Ciao papà
ra le pareti di viale Etiopia si campava in quegli anni in un clima di paura e apprensione, i guadagni sembravano tendenzialmente diminuire e le spese di contro ad aumentare in misura esponenziale, come se non bastasse dietro l’angolo appariva orripilante lo spettro della bancarotta, proprio in quel momento, inatteso, avvenne il miracolo: anno domini 1990 la conquista del posto fisso.
Cenerentola, abbandonati grembiule e ramazza, attraverso una chiamata nominativa dell’ufficio di collocamento era stata reclutata dal comune di Roma con un nuovo contratto a termine.
Una volta scalata la gradinata del Campidoglio restava tuttavia lo spinoso problema di trasformare quell’insperato dono del Cielo da rapporto di lavoro precario a contratto a tempo indeterminato. Incominciò così una dura lotta sindacale per il suo rinnovo ad ogni scadenza, scontro che mi vide, sanguigno e irremovibile , sostenere le sacrosante richieste dei combattivi precari ex Legge 56 .
Ogni raduno ,di fronte all’ingresso di via del Tempio di Giove, all’interno dell’aula Giulio Cesare o sotto le finestre di Palazzo Chigi, mi vedeva sempre in prima fila come un collerico capopopolo a cavalcare la protesta contro l’allora sindaco Carraro e la sua miserabile giunta. Determinato a contrastare chi si mostrava troppo arrendevole nei confronti dell’ala moderata del sindacato ero fermamente schierato con lo zoccolo duro della rivolta.
Accecato della rabbia e dall’indignazione scrissi decine di lettere indirizzate al primo cittadino, al Presidente del Consiglio e persino a quello della Repubblica per perorare la causa di quei traballanti lavoratori ad un passo dal licenziamento tra i quali militava mia moglie, realizzai e distribuii ad ogni manifestazione volantini satirici mentre alcune mie irriverenti vignette, grazie alla collaborazione di alcuni deputati dell’estrema sinistra, arrivarono a varcare persino le soglie di Montecitorio.
Dopo quattro anni di violenti contrasti , ansie e miracolosi rinnovi acciuffati all’ultimo momento , le imminenti elezioni amministrative spianarono la strada alla definitiva assunzione di quegli operai mettendo fine alla questione.
Si tenne una gran festa in via Buonarotti, sede romana della C.g.i.l., per celebrare la vittoria ma io non andai , avevo troppo da fare in agenzia, inviai un fax con una delle mie consuete scenette illustrate, questa volta per raffigurare lo straordinario trionfo di Davide contro Golia.
Letizia - una volta tanto s’era degnata di prendere il mio posto - mi raccontò al suo ritorno che in sala tutti i suoi colleghi mi avevano cercato per brindare insieme, ne fui lieto, era stato magnifico combattere quell’aspra battaglia ma soprattutto vincerla, insieme a tanti amici, ma ora , raggiunta ormai la meta , novello Cincinnato, era ora di tornarmene alla scrivania per ricominciare la vita di sempre.
Roboante, lo ammetto, eccessivamente ampolloso se volete , un vero pallonaro insomma.
Vi sarete certamente accorti che siamo nel frattempo sbarcati sulle coste degli anni novanta , mi risulta decisamente più difficile ricordare avvenimenti tanto recenti , quasi il tempo fosse una molla che contraendosi nasconde i ricordi . E’ un po’ come accade ai vecchi sulle panchine del parco : sanno raccontarti per filo e per segno quanto gli accadeva negli anni giovanili ma non ricordano cosa hanno mangiato un’ora prima a pranzo.
Vediamo un po’ di orientarci tra le contorte viuzze della storia, cercando di disegnare uno spaccato di quell’Italia delusa che cambiava registro dopo il fiasco dell’ultimo decennio, mi scuserà il lettore se lo costringerò di tanto in tanto a fare con me qualche inevitabile passo indietro.
Questa volta si andrà al galoppo, in parte perché si tratta di eventi talmente vicini che se ci si volta indietro si fa ancora in tempo a scorgerne i contorni, un po’ perché questo non è un libro di storia, ma soprattutto perché mi sono rotto i coglioni.
All’alba del 1990 nelle case agghindate per le feste tutte le tivù sono sintonizzate sul grande concerto di fine anno trasmesso dalla porta di Brandeburgo , nell’aria insieme al profumo di spumante e panettone si avverte ancora l’odore acre della polvere alzata dal crollo del muro.
Si spalancano le finestre sul nuovo decennio per far svanire il puzzo di muffa e si ha la netta sensazione che il mondo stia cambiando, non faremo fatica ad accorgerci tuttavia che il nuovo padrone ha preso semplicemente il posto del vecchio e nonostante le aspettative non è affatto migliore.
Nel nostro Paese in un farneticante impeto riformista si tenta di privatizzare tutto , persino l’Università – legge Ruberti – a contrastare tale disegno dalle tinte fortemente segregazioniste ci proverà il ruggito della Pantera – suggestivo appellativo conferito al movimento studentesco di protesta - ma servirà a poco . Di lì a poco gli atenei diventeranno esclusivo territorio di caccia di chi è in grado di pagare rette da capogiro, si tratta di un progetto preciso che mira a formare una nuova classe dirigente d’élite al servizio dei nuovi concessionari della politica – la stessa che comanda oggi – ma per il momento nessuno ci fa caso.
Nottetempo Giulio Andreotti scende in Sicilia e, per accontentare il furioso leader del Psi , fa fuori senza colpo ferire la giunta Orlando, da parte sua Silvio Berlusconi si compra anche la Mondadori , fondamentale testa di ponte per pianificare il futuro assalto al fortino della politica da parte dell’asso pigliatutto dell’imprenditoria italiana .
Claudio Martelli intanto – ne abbiano già parlato – presenta a febbraio la sua Legge sull’immigrazione, l’italiano tuttavia – in particolare il toscano - non sembra comprenderne appieno lo spirito ed inaugura proprio in quei giorni, armato di spranghe e bastoni , la stagione della caccia al negro.
In quello stesso momento Achille Occhetto apre a Bologna il congresso del Pci e farfugliando di riforme e rinnovamento, disorientato come un cagnolino in mezzo a un temporale, si sottrae inizialmente agli sguardi, svicola ed evita di arrivare al punto , alla fine si decide e , purtroppo, battezza il Pds che trova la ratifica del Congresso a fine lavori. Dalle ceneri del vecchio partito nasce a dicembre Rifondazione comunista , peccato che a dirigerlo sarà chiamato un curioso clone di Gianni Agnelli.
Non siamo più italiani ma europei , Camillo Benso e Peppiniello si rivoltano nella tomba e noi abbiamo la possibilità di scapricciarci a spendere e spandere in valute diverse , il governo infatti ha appena approvato la liberalizzazione dei movimenti di capitali. Rimane irrisolto il problema che non ci sono quattrini se non nelle tasche dei soliti noti che , approfittando della situazione, spostano il malloppo oltre confine per gabbare il fisco. Proprio in questi giorni d’inizio 2003 , grazie alla geniale trovata dell’ombrello fiscale, quei capitali , ben ripuliti ed opportunamente defiscalizzati , possono tornare finalmente in Patria.
A maggio si va, tanto per cambiare, alle elezioni – questa volta amministrative – il Pci , affossato dagli sproloqui del suo grottesco condottiero , scivola sempre più in basso mentre al nord vengono premiate le leghe che - buon per loro – ce l’hanno duro.
Clamoroso successo a Palermo anche per l’ex sindaco Leoluca Orlando appena esautorato dal divo Giulio – a novembre lascerà lo scudo crociato per dar vita alla Rete - intanto Francesco Cossiga comincia ad esternare .
Non si fa neanche in tempo a restituire la matita allo scrutatore che si torna a votare , è il 3 giugno , questa volta vanno in scena i referendum – caccia e pesticidi – il tempo volge al bello ,il popolo sovrano ne ha le palle piene e preferisce andare a rosolare le chiappe al sole di giugno : tutti soldi sprecati , vince il partito dell’astensione. Cinque giorni dopo con Argentina - Camerun si inaugurano a Milano i mondiali di calcio , da poco più di una settimana hanno finalmente completato dietro casa l’ultimo tratto della tangenziale che congiunge piazza Bologna con via del Foro Italico e tra i palazzoni di viale Etiopia , ormai riservata al traffico locale, si respira decisamente meglio.
Italia ‘90 si impadronisce dei palinsesti RAI per la gioia di milioni di tifosi sudati ed entusiasti, mature massaie ed arrapatissime ragazzine di primo pelo considerano seriamente l’ipotesi di cornificare partner decisamente troppo distratti ormai morfologicamente saldati a transistor e televisori.
Il nuovo eroe in maglia azzurra ha gli occhi spiritati e la tipica fisionomia di un meridionale di razza , il suo nome è Salvatore – detto Totò - Schillaci e insieme al miglior calciatore che il nostro Paese abbia mai avuto,Roberto Baggio , ci porta in semifinale dove l’Argentina ci elimina ai calci di rigore, l’Italia batterà nella finale per il terzo e quarto posto l’Inghilterra e si classificherà terza dietro ai sudamericani e alla Germania campione del mondo.
Il torneo si apre per noi il 9 giugno allo stadio Olimpico , dove giocheremo tutto il turno preliminare, Italia - Austria 1-0 , la rete al 78’ di Totò Schillaci. Il 14 tocca agli USA essere battuti dalla squadra azzurra con identico punteggio , a segno questa volta all’11’il principe della capitale Giuseppe Giannini. Il girone si chiude il 19 e questa volta a lasciarci le penne è la Cecoslovacchia castigata al 9’ da Salvatore Schillaci’ e al 77’ da Roberto Baggio , 2-0 si resta a Roma e si procede a pieno punteggio.
Negli ottavi l’Italia incontra il 25 giugno l’Uruguay , si vince a spasso con un perentorio 2-0 , le reti al 65’ di Schillaci’ e all’ 83’ di Aldo Serena. Si approda così ai quarti dove il 30 affrontiamo l’Eire , ancora un sigillo di Schillaci al 37’ e con il minimo scarto si vola in semifinale, sembra un sogno : 5 vittorie di fila e neppure un goal subito.
Ad aspettarci a Napoli il 3 luglio i campioni del mondo in carica, al 17’ passiamo in vantaggio con la marcatura del solito Schillaci ma al 67’ veniamo raggiunti da un goal di Caniggia, si arriva al 90’ con il risultato di 1-1, perdiamo la lotteria dei rigori – risultato finale 5 –4 - e con questa la finale . Non ci resta che scendere a Bari per la finale di consolazione contro gli inglesi , vinciamo 2-1 , 70’ goal di Baggio, 80’ pareggio di Platt, 85’ definitivo vantaggio dell’attaccante siciliano della Juventus capo-cannoniere di Italia ’90 con 6 reti.
La Germania ci vendicherà battendo l’8 luglio a Roma l’Argentina per 1-0 con rete su rigore all’84’ di Brehme e si aggiudicherà il mondiale azzurro.
Con la fine del torneo si chiude il sipario sulle notti magiche, si spengono i riflettori negli stadi , si posa il telecomando sui televisori spenti e si torna con un pizzico d’amarezza alla vita di sempre.
Questi i componenti della sfortunata comitiva azzurra allenata da Azeglio Vicini, eliminata in semifinale senza perdere una sola partita nei tempi regolamentari : Zenga, Bergomi, Maldini, Ferri, Vierchowood, Baresi, Donadoni, Ancelotti, De Napoli, Berti, Giannini, De Agostini, Vialli, Schillaci, Carnevale, Baggio , Serena .
A luglio leggera sbandata per il governo Andreotti sul terreno scivoloso della Legge Mammì che accorda a Sua Emittenza Silvio Berlusconi – sempre lui – lo strapotere dell’etere, si dimettono cinque ministri ma il navigato premier non si scompone e provvede in tempi rapidissimi alla loro pronta sostituzione.
Arriva l’estate e sbarcano i turisti, questa volta però vengono dall’ex Iugoslavia e non hanno il becco di un quattrino, scendono a migliaia dalle carrette dei mari invadendo le spiagge pugliesi brulicanti di villeggianti , sono brutti, sporchi e cattivi e l’Italia emigrante del primo novecento si specchia nei loro occhi spaventati.
I parlamenti di Lituania, Estonia e Lettonia votano il distacco da Mosca, i comunisti conservatori tenteranno l’anno seguente un colpo di stato contro Gorbaciov sequestrandolo nella sua villa al mare , questi dopo la liberazione scioglie il Pcus e inizia una riforma costituzionale . A questo punto salta fuori dalla torretta di un carro armato un folletto ubriaco , un certo Eltsin detto Doppio Rhum che nel giro di pochi giorni allontana il vero artefice della rivoluzione, ne prende il posto, i meriti e si fa eleggere Presidente della nuova Confederazione degli Stati Indipendenti con tanti saluti a Marx, Lenin e Stalin.
Con l’annientamento del patto di Varsavia e gli sconvolgimenti in Unione sovietica ai diligenti geografi toccherà l’impegnativa incombenza di riscrivere i testi scolastici e di disegnare nuovi atlanti, agli incazzatissimi studenti l’ingrato compito di tornare sui libri per studiare da capo i capitoli dedicati a quei cazzo di paesi dell’est .
Principale argomento di conversazione sotto gli ombrelloni dello stabilimento Miami quell’anno è il feroce delitto di Simonetta Cesaroni , una bella ragazza di 21 anni che lavorava come segretaria in uno studio di via Carlo Poma nel quartiere Prati. E’ il 7 agosto quando il corpo senza vita di Simonetta viene trovato supino, le gambe divaricate , senza slip, il reggiseno sollevato , in una stanza dell’elegante appartamento. Giace immobile sul pavimento in un lago di sangue , è stata trucidata con 29 coltellate al volto, alla gola e al basso ventre, presumibilmente inferte con un tagliacarte comunque mai ritrovato. Le indagini portano prima all’incriminazione del portiere dello stabile, Pietrino Vanacore, poi a quella di un giovane , Federico Valle, che abita nello stesso stabile. Ma prove certe non ce ne sono e i due vengono rilasciati, il mistero s’infittisce ed anche in questo caso non si viene a capo di niente. L’omicidio resterà impunito, l’assassino a piede libero.
A due passi da casa scoppia intanto un nuovo conflitto , questa volta si fa sul serio con tanto di missili e bombardamenti e sembra certo che toccherà anche a noi tirare fuori dall’armadio la vecchia divisa ed imbracciare il fucile per rispondere alla chiamata dello zio Sam.
Le sanguinarie armate di Baghdad il 2 agosto invadono il Kuwait , Saddam Hussein conta sulla neutralità degli americani che continua a rifornirlo di pezzi da artiglieria per mazzolare l’Iran degli Ayatollah, ma Washington stavolta sente odore di petrolio e con la benedizione dell’Onu e l’aiuto degli alleati arabi ed europei si prepara ad usare le armi per liberare i territori occupati ammassando navi, aerei e truppe in Arabia.
L’operazione Desert Storm partirà , per la felicità di Emilio Fede, alla mezzanotte del 17 gennaio 1991 – ce ne occuperemo più avanti - e la mia radiolina da quel momento resterà sintonizzata sulla diretta dal fronte fino alla conclusione del conflitto contribuendo a decuplicare in poche settimane i profitti della duracell!
Il nostro contingente non ci farà una gran bella figura , due piloti Gianmarco Bellini e Maurizio Cocciolone – il fratello di Pluto –abbattuti col loro Tornado sul cielo di Bagdhad si faranno catturare dal nemico, per loro fortuna con la fine della guerra si procederà al tradizionale scambio di prigionieri e tutto finirà a tarallucci e vino.
Al ritorno dalle ferie , dopo i fuochi d’artificio scoppiati ad Est, tutti i partiti , soprattutto quelli della sinistra , sono costretti a tornare in camerino per rifarsi il trucco . Al Psi , avvezzo da anni a contorte pratiche di trasformismo, basterà una ritoccatina al simbolo in quel di Rimini , al nuovo Pds non basterà neanche un complicato intervento di chirurgia plastica .
Andreotti svela agli italiani l’esistenza di Gladio , una specie di setta segreta cresciuta nel sottobosco della politica in chiave antimarxista, il comunismo è ormai morto e sepolto e i gladiatori possono tornare in superficie. Tra i numerosi adepti di questa curiosa armata Brancaleone spicca un nome illustre, quello di Francesco Cossiga che sarà addirittura accusato di cospirazione , scoppieranno polemiche a non finire e questa volta il Presidente impugnerà il piccone.
