CAPITOLO QUARANTOTTO
Ferie d'agosto
06/08/2007 9.46.32
on credo esista situazione più comica di quella
di un cinquantenne che crede ancora alle favole. Avete
presente? Vita standardizzata per poco più di un ventennio ,
casa , ufficio, una partita di calcetto il
venerdì sera quando il mal di schiena lo consente , tombola a Natale, gita fuori porta a
Pasquetta, al più , salvo impedimenti dell’ultima ora, la scossa di una cena con i colleghi di
lavoro a cadenza trimestrale.
Ormoni stabilizzati, neuroni sedati, tutto nella
norma insomma, poi, all’improvviso, il botto. Si scopre ancora giovane e , preda di un uzzolo insano , da fuoco alle polveri ed esplode
come la valvola di una pentola a pressione. Non conosce più le mezze misure. I sintomi
sono inconfondibili, perdita della volontà, spesso persino dell’identità e un’ atroce sofferenza dell’anima che non credeva davvero
fosse sopravvissuta alla rimozione di tutte le scorie delle fregnacce patite in
età adolescenziale. Ed ecco che il suo temperamento lo
porta agli eccessi, esasperati da un ardore che bruciava evidentemente sotto
le ceneri , non gli da tregua , lo logora e finisce per rapirlo trascinandolo con sé in
quella fabbrica dei sogni che è la
maturità. La scintilla diventa fiamma , la novità muta in fascino e sei fritto. Una canzone non è
più solo una canzone , si fa emozione, un sole al
tramonto perde l’ovvia connotazione di evento naturale e si trasforma in nostalgia
, il brontolio del temporale , fino ad allora semplice presagio di tempo instabile, diventa
addirittura musica.
Un coglione, un autentico coglione .
Le possibilità di guarigione sono minime, la
malattia il più delle volte si cronicizza e si naviga
in un arcipelago di malinconia, si tenta invano di simulare e dissimulare
spacciando per volto la maschera e ci si immedesima nella parte fino a
confonderla con la realtà, intanto la consapevolezza che gli anni spesi sono
più di quelli che ti restano peggiora irrimediabilmente il quadro clinico.
La singolare patologia colpisce particolarmente
l’esemplare maschio , questo è indubbio, ma non sono
poi così rari i casi di demenza femminile , spesso anche più
perniciosi ed ugualmente incurabili.
Mettere a fuoco il proprio Io è una postura
estremamente rischiosa , ci si ripiega su se stessi ,
un moto di ribellione, abissi che ci inghiottono , la furia, la collera , l’odio
per quel che si è, la smania per quel che si vorrebbe essere. Dapprima sono
lampi, tuoni e fuochi d’artificio poi tutto si addormenta ,
i toni si smorzano , i colori s’attenuano e si finisce in gabbia. La reclusione
? Condizione imprescindibile
e indispensabile al sogno.
Qualcuno annota che scrivendo si disegna la propria
personalità, l’Io è quella parte del foglio occupata dalla scrittura, il resto
è l’ambiente potenziale dove può espandersi fino a smaterializzarsi. Digitalizziamo quel che siamo e le emozioni sono il primo
modo di apprendere, lo spazio tra esse è un vuoto
imposto dalle regole del vivere , si contempla quanto si è fatto, si riflette
su quanto si è perso, si fantastica su un improbabile avvenire.
Usando tutte le armi a nostra disposizione lottiamo
per governare corpo ed anima, la convinzione di avere il controllo ci servirà quando dovremo affrontare le sfide e gli incerti
della vita. Rimestando a lungo nei precipizi della propria coscienza possono
talvolta affiorare istinti bellicosi e ricordi pericolosi, tutto questo è
necessario se si vuole risalire dal fondo , peccato e
rimorso sono compagni inseparabili e poi chi può arrogarsi il diritto di
stabilire quale sia il vero peccato e quale l’eventuale pena per il presunto peccatore ?
Mi fermo qui per adesso, mi
sono fatto prendere la mano dalla penna e come al solito ho dato fuori di matto e poi sono
quasi le dieci , è ora di uscire , il vento gelido che fino a ieri
sera sferzava la valle di Nerfa s’è finalmente
placato, meglio svegliare il piccolo e lasciargli godere l’aria fresca del
mattino prima che il sole incendi i viottoli del paese.
