angosce e gli smarrimenti dei figli
è compito precipuo di noi genitori … Dio non voglia mi dovesse diventare come
quei pusillanimi che vivono nell'incubo di un uragano che potrebbe scatenarsi ad ogni istante ,
prigionieri di quella ridicola ansia che, nelle piccole e grandi cose ,
li accompagna per tutta la vita . Un comportamento deplorevole, al limite della
criminalità , e non se ne rendono conto che quando
ormai è già sera e manca loro il tempo per fissare lo sguardo all'orizzonte
come in una visione più lontana .
Altro
giro di giostra e , puntuale anche quest'anno , arriva
il Ferragosto , a svegliarci di primo mattino una salva di spari per i
festeggiamenti dell'Assunta .
Emozionante
l'arrivo in barca , dal largo , della statua della
Madonna sul bagnasciuga del Nettuno
,scortata da una nutrita flotta di piccolo cabotaggio , per lo più gommoni e
pescherecci.
Più
tardi il tradizionale pranzo di Ferragosto . Menù
ricchissimo, antipasto di pesce , due primi, due
secondi, contorni , frutta, caffè e dessert , il tutto irrigato da litri di bevande
a pioggia. A mezzanotte , infine, dopo la consueta cocomerata del
pomeriggio offerta dal sor Arnaldo , titolare dello stabilimento , immancabile ,
il suggestivo spettacolo dei fuochi sulla spiaggia , sospesi tra il cielo e il
mare dell’ Adriatico.
E'
il 16 agosto , le nostre vacanze volgono al termine ,
ancora un paio di giorni , poi riprenderemo la strada verso casa , ma , prima
di rientrare , credo proprio che farò un salto al paesello , in fondo è giusto sulla via del ritorno .
Del
Nintendo Dsi , nel frattempo , ancora nessuna traccia , a questo punto
non mi resta che scrivere e affiggere un cartello sulla colonna del bar : “Il giorno 14 agosto è stato “smarrito” un
Nintendo Dsi XL , lasciato , per pochi minuti
incustodito , su un tavolino del bar Nettuno , chiunque lo avesse “trovato” è
pregato di consegnarlo , entro la giornata di oggi , alla Direzione dello
stabilimento , che provvederà a restituirlo al legittimo proprietario . In caso
contrario , domattina, si provvederà alla denuncia
alle autorità competenti .” Segue , in calce , la
mia firma .
D'accordo,
servirà a ben poco , non salterà fuori il maltolto , né
intendo,ovviamente , passare dalle minacce ai fatti , sarebbe un’inutile perdita di tempo , ma , se non altro ,
metterò un po’ di pepe al culo al mariuolo .
E'
il 17 , le ferie sono agli sgoccioli , domani si parte
, e all'ultima pagina del mio diario d'agosto voglio dare un tono riflessivo e
assennato , per cui , dopo tante ore spese al sole , o meglio, all'ombra,
orfano di giornali e televisione ,sarà bene che dia un'occhiata al Messaggero per vedere cos'è , nel frattempo , successo nel resto
della Penisola , in questa torrida estate dei divieti.
Per
quanto , considerato che il Minculpop di Palazzo Grazioli ,
attraverso tutta una serie di disposizioni e una fitta e diuturna pioggia di veline , ha soppresso ogni libertà di
stampa , trasformando i giornali
in avvilenti testate di regime , per la controinformazione non è che ci
sia molto da scialare . Fitta , comunque , la pagina degli interni , vediamo un po' …
dunque , Bossi sbava e ringhia da Ponte di Legno , Gianfranco Fini fa i
capricci , l'inquilino del Colle si ricorda finalmente della Costituzione ,
tutto questo mentre l'opposizione riposa
e il nano fa il nonno e se ne sta , una volta tanto , in famiglia , o quel che
ne resta , a far danni in casa propria . Finalmente una buona notizia .
Peccato , invece , per la cattiva mira dai massi che , in un
arcipelago a nord della Sicilia ,
staccandosi dal costone , subito dopo un violento terremoto , hanno solo
sfiorato la barca di un noto camorrista che navigava bel bello in quel tratto
di mare … va be' , sarà per la prossima volta , tanto
quella è una zona sismica che il tipastro bazzica spesso , per cui prima o poi
centreranno il bersaglio .
Nella
città eterna ,
nel frattempo , il primo cittadino si
sarà pure tolto il fez e la camicia nera , ma continua , imperterrito , ad
impugnare il manganello e a far roteare catene sulla testa . Ora ce l'ha con manifestazioni e cortei , gli organizzatori
dovranno sborsare un congruo pizzo se vorranno continuare a portare in piazza
la protesta nella Capitale .
