Ricordo dell’eroe
“a qui si pugna per l’onore! Si
muore qui per
Oggi nel clima bellico tali accenti del Poeta della Terza Italia risuonano scanditi dal frastuono delle armi e gli eroi di oggi, come quelli di ieri e di domani, le captano nell’aria, le scolpiscono nel cuore, e troppi ne realizzano il significato cadendo trafitti dal piombo nemico.
Se è però da considerarsi il Sacrificio di chi è adulto e cade, tanto più si imporrà all’ammirazione di tutti quello di un giovane che, con una audacia che rasenta la temerarietà non conosce nemmeno la possibilità di un pericolo e s’immola stroncato dal piombo nemico: piombo crudele che uccidendo quell’indomito ne spezza il sogno più sublime che è quello della Gloria.
Piero è con orgoglio sacrosanto
che riconosciamo oggi la tua appartenenza alla categoria degli Eroi, la più
fulgida , la più splendente. I tuoi 19 anni non ancora
sbocciati ti resero simpatico a chiunque seppe l’eroico tuo gesto.
Risalgo con gli anni al tempo primo della tua fanciullezza e ti ricordo ancora vispo , svelto , intelligente infiammarti al racconto di qualche atto coraggioso e audace : ti vedo giovinetto in testa ad una lunga fila con la bandiera al vento, guidarla per una dimostrazione patriottica: ti immagino proteso nel generoso slancio per salvare il superiore ferito; oppure a mezzo busto, fuori di una trincea , invitare i tuoi uomini a scrutare l’orizzonte per aiutare la tua deficiente vista , e intanto raccomandar loro di ripararsi mentre però, la tua testa riccia e bruna è sempre alzata sopra gli spalti; ti vedo o piccolo forte, negli ultimi istanti della tua breve vita,ma ricca di gloria, fissare gli occhi al Cielo, quale unica Patria ora degna di te.
E’ con l’animo straziato dal dolore ma fiero, per un contributo così efficace da te reso
alla Patria per
Vivi oggi, trionfa tra gi spiriti puri che non esitarono a far dono a questa nostra Italia della loro giovinezza in fiore; risorgi nel Cielo degli Eroi, che l’Eterno a Voi riservò perché dall’Alto vegliate ed attendiate alle fortune della Patria,
(Dal Giornale d’Italia del 9 gennaio 1942 – XX - )