Vado a farmi due passi anch’io, ieri mattina nel cielo azzurro ritagliato
tra la Cona e
l’Arcigalante volteggiava uno splendido esemplare di aquila reale – o forse era solo un
falco….so’ un cazzo…- mi porto la digitale e se lo pesco di nuovo
l’immortalo, così potrò mostrarvelo più tardi.
06/08/2007 13.32.59
iente foto di uccelloni ,
più o meno blasonati, repentino cambio di programma , dovrete accontentarvi delle
immagini di un vecchio ronzino male in arnese, Alessia e Guido erano diretti
verso il maneggio della Piccola Svizzera
e Gabry mi ha chiesto di unirci a loro . Perché no? In fondo
sono qui soprattutto per lui. I bambini si sono divertiti da matti ed io con
loro. Scesi di sella siamo rimasti qualche minuto ad ascoltare le parole del
vecchio cavallaro , autentiche
perle di saggezza . Chi l’ha detto che serva chissà quale istruzione per parlare
al cuore della gente ? Cappellaccio calato sul capo canuto
a far ombra al volto segnato dalla vita e bruciato dal sole, fisico un po’goffo,
tendente alla pinguedine, lunghi baffoni ritorti, testardo come un mulo,
signore come pochi.
Sulla strada del ritorno la solita telefonata per
rassicurare chi ti vuol bene poi dritto in cucina per mettere su il pranzo, uova con
wurstel per il piccolo , fagiolini, melanzane e petto
di pollo per il sottoscritto. Non credo faticherò troppo tra i fornelli in
questi giorni , prima di ripartire la mia signora ha
lasciato il frigo pieno d’ogni ben di Dio. Meglio così, dopo il cacarone patito dall’ultimo arrivato l’estate scorsa , quest’anno vorrei almeno
evitargli una fastidiosa intossicazione alimentare.
Vabè, visto che m’ha aiutato
sparecchiando la tavola gli ho lasciato guardare un po’ di cartoni in tivù ma adesso è ora di fare i compiti, devo lasciarvi, se
vi va ci si ritrova tra un po’, nel frattempo gustatevi le foto scattate poco più di un paio d’ore fa.
06/08/2007 20.46.01 enetta modesta ma deliziosa, il sugo di mia moglie
d’altronde è una
delle inconfutabili prove dell’esistenza di Dio e chi vi scrive è persino
riuscito a non far scuocere la pasta. Il cucciolo s’è
pappato i rigatoni senza fare un fiato , ha completato
il pasto con pane e nutella e , dopo aver ripulito
l’intestino e deliziato il padre con gradevoli effluvi digestivi, è salito in piazza col monopattino dei Gormiti. Guai a muoversi prima delle nove e mezza, l’ho
avvertito, la gente è ancora a cena e i mocciosi a quest’ora devono evitare
visite inopportune se non vogliono essere cacciati dal paese. Certo che le prime ore di questa vacanza non sono
state delle migliori, la notizia, improvvisa quanto inattesa , m’ha colto impreparato, anche Nello se n’è
andato, uno di noi. Lo conoscevo poco, lo ammetto, quanto basta
comunque per apprezzarne cortesia e signorilità. Ha avuto una vita lunga,
probabilmente felice, certamente esemplare. Ricordo con affetto la tempestiva telefonata
in occasione della scadenza della sua polizza auto che mi rassicurava circa l’avvenuto
pagamento della rata scaduta …come se ne potessi dubitare. Un vero
signore, uno dei pochi. Come? Vero! In poche righe sono già due…bhè, altre generazioni comunque. Bando alla malinconia, questa è una notte stellata , tra un po’ i ragazzi sospireranno abbracciati sul muretto
scambiandosi coccole e promesse mentre i più piccoli sciameranno per il paese
inseguiti da mamme ansiose e papà distratti…lo so, non occorre me lo
ricordiate, sono uno di loro, probabilmente il più disattento , sarà ora che mi muova.