Poco altro : nelle sale cinematografiche Kevin Kostner balla coi Lupi, alla bella età di 94 anni si spegne Sandro Pertini, entra in vigore la Legge contro il Totonero in attesa che il racket passi allo Stato , esce finalmente di galera dopo 27 anni Nelson Mandela, i Pooh trionfano a Sanremo con Uomini Soli - struggente brano dedicato a tutti i manovali del sesso - Gianni Bugno vince Giro e Milano-Sanremo, il Napoli si aggiudica il secondo scudetto della sua storia grazie agli assist e ai goal di Diego Armando Maradona e le squadre italiane di calcio fanno faville nelle competizioni europee vincendo la Coppa delle Coppe con la Sampdoria, la Coppa UEFA con la Fiorentina e la Coppa dei Campioni con il Milan .
Lungo le strade intanto si cominciano a vedere strani aggeggi in mano a distinti signori in giacca e cravatta , sono i primi telefonini cellulari che per il momento sono in verità telefononi , di lì a poco invaderanno il mercato e diventeranno un diffuso fenomeno di massa.
Dopo quella del 1967 in bianco e nero spunta dal tubo catodico una nuova versione dei Promessi sposi , a proporla Salvatore Nocita, il figlio di Anthony Quinn , Danny, è un improbabile Renzo, la splendida Delphine Forrest Lucia, acanto a loro mostri sacri come Alberto Sordi, Don Abbondio, Flavio Bucci,lo sbirro che denuncia Renzo, F. Murray Abraham, l’innominato, Fernando Rey , il conte zio.
Prosegue senza soste il successo di Corrado in onda su Canale 5 all’ora di pranzo con Il pranzo è servito e dopo cena con La Corrida. Mia moglie segue l’ultima telenovela , sperperando interi stipendi alla Sma sotto casa per l’acquisto dei fazzolettini Tempo, prima di entrare al Comune di Roma. Si tratta di Topazio , protagonista femminile Grecia Colmenares, la spendacciona consorte tenterà di tornare alla riscossa l’anno dopo con Manuela ma sarà fermata sul bagnasciuga prima di gettare l’intera famiglia sul lastrico.
L’attore tedesco Horst Tappert continua ad impersonare per la gioia dei giallofili, non certo per la mia, l’inespressivo ispettore Derrick, l’americano Edward Asner il gionalista Lou Grant.
Il 5 novembre di quell’anno si torna nell’elegante studio del notaio Girolami per mettere nero su bianco circa la modifica dei patti sociali della ditta di famiglia, il socio fondatore abdica in favore del delfino nominandolo amministratore e cedendogli il pacchetto di maggioranza della società , il momento non è certamente propizio : sul finire dell’anno ancora una robusta stretta di culo .
Dopo il voltafaccia di Firs avevo deciso di puntare tutto su Abeille portando alla corte di Parigi tutto il portafoglio Clienti senza tenere il piede in due staffe come avevo fatto fino ad allora.
Era indubbiamente una manovra azzardata , inoltre incontravo una certa resistenza da parte del boss che , dall’alto della sua esperienza ventennale, aveva imparato ad essere piuttosto diffidente verso certa gente . Alla lunga ero in ogni caso certo che tale scelta avrebbe dato i risultati sperati . Questa volta papà mi lasciò fare.
Fu così che, quando un rigido mattino di dicembre , venni convocato in direzione – allora la Sede della Compagnia era in via XX Settembre a due passi da Porta Pia – un brivido corse lungo la mia schiena temendo potesse ripetersi la ripugnante recita di via Adelmo Niccolai, i miei denti non erano ancora abbastanza robusti per ingoiare il nuovo boccone , né il mio stomaco sufficientemente forte per digerirlo.
L’appuntamento era fissato per le 10, partii da casa verso le 9 e percorsi, molto lentamente per non arrivare troppo presto, la via Nomentana con il cuore in gola e mille brutti pensieri per la testa, nonostante tutto raggiunsi la mia destinazione , come al solito, una mezzora prima del previsto e non mi restò che trascorrere quei lunghissimi trenta minuti a conversare del più e del meno col Bersagliere al centro della piazza intirizzito dal freddo e pieno di dolori articolari vista la lunga immobilità .
Allo scoccare dell’ora stabilita suonavo il campanello accanto al portone dell’elegante edificio di fronte all’ambasciata inglese dove si trovavano gli uffici di Abeille per incontrare il temibile capo area.
Ricevuto dal funzionario annusai subito l’aria che tirava quando il suo scagnozzo tirò fuori dalla borsa un tabulato sommerso da numeri, equazioni, percentuali e formule incomprensibili e il dirigente, serrando le labbra cominciò , con tono preoccupato a lamentarsi di come i conti non tornassero .
Questa volta non lo lasciai nemmeno parlare, afferrai al volo il cetriolo che stava avvicinandosi pericolosamente al mio fondo schiena e attaccai come una furia il mio interlocutore esortandolo a lasciar perdere , i premi rimessi in Compagnia erano di gran lunga superiore ai sinistri – protestai senza tema di essere smentito - quindi non era proprio il caso di rompere i coglioni.
La misi giù pesante – devo riconoscerlo - ma questa volta la spuntai.
Il terrorismo psicologico continuò tuttavia anche negli anni successivi, facendomi sobbalzare ad ogni furto auto e ad ogni incidente di un certo rilievo . D’altra parte ancora oggi non è finita , si vive giorno dopo giorno pregando l’Immacolata - effigiata nei santini appoggiati sulle cartellette delle polizze da mettere a cassa - di continuare a proteggere l’andamento tecnico sinistri-premi d’agenzia.
Da allora dicembre è già tornato tredici volte ad appannare i vetri del mio Studio e , fino ad oggi, la bella Signora mi ha sempre ascoltato.
Ma lasciamo Santi e Madonne a problemi più seri e torniamo a percorrere i sentieri della cronaca e della storia .
Allo scoccare del 1991 i venti di guerra soffiano sempre più impetuosi, l’opinione pubblica è divisa come al solito tra pacifisti e interventisti ma anche stavolta non sta a lei a decidere.
La notte del 17 gennaio, scaduto l’ultimatum dell’Onu, la coalizione internazionale – 28 nazioni agli ordini di Washington - attacca l’Iraq scatenando una tempesta di fuoco che insieme alle cannonate della contraerea illumina a giorno i cieli di Baghdad , inizia l’escalation militare. Saddam contrattacca il giorno dopo bombardando Israele con i missili Scud intercettati però dalle batteria di missili terra –aria Patriot forniti a Tel Aviv dagli Stati Uniti. Il 13 febbraio 300 civili vengono massacrati dalla pioggia di bombe scagliata dall’aviazione americana su un rifugio sotterraneo della capitale irachena, si parla di operazioni chirurgiche ma a morire sul tavolo operatorio sono decisamente in troppi.
Gli iracheni cominciano ad incendiare i pozzi petroliferi del Kuwait , il 24 febbraio comincia l’offensiva terrestre degli alleati e in due giorni il nemico accerchiato è in fuga , il 28 febbraio è tutto finito, Saddam si ritira da Kuwait City e Bush annuncia la sospensione delle operazioni militari nel golfo .
Seguiranno dieci anni di embargo poi - è storia di questi giorni – si ricomincerà ad avvertire nell’aria lo stesso odore di zolfo , proprio oggi, 15 febbraio 2003, si svolgerà in tutte le principali metropoli del mondo una manifestazione per la pace , chissà se servirà a qualcosa?
In quegli stessi giorni termina l’apartheid in Sudafrica – per me significherà soprattutto la trasmissione televisiva di meravigliosi concerti Rock con la partecipazione tra gli altri di Nostro Signore Peter Gabriel – intanto in Russia Boris Eltsin gioca al povero Gorbaciov lo scherzetto di cui abbiamo già ampiamente parlato qualche paragrafo fa : non c’è dubbio il mondo sta proprio cambiando. In meglio? Vedremo. Per il momento continuiamo a perdere a tennis, eliminati dalla Davis per opera delle racchette tedesche.
Cossiga nel frattempo continua a picconare , ne ha per tutti, pidiessini , socialisti, democristi e magistrati, è un fiume in piena – come le migliaia di Albanesi che continuano a sbarcare nel porto di Brindisi - che niente e nessuno riesce ad arrestare, il custode delle istituzioni sembra essere impazzito .
Il 29 marzo Andreotti rassegna le dimissioni, tornerà al timone con il suo settimo governo il 13 aprile con la defezione dei repubblicani di Giorgio La Malfa , il presidente della Repubblica lo incaricherà di varare le riforme di una prima Repubblica ormai al tramonto.
La notte dell’ 11 aprile 1991 alle 22.00, una nave traghetto, la Moby Prince, sperona la petroliera Agip Abruzzo , il petrolio che fuoriesce dalla falla provocata nella prua della petroliera, incendiandosi, brucia completamente il traghetto con tutti i suoi passeggeri. Una tragedia del mare che molti accomuneranno a quella avvenuta qualche anno prima nei cieli di Ustica.
Nel baltico dopo la Lituania anche Lettonia ed Estonia votano per la secessione da Mosca , contemporaneamente a Belgrado si svolge una grande manifestazione popolare contro il regime di Milosevic che accende le micce della guerra civile che di lì a poco insanguinerà il Paese, è l’agonia della Jugoslavia, le minoranze serbe in Croazia chiedono la creazione di una grande Serbia, sembra profilarsi un ritorno all’antico con la ricostituzione dei confini ante seconda guerra mondiale.
Sul fronte dei media , grazie all’intermediazione del re delle minerali - il bieco Ciarrapico - avviene la spartizione definitiva : a Berlusconi la Mondadori, a De Benedetti Repubblica e L’Espresso.
Il Cavaliere ha vinto la partita , non ci sono più ostacoli alla sua corsa verso il premierato, presto scenderà direttamente in campo e , dopo la sbandata del 94 – dovuta alle cattive compagnie – e il disastroso interregno di un ulivo intossicato da destrorsi riciclati, s’impadronirà definitivamente del potere grazie alla propaganda di regime abilmente orchestrata dai leccapiedi di Fininvest – oggi Mediaset . In questo scorcio di 2003 , nonostante le numerose pendenze processuali a suo carico - o forse proprio per questo - Sua Emittenza siede ancora a Palazzo Chigi con la pelliccia d’ermellino , lo scettro dorato e l’immancabile cerone su quella incredibile faccia da culo . Ed io che mi sono fatto venire una colite cronica e mi faccio scrupolo di cercare qualche espediente – senza peraltro trovarne - per pagare meno tasse e non farmi derubare dal fisco!? Che gran coglione!
Affacciamoci ora sull’Adriatico , anche l’Albania è sull’orlo della guerra civile, i comunisti hanno ancora la maggioranza ma monta la protesta dei dissidenti che scendono in piazza per denunciare evidenti brogli elettorali, la polizia e l’esercito sparano , tra i manifestanti non mancherà la consueta messe di morti e feriti .
Sul fronte russo Gorbaciov invoca leggi speciali per evitare il disastro ormai alle porte visto il dilagare di violente dimostrazioni pubbliche contro il potere centrale di Mosca , non va meglio in Iugoslavia dove si alzano le barricate per contrastare Milosevic e la Serbia, in Croazia intanto si svolgono i referendum e il 94% della popolazione vota per l’indipendenza da Belgrado.
Fuochi d’artificio nella Penisola , Occhetto contesta Cossutta che gli fotte il simbolo della falce e martello appena relegato in soffitta dal leader della sinistra , poi se la prende con il capo dello Stato reo di non essere più super partes . Secondo lo gnomo dei democratici di sinistra – come lo definisce lo stesso Cossiga - il Presidente della Repubblica si sarebbe infatti ormai schierato e non darebbe più le necessarie garanzie di equidistanza tra maggioranza e opposizione.
Botteghe oscure si inabissa sempre più nella merda perdendo anche le elezioni locali – poco più di un milione di votanti – regalando così nuovi consensi ai cugini socialisti .
Esplode lo scandalo della Federconsorzi – commissariata dal ministro dell’agricoltura Goria - che ha accumulato miliardi di debiti con le banche, la Dc , già in avanzata fase di decomposizione, ci rimette anche i voti dei contadini .
Inutile stare qui a fare la cronaca di un disastro annunciato, la pentola degli intrallazzi si sta ormai scoperchiando , nei palazzi si combatte corridoio per corridoio, sono saltate tutte le coalizioni di partito, è una lotta senza quartiere , la prima Repubblica è ormai alla frutta. Anche per lei lo stesso triste destino del precedente regime fascista, la polpetta avvelenata viene cucinata dall’interno e servita dai boia di Stato non certo dal popolo , forse sovrano, certamente distratto.
Il ministro del lavoro Marini presenta la sua rivoluzionaria riforma pensionistica, il governatore della Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi dopo aver strigliato una ad una le numerose banconote del suo stipendio da Paperone le stipa nel deposito numero 1 in attesa della pensione e nel contempo preme per il risanamento della finanza pubblica . La Confindustria – libera di agire come meglio crede da sindacati allo sbando - esige l’abolizione della Scala Mobile e il governo annuncia nuove tasse. Gli italiani ingoiano il rospo, intagliano un altro buco alla cinghia e tirano avanti, non immaginano nemmeno che questo è solo l’inizio.
Nella bolgia infernale l’inflazione sale al 6,9% , il procuratore generale della Corte dei Conti lancia l’allarme sui conti pubblici e il capo del dicastero delle finanze Rino Formica invita il popolo alla delazione denunciando il vicino che non paga le tasse. Da non crederci.
Neanche ci si può consolare con la Roma che becca in finale con l’Inter giocandosi così la Coppa Uefa , va meglio alla Sampdoria che, per la prima volta nella sua storia , si cuce sul petto il vessillo di campione d’Italia , a raccontarci questo ed altro il mitico Gianni Minà che , in coppia con la bella Marina Perzy , diventa il nuovo padrone di casa della Domenica Sportiva.
Con l’arrivo di giugno Wojtyla fa un’altra volta le valigie e si prepara ad una gioiosa rimpatriata in Polonia per rivedere i vecchi amici, a Raoul Gardini invece i bagagli glie li prepara la facoltosa famiglia Ferruzzi che lo caccia dalla presidenza dell’importante gruppo agroalimentare, gli albanesi intanto approfittando del bel tempo continuano a sbarcare a frotte sulle nostre belle coste ma vengono prontamente respinti al mittente.
Nelle elezioni comunali siciliane la Dc recupera qualche voto, il Pds continua a sprofondare – 8% in meno - e Leoluca Orlando torna al successo, al centro dell’attenzione il ministro della Giustizia Vincenzo Scotti che annuncia la creazione dei super prefetti contro la criminalità organizzata .
Il 30 finalmente una bella notizia: la Roma vince la Coppa Italia, la Nazionale viene invece eliminata dai norvegesi dalla fase finale degli Europei di calcio.
Al di là dell’Adriatico i serbi attaccano Croati e Sloveni che hanno dichiarato la loro indipendenza da Belgrado scatenando la guerra civile proprio mentre in Inghilterra esce definitivamente di scena Margaret Thatcher trombata – che stomaco! – da Jhon Major.
E’ luglio il caldo si fa insopportabile e la gente , si sa , va fuori di testa, è quanto accade al nostro ministro degli esteri Gianni De Michelis che , fuori come un balcone, dichiara che l’Italia è il terzo paese più industrializzato del mondo. Non fa fatica a smentirlo la CEE che rimanda il nostro Paese ad ottobre per debito pubblico e crescente inflazione restituendoci il titolo di fanalino di coda della cordata europea e trascinando il povero Ciampi , ormai deciso a tagliarsi le vene , ad un passo dal ricovero in una clinica – ovviamente privata - per rimettersi da sconforto e depressione .
La rassegna stampa per giorni e giorni si apre puntualmente sul tradizionale misterioso giallo estivo . In un’elegante villa dell’ Olgiata , zona residenziale a nord di Roma , il 10 luglio viene trovato il corpo senza vita della contessa Alberica Filo della Torre, i sospettati sono un paio , il domestico filippino che la contessa aveva appena licenziato ed un vicino di casa assiduo frequentatore della villa , le piste seguite tuttavia non porteranno da nessuna parte e dopo approfondite indagini gli inquirenti si troveranno con un pugno di mosche e archivieranno il caso come irrisolto.
