CAPITOLO SESSANTACINQUE
Il ritorno del parolaio matto
12/04/2009 9.23.35
ccoci di nuovo qui ,
bentornati e , naturalmente , buona Pasqua . A metà novembre ci eravamo lasciati
con la malinconica nota , che fui costretto a lasciare nel mio spaces
di messenger , e nella quale spiegavo come mai ci
saremmo dovuti perdere di vista per un certo periodo , in attesa che mi
decidessi ad acquistare un nuovo dominio
e lo spazio necessario per tornare online
Era il 15 novembre 2008 …
Ricordate l’avviso ai naviganti ?
“Miei cari e
immaginari lettori ,
sono spiacente di dovervi comunicare che ho esaurito
lo spazio allocabile a disposizione per il mio vecchio sito gratuito , per il
momento non posso pertanto inviare online nuovi file di aggiornamento attraverso
l’ ftp … prima o poi doveva accadere .
Sto valutando
l’ipotesi se acquistare un dominio a pagamento con nome cognome ed estensione it , non si tratta di considerare
la spesa , peraltro piuttosto modesta , quanto di evitare rotture di coglioni
di ordine amministrativo imposte dal Grande Fratello .
Nel frattempo , casomai mi pungesse vaghezza , aggiornerò il mio diario
direttamente qui , sullo spaces di msn raggiungibile cliccando sull’icona di messenger che troverete in home page
.
Vi ringrazio per
la cortese attenzione e lascio a voi la scelta se continuare a seguire , ed eventualmente anche a commentare , visto che il nuovo
spazio lo consente , i miei sproloqui .
A presto . “
Poi è arrivata la stagione delle piogge , quest’anno davvero interminabile .
“11/12/2008 8,37
E’ arrivata la pioggia … e non se ne va ,
per giorni e giorni continuerà a scrosciare sui tetti dei palazzi , sui
giardini , sulle strade , allagando la città . Ogni stagione ha il suo
volto , l’autunno ha lei , scende fitta , avvolge e
nasconde le cose , quasi avesse dei segreti da confidare ad ogni albero , ad
ogni casa , ad ogni persona .
Porterà tristezza , noia e un
cielo grigio , cadrà sugli alberi , un tempo pieni di vita sotto il
soffio del vento , sui negozi , con le luci tutte accese nonostante l’ora , sui
marciapiede muti e silenziosi , dove figure avvolte negli impermeabili e
protette da ombrelli neri , camminano in fretta rasenti ai muri . Tutto appare
desolato . La gente si chiude nei cappotti coi baveri
alzati , si copre bene , i palazzi chiudono le imposte
, si fanno più grigi nei loro colori . Niente vento però ,
stanotte s’è dato un gran da fare , soffiava impetuoso mentre “il temporale
impazzava e le imposte delle finestre si agitavano , sbattendo , aprendosi e
chiudendosi come fossero diventate pazze … sarà andato a riposare anche lui
…turno di notte .
Nemmeno un gatto qua fuori , le
gocce d’acqua si rincorrono sui fili della luce tesi sopra al parco , formano
pozzanghere color fango e malinconia . Non riesco a staccarmi dai vetri freddi
martellati dal temporale . Penso a tante cose , alle poche persone che vanno e vengono frettolose ,
all’orizzonte dove c’erano colline che non riesco più a vedere . Che
strano effetto mi fa la pioggia … la sua voce mi parla con insistenza , ha un potere magico e incanta lo sguardo , ma bisogna
saperla ascoltare , forse è triste proprio perché nessuno l’ascolta .
Ma io la sto a sentire , e lei m’è
grata , niente sole stamattina , il mondo è tutto suo , batte sui vetri e
sorride contenta . A me piace figurarla mentre parla con
tutto ciò che avvolge , immaginarla come una persona che con le sue
fredde dita si attacca alle pareti dei palazzi , alle inferriate dei giardini ,
alla scorza degli alberi .
Mi farà compagnia tutto il giorno ,
faremo amicizia , uscirò senza ombrello in un paesaggio scomparso e salirò ,
come se niente fosse , in moto anche oggi , guardandola in faccia . La sentirò
scorrere su di me , m’inseguirà lungo l’asfalto
bagnato dove si specchiano i fari accesi delle auto strangolate nel
traffico … facesse come vuole , può anche inzupparmi fino a passarmi al
setaccio , ma io , pioggia o non pioggia , tutto il giorno a casa
non ci resto …
11/12/2008 13.08
… e ho fatto moooolto male …
ruzzolone in fondo a via Veneto , asfalto bagnato e
gomme lisce , leva del freno spezzata , gomito dolorante e giacca a vento da
buttare … vatti a fidare degli amici … “
Infine l’ultimo nostro incontro il 13 gennaio , una chiosa “senza titolo” …
“Un titolo , come un nome , non è
poi così necessario , spesso si mobilita il cervello , ci si danna per
cercarlo … e comunque non si trova , per cui , una volta tanto
, ne faremo a meno .