Chissà, magari torno a rompervi i coglioni più
tardi, notti come queste non sono fatte per dormire...notti fatate...notti da
vivere. 06/08/2007 22.53.18 on è stato troppo difficile convincerlo a tornare a
casa per chiudere la serata , devo riconoscere che quando
è solo con me diventa un vero agnellino, alternando a giuste dosi bastone e
carota non si sbaglia mai. Cosa dite? Sì, la notizia l’ho sentita anch’io al
giornale radio stamattina, pare vogliano abolire gli scapaccioni per legge come hanno già
fatto in Svezia da più di trent’anni. Tranquilli, abbaio ma non mordo, i papà fanno la voce grossa
ma sanno d’ avere le mani pesanti per cui, quando non se può proprio più, sono
le madri che mettono in pratica le loro minacce . A noi terrebbero il broncio
per giorni , ad una mamma basta una carezza per far
immediatamente pace col suo piccolo. Comunque era stremato ,
adesso dorme tranquillo e domattina non si sveglierà tanto presto, la giornata
è stata lunga. Non mi tratterrò a lungo nemmeno io, si dorme troppo
bene da queste parti, pigiama corto ma copertina di
ciniglia a coprire le spalle, un incanto…almeno questo ha mantenuto le promesse.
Solo un sentito pensiero a chi ci governa e sta per
salire in barca per godersi le sospirate vacanze ai tropici, un blasone il loro
assolutamente incompatibile con la fatua predisposizione al lavoro di noi
poveri mortali costretti a faticare tutto il santo giorno per tirare avanti la
carretta. Centro destra e centro sinistra ,
schermaglie d’innamorati, due poteri che fingono di litigare ma sono solidali
nel negare a chi li ha eletti ogni diritto a metter bocca nella cosa pubblica. Una
massa amorfa la nostra che prova a difendersi con una presunta disobbedienza ma riga fin troppo diritto. Il futuro? Generazioni spente che nessuno
dei due padroni ha interesse a risvegliare, l’ignorante è facile da governare , lo sanno bene gli intellettuali che fanno da sentinella
al potere costituito , evadono i grandi problemi e mandano in onda “Lucignolo, bella
vita”. Quando i nostri ragazzi si
sveglieranno sarà sempre troppo tardi…cosa dite? Argomenti triti e ritriti, vero, ma quanti di noi sarebbero disposti a veder
salire il proprio figlio sulle barricate mettendo a rischio la propria pelle e
le nostre coronarie? Con l’ultimo ce la sto mettendo tutta , dopo avergli insegnato a fabbricare molotov col biberon sto provando , ora che è passato alla tazza, a solleticargli l’impeto barricadero ed istillargli il seme della rivolta sciogliendo un po’ di polvere da sparo nel latte e biscotti, se son rose fioriranno … ma non ditelo alla madre! ‘notte… 07/08/2007 8.41.35 uongiorno per tutto il giorno, stamattina solo un
rapido passaggio, dovrò dedicarmi alla “Storia secondo
me” se non voglio lasciare ai posteri - anche se i soliti quattro gatti - l’ennesima incompiuta. Magari più tardi, se mi
rimane tempo, torno a salutarvi, tanto le patate sono pronte e a cuocere due
hamburger ci metto ben poco. Per ora vado a farmi un giro, la mattinata
promette bene, giornata splendida, l’aria è ancora fresca e prima che il sole
riscaldi troppo i dintorni sarà meglio mi metta in cammino. Volete venire con
me? E che ci vuole? Cliccate sull'immagine qua sotto e buona
passeggiata. 16/08/2007 7.16.00 e foschie del mattino si sono appena diradate,
l’aria è ancora fresca e si preannuncia un’altra luminosa giornata d’estate. Al di là dei vetri ancora chiusi paesaggi così belli
da sembrare dipinti ,
sullo sfondo di un cielo rosato i colori schizzano alberi secolari,
prati fioriti e i tetti dei paesini accoccolati sulle cime dei monti. La lente degli occhiali che si è frantumata picchiando
sul pavimento del bagno, costringendomi ad osservare il mondo a pezzettini , non m’impedisce
di godermi lo spettacolo dell’alba. Ferragosto è passato, pasti pantagruelici e auguri
di rito, i ragazzi sono spuntati la sera del quattordici per ripartire nel
tardo pomeriggio del quindici, con loro la madre che ,
volente o nolente, doveva comunque tornare in ufficio. Siamo di nuovo soli io e il
piccolo ma il fine settimana è alle porte e presto, almeno lei, sarà di nuovo
con noi. Tutto sommato , anche se quest’anno Lety ha
dovuto fare la pendolare e per la prima volta non siamo potuti stare insieme se
non nei fine settimana, complice il bel tempo , è stata davvero una bella vacanza , avrò messo su quattro
o cinque chili, percorso una quarantina di chilometri a piedi e respirato
l’aria che dovrà bastarmi per i prossimi undici mesi. Non è finita, resta un’ultima settimana , poi , come da tradizione, villetta Fernandella