Cossiga persevera instancabile nel suo show picconando nell’ordine : il democristiano Giovanni Galloni del CSM , Ettore Gallo presidente della Corte Costituzionale, Cirino Pomicino, ministro del Bilancio - definito dal Capo dello Stato un analfabeta - e Luciano Violante il cui nome viene accomunato a quello di Wishinsky, il grande inquisitore dei processi staliniani . Il Presidente – è ovvio - preme sull’acceleratore per spingere il Paese a nuove consultazioni elettorali.
Il 26 prima di partire per le ferie una nuova mazzata , il decreto fiscale sui beni di lusso , barche, telefonini e carte di credito. Ci si consola con il trionfo del ciclismo azzurro al Tour de France, cinque vittorie di seguito in altrettante tappe : Chiappucci, Cenghialta, Bugno, Lietti e Argentin.
Con il mese d’agosto l’assalto alle nostre spiagge da parte di un esercito di profughi in fuga da guerra e miseria si fa incontenibile, 10.000 albanesi provenienti da Tirana approdano a Bari e vengono stipati nello stadio come animali feroci , contemporaneamente i croati lasciano l’ex Iugoslavia in fiamme e raggiungono Ancora e Pescara. Immemori del nostro recente passato di emigranti cercheremo di ributtarli in mare con le maniere forti e il 14 agosto un ponte aereo completerà il rimpatrio degli albanesi, ma la disperazione è più forte della paura, promettono di tornare a migliaia.
Si disintegra l’Unione Sovietica. Un colpo di Stato dei nostalgici porta all’arresto di Gorbaciov , liberato tre giorni dopo a furor di popolo , Boris Eltsin prende – insieme ad una bottiglia di vodka - la situazione in mano . Uno ad uno, vengono abbattuti tutti i simboli del comunismo, il Pcus viene messo al bando , il segretario del Partito presenta le dimissioni e il Soviet Supremo delibera la fine dell’URSS . Insorge l’Ucraina decisa a chiedere l’indipendenza già concessa ad Estonia, Lituania e Lettonia e la secessione da Mosca si completa con la rivolta di Kirghizistan, Uzbekistan e un’altra decina di ex repubbliche socialiste sovietiche .
A Stoccarda Gianni Bugno è campione mondiale di ciclismo su strada, il motociclista Loris Capirossi vince il titolo iridato nella 125 e il collega Luca Cadelora quello della 250 , Maurizio Damilano si aggiudica la 20 chilometri di marcia di Tokyo e i fratelli Abbagnale il mondiale di canottaggio nel “due con”.
13 settembre 1991 , si svolge a Palermo una grande manifestazione contro la mafia, pochi giorni dopo, il 18, parte alla volta dell’Albania l’operazione Pellicano, una missione umanitaria di 452 soldati italiani, intanto il governo prepara una paurosa stangata . La finanziaria 1992 prevede un afflusso di 61.500 miliardi nelle casse dello Stato, da dove dovranno uscire è superfluo chiederlo : si spremeranno i soliti noti all’erario, gli altri continueranno a spassarsela allegramente alle spalle di Pantalone che nel frattempo perde il posto di lavoro e si prepara ad un generale rincaro delle tariffe pubbliche e private.
All’ombra del Cremlino si completa la contro rivoluzione, fine del potere centrale e passaggio dei poteri alle nuove Repubbliche, falliscono intanto tutti i tentativi dell’Onu per fermare la guerra nella ex Iugoslavia.
Nel frattempo papà m’aveva lasciato solo.
Era una calda notte di fine settembre, dopo la tivù, messi a letto i bambini ,c’eravamo coricati anche noi per ricaricare le batterie, operazione indispensabile per poter affrontare le fatiche del giorno dopo.
Verso mezzanotte squillò il telefono, mi destai dal primo sonno, quello più profondo, cercai a tastoni gli occhiali, li inforcai e finalmente riuscii ad afferrare la cornetta: era mio padre, la voce era affaticata, stava male, mi pregava di raggiungerlo.
Indossati gli abiti piegati sulla sedia sopra il pigiama scesi in fretta le scale , aprii del tutto il portone di viale Etiopia appena accostato e attraversai di corsa la strada che avevo percorso centinaia di volte per andare e tornare da casa al lavoro e viceversa.
Questa volta era tutto diverso, la luce dei lampioni appariva irreale,la luce gialla del semaforo all’incrocio con il viadotto delle Valli lampeggiava sistematicamente come a scandire il tempo. Spalancato con un calcione il primo pesante cancello aperto su piazza Gondar, con il cuore in gola mi affrettai a salire gli scalini che conducevano al secondo, lo trovai chiuso , m’attardai come al solito nel cercare di aprirlo con quella maledetta chiave deformata e schiusa la vetrata m’avvicinai ansimante all’ascensore…rotto!
Feci i gradini quattro alla volta fino a raggiungere il quarto piano arrivando finalmente alla porta di casa, papà ,pallido in volto il respiro affannoso, era lì ad aspettarmi.
Fece appena in tempo ad invitarmi a chiamare un’ambulanza, cosa che feci immediatamente, poi cominciò ad ansimare. Sedette dapprima sulla sedia a dondolo collocata nel suo studio poi, rimessosi in piedi a fatica, s’avvicinò alla camera da letto e stremato si coricò sul letto. Sudava, riuscì penosamente, appoggiando i palmi delle mani al materasso e sorreggendosi sugli avambracci ,a sistemare le gambe legnose sul letto fino a distenderle completamente, poi si lasciò andare.
Sconvolto dovetti assistere impotente a quel tormento e alla sua lenta agonia. Madido di sudore teneva gli occhi appesi al cielo, il ventre si gonfiava e si sgonfiava mentre dalla gola usciva un rauco brontolio che accompagnava quel lento movimento . Mi attaccai di nuovo al telefono per sollecitare l’invio dei soccorsi, mi assicurarono che stavano per arrivare, avvisai i fratelli poi tornai da lui, steso sul letto la mano appoggiata sul petto l’altra pencolante dalla rete, continuava ad ansimare, sempre più forte. Intanto mamma accanto a lui s’era finalmente svegliata ma non sembrava ancora rendersi conto di quanto stesse accadendo, a riportarla alla realtà fu un’ultima accorata invocazione del marito: “Fernande’ me sto a mori’!”, poco dopo un tremore lo assalì e gli occhi diventarono vitrei.
Gli rimasi accanto incredulo e lo vidi spegnersi poco a poco, le pupille svanirono dietro le palpebre, quando finalmente arrivarono gli infermieri non era più tra noi , anche se un flebile respiro pareva mantenerlo in vita.
“Dovevate avvertirci che era necessario un medico!”
Ebbero il coraggio di rimproverarmi.
“Non sapevo che la Croce Rossa trasportasse idraulici?”
Pensai.
Lo portarono giù per le scale avvolto in un lenzuolo come un sacco di stracci, suonai alla porta della sig.ra Sbrana perché salisse ad assistere mia madre, chiamai di nuovo Piero, era già uscito di casa, tornai sotto casa per citofonare a Lety ed avvertirla di quanto stava accadendo poi corsi a prendere l’auto per raggiungere l’ambulanza che era partita a sirene spiegate verso il pronto soccorso dell’ Umberto I°.
Varcato il cancello dell’ospedale trovai Piero, mi vide, scosse la testa, poco dopo ci chiamarono per avvertirci che se n’era andato. Sempre di corsa porca Puttana! Anche in quel suo ultimo viaggio. Mai che fossimo riusciti a scambiare quattro chiacchiere , giorno e notte con la neve in tasca, proprio come era solito ripetere.
Gli avevo voluto un gran bene ma non avevo mai trovato il tempo per confidarglielo né ero riuscito a manifestargli la sconfinata ammirazione che nutrivo per lui e per quello che era riuscito a fare,
Di difetti ne aveva, eccome! Come tutti noi d’altronde.
Ci accompagnarono in una piccola sala senza finestre piastrellata con un tenue verde pastello dove il suo corpo giaceva immobile sopra un lettino a rotelle di alluminio con il volto sfigurato dagli spasimi delle ultime ore e la consueta mise estiva, canotta bianca da panettiere tenuta in vita dai calzoni di un comodo pigiama celeste. Accanto a lui un apparecchio per accertare i battiti del cuore, un tracciato verde a zig e zag avrebbe segnalato la vita, una linea retta la morte, vidi soltanto la retta, mi mancò il respiro e un groppo mi serrò la gola eppure non riuscii a versare una sola lacrima. Lo sfogo del pianto arrivò solo qualche giorno più tardi.
Nell’incerto chiarore di un mattino d’ottobre percorrevo la via Olimpica sotto un autentico temporale a bordo del mio vespino grigio antracite rimuginando i soliti mille pensieri, appuntamenti da onorare e conti da pagare – mi capitava spesso in simili circostanze – d’un tratto avvertii sulle labbra un insolito sapore di sale, “O piove acqua marina “ – pensai a voce alta “o sto piangendo” . Tentai goffamente – indossavo pesanti guantoni da sci- di asciugare gli occhi dai lucciconi che mescolandosi alle gocce di pioggia mi rigavano il viso e mancò poco che ruzzolassi a terra , poi, ripreso il controllo del potente mezzo – si fa per dire – accelerai a tutta manetta e infilai la galleria di Monte Mario urlando con tutto il fiato che avevo nei polmoni e la rabbia covata fino a quel momento certo che nessuno m’avrebbe sentito nel frastuono del tunnel, infine riuscii dalla parte opposta all’aria aperta per proseguire la mia corsa verso Prati.
Fu un momento difficile, il peso del lavoro che avevamo diviso in due fino a quel tragico momento ricadde all'improvviso interamente sulle mie spalle, il travaso di portafoglio era in corso , ci trovavamo appena a metà della traversata, dovevo proseguire da solo con la sgradevole sensazione d’aver perso la stella polare , quel punto di riferimento dispotico e ingombrante ma sicuro e carismatico.
Avevo una gran paura di non farcela, in ogni caso non avevo altra scelta, mi rimboccai le maniche e, cercando di mettere in pratica i suoi insegnamenti e di seguire i suoi preziosi consigli, riuscii a traghettare tutti incolumi sull’altra sponda.
Il capoccia lassù ,certamente fiero di quel suo ostinato figliolo che prendeva spesso di cappella, sarà felice di sapere che tutti i suoi affezionati clienti, cui tanto teneva, sono ancora all’interno di questo hard disk ,tutti quanti avvertono la sua mancanza ma nessuno si è sentito abbandonato.
Esaurito il tempo da trascorrere su questa terra al precipitoso avvocato, graziosamente concesso fino a quel momento da Nostro Signore , ebbe termine anche la piacevole consuetudine dei Tiddi di riunirsi tutti insieme per i periodici pranzi annuali.
Era infatti amabile abitudine di mio padre , abile e infaticabile patrocinatore di memorabili abbuffate, organizzare una volta l’anno , mai nello stesso luogo , lauti banchetti dove potevano, anzi dovevano intervenire - pena l’aumento del premio di polizza - tutti i membri della fitta casata.
Ai chiassosi ricevimenti nei più caratteristici ristoranti del centro Italia erano altresì ammessi - previa pagamento di un modesto sovrapprezzo sulla consumazione - anche gli affini e i congiunti di questi ultimi fino al terzo grado.
Già dopo la scomparsa di zio William gli incontri erano diventati meno frequenti , ci si riuniva una volta ogni due o tre anni, e la partecipazione alle allegre tavolate era notevolmente diminuita. I Morini erano pressoché scomparsi, numerose defezioni si registravano tra i rampolli più cresciuti del resto della stirpe e le chiazze vuote tra un coperto e l’altro si facevano sempre più evidenti. Il carisma di papà comunque era riuscito, almeno per qualche tempo, ad amalgamare intorno a quei tavoli apparecchiati ancora una nutrita schiera di affamati commensali, superstiti che purtroppo , dopo la sua improvvisa dipartita, posero fine, o quasi, a quella simpatica tradizione.
Di quelle adunate oceaniche resta ormai soltanto il ricordo, ma non dispero prima o poi di rinnovarne i fasti, magari, chissà , in occasione della presentazione per pochi intimi di questo mio interminabile lavoro.
Undici lunghi anni sono ormai trascorsi dalla sua morte , anni duri, difficili, spesso modulati da dubbi, ansie e preoccupazioni ma non per questo privi di soddisfazioni.
Da allora le stagioni hanno continuato a rincorrersi, ora lente ora rapide, l’interminabile calvario di mia madre, una nuova casa, un’altra creatura da crescere, un nuovo ufficio, gli inevitabili acciacchi degli anni che ti scivolano addosso . La sorte impassibile si è divertita a ritagliarmi addosso i giorni e le ore senza lasciarmi a disposizione altre opzioni, le necessità della vita hanno segnato la strada obbligata da seguire.
Fermi tutti! Mi sembra proprio il caso di tirare il freno a mano e ingranare la retromarcia, se proseguo su questa strada rischio di finire nel bel mezzo di una lacrimevole trama da telenovela tutta lacrimuccie e buoni sentimenti.
Un passo indietro.
Il 1991 oltre alla scomparsa di papà registra anche la nascita dell’ultimo virgulto della prolifica schiatta concepito nel vecchio secolo, Andrea, secondogenito di mia sorella Aurora e di mio cognato Marco ,viene infatti alla luce il 28 novembre di quello stesso anno.
Con il secondo rampollo di casa Simoncini sembrò definitivamente chiudersi un ciclo, la feconda progenie di Walter e Fernandella, chi prima chi dopo, aveva provveduto ad estrarre dal mazzo, anzi dalla mazza, la canonica coppia che avrebbe assicurato la discendenza.
La tempesta ormonale dava l'impressione di essersi attenuata, messa la sicura al pistolino tutti noi avevamo preferito estrarre le cartucce dal caricatore per non correre più rischi , nessuno si sarebbe aspettato quell’improvviso colpo di coda, - il lupo perde il pelo ma non il vizio - un tocco d’artista invero che quasi dieci anni più tardi avrebbe fatalmente generato il primo Tiddi del nuovo millennio.
Ne riferiremo più avanti ma ora completiamo il quadro del 1991 con gli ultimi spiccioli dell’anno.
Il 1° ottobre viene varata la nuova finanziaria seguita immediatamente da un ondata di scioperi che non serviranno a molto. Il governo approva la manovra anticrimine , creando la Dia e la Superprocura antimafia, ma soprattutto da il via libera alle paventate privatizzazioni che significheranno lacrime e sangue per milioni d’italiani. Per il momento il decreto sulle privatizzazioni decade ma è solo questione di tempo, ormai gli organismi pubblici sono in disfacimento e i plutocrati sono pronti ad impadronirsi dell’intero apparato dell’azienda Italia per spremere i malcapitati contribuenti ed arricchirsi alle loro spalle.
Cossiga continua ad esternare appoggiato questa volta dal sindacato dai carabinieri che rivolge attacchi pesantissimi alle istituzioni, è ormai chiaro a tutti che sta per mollare , il clima di fine anno è caldissimo , Andreotti si mostra disposto a nuove elezioni subito dopo la definitiva approvazione della finanziaria.
Il consueto messaggio di fine anno del Capo dello Stato questa volta è molto breve, poco più di tre minuti per annunciare a reti unificare il suo addio senza rimpianto alle stanze del Quirinale.
La crisi della giunta milanese del sindaco Pillitteri, cognato di Craxi, è un segno dei tempi, sta per muoversi l’esercito dei Magistrati che sarà vita a mani pulite , sono saltati tutti gli accordi e le complicità dei politici, il castello della prima Repubblica , sorretto da delicati equilibri interni, sta per sgretolarsi sotto l’incalzare della guerriglia interna tra i diversi schieramenti.
La nuova classe dirigente armata fino ai denti morde il freno, ci vuole un super poliziotto per accendere la miccia di un ordigno già pronto ad esplodere , la persona giusta viene dal sud , indossa la toga e parla con un linguaggio sanguigno dalle marcate inflessioni dialettali , molti si serviranno di lui per l’ormai indifferibile epurazione .
La classe politica consolidatasi dopo il dopoguerra mostra la corda, entrano in crisi partiti storici come la Democrazia Cristiana, il partito Socialista, quello Liberale, il Socialdemocratico e il repubblicano e al posto del simbolo della gloriosa rivoluzione proletaria compare una sterile quercia dai rami secchi e spuntati . Gli avvelenati sudditi di un re ormai nudo assetati di vendetta e lividi di rabbia assistono soddisfatti ai processi di Tangentopoli, trasmessi in diretta sugli schermi televisivi dalle aule di tribunale, con la stessa crudeltà con la quale il popolo puttana si era accanito contro il cadavere del Duce poco meno di mezzo secolo prima.