Comica
e al limite del grottesco , poi , in cronaca di Roma,
la notizia del processo intentato contro i tassisti romani che ,tra il 28 e 29
novembre 2007, misero in atto uno sciopero selvaggio . La procura ha citato in
giudizio 470 autisti con l'ipotesi d'interruzione di pubblico servizio . Certa gente proprio non la capisco ,
possibile non si rendano conto che in tal modo arrecano danni e disagi ? Uno
sciopero va preavvisato con largo anticipo e puntigliosamente regolamentato, in caso contrario il padrone e l'utenza si
potrebbero pure incazzare … meno male che a ricordarcelo , casomai ci passasse
di mente , ci sono , solerti e coscienziosi , i partiti di sinistra e i
sindacati , sbiaditi tappeti che , oltretutto , vogliono pure interloquire .
Pazzesco , ormai siamo una moltitudine di ombre disarmate , senza
forza , una turba di gente sconfitta , in coda e ben allineata , che rifiuta
completamente di battersi . Non conosciamo più le astrazioni del pensiero e
preferiamo i numeri e le classificazioni , costretti a
vivere , sotto una gragnola di balzelli , con uno stipendiuccio per metà
assorbito da un mutuo o da un affitto , e governati da chi non sa fare nemmeno
i conti a casa sua , figuriamoci quelli della Nazione .
Tra
il pittoresco e il faceto quanto si legge in cronaca più avanti , l'istruzione che cambia si propone ,ora, di aggiornare il
lessico e in genere tutto il vocabolario . Lunga vita ,
dunque , a grammatica e analisi logica e
guerra santa , senza esclusioni di colpi, contro l'odiata calcolatrice .
Mariastella , così
attenta e composta , propone , devo dire, sempre argomenti molto attuali e
stimolanti. Del resto si sa , le riforme senza forma
accentuano la facilità d’indirizzare il pensiero. Quella della scuola ,
poi , è stata una costante di ogni malgoverno che si rispetti , e , man
mano, ha massacrato il Paese . E’ fisiologico , ne sono state fatte a decine , partendo da Gentile e
ripiegando , via via , su posizioni sempre più
arretrate . Sembra tutto improvvisato , e invece è il
frutto d'una profonda esperienza e di una non comune conoscenza del settore .
Bisogna evitare che la scuola sia selettiva ,
perpetuando discriminazioni che hanno fatto il loro tempo , occorre infatti
trovarne di nuove , e se la selezione si opera su grandi masse , la quantità
diventerà qualità . E' proprio vero … ubi deficiunt equi trottant aselli .
Sono
polemico? Ma no, solo quel tanto che basta . Anzi , io per quella donna stravedo , mi sento soggiogato da un
sentimento indefinibile, di solidarietà, persino di simpatia , del resto non è
colpa sua se hanno dovuto farla sedere in cattedra , essendo terminate le
poltrone .
La
verità è che sono invidioso! Da scolaro prima ,
studente poi , non sono mai stato in rapporti troppo cordiali con libri e quaderni , e , frullato dal tritacarne di
questa nuova selezione della specie , senza il paracadute di quel 6 politico ,
che tengo vivo nel cuore , sarei
senz'altro finito a lavorare la terra o a faticare , per otto ore al giorno , in
una sordida catena di montaggio.
Sfogliando
le pagine si arriva finalmente allo sport , Roma e
Inter preparano la sfida del Meazza
di sabato sera , la Supercoppa , il primo trofeo stagionale , un'altra
trasferta da record per i tifosi giallorossi
che saranno in 20.000 . Intanto a Trigoria è guerra di potere tra la vecchia e consolidata
guardia , carica di cicatrici e qualche medaglia , e
la nuova , carica di quattrini , ed ora anche di debiti . Tante voci di mercato
e , in ballo , gli organigrammi futuri .
Poche
ore alla partenza , per l'occasione mi sono preso il
pomeriggio libero, niente spiaggia , devo assolutamente chiudere questo
capitolo prima di tornare in città . Correggerlo, limarlo ,
sfumarlo , sublimarlo , fino a poterlo leggere controluce . So bene che prima o poi va messo il punto , anche se ad ogni lettura
continuerei a modificarlo .
Non
vi nascondo che tempo fa volevo farla finita con questo diario
dove mi piace annotare emozioni , ricordi e speranze , e per un momento
ho progettato di buttare tutto alle ortiche , poi però c' ho ripensato , decidendo
così di non mollare la tastiera . Adoro camminare alla scoperta di angoli suggestivi , e a mio avviso non ne esistono di più
affascinanti di quelli che si nascondono nella penna , per poi saltare fuori
all'improvviso da un pezzo di carta , come stradine e cortili , prima avvolti
nella nebbia .
Nel
raccontare la vita ciascuno deve fare la sua parte, e anche se io ho già fatto
la mia , non credo di aver esaurito il mio compito.