Inizio d’anno piuttosto proficuo ,
prodigo di risposte che aspettavo da tempo , mi ha indicato la via da seguire ,
o meglio , tra le tante , quella da abbandonare definitivamente …
che poi è la stessa cosa . Nel vortice delle ipotesi ,
nel bailamme dei forse, dei se e dei ma , i nostri rapporti interpersonali sono
costellati di promesse , mani avanti e marce indietro , e avere finalmente
qualche certezza in più su cui poter contare non è davvero poco . Nelle pagine
di un diario come questo affiorano continuamente dubbi ,
molto più raramente esplode qualche verità , bisogna farne tesoro .
Peccato per questa pioggia che continua a cadere
ininterrottamente sulla città , mi manca la luce
di un cielo azzurro , e per farmi accarezzare la schiena dal sole di maggio
dovrò aspettare ancora un bel po’ ….pazienza . La pioggia in fondo ci da modo di pensare e serve per verificare il nostro
processo d’invecchiamento , nel frattempo le rubiamo parole e frasi da
distribuire alla gente che ha tempo e voglia di starci a sentire .
Oggi provo a non uscire di casa ,
non sarà facile ma voglio tentare , un po’ di lavoro , un’ occhiata furtiva tra
i pixel del monitor , qualche minuto di prezioso silenzio , intervallato dalle
note dei miei brani preferiti .
Nel frattempo , dopo aver
completato il restauro interno , è cominciata la ripulitura della facciata
esterna , esperienza interessante , ci voleva , solo qualche inconveniente di
carattere logistico negli attigui locali di servizio . Un esempio ? Avete mai provato ad aprire la confezione di plastica
sigillata di una bustina di bagnoschiuma sotto la doccia ?
Puoi provare prima con le unghie , poi con i denti ,
poi cercando di bucarla con la penna che hai miracolosamente trovato nel
portasapone . Niente da fare , non avendo tenaglie a
disposizione nel tuo nécessaire , finisci per rinunciare , sacramentando come
quando cerchi il capo di un rotolino di scotch , e ti lavi senza ,
rimandando alla comodità del bagno padronale una più accurata sgrassatura .
Va be ‘ ,
se non altro metti in circolo la giusta scorta di adrenalina che ti servirà per
far fronte a quel che resta della giornata … almeno fin quando , a sera , ti
troverai di fronte la linea tratteggiata del cartone di un litro di latte .
Insomma , nel complesso tutto bene
, solo piccole contrarietà , qualche stupido malinteso e il solito cartoccio di
parole buttate lì a casaccio , sperando possano servire a qualcos’altro che non
sia la momentanea interruzione della noiosa routine di una qualsiasi giornata
alla scrivania .
Non bisogna prendersela , sarebbe
bello poter fare il cazzo del comodo che ci pare , ma non siamo abbastanza
ricchi e ci tocca lavorare per vivere , bhè , se non
altro consoliamoci pensando che c’è persino qualche matto in giro che vive per
lavorare ... io , nel tempo libero , preferisco incontrare qualche vecchio
amico , ci si racconta , si ricordano vecchi sogni e , finalmente disincantati
, si prende per il culo , tutti insieme , quel che è stato e ne sarà
della nostra vita . “
Da allora molti altri
giorni sono trascorsi , alcuni degni di nota , altri
decisamente noiosi , quando non insignificanti .
Tra gli uni e gli altri si
continua a crescere , non si smette mai
, anche quando si raggiungono le cinquantadue primavere com’è successo , nel
frattempo , al sottoscritto .
Il fumo delle
candeline svanisce così sopra la torta , tra applausi
e risate , si cerca di mantenere una
taglia decente facendo ginnastica e jogging , e
si chiede allo specchio la buona creanza di uno sguardo indulgente che
sappia mentire nel modo giusto , senza inutili forzature .
Nel periodo di
questo inevitabile black out tutto è andato , insomma , nel migliore dei modi , nel frattempo è
esploso il fenomeno facebook , nuovi amici si
uniscono ai vecchi e nuove abitudini sostituiscono le precedenti , accantonate
per sempre o , forse , solo temporaneamente
, in attesa di nuovi stimoli capaci di rigenerarle .
Ma avremo tempo per parlarne e fare il
riassunto delle puntate precedenti , in questa mia
prima nota volevo solo salutarvi , lieto di esserci finalmente ritrovati , ne
ho di cazzate da raccontarvi , ma oggi è Pasqua , il tempo è una chiavica , e il mio unico desiderio è quello di starmene tutto il giorno stravaccato sul divano davanti alla tv , a massacrarmi il fegato di fritti e cioccolata .
A prestissimo .