In casa intanto le abitudini sono cambiate, non si va più al cinema, i videoregistratori hanno invaso i salotti e si preferisce noleggiare un film piuttosto che sottoporsi al salasso di biglietti sempre più cari o alle estenuanti code per entrare nelle sale.
Quando da Sergio Piacitelli, mio abituale spacciatore di videotape a pochi passi da casa , non ci sono novità - neanche un onesto porno d’autore - occorre tornare a tormentare il telecomando con il ditone , e cercare con un frenetico zapping qualcosa di digeribile .
Sul fronte Varietà la missione è disperata, comincia infatti la sterile ed insulsa satira – è solo un modo di dire – delle marionette del Bagaglino che, con il varietà Créme Cramel , finge di fustigare il teatrino della politica strizzandole di nascosto un occhio compiacente. Maggior fortuna per i patiti del genere horror grazie all’angosciante serie televisiva I segreti di Twin Peaks . Sfigato chi cerca di rilassarsi e farsi quattro risate, Lorella Cuccarini ed Ezio Greggio toccano il fondo con Paperissima . intanto i tossici delle soap opera impazziscono per i divi yankee di Beautiful e quelli sudamericani de La donna del Mistero., l’attrice argentina Luisa Kuliok.
Gabriele Salvatores vince l’Oscar con Mediterraneo , nelle librerie compare un libricino cult dal titolo Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano , gli autori sono Gino e Michele - due scrittori quasi sconosciuti - a Sanremo intanto non mancano le sorprese, vince la canzone d’autore : primo Riccardo Cocciante con Se stiamo insieme, secondo Renato Zero con il brano Spalle al Muro e terzo Marco Masini appassionato interprete della canzone Perché lo fai?
Ad un passo dalla fine del ventesimo secolo l’Italia degli anni novanta si scopre corrotta, razzista ed esibizionista, il nuovo anno è alle porte e con lui la iattura dei rovinosi parametri di Maastricht.
7 febbraio , viene firmato il trattato che sancisce la trasformazione della Cee in Unione europea .
5 aprile mio trentacinquesimo compleanno ed elezioni politiche che cristallizzano il successo della Lega Nord con il 10% dei consensi . 26 giugno, il Parlamento dopo 16 scrutini elegge ottavo Presidente della Repubblica l’ambiguo fariseo Oscar Luigi Scalfaro .
15 dicembre il segretario socialista Bettino Craxi riceve un avviso di garanzia per corruzione, ricettazione e finanziamento illecito dei partiti.
Questo a grandi linee il sugo del 1992, ne evidenzieremo gli aspetti salienti più tardi, adesso è arrivato il momento di tornare a fissare l’obiettivo sulle finestre del quinto piano di viale Etiopia perché, come diceva quell’allegrone di Cicerone, suavis laborum est praeteritorum memoria . Traduco per i profani della lingua latina che sarà pure morta ma ti fa fare sempre un figurone : è dolce il ricordo delle pene passate.
Se è vero che l’improvviso trapasso del mio unico socio aveva reso più gravoso il compito del sottoscritto all’interno dell’agenzia è altrettanto certo che aveva contribuito d’altro canto, unitamente al prolungamento del contratto di lavoro di mia moglie, ad incrementare i miei guadagni.
Si sarebbe trattato di una breve parentesi patinata, presto sarebbero sopraggiunte situazioni che avrebbero radicalmente mutato questa favorevole congiuntura, per qualche tempo tuttavia me la passai un po’ meglio riuscendo persino ad arrivare a fine mese con qualche centesimo in tasca. Qualche volta si riusciva ad andare al ristorante, i miei figli indossavano abiti eleganti, mia moglie appariva più serena e, persi i chili di troppo, conduceva una vita meno stressante in virtù delle inedite possibilità economiche del consorte ma soprattutto grazie ai benefici effetti prodotti dal suo nuovo impiego all’ombra dei platani di Villa Borghese.
Che diavolo avete capito? !
Parlo della sua nuova destinazione di lavoro, l’Ufficio centro storico del Comune di Roma di piazzale V. Hugo, una magnifica costruzione in puro stile liberty – come poi sarà mai ‘sto cazzo de stile ? - situata all’interno della celebre villa capitolina.
Le foto raccolte negli album di famiglia parlano chiaro, dalla tinta sbiadita delle fotografie dei primi anni di matrimonio si passa ai colori brillanti di quel periodo, sullo sfondo non solo il mare del Tirreno o le note cime della valle di Nerfa ma anche incantevoli spiagge e insoliti paesaggi di alberghi di lusso e villaggi turistici.
Per la prima volta disposi del denaro necessario all’acquisto di un’auto nuova, era l’aprile del 1992 , e a sostituire l’ormai vetusta Fiat 127 chiamai una Citroen Ax tzx vip targata Roma 7E0490 color antracite che in questo momento sonnecchia , scaldata da questo splendido sole di febbraio, in via Sarandì in attesa dell’uscita da scuola del mio primogenito. Già, non appena conseguita la patente, il furbastro se n’è impadronito mollandomi il suo scomodo Piaggio Zip, la rivedo raramente, più o meno una volta al mese in occasione dell’improrogabile pieno di benzina.
L’anno successivo una Fiat Uno Hobby carta da zucchero con tanto di tettuccio apribile prese il posto della malandata BX . Incantevole - anche se perdeva pezzi di carrozzeria a manciate come ogni Fiat che si rispetti - la tenni meno di nove mesi, poi le esigenze di una famiglia numerosa pretesero una station wagon e nel giugno 1994 fui costretto a venderla per parcheggiare sotto casa il nuovo modello familiare della nota casa automobilistica francese – la ZX Break - vernice rosso amarena, targa AB424JW, 1.4 centimetri cubici di cilindrata, climatizzatore di serie.
Come già evidenziato in un precedente paragrafo l’autore di questo diario è un animale stanziale ,ambedue i bolidi a quattro ruote sostano pertanto ancora su viale Libia o nei paraggi. In dieci anni hanno percorso meno di 40.000 chilometri ,e , per quanto mi riguarda, dovranno macinarne almeno altri 100.000 prima di poter smorzare il quadro e andare in pensione.
Ma adesso spegniamo i motori , parcheggiamo le utilitarie sotto e passiamo ad altro.
A poco meno di un decennio dal fatidico Sì accadde anche a me quel che capita a molti mariti dopo qualche anno di matrimonio. Ebbene sì! Anch’io m’ero fatto l’Amiga. Non si trattava beninteso di una conturbante morona iberica ma di una seducente consolle avorio. Persi letteralmente la testa per lei , la sua raffinata architettura di sistema, la sua grafica accattivante, il suo intrigante hardware.
Inchiodato al joystick trascorrevo l’intera notte a smanettare nel tentativo di districarmi tra gli interminabili labirinti dei platform nella speranza di superare i livelli più ardui o di massacrare tutto ciò che si muoveva sullo schermo sterminando senza pietà mostri, alieni e lucertoloni assortiti . Quando poi nel floppy disk infilai Sensible world of soccer e sul monitor apparvero i policromi pixel di ventidue minuscoli calciatori schierati a zona pronti a sfidarsi sul tappeto erboso, raggiunsi l’orgasmo e ,nel tentativo di portare la magica al tricolore, finii per trascurare le lenzuola . Là sotto intanto montava la rabbia di chi, delusa e imbufalita , m’aspettava inutilmente fino al mattino successivo .
Ancora qualche notte in bianco e m’avrebbe mollato a smanettare qualcos’altro, capii così che era arrivato il momento di chiudere quella torbida storia e tornare ad interpretare con passione il mio abituale ruolo di stallone prima di vedermi assegnato quello , indiscutibilmente più imbarazzante , di cervo.
Attorno alle variopinte palle dell’albero di Natale sepolto dal nastro argentato , collocato al centro del modulo angolare della camera da pranzo , crescevano intanto a vista d’occhio i due cuccioli, nutriti, calzati e vestiti da una madre sempre presente, appena coccolati da un padre sempre più latitante.
La vita era ormai routine , i giorni transitavano tutti lungo lo stesso binario ed io , come in un interminabile fermo immagine , restavo intrappolato nel breve intervallo tra l’istante vissuto e quello immediatamente successivo. Ad interrompere la monotonia qualche gioia isolata, preoccupazioni a palate e le inevitabili nuove esigenze di una famiglia in crescita.
L’Abeille nel frattempo era entrata nell’orbita della UAP e quest’ultima, nell’ottica di un rinnovamento necessario - a suo dire - a far fronte alle mutate esigenze di capitali e redditività che il nuovo mercato globale imponeva, una volta acquisita la piccola ma solida Compagnia francese, cominciò a sbriciolare i portafogli d’agenzia.
Ad agevolare quest’opera altamente meritoria era intervenuta nel frattempo l’insensata liberalizzazione della tariffa Rcauto che nelle intenzioni dei legislatori avrebbe dovuto favorire la concorrenza tra le compagnie operanti in Italia e portò viceversa , in meno di un paio d’anni , ad aumenti dissennati e indiscriminati.
Tentai di resistere a quei venti impetuosi e riuscii faticosamente a mantenere la rotta. Come un rullo compressore l’azienda di là dalle Alpi proseguì la sua campagna di sterminio con la metodica applicazione di insensati principi di archeologia economica liberalizzando numerose agenzie, poi dimenticò le sue gloriose origini , lasciò il campo assicurativo e indossò definitivamente gli abiti del disinvolto promoter finanziario chiudendo il rubinetto del coraggio ed impedendo ai suoi agenti - compreso il sottoscritto - l’acquisizione di qualsivoglia nuovo contratto.
La tempesta col trascorrere degli anni si fece ancor più violenta e molti di noi finirono in mare, in balia delle correnti e delle idee balorde di manager incompetenti. La spuntai anche stavolta riuscendo, nonostante gli scossoni, a restare miracolosamente a bordo,
Poco meno di due anni dopo la stessa UAP venne fagocitata da un pesce ancor più grosso sopraggiunto ancora una volta dalle coste francesi ,il poderoso gruppo AXA. La nuova multinazionale dispensò le ultime brutali spallate, il nuovo padrone con la erre moscia non era meno spietato del precedente ,non intese ragioni e nei tre anni successivi smantellò il resto della rete agenziale. Assillato dalle angosciose incertezze che la precaria situazione non contribuiva certo a dissipare continuai a remare per raggiungere la riva e solo al termine della crudele epurazione tornai ad alzare lo sguardo , mi leccai le ferite e cercai di emergere dalla penombra di un tunnel che pareva interminabile.
Tra la polvere delle rovine i superstiti si contarono, ne erano rimasti una dozzina, tra di loro anche una minuscola agenzia trasferitasi nel frattempo dalla sede storica di Piazza Gondar 14 a quella di viale Libia 189. Questa è storia dei nostri giorni, nessuno è ancora salvo , il vento sembra però essersi affievolito e la bufera pare allontanarsi, mentre all’orizzonte sorge tiepido il sole del giorno dopo. Non è finita, lo so benissimo, si tratta soltanto di una breve tregua in attesa di una nuova spaventosa burrasca, nel frattempo è meglio mantenersi tranquilli e proseguire la navigazione in attesa del bel tempo.
D’accordo ,il mio indiscutibile charme mostra la corda, sembra di sfogliare lo stanco copione di un commovente mélo strappalacrime - presse du coeur allo stato puro - e proseguendo a stendere il canovaccio di questo viaggio nella memoria nel laborioso tentativo di distillarne il testo, la mia alluvionale eloquenza non potrà che approdare a stagioni a noi più prossime, mi sembra tuttavia il caso di fare l’ennesimo passo indietro per sfogliare le pagine dei giornali a cavallo tra il gennaio 1992 che avevamo lasciato 8.455 caratteri fa – spazi inclusi – e il dicembre 1994.
" Milano - L'ingegner Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo
Trivulzio, una casa di riposo per anziani, è stato arrestato questa sera dai
carabinieri con l'accusa di concussione. Le indagini, condotte per un intero
anno dalla procura della repubblica di Milano,
sono state coordinate dal dottor Antonio Di Pietro."
Questo il laconico comunicato Ansa del 17 febbraio 1992 ore 22,16 , sembra la solita storia di corruzioni e mazzette ma non è così, questa vicenda segnerà l’inizio dell’era di Mani Pulite, ideale spartiacque tra la prima e la seconda Repubblica.
Sorpreso con le mani nella marmellata Mario Chiesa comincia a spifferare tutto scavando per benino la fossa sotto i piedi ai suoi referenti, primo fra tutti il segretario del Psi Bettino Craxi.
Partendo dalle rivelazioni di questo anonimo politico di periferia il P.M. Antonio Di Pietro inizia le sue indagini che in poco più di due anni porteranno in superficie tutto il marciume della politica: illeciti finanziari delle Imprese per foraggiare partiti compiacenti , corruzioni eccellenti e rivoli di tangenti provenienti dalle segreterie di partito. Resteranno sommerse dalla melma quasi 5.000 persone e tra queste oltre un migliaio saranno uomini politici .
A marzo il ministro dei trasporti Carlo Bernini riceve un avviso di garanzia in merito agli appalti nella costruzione della terza corsia dell’autostrada Venezia - Padova , a maggio gli ex sindaci di Milano Carlo Tognoli e Paolo Pillitteri vengono indagati per ricettazione , pochi giorni dopo tocca al senatore democristiano Severino Citaristi per finanziamenti illeciti al suo partito , a luglio un’informazione di garanzia colpisce l’ex ministro degli esteri Gianni De Michelis , tra le carte della procura di Venezia ancora oscure vicende di appalti truccati.
Rotti gli argini il torrente di Tangentopoli si trasforma in un fiume in piena che trascina con sé centinaia di imprenditori, funzionari e parlamentari. Tra i più autorevoli l’onorevole Sergio Moroni , ex segretario regionale del Psi lombardo, screditato da due avvisi di garanzia e morto suicida, il segretario amministrativo socialista Vincenzo Balzamo – violazione della Legge sul finanziamento dei partiti – e lo stesso Bettino Craxi , presunto colpevole di concussione, corruzione e finanziamenti illeciti.
Il caso diventa politico, il leader socialista parla di congiura - chi vi ricorda? - nella rete finirà anche l’uomo d’affari Salvatore Ligresti e l’ex segretario del Psdi Pietro Longo condannato a quattro anni e mezzo di reclusione per tangenti.
Oltre 25.000 avvisi di garanzia portano inevitabilmente alla disintegrazione dei principali partiti coinvolti - Dc, Psi, Psdi, Pli e Pri – e al definitivo sgombero dei politici della prima Repubblica.
Non mancheranno gli ultimi colpi di coda di una classe politica in agonia, il fisco con un ultimo guizzo di sadismo si ricorderà di tassare anche le prime case istituendo la detestata I.C.I., mentre Camera e Senato approveranno definitivamente la Superprocura .
E’ il 30 gennaio quando Giulio Andreotti presenta alle Camere il rapporto sul suo governo in congedo , saluta e se ne va .
Il 2 febbraio Francesco Cossiga, fresco dimissionario dalla Diccì, avvia un primo giro di consultazioni - Achille Occhetto ancora imbronciato rifiuta di salire al Colle – non c’è niente da fare , il Presidente della Repubblica scioglie le Camera e fissa per il 5 aprile le inevitabili elezioni politiche.
Un po’ di svago per gli affezionati abbonati Rai, l’8 si aprono ad Albertville i giochi invernali e lo sciatore Alberto Tomba rievoca i fasti azzurri degli anni settanta vincendo lo slalom gigante – il mese dopo si aggiudicherà anche la Coppa del Mondo a Crans Montana . Alla fine delle trasmissioni l’Italia porterà a casa 14 medaglie – tra queste 4 ori con Tomba, Compagnoni, Polig e Belmondo - piazzandosi al sesto posto.
Il 20 febbraio – perdonerete l’invadenza – l’aumento dei premi assicurativi per i veicoli a motore scatena il finimondo tra gli automobilisti , non sanno che per il momento si tratta di lievi ritocchi in attesa della vera mazzata : la completa liberalizzazione delle tariffe prevista per i primi mesi dell’anno successivo.