tornerà muta e insieme al cancello prospiciente la piazza si chiuderà la bella
stagione. Ho rivisto tanti amici , di
alcuni di loro avevo addirittura perso le tracce, parole poche , non sono
cambiato poi molto , certamente più numerosi i sorrisi. Forse una ritrovata
serenità che ha reso meno invasiva la mia abituale tendenza al chiaroscuro, ai
mezzi toni, alla penombra . Inutile preoccuparsi se
quella che credi sia la felicità sembra sfuggirti , è come l’orizzonte, più ti avvicini e più s’allontana,
la strada è ancora lunga e verso sera ti sembrerà d’aver sognato. E’ stato un anno difficile, ve ne sarete accorti,
non mi sono mai sentito parte del gregge e con ogni probabilità continuerò a
cantare e recitare fuori dal coro, mi auguro comunque
che la metamorfosi ormonale sia finalmente terminata e la lezione che mi ha dato la vita sia
davvero servita . Le batterie si stanno ricaricando nell’attesa di
ricominciare a macinare chilometri, tariffe e circolari, le aspettative sono
tante, le prospettive più o meno le solite. I prossimi saranno giorni di festa, celebrazioni in
tono minore quest’anno vista l’ assenza delle festarole , non per questo verrà meno la partecipazione
della gente , né mancheranno le note stonate della banda, la tensione e gli
sfottò del palio , la consueta processione di Santi e sudore per le vie scivolose
del paese addobbato a festa. Il clima finora è stato davvero benevolo, bisogna
riconoscerlo, solo una pioggia capricciosa qualche giorno fa prima che il cielo tornasse sereno,
non durerà , questo è certo, il temporale prima o poi scatenerà la sua furia
ricordandoci che è sempre in agguato. Per conto mio l'aspetto con ansia , non credo potrei rinunciare anche per una sola estate al
profumo pregnante della terra smossa e dell’erba bagnata che sale dal prato qua
sotto. Dovrò chiudere Gabriele un paio d’ore dentro casa, non sarà facile , ma sono certo che le home video dei classici Disney che ho portato da Roma insieme al vecchio Panasonic sapranno essere alleati preziosi. In attesa del maltempo avete la voglia e soprattutto il programma giusto?
Bene, allora sedete e guardatevi questo filmato dove ho raccolto le foto della
prima parte di queste vacanze d’agosto. 20/08/2007 18.16.51 a festa è passata ed il lungo serpentone di auto
che fino a ieri dai margini del paese si allungava per la via del Braccio fino
a lambire il muretto è solo un ricordo. Il paesaggio è di nuovo quello che puoi
abitualmente osservare quando , oltrepassata l’ultima
curva in prossimità del camposanto, ti
lasci lentamente portare a destinazione dalla lingua di terriccio e asfalto
scavata tra la montagna e i rovi di more che costeggiano la ripida scorciatoia
che conduce al bivio. Il sole non ne ha ancora avuto abbastanza e , a dispetto dei profeti di sventura che inflazionano gli
schermi televisivi , continua a
splendere sulla valle scntillando sulla roccia del
monte Girifalco. Il vento tiene lontane
le nuvole , solo l’ aria è più fresca ma per il
momento non è necessario indossare il golfino, basta legarlo in vita per ogni
evenienza. L’atmosfera è quella di fine stagione, si raccolgono
le idee, si recuperano pensieri parcheggiati brevemente in qualche parte sicura
del cervello e si torna a rimuginare sul lavoro che ti aspetta su una
scrivania, in una fabbrica , un’officina o dietro al
banco di un negozio. Starsene ad oziare in un paesetto come questo ha i
suoi indubbi vantaggi, rallenti, dimentichi di
consultare il calendario e chiacchieri del più e del meno con chi probabilmente
non rivedrai prima del prossimo anno. Ma la nota più lieta è che qui , se ci tieni , puoi
beatamente farti i cazzi tuoi e nessuno viene a
romperti i coglioni, di posti dove sparire ce ne sono
a centinaia , radure all’ombra di cespugli fitti fitti
, oscuri anfratti tra le rocce , prati e boschi ai margini di sentieri appena
abbozzati dove nemmeno Tiger Jack riuscirebbe a
trovarti.. Il mondo si ferma e tu insieme a
lui, persino le ombre appaiono immobili quando , nelle prime ore del pomeriggio
ancora silenzioso e assolato, le prime
anime si avvicinano a bottega sbadigliando la noia. Ripartiti i vacanzieri del mordi
e fuggi le facce tornano ad essere quelle di sempre , ci si siede pochi minuti su un gradino per
scambiare due parole o accendersi una sigaretta poi si riprende la via di casa
o si scende verso la via della Madonna
o nella direzione opposta per completare il tradizionale giro che porta a sera.
