Fondazione della
monarchia Franca
l popolo dei Franchi
fu il solo che riuscì a fondare uno Stato duraturo entro i confini dell’Impero
d’Occidente , e questo in quanto non abbandonò la
propria sede originaria ed entrò a far parte delle terre dell’ Impero solo in
qualità di alleato .
Stanziati tra il Reno e il mare del Nord , i Franchi , al principio del V Secolo sono divisi in due grandi
famiglie : Salii e Ripuari . Se non li ricordi non prendertela , tanto non li ricorda comunque nessuno , più importante
tenere a mente il nome del primo re di cui si trova traccia nella loro storia ,
del tutto oscura , almeno al suo principio . Si chiamava Meroveo , da lui avrebbe poi preso nome la dinastia , quella
dei merovingi appunto .
Ma il vero fondatore della monarchia Franca è
considerato , a torto o ragione, un tal Clodoveo . Del
resto fu lui a sottomettere Siagro, all’epoca
governatore romano di quei territori , prendendosela
poi con Alemanni , Borgognoni e Visigoti , e riunendo così sotto la sua corona
tre quarti della Gallia . Convertitosi quindi al Cattolicesimo poté contare
sull’appoggio di Roma e di Bisanzio . Prima che gliene
mancasse il tempo completò l’opera sottomettendo anche i re Salici delle
Fiandre, quindi , pago e soddisfatto, tirò serenamente le cuoia a casetta ,
circostanza del tutto insolita a quei tempi, soprattutto per un pezzo da
novanta di tal calibro .
Regnarono quindi i suoi quattro figli , e una volta tanto divisero l’eredità da buoni fratelli
, le loro Corti erano a Parigi , Soissons, Orleans e Metz , e insieme fecero piazza pulita
delle ultime resistenze di Visigoti, Turingi e
Borgognoni . L’ultimo di questi , Clotario I , una pellaccia , sopravvisse ai fratelli e alla loro prole ,
riunendo così , sia pure solo per tre anni, dal 558 al 561 , la monarchia
franca sotto un unico scettro . Quindi , piuttosto
prolifico a sua volta , rese l’anima a
Domineddio , lasciando anch’egli tutto il cucuzzaro ai suoi quattro marmocchi .
Stavolta però ci si misero di mezzo le mogli , e i fratelli cominciarono
a litigare , fu così che , rinfaccia oggi , rinfaccia domani , dalle
beghe domestiche e di corte si arrivò fatalmente a una lunga serie di guerre
civili. Le due rivali più acerrime furono la
consorte di re Chilperico , Fredegonda , e Brunechilde, sposa
di Sigeberto , due autentiche vipere in gonnella .
Clotario II , figlio di Fredegonda , riunì una seconda volta la monarchia , che
toccò poi l’apogeo sotto Dagoberto I ( 629
– 638 ) . Questi , bottegaio dal cervello fino ,
favorì il commercio , incoraggiò l’agricoltura , non disdegnando di tanto in
tanto di menar randellate a destra e manca , prendendosela coi Bretoni n casa ,
coi Baschi sui Pirenei , Longobardi in Italia e Sassoni in Germania , e infine
coi soliti Visigoti in Spagna .
Con la sua morte comincia il declino , ossia il periodo detto dei re fannulloni , a volte solo ragazzini , altre addirittura inetti ,
che trascinano stancamente una vita oziosa , lasciando ai maestri di Palazzo ,
spesso appartenenti al Clero , ampia capacità di manovra all’interno della
Corte . Maturò così la divisione del regno franco in orientale , Austrasia , con carattere
germanico , e occidentale , ossia Neutria , con
carattere romano .
Questi maestri di Palazzo ,
in origine , erano semplici ufficiali addetti al servizio personale del re , ma
visto che spesso sul trono regnavano dei mocciosi , amministravano la giustizia
e comandavano l’esercito in loro vece .
Fra loro spiccò la figura di Pipino d’Eristal, l’abbiamo già incontrato, ricordi? Questi , già
maggiordomo d’ Austrasia , si aggiudicò anche
l’appalto di Neutria
, e riunì così ancora una volta la monarchia franca che tendeva a scindersi in
due parti .
Al figlio Carlo
Martello, che gli successe , dobbiamo la nostra
appartenenza al mondo Cristiano, se sia poi un bene o un male non sta a noi
giudicarlo , è certo comunque che , battendo gli arabi a Poitiers il 10 ottobre 732 , l’esercito Franco condotto da Carlo
Martello arrestò l’invasione dei mussulmani provenienti dalla Spagna , e con
essa scongiurò la concreta possibilità che io e te , oggi , adorassimo un Dio
piuttosto che un altro . Che poi esista anche l’eventualità che non si veneri
né l’uno , né l’altro , questa è un’altra questione ,
e non è certo questo il luogo adatto per approfondirla . Resta comunque il
fatto che oggi ,
probabilmente , non potresti giocare con il Nintendo Dsi
che ti hanno regalato per la prima Comunione .
Vent’anni dopo Pipino
il Breve , si fece riconoscere re dei Franchi , di
cosa poi fosse a corto , se di cervello o altro , la storia non ce l’ha mai
rivelato . Fatto sta che , consacrato da Stefano II ,
grato di avergli salvato la pelle e il soglio dalle mire espansionistiche del
re longobardo Astolfo , inaugurò il dominio della dinastia Carolingia
, che non da lui , ma da uno dei due figli , Carlo , appunto , prese il nome .
Dei due rampolli di Pipino ,
infatti , uno lasciò prematuramente questa valle di lacrime , mentre l’altro
diventò in breve una delle più grandi figure della storia , e per questo fu
soprannominato Magno . Di lui ci siamo già occupati in un precedente capitolo e , considerata la sua statura , torneremo sicuramente ad
occuparci più avanti .