Con l’esecuzione a Palermo del parlamentare europeo Salvo Lima , avvenuta il 12 marzo , si scatena nell’isola la rappresaglia delle cosche contro le Istituzioni che sfocerà negli efferati omicidi Falcone e Borsellino. Dopo le indagini si scoprirà che il referente siciliano del senatore Andreotti è stato giustiziato dalla Cupola per non aver mantenuto la promessa di far assolvere i boss condannati all’Ucciardone
Il ministro del bilancio del governo uscente Cirino Pomicino – come potrà mai essere preso sul serio con un nome simile - batte ancora cassa sostenendo che ci vorrà una manovra aggiuntiva per i conti pubblici del 1992 - pare si sia aperta una voragine di oltre 32.000 miliardi - intanto quasi 18.000 candidati aderiscono al patto referendario promosso da Antonio Segni per cambiare le regole del gioco.
Ad Est la situazione va normalizzandosi , in Albania il partito democratico vince le consultazioni elettorali e il Parlamento di Tirana elegge presidente Sali Berischa , in Russia i presidenti di 18 Repubbliche firmano il nuovo trattato federale e in Iugoslavia viene proclamata la nuova Repubblica Federale di Serbia e Montenegro.
Delle elezioni svoltesi in Italia domenica 5 e lunedì 6 aprile abbiamo già riferito - inevitabile crollo di maggioranza e opposizione dopo i fuochi di Tangentopoli ed annunciata vittoria della Lega di Bossi – a questo punto Andreotti toglie definitivamente il disturbo insieme a Francesco Cossiga. Il Presidente del Senato Giovanni Spadolini assume la supplenza della suprema carica della Repubblica in attesa della nomina del nuovo capo dello Stato : l’inquietante ombra del neo eletto Presidente della Camera Oscar Luigi Scalfaro si staglia minacciosa sul portone del Quirinale.
Per nostra disgrazia prima di sloggiare il consiglio dei ministri ha ancora il tempo di far danni approvando in modo definitivo gli accordi di Maastricht con i ricchi cuginastri europei .
Il 23 maggio Giovanni Falcone, giudice in prima linea nella lotta a Cosa Nostra , la moglie e tre agenti vengono massacrati sull’autostrada per Palermo, in un micidiale agguato mafioso. Un telecomando a distanza fa esplodere , all’altezza dello svincolo di Capaci, mille chili di tritolo al passaggio delle auto del magistrato e della sua scorta : la mafia alza il tiro per la definitiva resa dei conti.
Arnaldo Forlani abbandona la segreteria di piazza del Gesù – Mino Martinazzoli gli subentrerà il successivo 12 settembre – e la Dc decide di candidarlo al Quirinale ma al primo scrutinio il candidato non raggiunge il quorum, le danze per l’elezione del nuovo capo dello Stato si riaprono sempre più incerte. Il Psi propone Giuliano Vassalli , Pds, Rete e rifondazione Francesco De Martino , tra i due si inserisce la candidatura di Leo Valiani bocciata al tredicesimo scrutinio .
Il 25 maggio la tragedia ha il suo inevitabile epilogo nella scelta di una grigia figura istituzionale e , come previsto, il viscido Scalfaro sistema i suoi inappuntabili doppiopetto blu nell’armadio del Quirinale lasciando a Giorgio Napolitano la presidenza della Camera. Appena 48 ore dopo Luigi Abete sale sull’ambito trono di Confindustria e il governatore della Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi si prepara a chiedere la pelle dei tartassati contribuenti pretendendo dal nuovo governo in via di formazione il risanamento della finanza pubblica con una manovra di 130.000 miliardi di lire.
Neanche a svaligiare contemporaneamente i depositi di Paperone e Rockerduck.
Nell’ultima decade di maggio il Milan conquista il 12° scudetto, la Sampdoria perde la finale di Coppa dei Campioni contro il Barcellona e America 3 vince la Coppa America di Vela sconfiggendo nella quinta regata il Moro di Venezia.
Il 10 giugno i disincantati cittadini della città eterna tirano un lungo sospiro di sollievo, si toglie finalmente dai coglioni il sindaco socialista dott. Franco Carraro, lo stesso giorno il neo Presidente della Repubblica inizia le consultazioni per la realizzazione del nuovo esecutivo.
L’inaffidabile Craxi ha il pudore di farsi da parte e propone tre candidature , Gianni De Michelis , Claudio Martelli e Giuliano Amato, il primo è indagato per corruzione , il secondo si fa le canne, non resta che cavare dal mazzo l’insignificante superstite del trio delle meraviglie. Stanato dalla sua tana il sordido topastro – piccolo, magrolino, le spalle cadenti, occhietti picicchiosi , lenti sul nasino ed immancabile cartelletta sotto al braccio - il 18 giugno si reca da Oscar Luigi Scalfaro per ricevere l’incarico di formare la nuova squadra di governo. Il Dottor Sottile , osteggiato da Pds e Pri , propone un quadripartito e promette lacrime e sangue per risanare il deficit pubblico, il 30 giugno presenta il suo programma al Senato.
La Danimarca nel frattempo si dimostra molto più furba di noi facendo marameo al trattato di Maastricht , in Russia Iegor Gadair – Carneade chi era costui ? - diventa primo ministro e in Algeria viene ucciso il presidente Mohammed Boudiaf . E ‘sti cazzi direte voi? Che pretendete? Dovevo pur riempire queste cinque righe!
Il 3 giugno gli azzurrini dell’Under 21 vincono l’europeo di calcio , la nazionale maggiore viene eliminata e i danesi – ammessi all’ultimo minuto nella competizione al posto della Iugoslavia – conquistano il titolo più prestigioso battendo in finale la Germania 2-0.
Giuliano Amato ottiene la fiducia il 2 luglio alla Camera e il 4 al Senato, il 5 è già pronto per mostrare il volto arcigno del suo quadripartito : la prima stangata prevede una manovra di 30.000 miliardi per sistemare il disavanzo statale, poi si penserà alla privatizzazione dei colossi a partecipazione statale, infine si completerà il capolavoro con l’abolizione della scala mobile bloccando i salari a tutto il 1993 fottendosene dell’aumento del costo della vita . I grandi dirigenti degli enti pubblici comunque possono dormire sonni tranquilli : i loro già lauti compensi sono appena aumentati del 25% grazie ai benefici effetti di un provvidenziale decreto del governo appena defunto.
A settembre poi il capo dell’esecutivo si vedrà assegnare dal consiglio dei ministri tre anni di poteri straordinari –aggettivo questo che la dice lunga sulla portata di tali facoltà - in materia economica e finanziaria, e questo proprio mentre la lira scende in picchiata fino a sparire dallo Sme e a toccare il suo minimo storico nei confronti di marco e dollaro.
Il 19 luglio a Palermo vengono dilaniati da un autobomba il giudice Paolo Borsellino, erede di Falcone e candidato alla Superprocura , e i 5 agenti della scorta. La nuova terrificante strage di via Carini indigna una volta di più l’opinione pubblica e finalmente lo Stato si sveglia dal suo colpevole torpore inviando in Sicilia una task force di poliziotti e carabinieri appoggiati da 800 militari con compiti di sorveglianza e repressione della criminalità, e conferendo maggiori poteri alla Dia – direzione investigativa antimafia – e alla Superprocura. Il ministro della Giustizia Claudio Martelli da parte sua rimuove il prefetto del capoluogo siciliano, poco dopo il governo decide l’invio di altri 7000 soldati nell’Isola , il 6 settembre i primi risultati : finisce in manette il numero due di Cosa Nostra Giuseppe Madonia , è ritenuto dagli inquirenti uno dei mandanti dei delitti Falcone e Borsellino.
Il 25 luglio si aprono le olimpiadi di Barcellona , i nostri atleti non ci concedono grosse soddisfazioni , appena 6 medaglie d’oro, la più esaltante quella del Settebello azzurro nella pallanuoto maschile. In rappresentanza di 172 paesi partecipano ai giochi oltre 9000 atleti, la stella dell’atletica è ancora Carl Lewis, due ori per lui nel lungo e nella staffetta - nei 100 deve lasciare il podio più alto all’inglese Linford Christie - altri fuoriclasse il nuotatore russo Popov, scopa nei 50 e nei 100, e il bielorusso Vitaly Scherbo vincitore di 6 medaglie d’oro nella ginnastica.
Ancora vincente nel motociclismo il centauro Luca Cadalora che il 2 agosto bissa l’affermazione mondiale dell’anno prima nella classe 250 cc, Nigel Mansell intanto si laurea campione del mondo di Formula Uno.
Il 1° agosto vengono nominati i membri della Commissione bicamerale per le riforme di cui sembra abbiamo tutti un gran bisogno ,si accomoderanno intorno ad un tavolo al ritorno delle ferie, il 9 settembre . A ricoprire il ruolo di presidente sarà chiamato Ciriaco De Mita che chiederà di dimettersi qualche mese dopo, non appena ricevuto anche lui il suo avviso di garanzia. Gli astanti si guarderanno intorno in cerca di un sostituto ma quando si renderanno conto che difficilmente sarà possibile trovare un candidato illibato non potranno che confermarlo nella carica.
I socialisti sempre in primo piano sul fronte Tangentopoli, Gianni De Michelis tanto per gradire , viste le pendenze giudiziarie, diventa vicesegretario del partito e le forze dell’ordine arrestano per corruzione il sindaco socialista di Varese.
Il governo prosegue la sua encomiabile opera di dismissione degli enti pubblici trasformando in S.p.a. tutte le aziende di Stato comprese le Ferrovie che non perderanno tempo a dimezzerare il personale e triplicare le tariffe
Anche per Antonio di Pietro arrivano le prime vagonate di merda, i primi dubbi sull’onestà dello zelante magistrato negato per la sintassi vengono dalle colonne dell’Avanti , non poteva essere altrimenti, il protagonista indiscusso di Mani Pulite verrà accusato nel tempo di vari reati , dimostratisi senza fondamento o quasi. Accusato tra l’altro di interessi privati in atti d’ufficio metterà il muso, appenderà la toga e si dedicherà alla politica mostrando in verità scarsa coerenza, prima si schiererà con Silvio Berlusconi, poi con Romano Prodi, ma non anticipiamo i tempi.
In quei giorni si chiude in faccia ai dipendenti statali con meno di vent’anni di servizio la porta che conduce alla pensione anticipata, non ci saranno più baby pensionati, ma si andrà oltre, passo dopo passo si impedirà a scoglionatissimi impiegati ed esausti operai di raggiungere la quiescenza aumentando gradatamente l’anzianità contributiva e l’età pensionabile. L’Inps è a secco e prima o poi non sarà più in grado di erogare il becco di un quattrino, per i morti non ci sono problemi per i pochi fortunati che trovano oggi uno straccio di lavoro si vedrà.
I sindacati unitari lasciano fare un po’ quel che cazzo gli pare all’avido Amato, e il primo a rendersi conto di quanto il popolino sia incazzato con chi dovrebbe tutelarne gli interessi è il segretario della Cgil Bruno Trentin che a Firenze durante una delle tante manifestazioni di protesta contro la manovra economica del governo viene investito dalla rabbia della piazza da uova marce, pesanti chiavarde e coloriti vaffanculo.
Il tapino avvilito dall’accoglienza riservatagli taglia la corda e rassegna le dimissioni vanamente inseguito da un preoccupatissimo Occhetto sempre più incasinato che gli chiede di ripensarci . Dopo qualche giorno sarà il segretario della Uil Silvano Veronese a beccarsi la sua massiccia razione di cocchi, ferramenta ed insulti assortiti.
Scocca l’ora della puntata n° 2000 della Domenica Sportiva, timoniere Sandro Ciotti, accanto a lei l’esordiente Simona Ventura, in studio alcuni tra i precedenti conduttori del consueto appuntamento sportivo della domenica sera come Tito Stagno e Bruno Pizzul.
Pioggia d’allori per lo sport azzurro nel mese di settembre , il 5 l’Italia della Pallavolo battendo la temibile Cuba in un avvincente finale vince la World League, il 6 Gianni Bugno si conferma campione del mondo di ciclismo su strada, infine , il 25, il pugile Parisi conquista il mondiale dei pesi leggeri.
Oltre il 30 settembre spunta , com’è tradizione, ottobre , e il 1° del mese viene approvata la Finanziaria 93 – un bagno di sangue - il pubblico impiego non ci sta ed incrocia le braccia.
La protesta si allarga e a lasciarci le penne nel corso dei violenti tumulti di piazza questa volta è Sergio D’Antoni , pestato come l’uva da una folla inferocita .
Il sorcio maledetto , affacciato alla finestra del suo studiolo a palazzo Chigi, se la ride come un matto osservando divertito lavoratori e sindacalisti che si beccano tra di loro come i celebri capponi di Renzo Tramaglino e il 31, non contento, riesce a trovare anche il modo di assestare la legnata definitiva ad una nazione già in ginocchio ratificando in via definitiva il dannatissimo trattato di Maastricht.
Mentre il Senato concede l’autorizzazione a procedere contro Severino Citaristi e le due camere riunite approvano le leggi di riforma su previdenza, sanità, pubblico impiego e finanza locale la cassazione dichiara ammissibili tredici referendum , non perdo tempo ad illustrarvi di cosa si tratti tanto non serviranno a niente.
Com’era logico anche l’ex primo cittadino della capitale Franco Carraro si vede raggiungere da un avviso di garanzia , a fargli compagnia nove assessori della sua giunta, a fine mese è il turno del ministro liberale De Lorenzo, del deputato socialista Di Donato e del democristiano Vito: la locomotiva di Tangentopoli procede a tutto vapore spazzando via dai binari tutto quel che incontra.
In Vaticano attempati sacerdoti e giovani chierichetti lavorano febbrilmente e il Santo Padre pubblica il Nuovo Catechismo di cui gran parte della popolazione sentiva un bisogno impellente, Amato, invidioso, non si fa guardare dietro e decide di dare alle stampe il decretone che istituisce, tra l’altro, la minimun taxt – prezziario per decreto dei redditi minimi dei lavoratori autonomi - e la patrimoniale sulle imprese. Il perfido Ciampi gongola, non sta più nella pelle e dichiara soddisfatto: “Così si fa!” , intanto l’Istat evidenzia tra le sue scartoffie un preoccupante aumento della disoccupazione in Italia.
Tommaso Buscetta vuota il sacco promettendo ai magistrati nome , cognome e codice fiscale dei politici collusi con la mafia , poi se ne torna in America , avverte sul collo il fiato di Cosa Nostra e capisce che in Italia rischia di restarci in una cassa da morto , condanna all’ergastolo intanto per i sicari del giudice Livatino e tana per Totò Riina presunto mandante della strage di Capaci.
Ma anche stavolta la storia si decide al di là dell’Atlantico , il giovane Bill Clinton , faccia da Kennedy e pistolino sempre oliato, è il nuovo presidente degli Stati Uniti con oltre il 40% dei consensi . Non vuole sembrare uno sbarbatello viziato così , tanto per non creare malintesi di sorta , il 4 dicembre decide l’operazione Restore Hope inviando a Mogadiscio le sue poderose forze armate, i cagnolini europei lo seguiranno pochi giorni dopo scodinzolando e ansimando per la faticaccia.
Prima della fine dell’anno si procede alla privatizzazione dei monopoli di stato, le camere approvano l’invio di truppe in Somalia - operazione Ibis – mentre altri due ex ministri, Franco Nicolazzi e Claudio Signorile cadono nelle maglie della Giustizia. Ma il botto esplode il 15 dicembre quando l’informazione di garanzia raggiunge Bettino Craxi , l’omone con gli stivali osserva avvilito quel suo garofano appassito ciondolare dal staschino e il 17 lascia la segreteria di via del Corso . Manette anche per l’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino intanto arrivano dalla Camera le autorizzazioni a procedere contro De Michelis, De Lorenzo, Di Donato e Vito.
L’economia va a rotoli, la produzione è crollata, la Confindustria la vede nera – io è un periodo che non la vedo proprio - e per il ‘93 si prevedono centinaia di migliaia di lavoratori a spasso, in un clima carico di tensione la sera del 31 dicembre la Rai manda in onda il primo messaggio del nuovo Presidente della Repubblica che augura agli italiani un felice anno nuovo , drammatiche scene d’isteria si ripetono in tutto il paese, la popolazione spaventata corre ai ripari , da cantine e rispostigli si tirano fuori amuleti e ferri di cavallo, le donne toccano ferro , gli uomini si grattano i coglioni, mia moglie avrà la fortuna di sfruttare entrambe le opportunità con un solo abile colpo di mano.