Pochi quelli che siedono ad un tavolino per una partita a carte , solo svogliate controfigure , ormai i
professionisti della briscola e del tresette c’hanno
lasciato quasi tutti, la maggior parte dorme ben allineata accanto a quella
curva e sono certo che Nostro Signore non ce l’ha con loro nonostante qualche bestemmia di troppo. Il sole se ne sta ben nascosto dietro nuvolette
inoffensive , l’ideale per l’abituale struscio di metà
pomeriggio lungo Ancora poche ore e calerà la notte
, la piazza tornerà deserta , gli angoli più stretti delle vie sono
ancora illuminate dalle decorazioni della festa
ma per fortuna lungo la strada che porta fuori dal paese quasi tutti i
lampioni sono fuori uso, la luna già alta nel cielo sparirà presto ingoiata dai
monti, scenderà l’oscurità più fitta e , preceduta da una luce biancastra , solo
qualche auto isolata attraverserà la montagna , sarà allora che in ogni cuore
crescerà inarrestabile il richiamo delle stelle. Pochi i giovani amori rimasti
in paese , solo una fronda, per loro baci, sospiri,
carezze e affondi, l’uno nelle braccia dell’altro, non dovessero restarci a
lungo non sarà un dramma, anche se,
soggiogati da notti come queste, sarà certamente più difficile dimenticare. Niente paura ragazzi, è capitato a tanti prima di voi, persino a me alla vostra età, ci vuole un po’ di tempo ma poi la ferita che sembra non doversi
rimarginare si cicatrizza, resta il segno ma il dolore scompare o si smorza fin
quasi a scomparire. I momenti passano, i sentimenti mutano, ci si rassegna al
sorpasso e si cerca un altro sole attorno a
cui girare. 21/08/2007
9.27.46 ronaca di fine agosto , la
solita , tragici incidenti, efferati delitti da prima pagina, calcio d’estate, gossip
spicciolo, previsioni del tempo. Il resto? Bazzecole, pinzillacchere , come le definirebbe il principe De Curtis.