Cesserò quindi di scrivere solo quando si spegnerà la luce ,
non prima , questo è sicuro.
Non
mi chiedo quando accadrà , d'altra parte , come disse
il papa buono, tutti gli anni che il
Signore ti concede oltre i 70 sono dati
in sovrappiù come un regalo straordinario . Ad occhio
e croce me ne restano una quindicina , e comunque , quel che è certo è che non
desidero vivere neanche un giorno in più di quello che mi sarà concesso vivere
in buona salute. Confido pertanto nella fortuna e nel Principale , ma soprattutto in Santa Lucia , non vorrei davvero mi
facesse lo scherzo di chiudere le imposte e gli scuri , prima che si sia fatta
davvero notte .
Nel
frattempo si torna a casa , sfilati i sandali e
riposti bermuda e canottiera nel cassetto , dovrò rivestirmi di tutto punto ,
indossare camicia , pantaloni , calzini e scarpe chiuse . Nella vita di tutti i
giorni e nel
lavoro , avrò di nuovo a che fare con decine e decine di persone , e proprio
alla luce di questo andranno riconsiderate le tessere del mosaico che in questi
giorni sto componendo . Una cosa è costruire per sé, ben altra rivederne i
costi in corso d'opera , soprattutto nell'ottica di
una futura coabitazione .
Non
che mi dispiaccia , in fondo mi piace confrontarmi con
tutti , anche se sono convinto della necessità che le decisioni importanti
vadano prese in autonomia . Se poi ti sbagli , vaffanculo , se non altro la cazzata l'hai fatta tutta da
solo , senza scusanti , e da solo potrai provare a rimediare .
Per
il momento , sul da farsi , mi sfarfallano nella testa
una ridda di ipotesi, ultimamente il
grillo parlante mi si rivolge sempre scandendo le sillabe , come se io stessi scrivendo il dettato, ma
tanto non c'è problema, io non lo sto mai a sentire e continuo , come sempre ,
a fare il cazzo che mi pare . Dovreste vedere come s'incazza … si sforza di
ammonire senza offendere, richiamare all'ordine senza essere pedante , ma non ci riesce , è un vero rompiballe . A volte
reagisce in modo sdegnoso alla mia condotta ,
mettendomi tout
court alla porta ; io esco , senza
fare storie , quasi con noncuranza , ma poi risalgo in punta di piedi , badando
a non fare rumore , la scala di legno che porta alla stanza dei giochi … è più
forte di me , non crescerò mai .
Vorrei
spiegarlo, casomai mi leggesse – del che non dubito - a Messer Gola Profonda
. Caro Mario , sentimi bene , non cambierò di certo le
mie abitudini solo perché “mi tieni
d'occhio”, lascerò , senza scompormi
, che la tua malevolenza gridi , né ho paura di racconti fantasiosi e
testimonianze prive di riscontro . Le tue sono ossessioni private e non certo mutuabili .
Capisco che lo sfogo , piuttosto meschino , cui ti sei
abbandonato , è la spia di un rancore che se non significa odio , certo non può
essere interpretato come indifferenza … ma , prima o poi , dovrai pur darci un
taglio .
L'amicizia , come l'amore , può durare un giorno o un anno , e chi non
vuole accettarlo sa diventare cattivo e spesso anche volgare , ma di certo non
serve deformare un problema , inventarne un altro o compiere addirittura un
falso, suscitando , così , sospetti e nuovi
malintesi.
La
nostra vita , proprio come una un social network , permette di creare
profili specifici , capaci di
ottimizzare le risorse di sistema in funzione di quel che si vuole ottenere .
Alcuni , talvolta , possono rivelarsi invadenti ,
altri addirittura invasivi , ma viene comunque offerta la possibilità di
intervenire sulle preferenze per disattivarli , per cui dammi retta , clicca
una volta per tutte sul task manager
e resetta fino in fondo .
Sono circa le 9 del 18
agosto , saldato il conto dell’albergo si salta tutti a bordo per riprendere
l’autostrada in direzione Bari , una decina di chilometri , quindi si volta al
bivio per Roma . Sulla strada , come previsto, l’uscita di Avezzano che ci condurrà in breve
al paesello . Il tempo per salutare amici e parenti e assistere alla
processione , in paese è ancora festa , poi il pranzo
, ospiti di Marco e Aurora , qualche foto di rito , un po’ di chiacchiere , quindi
, in tarda serata , il ritorno al Nuovo Salario . Roby è in piazzetta per aiutarci
a scaricare i bagagli , il clima è gradevole , non ci
saranno più di 27 gradi , ok , si ricomincia .
Si
chiude qui questo nuovo racconto , è solo vita vissuta
, niente di che , un' immagine come tante , che si colloca negli scaffali della
memoria e lì deve restare .