Nella baraonda del 1992 l’Italia del pallone cerca nel frattempo le qualificazioni per il mondiale americano del ‘94, due sbiaditi pareggi con Svizzera e Scozia e una vittoria sofferta per 2-1 contro Malta, le premesse non sono granché.
Nel tradizionale appuntamento di febbraio con il Festival della canzone italiana Luca Barbarossa non trova carne fresca e tormentato dal complesso d’Edipo chiede con voce implorante alla madre : portami a ballare, il pubblico commosso gli assegnerà la palma della vittoria, durante la stessa avvilente kermesse Mia Martini, seconda, scopre che gli uomini non cambiano e Paolo Vallesi conquista la terza piazza con la forza della vita, ma la vera sorpresa è l’ennesimo cantastorie non vedente , Alessandro Baldi, che interpretando il brano Non Amarmi vince la sezione Nuove Proposte, un breve passaggio nel mondo delle sette note il suo , dopo l’affermazione sparirà dall’orizzonte del panorama musicale.
Allo strapotere della Domenica Sportiva si contrappone quell’anno il successo di una nuova trasmissione di sport , condotta dal disincantato e intramontabile Raimondo Vianello, Pressing , novità anche per il varietà , Gene Gnocchi e Teo Teocoli propongono il divertente e originale Scherzi a parte, Serena Dandini il programma satirico Avanzi , nel cast un gruppo di comici emergenti come Corrado Guzzanti, la sorella Sabina e Francesca Reggiani .
La tivù utile risponde con Antonio Lubrano singolare animatore di Mi manda Lubrano e con l’intramontabile giudice Sante Licheri , inimitabile giudice onorario di Forum , spunta intanto dal video la grinta un po’ retrò del giornalista Michele Santoro con Samarcanda : in attesa che nasca la seconda si prepara la fossa alla prima Repubblica.
Per chi , come in me , va
in fissa per i telefilm d’azione americani, in assenza di nuove proposte, vanno
in onda le repliche di Simon & Simon,
A.Team, Magnum P.I , MacGyver ,Supercar, Matt Houston e Moonlighting . Dove diavolo sono finiti ?
Non possiamo lasciare il 1992 senza accennare a quanto accade quell’anno negli studi della Real World .
Peter Gabriel incide US , i dischi in vinile sono pressoché scomparsi o comunque in via d’estinzione , insieme a quel mio primo compact disk sarò pertanto costretto ad acquistare un lettore cd . L’opera dell’arcangelo è una mosca bianca nel panorama musicale degli anni novanta sottoposti a vibrazioni e ritmi da dementi, un capolavoro che accompagnerà il mio lavoro – perdonerete l’assonanza - alla scrivania e al volante dell’ auto nelle rare occasioni in cui lascerò il motorino in garage. Brani come Come Talk to me, Blood of Eden, Washing of the water e Secret world diventeranno il mio pane quotidiano – lo sono ancora – e mi porteranno ad un passo dalla tossicodipendenza. Per assestare il colpo di grazia alla mia già traballante psiche qualche mese dopo il buon Zonfrilli mi convincerà ad accompagnarlo ad un concerto dell’Onnipotente al Palaghiaccio di Marino e lì, accerchiato da scenografie emozionanti , accecato da folgori e luci sfavillanti , adescato da uno sciame di note affascinanti - se Dio vuole ho inaugurato la saga dell’ anti ! - finirò per perdere definitivamente la ragione.
Nell’incerto chiarore delle prime ore del 1993 ci si sfrega gli occhi ancora assonnati e si fa un nuovo piccolo passo verso il baratro, il 1° gennaio infatti , in un delirio di retorica, vengono abbattute le barriere doganali tra i paesi della Cee e tutti si sentono più europei , parliamo ovviamente di chi detta le regole del gioco , sul millantato europeismo della gente comune di cui si parla tanto oggi per il momento si ha il pudore di sorvolare . Ma se i professori di Bruxelles tendono ad unificare il vecchio continente in nome di una nuova economia globale – prime avvisaglie della futura devastante globalizzazione dei mercati - il mondo reale continua a smembrarsi .
Il 2 gennaio la Cecoslovacchia si separa in due Repubbliche , quella Ceca – mi proporranno la cittadinanza ordinaria - che sceglie come capitale Praga, e quella Slovacca che deve accontentarsi di Bratislava, a Ginevra nel frattempo i grandi della terra siedono intorno ad un tavolo zoppicante , quello della pace, per cercare una soluzione alla situazione Jugoslavia e zittire l’artiglieria serba che bombarda le ultime case di Sarajevo rimaste miracolosamente in piedi. La confederazione serbo-montenegrina guidata da Slobodan Milosevic prosegue indisturbata la sua sistematica opera di sterminio stuprando donne , massacrando intere popolazioni e incendiando città e villaggi, le grandi potenze – in altre faccende affaccendate - si limitano per ora ad inorridire e non tentano nemmeno di fermare il genocidio di un intero popolo . Dello scontato epilogo della guerra del golfo vi ho già parlato, non mi resta quindi che far ritorno a casa.
Viene catturato in Sicilia il super latitante Totò Riina, considerato il capo della Cupola e il mandante delle ultime stragi di mafia, contemporaneamente in toscana finisce in galera il contadino Pietro Pacciani, presunto mostro di Firenze . Ancora all’opera il pool di Milano , una nuova pioggia di avvisi di garanzia si abbatte a valanga su socialisti e democristiani già avvisati , Citaristi e Craxi su tutti. Anche Martelli , ingiustamente dimenticato , riceve finalmente il suo avviso personalizzato, prende dal cassetto cartine ed erba e si alza dalla sua poltrona di guardasigilli al ministero di viale Trastevere , lo seguiranno il ministro della Sanità De Lorenzo che finirà in gattabuia il 12 maggio 1994 , quello delle Finanze Giovanni Goria e , poco più tardi, il capo del Dicastero dell’Agricoltura Gianni Fontana. Il papa preoccupato – non si sa mai - decide di prendersi un periodo di riposo e se ne va nel continente nero per un defatigante Safari organizzato dall’associazione cattolica.
Gli uomini agli ordini del procuratore capo Saverio Borrelli non guardano in faccia nessuno, e senza osservarne i lineamenti appunto – questa è sottile - si recano in visita da Giorgio La Malfa per la consegna della tradizionale cartolina premio , anche per lui accuse di violazione sul finanziamento pubblico dei partiti, il celebre figlio d’arte lascerà immusonito la segreteria del Pri al quale restano ormai un paio di scoregge e qualche Padrenostro.
Uscendo dagli uffici dell’Edera Antonio Di Pietro rovista nelle tasche e s’accorge che gli avanzano un paio di avvisi , magnanimo, ne fa dono a Raul Gardini , indiscusso sovrano dell’impero Ferruzzi, e a Gabriele Cagliari , presidente dell’Iri , i due la prenderanno piuttosto male e si toglieranno la vita nell’ordine il 20 e il 23 luglio .
Con l’arrivo della primavera ci si sente tutti più buoni , non fanno eccezione i solerti magistrati milanesi che , resisi conto che all’appello mancano gli orfani di Stalin , colmano la lacuna arrestando un tal Primo Greganti , ingenuo funzionario di partito intestatario di un conto segreto depositato in Svizzera dai vecchi volponi dell’ex Pci.
Alla micidiale contraerea di Mani Pulite non scampano nemmeno il figlio dell’ex Capo di Stato Leone, Mauro , il losco imprenditore, all’epoca presidente della Magica, Giuseppe Ciarrapico , il neo ministro delle finanze Francesco Reviglio, l’ex segretario democristiano Arnaldo Forlani e il ministro della difesa Salvo Andò.
E Giulio Andreotti? Pensate davvero che il prestigioso nome del simpatico senatore a vita possa mancare dall’elenco? C’è, eccome, ma questa volta le accuse - corroborate dalle chiacchiere di Tommaso Buscetta e Francesco Marino Mannoia - sono più pesanti : associazione di stampo mafioso ed atteggiamenti alquanto licenziosi – indegni di un morigerato uomo di partito - con biechi affiliati delle cosche.
Il 18 aprile il sig. Rossi torna in cabina elettorale per approvare la bellezza di 8 referendum , questa volta le questioni sembrano piuttosto interessanti – almeno in parte – e il disincantato elettore preferisce andare a votare . Scontato Sì per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, parere favorevole , ma più sofferto, per schiudere le porte del carcere ai tossicodipendenti e unanime assenso alle modifiche alla Legge elettorale del Senato il cui sistema diventa maggioritario, vengono inoltre soppressi tre ministeri, Turismo e Spettacolo, Partecipazioni statali e Agricoltura.
L’ignobile roditore di via del Corso , braccio destro di Bettino Craxi, è ormai al capolinea e toglie il disturbo , il 29 aprile giura il governo del nuovo salvatore della Patria , Carlo Azeglio Ciampi , chiamato al capezzale della Nazione dal becero Oscar Luigi Scalfaro e sostituito al governatorato della Banca d’Italia da Antonio Fazio , lo stesso giorno la Camera – piuttosto generosa fino a quel momento con i giudici di Tangentopoli - nega l’autorizzazione a procedere contro il leader socialista , Verdi e Pds entrati per la prima volta in una coalizione di governo ne escono disgustati.
Il vaso è colmo, la rabbia monta e stavolta la gente s’incazza sul serio.
Il nuovo segretario del Psi Giorgio Benvenuto si caca nelle mutande e decide di sospendere dagli incarichi di partito tutti gli inquisiti , l’assemblea di Montecitorio fa la sua parte provvedendo ad abolire il voto segreto nelle concessioni per le autorizzazioni a procedere.
Anche per Franco Nobili si aprono le porte di una scomoda cella, le imputazioni sempre quelle, violazione della Legge sui finanziamenti ai partiti e corruzione, in tale sfortunata circostanza sarà chiamato a sostituirlo alla presidenza dell’Iri un professore bolognese, lo ieratico Romano Prodi, di cui , per nostra sventura , dovremo occuparci più avanti . Altre comunicazioni giudiziarie saranno poi notificate all’ex ministro delle poste Oscar Mammì , all’ex presidente del consiglio Ciriaco De Mita , al sindaco pidiessino di Genova Claudio Burlando e all’ex primo cittadino di Roma Clelio Darida.
Non si salva
nessuno, e , adattando il celebre
adagio destinato dal volgo alla categoria cui appartengo - quella degli
assicuratori - all’intero establishment della prima Repubblica , è
ormai evidente che all’interno della
vecchia nomenclatura il più pulito c’ha
la rogna.
E’ in questo clima avvelenato che il 14 maggio esplode un’autobomba nella Capitale - via Fauro , quartiere Parioli - si vocifera che il bersaglio degli attentatori sarebbe un famoso giornalista televisivo, autore e conduttore di fortunate trasmissioni contro mafia e criminalità organizzata, Maurizio Costanzo. Quando poi il 27 un altro ordigno viene fatto scoppiare a Firenze causando 5 vittime e gravi danni alla galleria degli Uffizi ci si rende conto che la serpe mafiosa, messa alla strette dopo gli ultimi successi delle forze dell’ordine – il 18 è stato arrestato anche Nitto Santapaola - ha sollevato in un ultimo disperato sussulto la testa per mordere prima che qualcuno possa definitivamente schiacciargliela. La furia della Cupola colpirà qualche mese più tardi – 15 settembre - anche don Giuseppe Puglisi, coraggioso parroco di una borgata palermitana da anni ai ferri corti con la malavita organizzata.
Finalmente il 4 giugno il consiglio di sicurezza dell’ Onu si sveglia dal torpore e decide l’invio in Bosnia di 10.000 caschi blu per difendere le zone musulmane dalla furia di Molosevic, il settimanale Epoca intanto pubblica alcune foto scioccanti provenienti dalla Somalia , mostrano le sevizie di alcuni nostri militari a danno delle popolazioni che siamo andati a difendere, in mezzo alle mele marce ci sono comunque anche alcuni eroi : 3 morti e 22 feriti a Mogadiscio il 2 luglio durante un attacco dei miliziani del generale Aidid contro un convoglio di soldati italiani.
Ancora privatizzazioni a raffica prima delle ferie , Enel, Agip, Stet, Comit e Ina cadono una dopo l’altra sotto i colpi precisi dell’ex governatore di Banca Italia che non smentisce la sua fama di imbonitore, Carlo Azeglio Ciampi mette all’asta con successo le ultime cianfrusaglie a prezzi di saldo e si paga così le tradizionali vacanze a Santa Severa.
Il 27 giugno si dimette dalla carica di segretario di Rifondazione Comunista Sergio Garavini , gli subentra Fausto Bertinotti, un curioso sindacalista con erre moscia e atteggiamenti inaspettatamente simili a quelli di Gianni Agnelli, un mix piuttosto singolare ed inquietante per un sottoproletariato disorientato fresco orfano del Pci.
Dopo l’arresto in Svizzera dell’ex presidente della Montedison ed ex amministratore delegato della Ferruzzi finanziaria Giuseppe Garofano finiscono in gattabuia Carlo Sama, ex amministratore delegato della Montedison, e il faccendiere socialista Sergio Cusani. Il polverone sollevato dalle rivelazioni alla procura di Sama e Garofano trascinano nel fango per il caso Enimont i soliti noti – Craxi , Forlani, Pomicino, Martelli, Citaristi e La Malfa – e alcune new entry di spicco come Renato Altissimo e Carlo Vizzini.
E’ agosto fa un caldo da togliere il fiato , in genere si va tutti in villeggiatura , anche se molti ormai non possono più permetterselo , nessuno ha voglia di lavorare , figuriamoci a Palazzo Madama , eppure i senatori , prima di indossare il costume e infilare le pinne , tirano il collo al vecchio sistema proporzionale e approvano la nuova Legge basata sul sistema maggioritario . Afa e clima torrido non fanno discriminazioni religiose e assediano anche piazza San Pietro e Castel Gandolfo, l’ex arcivescovo di Cracovia , sudato e smanioso , toglie la tiara, mette il berretto del villaggio Vacanze con visiera e lucine colorate e parte felice per la Giamaica.
La situazione nella ex Jugoslavia si fa sempre più difficile , l’11 settembre le truppe di Milosevic attaccano Zagabria mentre scontri violentissimi scoppiano in Krajina, regione contesa tra serbi e croati. Sembra vada meglio in Medio Oriente dove israeliani e palestinesi s’incontrano a Washington il 13 per firmare una dichiarazione di principio sul processo che dovrebbe portare alla pacificazione tra i due popoli.
Vanno invece sempre peggio le cose in casa nostra, sul fronte di Tangentopoli nella villa forziere di Duilio Poggiolini , ex direttore generale del Servizio sanitario nazionale, le forze dell’ordine durante una perquisizione scoprono una quantità impressionante di lingotti d’oro, diamanti e pietre preziose, un bottino di circa 200 miliardi frutto delle tangenti pagate dalle case farmaceutiche ai politici corrotti per lo spaccio di medicinali, bende e cerotti . Diabolik è nei pressi e si morde le mani dalla rabbia.
Le rivelazioni fatte il 13 ottobre da Donatella Di Rosa ai magistrati fiorentini circa un progetto golpista dai contorni piuttosto sbiaditi e dalle piccanti venature rosa arriva in un momento confuso e serve soltanto a distrarre per un attimo l’attenzione della gente dai fatti di Tangentopoli . Il generale Franco Monticone e il pari grado Biagio Rizzo, accusati dalla Di Rosa di essere gli artefici del presunto colpo di stato in combutta con il terrorista nero Gianni Nardi – ritenuto peraltro morto nel 1976 - ricevono per ora soltanto una serie di provvedimenti disciplinari . Della vicenda se ne riparlerà più avanti, per ora si punta alle stanze da letto dei politici per cercare di aprire quegli armadi dove si ritiene debbano essere chiusi gli ultimi scheletri della Prima Repubblica.
Il mondo sta veramente cambiando, il 15 ottobre il premio nobel per la pace viene assegnato a Nelson Mandela , leader nero dell’Anc , e a Frederik De Klerk, presidente della Repubblica sudafricana, uomini capaci di raggiungere traguardi di cogestione del potere fino a pochi anni prima impensabili tra bianchi e neri , grosse novità anche da noi, in Senato viene approvata la riforma sull’immunità parlamentare, d’ora in poi non sarà più necessario chiedere l’autorizzazione della Camera per indagare sui parlamentari.