S’ingigantiscono notizie paragonando il tonfo pianificato
di Wall Street con la crisi del ’29
, si confondono operazioni di marketing o semplice restyling
come quello della Sciùra Brambilla
con la spontanea formazione di nuovi partiti di massa, si sorride delle affermazioni
della B.c.e. che fa le pulci all’italiano medio
aumentando nel frattempo il pizzo. Stampa
di regime, un campionario di banalità dai colori spenti e dimessi. Esilarante poi , dopo la
strage di Duisburg, il tentativo dei tedeschi di farci passare tutti per
gangster dal grilletto facile dimenticandosi di essere stati gli spietati e consapevoli carnefici
di milioni di ebrei. La faccia come il culo,
nient’altro da aggiungere. Un mondo alla rovescia questo, dove , per farsi sentire, occorrono i quattrini e a chi non ce l’ha non
resta che la lotta armata. Niente di nuovo in fondo, è sempre stato così fin
dal tempo delle bombe di Felice Orsini senza le
quali, strano a dirsi, probabilmente non si sarebbe fatta l’Italia. Sì, lo so,
v’hanno insegnato che a farla c’hanno pensato Cavour, Garibaldi e Vittorio
Emanuele, peccato abbiano omesso di accennarvi al ruolo ben più importante
che hanno avuto nella particolare circostanza sinistri personaggi come l'ambasciatore sabaudo a Parigi
Costantino Nigra o sovrani scarsamente illuminati , ma per fortuna anche impenitenti donnaioli,
come Luigi Napoleone. Senza contare il peso preponderante ,
nel processo di unificazione , delle marchette rispetto ai vecchi fucili dei milleottantanove
che salparono da Quarto e l’undici maggio sbarcarono a Marsala. Poi ci sono i Mazzini e i Pisacane , ma sono
stati e saranno sempre eccezioni, minoranze. D’accordo, l’ammetto, ho deragliato dai binari della
cronaca per finire su quelli della storia , un
viziaccio che non riesco a togliermi, errore di poco conto comunque, solo qualche
anno e il reportage diventerà passato da libro di testo. Di solito in questo periodo il senatùr
sbarella, l’ avete notato? Deve essere il caldo che
gli da alla testa. Adesso farnetica di sciopero
fiscale…che cazzo vorrà significarmi prima o poi
spero finirà per spiegarcelo anche a noi .Vecchio
cavallo di battaglia del suo amico cavaliere d’altronde, sì, proprio lui,
quello che prima parla e poi smentisce. Letto dell’ imprevista gita
al largo del guardasigilli ? Quel buontempone che gliel’ha organizzata è pure
finito al fresco…vai a far del bene agli asini. Ve lo figurate il povero
Clemente sottocoperta mentre tenta di capire dove cazzo è finito e urla con tutto il fiato che ha in gola
invocando l’aiuto del compare Della Valle? Sono soddisfazioni… Non è mai cambiato niente, un mondo dove tutti
parlano e nessuno grida, la solita società mummificata nei suoi privilegi e
pregiudizi di classe, solo il padrone è cambiato, adesso al timone c’è una
congrega di ragionieri con sede a Francoforte e succursale a Bruxelles, giacca,
cravatta, gli
occhiali sul naso e la matita rossa e blu sempre ben temperata . Ometti che
giocano con la pelle degli altri tenendo al sicuro la
propria, miopi burocrati che hanno studiato troppo e non sono in grado
di capire che non bisogna esitare ad accettare i disavanzi pur di dotare i
paesi di leggi e infrastrutture che ne consentano lo sviluppo. Poi ci siamo noi che non siamo Atlante, uomini
abituati a lasciar fare convinti che non esista un potenziale rivoluzionario e
non valga nemmeno la pena di star lì a faticare per cambiare le cose . Vero anche questo, ma forse non del tutto, è solo con le
barricate che si conquista un diritto, non certo fidando nella benevolenza e
nel patrocinio dei potenti. Evidentemente ci sta bene continuare a rotolare
lungo la china purché si riesca ancora a mettere qualcosa a tavola , se c’è poi qualcuno che già non ce la fa più sono solo cazzi suoi. Torniamo
a casa, ci slacciamo la cravatta, togliamo la giacca piegandola su un braccio prima di appoggiarla sul letto in attesa che
qualcuno la riponga nell’armadio, accostiamo la poltrona alla tivù e
sgranocchiamo grissini aspettando l’ora di cena, quel che resta fuori non è
più affar nostro tanto domani si ricomincia, magari
andrà meglio, chi può saperlo? Nel frattempo coalizioni e cani sciolti , nascosti dal polverone delle reciproche accuse, cercano
consensi alzando la voce o smorzando i toni non prima di aver attentamente
esaminato da che parte soffia il vento, può così capitare di trovare Veltroni ad un pranzo di gala così come Berlusconi
alla mensa dei poveri…tutti desinenza finale in “oni”,
avete notato? Pezzi da novanta, ancora una volta “nomen
omen”, lo capite adesso perché Cirino Pomicino non è
mai andato oltre la dirigenza di un dignitoso ministero? D’altra parte questo è
il paese dove, dopo il 25 luglio, tutti smisero la camicia nera per vestire
quella rossa e , dopo l’8 settembre, nessuno sapeva più chi fosse a comandare, non
c’è quindi da stupirsi se , dopo mani pulite, attorno
alla mensa sono semplicemente cambiati gli invitati . Cos’è quella piega ironica nel taglio della bocca ? Certo, considerazioni ovvie e sentimenti comuni , è la radiografia di un’epoca anche se le miserie umane non hanno stagione. Inutile
nascondercelo , siamo tutti , chi più chi meno, dei
gran cazzari e lo standard è di 17,5 cm di lunghezza e 62 mm di circonferenza.