A novembre nasce il Patto di rinascita nazionale di Mario Segni, nuova edizione della vecchia diccì, e finisce nelle piste – gli sta bene - il Presidente della Lazio Sergio Cragnotti, a Roma intanto è tempo di elezioni, si deve scegliere il nuovo inquilino del Campidoglio dopo le amministrazioni straordinarie di Alessandro Voci e Aldo Camporota , stavolta a votare è il popolino. Sceglie un bambolotto, l’ex radicale Francesco Rutelli, ma solo perché sull’altro versante non si vede anima viva. Qualche guaio giudiziario anche per Umberto Bossi, finora candido come un giglio e abituato da anni a diffamare Roma Ladrona , i magistrati milanesi beccano col sorcio in bocca il segretario organizzativo ed ex amministratore della Lega Alessandro Patelli, avrebbe intascato una tangente dal gruppo Ferruzzi.
L’anno si chiude con il delitto di Verona , un masso lanciato da un cavalcavia sull’autostrada nei pressi del capoluogo scaligero stronca la giovane vita di Monica Zanotti , è il primo caso di una pericolosa e demenziale pratica che rischia di mietere numerose altre vittime lungo le dissestate arterie stradali , in perenne maquillage, di casa nostra.
In prima visione quell’anno un paio di film piuttosto soporiferi, il primo, Il piccolo Buddha , diretto da Bernardo Bertolucci rischia di far sparire dagli scaffali delle farmacie Tavor e Valeriana ritenuti ormai del tutto superflui , il secondo, Schindler’s List prodotto da un insolito Spielberg intimista è una toccante pellicola di denuncia sugli orrori del nazismo in un suggestivo bianco e nero che farà la fortuna della kleenex.
Un vero Mistero la vittoria di Enrico Ruggeri a
San Remo considerato lo scarso livello delle giurie di certe manifestazioni
canore, dietro di lui e Dietro la porta
Cristiano De Andrè, al terzo posto si piazza la prima delle femminucce ,
Rossana Casale, con Gli amori diversi, anche stavolta però ,
com’era già accaduto l’anno precedente,
la canzone di maggior successo arriva dalle Nuove Proposte , la voce è quella
di Laura Pausini, il brano La
solitudine.
Un simpatico presentatore savonese, Fabio Fazio, inventa un nuovo modo di raccontare il calcio, Quelli che il calcio…, il programma riscuote un enorme successo e viene trasmesso da Rai Tre. Un’allegra banda di matti ,attori, cantanti, sportivi e personaggi dello spettacolo in genere , conversano in studio del più e del meno commentando di tanto in tanto le fasi di gioco in maniera del tutto disincantata. La trasmissione passerà su Rai Due nel 98 e ancora oggi, nonostante al timone si siano alternati diversi conduttori - ultima la briosa ed avvenente Simona Ventura - fa segnare uno share di tutto rispetto.
Alberto Castagna si alterna con Fabrizo Frizzi nella conduzione dei Fatti Vostri, La Gialappa’s band miete i primi successi con Mai dire goal e Buona Domenica sorpassa per la prima volta Domenica In nei rilevamenti auditel . Il telefilm Beverly Hills 90210 fa impazzire grappoli di eccitate ragazzine , tutte innamorate del protagonista maschile Luke Perry, meno interessati all’articolo, com’è logico, i maschietti.
Prosegue la marcia di avvicinamento della nazionale di calcio ad Usa 94, il 14 febbraio arriva finalmente la prima affermazione convincente, 3-1 al Portogallo in trasferta ad Oporto , il 24 marzo i calciatori azzurri si ripetono battendo Malta con il risultato tennistico di 6 – 1, il 14 aprile è la volta dell’Estonia battuta con un secco 2-0. Il 1° maggio arriva anche la prima sconfitta di misura , 1-0 , contro i modesti svizzeri, ci rifaremo il 22 settembre vincendo nuovamente contro l’Estonia 3-0 , il 13 ottobre superando l’ostacolo Scozia per 3-1, e il 17 novembre staccando il biglietto per la spedizione negli Usa al primo posto nel girone grazie al successo per 1-0 nell’impegno conclusivo con il Portogallo.
Il 19 dicembre si svolgono gli abbinamenti per la fase finale del torneo, insieme agli azzurri Eire, Norvegia e Messico, non sembra un girone proibitivo.
Le squadre di club
contribuiscono a mantenere alto l’onore dell’Italia, il Parma si aggiudica la
Coppa delle Coppe regolando nel match decisivo
l’Anversa, la Juventus porta a casa la Coppa Uefa sconfiggendo il Borussia
Dortmund. Non si ripeterà il magnifico tris del 1990 solo perché il Milan ci rimette le penne perdendo 1-0 con
l’Olimpique Marsiglia nella finale di Coppa dei Campioni, ma i rossoneri si
consoleranno il mese successivo
vincendo nuovamente il campionato di Serie A. La Roma nel frattempo ,
sempre magnanima, lascia la coppa Italia al Torino, pur vincendo 2-0
all’Olimpico , aveva beccato 3-0 al Delle Alpi nell’incontro d’andata.
Soddisfazioni anche dallo scii , due medaglie d’oro per Stefania Belmondo , combinata e 30 chilometri a tecnica libera ,coppa del mondo nello scii alpino per Marc Girardelli, speciale di Stonheam e del Setriere per Alberto Tomba e gigante di Tignes e Veysonnaz per la Compagnoni.
Coppa dei campioni nella pallavolo con il Messaggero Ravenna, coppa Korac nel basket per la Philips Milano.
Maurizio Fondriest vince la Milano-Sanremo e Arturo Di Napoli i 3.000 di atletica nei mondiali indoor di Toronto, l’importante successo dell’Italia del tennis che in Coppa Davis batte il Brasile 4-1 fa sognare gli sportivi – saremo però eliminati in semifinale dall’Australia - il mondiale del ginnasta Juri Chechi nella specialità degli anelli è invece una conferma.
A luglio arrivano i trionfi nel mondiale di scherma che si svolgono ad Essen - Francesca Bertolotti, oro nel fioretto femminile, e gli azzurri della spada , titolo mondiale nella specialità a squadre - in pieno agosto quelli del ciclismo - mondiale di tandem su pista e titolo iridato nei 100 km a cronometro maschile a squadre - e della pallanuoto - Italia campione d’Europa a Scheffield. A settembre infine saliremo sul gradino più alto del podio nel torneo continentale in Finlandia grazie alla formazione azzurra di pallavolo che bisserà il successo nella World Grand Champions Cup polverizzando il 28 novembre la fortissima rappresentativa cubana .
Un anno niente male per lo sport azzurro!
Il crepuscolo del secolo vive la rivoluzione di internet, la protesta dei centri sociali e la catastrofe del mercato globale . Per i disorientati italiani va anche peggio, sono gli anni della marcia forzata verso l’Europa decisa da un pugno di plutocrati, della perdita di un’identità nazionale e dello stupro della lira da parte della nuova moneta unica. È il decennio dello strapotere dei media, dell’integrazione razziale, dei videogiochi e del business a tutti i costi, scompare un mondo se ne costruisce uno nuovo. Migliore? Ad un primo sguardo non sembra proprio.
Sui grandi cartelloni pubblicitari dislocati lungo il Ponte delle Valli gli stressati automobilisti delle 8,30 , prigionieri della quotidiana coda per recarsi al lavoro, non possono fare a meno di notare un curioso manifesto : un bel bambino biondo e paffuto sorride felice mentre al lato della locandina campeggia lo slogan Forza Itaja . I più ingenui pensano possa trattarsi di un coro d’ incitamento ai nostri azzurri nell’imminenza del mondiale americano, in realtà è la trovata pubblicitaria del Cavaliere che , folgorato sulla via per Damasco , sta per scendere in campo contro lo spettro del comunismo.
I partiti cambiano pelle , dalle ceneri della vecchia Dc germogliano il Centro Democratico Cristiano di Pierferdinando Casini, Ombretta Fumagalli Carulli e Clemente Mastella e il Partito Popolare di Mino Martinazzoli che qualche mese dopo lascerà la segreteria a Fra’ Rocco Buttiglione , sbiadita imitazione di Pappagone, la celebre maschera dell’indimenticabile Peppino De Filippo . L’uomo di Arcore raccoglie i transfughi e gli ex galeotti scampati alla Prima Repubblica e partorisce Forza Italia, inquietante creatura mediatica che si ciba dei partiti di centro destra. Ai neo fascisti di Gianfranco Fini , condannati da sempre alla clandestinità dei loro covi neri, non sembra vero, liquidano il Msi , tolgono la mimetica, indossano il doppiopetto e danno a vita ad Alleanza Nazionale schierandosi anima e corpo a fianco dell’imbonitore televisivo di Milano 2 .
Silvio Berlusconi è preoccupato per i conti in rosso delle sue aziende e per le innumerevoli pendenze giudiziarie a suo carico, decide così di scendere nell’agone politico per salvare il salvabile. Tra il 27 e il 28 marzo si svolgono le prime elezioni politiche dopo Tangentopoli , il Polo della Libertà , mostruoso cerbero a tre teste - terrifica espressione del triumvirato formato da Forza Italia, Alleanza nazionale e Lega Nord - vince le elezioni e Forza Italia diventa il primo partito .
I principali rappresentanti della nomenclatura italica vagano disorientati tra i corridoi dei penitenziari e le aule dei tribunali, per eleggere i presidenti di Camera e Senato occorre trovare candidati immacolati che possano assicurare nuova linfa ad un Parlamento in smobilitazione . Dall’urna spuntano fuori i nomi di Carlo Scognamiglio per Palazzo Madama e Irene Pivetti per Montecitorio , ad Oscar Luigi Scalfaro intanto non resta che affidare l’incarico di formare il nuovo esecutivo al leader indiscusso del nuovo partito di maggioranza.
Setacciando negli armadi del Sisde – il chiacchierato servizio segreto italiano – vengono scoperti evidenti illeciti amministrativi e generosi fondi neri , il giudice Vincenzo Terranova rinvia a giudizio l’ex direttore dei servizi Riccardo Malpica e l’ex direttore amministrativo Maurizio Broccoletti.
Fuori dai nostri confini è un inferno di fuoco, terribile guerra civile in Ruanda tra i ribelli tutsi e le forze governative, bombardamenti a tappeto della Nato in Bosnia contro i serbi asserragliati intorno alla città musulmana di Goradze. La situazione in Bosnia-Erzegovina si è aggravata con gli assedi delle città di Mosnar e Sarajevo, la Nato minaccia un massiccio intervento militare , il monito porta i serbo-bosniaci ad una tregua, intanto la Cecenia si dichiara indipendente ma viene subito invasa dall’esercito russo che il 26 luglio assume il controllo di Grozny e l’11 dicembre invade l’intero paese.
Anche sangue italiano sul fronte bellico : proprio mentre il nostro contingente sgombra dalla Somalia la giornalista Rai Ilaria Alpi e l’operatore televisivo Milan Hrovatin restano uccisi in circostanze mai completamente chiarite a Mogadiscio.
Il clima si riscalda, maggio si prepara a dispensare i profumi e i colori della primavera , è il primo del mese , festa dei lavoratori, la giornata è splendida, niente di meglio che andarsene al parco per uno spensierato picnic con prole e consorte in compagnia della chiassosa famiglia Zonfrilli . C’è il Gran Premio di San Marino , dovrò accontentarmi di seguirlo per radio, il micidiale pasto d’insalata di riso e polpette con patate divorato un paio d’ore prima non è ancora arrivato a metà del sinuoso percorso che lo porterà alla fine del mio intestino quando il telecronista trasmette la ferale notizia della morte in gara del campione brasiliano Ayrton Senna, il giorno prima , durante le prove, era già morto l’austriaco Roland Ratzenberger. Il pranzo non riuscirà a proseguire oltre , resterà bloccato nello stomaco fino a tarda sera.
In Argentina nel frattempo viene rintracciato l’ ex nazista Erich Priebke, braccio destro del responsabile delle Fosse Ardeatine Herberth Kappler, l’Italia ne chiede subito l’estradizione .
In Sudafrica si sono svolte le storiche elezioni del 26 aprile – oltre 23 milioni di elettori – l’ Anc ha trionfato e il 9 maggio Nelson Mandela diventa il nuovo Presidente della Repubblica.
Il 6 giugno un inaspettato lutto colpisce il mondo dello spettacolo , durante il fine settimana m’ero rifugiato come tradizione tra le care mura di via Spoleto per ricaricare le batterie – non era ancora comparsa una stramaledetta coppia d’inquilini per impedirmelo - quando la radio gracchiò la notizia della prematura scomparsa dell’attore napoletano Massimo Troisi. Non riuscivo a crederci.
A bordo del traballante barcone della sinistra Achille Occhetto prende atto del nuovo disastro elettorale alle Europee e il 13 giugno lascia il timone dell’imbarcazione ormai alla deriva all’azzimato Massimo D’Alema – iscritto nelle liste degli indagati per i finanziamenti illeciti delle cooperative rosse – e si dimentica, oltretutto, di far gli auguri a mia madre che compie 77 anni, poi scende a terra e torna a dileguarsi tra le tenebre dalle quali era disgraziatamente spuntato qualche anno prima.
Il destino tuttavia non è spietato con i poveri lavoratori abbandonati a se stessi e pochi giorni dopo Sergio Cofferati viene eletto segretario generale della Cgil.
La canicola di luglio si fa insopportabile e il nuovo leader del Pds sale al trono di Botteghe oscure proprio mentre il familiare tintinnio delle manette raggiunge anche le stanze segrete della Guardia della finanza , persino un nutrito manipolo di ufficiali delle fiamme gialle finisce in carcere , è accusato d’avere intascato cospicue tangenti da imprenditori messi con le spalle al muro in cambio di controlli fiscali a dir poco compiacenti. Il maresciallo Agostino Landi, coinvolto in questo nuovo scandalo preferisce farla finita, lo seguirà qualche giorno dopo il Generale Sergio Cicogna.
I sette grandi, con l’ingresso dell’Orso ferito , diventano otto e sbarcano a Napoli per discutere di pace , libertà e aiuti al terzo mondo, per ora però si limitano a vendere armi di distruzione a spietati dittatori che non si fanno scrupolo d’affamare i propri sudditi.
Finisce nei guai anche Paolo Berlusconi, fratello di Silvio, per lui le solite imputazioni di frode e corruzione , oltretutto secondo il parere dei magistrati di Mani Pulite nell’inchiesta non è escluso possa finire coinvolto anche il nome del più celebre fratello . Per molto meno altrove si rischia la sedia elettrica, ne sa qualcosa Bill Clinton che per un paio di pompini qualche anno dopo metterà a repentaglio la sua futura permanenza alla Casa Bianca. il Cavaliere è fortunato, la vicenda passa quasi del tutto inosservata , gli italiani hanno ben altro cui pensare in questo scorcio di metà luglio , è in pieno svolgimento il mondiale americano e il cammino della nostra nazionale procede spedito verso la finalissima.
La formazione di Arrigo Sacchi è arrivata all’appuntamento americano con un ruolino di marcia di tutto rispetto , sette vittorie, due pareggi e una sola sconfitta , questa la rosa dei ventidue agli ordini dell’ex CT del Milan stellare di Van Basten ,Rijkard e Gullit : i rossoneri Albertini, Baresi, Donadoni, Maldini, Massaro, Costacurta e Tassotti, i parmensi Apolloni, Benarrivo, Minotti, Zola e Bucci, gli iuventini Roberto Baggio, Dino Baggio e Conte, i laziali Casiraghi, Marchegiani e Signori, i sampdoriani Evani, Pagliuca , l’interista Berti, e il torinese Mussi. Di romanisti neanche l’odore.
L’esordio azzurro del 18 giugno a New York è tutt’altro che esaltante, secca sconfitta per 1-0 ad opera degli irlandesi, , la seconda partita con la Norvegia del 23 è già decisiva , Dino Baggio con un colpo di testa all’89’ ci consente di battere gli scandinavi , ora si tratta di centrare la qualificazione nell’incontro contro il Messico previsto il 28 giugno. Dopo il goal del vantaggio al 48’ di Daniele Massaro sembra fatta ma dieci minuti dopo Bernal pareggia, finisce 1-1, l’Italia è inguardabile, Roberto Baggio l’ombra del campione che tutti conosciamo.
Arriviamo dietro Messico ed Eire ma siamo fortunati , ripescati per la miglior differenza reti grazie alla vittoria per 6-1 della Russia sul Camerun, rientriamo tra le quattro migliori terze , evitiamo la clamorosa eliminazione e passiamo agli ottavi.
Il 5 luglio si scende nuovamente in campo a Boston, gli avversari sono i temibili nigeriani che hanno già battuto Grecia e Bulgaria vincendo il gruppo D che ha visto la bocciatura dell’Argentina di Maradona tornata mestamente a casa. Il match si mette male quando al 24’ Amunike mette dentro la rete del vantaggio per gli africani , l’arbitro messicano ci mette del suo negandoci due evidenti penalty su Signori e Zola ed espelle quest’ultimo, alla ripresa del gioco però l’Italia cambia marcia e il codino la prende per mano , prima pareggia all’88’ poi trasforma un rigore , concesso per atterramento di Benarrivo in area , nei tempi supplementari. Si resta a Boston per i quarti.
Il 9 luglio ce la dobbiamo vedere con la Spagna, al 26’ Dino Baggio sblocca il risultato ma al 13’ della ripresa gli iberici ci raggiungono grazie ad uno sfortunato autogol di Benarrivo, a farci ritrovare il sorriso è ancora il nostro numero 10 che al 43’ dopo un fulminante contropiede , da Berti a Signori e da questi a Baggio, chiude l’incontro sul 2-1 ,
Il 13 luglio si torna a New York per affrontare la Bulgaria nella semifinale , a sbrigare la pratica nel primo tempo ci pensa ancora una volta il campionissimo di Caldogno, reti al 21’ e al 25’ , ma i bulgari accorciano le distanze al 44’ su calcio di rigore trasformato da Stoichcov , nei secondi quarantacinque minuti ci sarà da soffrire. Nella ripresa infatti gli azzurri subiscono l’incessante arrembaggio degli avversari, sotto la porta di Pagliuca è un vero assedio , i nostri ragazzi soffrono l’iniziativa degli avversari ma resistono e al fischio finale dell’arbitro francese Quiniou mantengono il risicato vantaggio che ci consente di raggiungere l’insperata finalissima contro i brasiliani che a Los Angeles hanno battuto la Svezia.
E’ la sera del 17 luglio , domenica, domani si torna al lavoro, il caldo durante il giorno è stato insopportabile e anche se adesso l’aria è più fresca la finestra della camera da pranzo di via Spoleto è rimasta aperta. Dal laboratorio di pasticceria sotto casa arriva il profumo dei cornetti , dall’arenile poco lontano il profumo del mare . Ho invitato un paio d’amici di stabilimento, Andrea ed Antonella, per guardare insieme la partita e scambiare due chiacchiere in attesa del fischio d’inizio che arriva puntuale alle 20,30.
Palla al centro, le squadre sono piuttosto guardinghe, si studiano e si controllano l’un l’altra , le occasioni da goal si contano sulle dita di una mano , una partita tesa, decisamente noiosa , i tempi regolamentari si chiudono sullo 0-0, per decretare la squadra vincente sarà necessario ricorrere ai rigori, è la prima volta che accade in un torneo mondiale, la tensione ti chiude lo stomaco e la cena consumata poco prima non vuole andare né su né giù .
Il primo ad andare sul dischetto è Franco Baresi , palla alta sopra la traversa, come inizio non c’è male , per fortuna anche Marcio Santos si fa parare da Pagliuca il primo tiro dal dischetto , il secondo penalty tocca ad Albertini, goal , il pareggio è di Romario, 1-1, è il turno di Evani, ancora centro, replica immediata di Branco, 2-2. Dagli undici metri va Daniele Massaro , sistema la sfera e tira , Taffarel intuisce e intercetta, purtroppo per noi non sbaglia Dunga che porta in vantaggio i verdeoro , le residue speranze di milioni di sportivi restano ora affidate al piede di Roberto Baggio , il campione che ci ha portato alle soglie di un sogno . Purtroppo il pallone calciato con forza dal fuoriclasse bianconero si stampa sulla traversa, 3-2 e fine dei giochi, il Brasile conquista il quarto titolo iridato, agli azzurri sconfitti restano pianti e rimpianti.
Chiusa la parentesi sportiva rientriamo nei ranghi di cronaca e politica, il 27 luglio la vecchia Sip diventa Telecom Italia s.p.a. ma costi e tariffe non cambiano, anzi! Due giorni dopo il tribunale di Milano condanna Craxi e Martelli a 8 anni di galera per concorso nel crac del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, il 4 agosto muore Giovanni Spadolini e un paio di giorni più tardi viene raggiunto dal celebre cantante Domenico Modugno . Per chiudere in bellezza l’estate 1994 il 26 agosto il ministero della pubblica istruzione abolisce per sempre gli esami di riparazione , indispensabile prova d’appello per quella particolare categoria di studenti cui un tempo appartenevo , scarsi o semplicemente distratti , che , incapaci di strappare una stentata promozione a giugno, approfittavano dei mesi estivi per tornare sui libri e raggiungere la sospirata sufficienza nel mese di settembre.
Con la comparsa dei venti autunnali l’aria si fa più frizzantina, cominciano a cadere le prime foglie e mentre in Cecenia separatisti e filorussi se le danno di santa ragione in Vaticano Giovanni Paolo II prepara nuovamente i bagagli per recarsi in visita pastorale in terra di Croazia, la procura di Napoli intanto se la prende con l’ex ministro dell’interno Antonio Gava accusandolo di un peccatuccio mica da ridere , associazione a delinquere di stampo camorristico. Gianfranco Fini da parte sua ripone manganello e olio di ricino nell’armadietto e annuncia con orgoglio ai suoi disorientati camerati la definitiva nascita, dalla costola ormai incrinata del vecchio Msi , di Alleanza Nazionale.
Passano i giorni , il cielo d’ottobre si fa lattiginoso, il 5 il procuratore capo della Repubblica di Milano Francesco Saverio Borrelli punta il dito contro Alfredo Biondi, secondo il parere del giudice milanese gli alti vertici politici e finanziari sarebbero coinvolti in affari poco leciti, il ministro della Giustizia si dimette, poi ci ripensa e torna al suo posto, lo stipendio non è male, perché rinunciarci?
Il 14 il premier israeliano Yitzhak Rabin - ucciso l’anno dopo da un ebreo estremista - il suo ministro degli esteri Shimon Peres e il capo dell’Olp Yasser Arafat vincono il nobel per la pace, motivazione ufficiale il ritrovato accordo israelo-palestinese, in Medio Oriente tuttavia , lo vedremo in seguito se ne avrò voglia , la situazione andrà sempre peggiorando e continuerà l’interminabile catena di attentati palestinesi cadenzata dalle inevitabili ritorsioni israeliane.
Il tempo diventa capriccioso, i temporali più frequenti, il 1° novembre Pietro Pacciani, presunto mostro di Firenze, riconosciuto colpevole di 7 omicidi si becca il meritato ergastolo.
Piove che Dio la manda , a farne le spese sono vaste zone del Piemonte e della Liguria che il 6 novembre finiscono sott’acqua - oltre 50 morti e danni per miliardi - a Torino nel frattempo viene catturato il boss del Brenta Felice Maniero .
In Germania Helmuth Kohl viene confermato per la quinta volta cancelliere , intanto dalle basi Nato italiane partono per la Bosnia più di 30 aerei per fare to-to ai cattivi in zona di guerra e a Napoli si apre la conferenza Onu contro la criminalità organizzata.
Per Berlusconi i primi guai , deve vedersela con la magistratura milanese che , il 22 novembre, gli confeziona un grazioso avviso di garanzia in relazione alle indagini sulle tangenti pagate alla Guardia di Finanza.
Con l’arresto del poliziotto Fabio Savi e del fratello Alberto si chiude finalmente il sipario sulla sanguinosa serie di efferati crimini perpetrati dalla spietata banda della Uno Bianca, la condanna a due ergastoli di Luigi Chiatti pone invece termine ad un'altra orribile vicenda di sangue, quella riguardante i delitti del mostro di Foligno.
Le giornate si fanno più lunghe, il clima decisamente rigido, Natale è alle porte ma la Procura di Roma non si fa intenerire ed ordina le perquisizioni nelle sedi delle cooperative rosse di Bologna, Rimini e Reggio Emilia, sospettate d’aver illecitamente foraggiato il vecchio Pci e il nuovo Pds . A confermare i sospetti degli inquirenti sul giro delle tangenti rosse le confessioni dell’ex presidente dell’Unieco di Reggio Emilia Nino Tagliavini .
In quelle stesse ore a Palermo finisce in gabbia un altro pezzo da novanta, il boss mafioso Michelangelo La Barbera, coinvolto negli omicidi Pecorelli, Lima, Falcone e Borsellino.
In Italia la gente è incazzata nera , brucia ancora la delusione per lo sfortunato epilogo della finale contro la Selecao nei mondiali americani e poi non ne più di tasse per l’Europa , tagli alla sanità e riforme alle pensioni . Il 14 ottobre la nazione invade le piazze e la banda Berlusconi vacilla , il premier cerca un appiglio poi, straziato dal clamoroso voltafaccia, il celeberrimo ribaltone, dell’instabile Umberto Bossi che gli ha appena tolto la fiducia in Parlamento – come possa un tale volpone essersi fidato di un simile figuro è un vero mistero - molla la presa e si dimette dalla carica di presidente del Consiglio.
Prodi annusa l’aria , capisce che sta per arrivare il suo momento e lascia la guida dell’Iri.
Antonio Di Pietro si sfila la toga proprio mentre il Procuratore capo di Palermo Giancarlo Caselli denuncia con veemenza il violento attacco portato dal capo del Governo al cuore della Magistratura. Minacciato dai giudici milanesi , aggredito dalla furia della procura palermitana e sconfortato dal tradimento leghista, il 22 dicembre l’unto dal Signore incarica la servitù di caricare i bagagli sull’auto , riordina cipria e trucco nel beauty-case e lascia Palazzo Chigi per far ritorno ad Arcore prima di Natale chiudendo così il primo laborioso esperimento di governo del neonato Polo delle Libertà.
Che ne direste adesso di scorrere insieme le pagine dei principali giornali sportivi di quell’anno ? Bèh! – si scrive così? - che siate o non siate d’accordo non cambia niente, la tastiera sotto i polpastrelli ce l’ho io, ergo la decisione spetta a me .
A raccontarci la settimana sportiva da piazza Sempione a Milano nel consueto appuntamento serale con la Domenica Sportiva il nuovo conduttore Gianfranco De Laurentis, accanto a lui l’attrice Alessandra Casella.
A Lillehammer si chiudono le Olimpiadi invernali, l’Italia porta a casa un discreto bottino grazie soprattutto ad Alberto Tomba – 1° nello slalom e 3° nella classifica generale - a Deborah Compagnoni e a Manuela di Centa che vince la coppa del mondo , la Supercoppa di calcio intanto finisce nella bacheca del Parma che batte il Milan già diventato campione d’Italia con largo anticipo sulla fine del torneo.
Ai campionati europei indoor di atletica leggera Annamaria Sidoti s’impone nella 3 Km. di marcia e si aggiudica la medaglia d’oro, il ciclista Giorgio Furlan vince la Milano- Sanremo .
Il 20 gli azzurrini della under 21 superano nei tempi supplementari i portoghesi pari età e vincono per la seconda volta consecutiva il campionato europeo della categoria.
Prima del disgraziato mondiale per il quale abbiamo già sprecato abbastanza toner – con quello che costa! - l’Inter porta a Milano la Coppa Uefa battendo nella partita di ritorno il Salisburgo per 1-0 e il Milan la Coppa dei Campioni superando agevolmente ad Atene il Barcellona con un rotondo 4-1, il Presidente , Fede e Galliani esultano. Ben altro lo stato d’animo dei tifosi romanisti colpiti da un grave lutto , il 30 maggio muore suicida il capitano dello scudetto ’82 Agostino Di Bartolomei. Quello stesso pomeriggio la Federazione argentina ritira dal mondiale Diego Armando Maradona, pizzicato positivo al controllo antidoping dopo la partita con la Nigeria, sarà la fine di una luminosa carriera per il più forte calciatore del secolo, anche se una giuria, qualche anno dopo, assegnerà tale riconoscimento al brasiliano Pelè. In Italia intanto la Lega compie una piccola rivoluzione esprimendo parere favorevole alla proposta di assegnare 3 punti per la vittoria nei tornei di calcio.
A lavare l’onta dei più celebrati e pagati colleghi calciatori ci pensa l’invincibile nazionale italiana di pallavolo che ad Assago vince la World league umiliando Cuba 3-0 , poi vola ad Atene e si accanisce a rete sugli olandesi polverizzandoli con un secco 3- 1 confermandosi così, per la seconda volta consecutiva, campione del mondo.
Finalmente un successo in formula Uno per la Ferrari , la Rossa torna alla vittoria in un Gran Premio , quello di Germania , grazie a Gerard Berger . Negli europei di atletica di Helsinky oro per Lambruschini nei 3000 siepi e Benvenuti negli 800, affermazioni azzurre anche nel ciclismo , Gianluca Bortoloni è campione del mondo e l’Italia sale sul gradino più alto del podio nella 4x100 Km ai campionati mondiali su strada di Palermo, tutto questo mentre gli azzurri della racchetta, ad un passo dalla retrocessione in coppa Davis, restano in serie A grazie al successo sugli ungheresi per 4-1 nell’incontro decisivo disputato a Budapest il 25 ottobre.
Nel mondo ultra tecnologico dei motori Max Biaggi vince su Aprilia il titolo nella 250 e Michael Schumacher il mondiale di formula 1 a bordo della Benetton Ford , per chiudere l’anno in bellezza il 23 dicembre a Tokyo l’Italia del volley completa il tris aggiudicandosi la finale del World Super Fou battendo ,con lo stesso punteggio ottenuto in Grecia , ancora una volta l’Olanda.
Nel mondo della
celluloide ormai si parla solo inglese,
anzi americano, prevalgono i colori, gli odori e i sapori yankee. Che volete farci ? L’incessante progredire di effetti
speciali sempre più mirabolanti produce miracoli in serie , Steven Spielberg ad
esempio fa incetta di statuette - 7
con Schindler List e 3 con Jurassic
Park – ma il vero prodigio lo
compiono Robert Zemeckis e Tom Hanks, rispettivamente regista e protagonista di
Forrest Gump, magnifico film che racconta come, nelle molteplici situazioni della vita, un
ragazzo con un leggero deficit mentale
possa a volte cavarsela meglio dei cosiddetti normali .
Mentre da Seattle arriva la notizia del suicidio del leader dei Nirvana Kurt Kobain dalle autoradio delle auto ferme al semaforo e dalle radioline accese nei bagni e nelle cucine delle case arrivano le melodie delle canzoni dell’ultima edizione del Festival. Aleandro Baldi dopo il salto di categoria si afferma anche tra i big con Passerà, al 2° posto l’ex comico del glorioso Drive In Giorgio Faletti che cambia pelle, s’immusonisce e canta – anzi recita – la lacrimevole lagna Signor Tenente, terza Laura Pausini , prototipo delle ragazzine anni novanta interprete del furbo e orecchiabile motivo Strani Amori . Ad affermarsi invece tra le Nuove Proposte ancora un cieco , Andrea Boccelli, un tenore che interpreta con mestiere il brano Il mare calmo della sera e si appresta a calcare le scene di famosi teatri lirici e a scalare le classifiche di vendita rischiando di fare ombra al celebrato maestro Pavarotti.
Stranamore , condotta da Alberto Castagna, è la trasmissione più seguita , Ambra Angioini starletta di Non è la rai, trasmissione cult di Gianni Boncompagni , la rivelazione dell’anno .
Lety , dopo una lunga sosta , ricomincia a piangere davanti alla tivù per la toccante interpretazione di Amendola padre, caritatevole medico di pronto soccorso in Amico mio, ma soprattutto perché, dopo aver palpitato per Amendola figlio , il coatto romano di cui è da tempo segretamente innamorata che veste il camice di un rozzo infermiere nello stesso serial, la sera vede rientrare me anziché lui.
Mara Venier è la nuova padrona di casa – non sarà più sfrattata – della nuova edizione di Domenica In, Fiorello invece non riesce a trovare uno studio televisivo e si vede costretto a girare per tutte le piazze d’Italia con il suo caratteristico codino e un microfono in mano proponendo il rivoluzionario Karaoke.