24/08/2007 03.53.06 ltimo giro di giostra, ancora un paio di giorni poi si
tornerà alla vita di sempre, mi aspetta una scrivania piena di cartacce e la
segreteria telefonica ingombra di messaggi e fax , poco
male, ogni cambiamento è comunque un nuovo inizio e un tipo come me, allergico alla routine come all’impiego fisso,
è sempre ben felice di ricominciare…e poi, ormai , c’ho fatto l’abitudine. Chissà se la prossima estate tornerò ancora qui o
accontenterò finalmente chi vorrebbe cambiare panorama? No, non credo che tornerò ,
prima o poi bisogna trovare il coraggio di tagliare il cordone ombelicale e poi
spesso ci s’innamora più dell’amore che di qualcuno o di qualcosa . Pagliara non può essere che la miniatura del mondo in cui
viviamo ed anche qui, diciamocelo francamente, la gente non è più la stessa. D’
altra parte bisogna capirla, il centro commerciale più vicino è a diversi
chilometri di distanza e non avere un cazzo da fare
tutto il giorno deprime. Niente di meglio anche quest'anno quindi che mandare in onda l'ennesimo
remake di “Qualcosa di cui sparlare”. Gli attori? Sempre gli stessi. Che volete
farci? Quando i figli crescono ci si dimentica in fretta che sono stati piccoli anche
loro e si fa presto a saltare il fosso . E’ il rovescio della medaglia della vita di paese ,
a differenza di quanto accade in città si possono lasciare le chiavi attaccate alla porta, peccato
che dietro non sempre ci sia qualcuno disposto a farti entrare. Da parte mia
l’ho sempre fatto molto volentieri trasformando villetta Fernandella in un attrezzatissimo parco giochi ma
, per citare ancora una volta il maestro,
“Signori si nasce” e, aggiungo
io, siamo sempre meno. Nessun rimpianto dunque, questa casa è stata e sarà sempre parte
della mia vita, ma troppe sono ormai le cose che m’impediscono di viverla come
vorrei, e poi , inutile girarci intorno, anche volessi
non me la potrei comunque permettere. Dalla prossima settimana tornerò a passeggiare per
la Serpentara
e nel cambio non ci guadagnerò davvero, pazienza, mi spiace per Black e White ma sono sicuro troveranno qualcun altro con cui fare
il solito giro. In questi giorni sapevano d’incontrarmi sempre alla solita ora e puntuali, verso le sei del pomeriggio, mi
correvano incontro , sbucando fuori dalle recinzioni colabrodo del prato di
fronte al cimitero , per accompagnarmi fino al bivio scodinzolando nella
speranza giocassi un po’ con loro. Non ho mai capito perché non si siano mai
spinti oltre , probabilmente è lì che finiva il loro territorio. Ne ho scattate di foto
quest’anno ! Ne ho scelte una ventina , se vi va potrete
sfogliarle una ad una cliccando sull’immagine qua
sotto , sono istantanee di vita quotidiana simili a quelle che ognuno di voi
conserva nella memoria del computer o incolla sull’album delle vacanze,
qualcuna è costruita ad arte, altre, le migliori, sono schiette e spontanee
come la vita. Lunedì ci sarà chi , fatto
nuovamente il nodo alla cravatta, tirerà l’auto fuori dal garage per mettersi
in fila sulla tangenziale , chi preferirà prendere la metropolitana e chi sarà
costretto a salire sugli autobus affollati ed asfissianti della Capitale , fatemi spazio , ci
sarò anch’io sulla strada e non rosicate se zigzagherò in sella all'esseacca facendo marameo , tanto
prima o poi la sconterò sotto il diluvio che , come da tradizione, allagherà le strade di Roma ostruendone tombini e collettori con rami, sudiciume e foglie
secche.