CAPITOLO QUARANTASEI

 

Il giorno dopo

 

 

 

12/07/2007 12.03.56

 

opo una lunga battaglia combattuta nell’oscurità della notte , solo al mattino ,quando diradano le nebbie, puoi cominciare la conta di morti e feriti, poi sorge il sole, illumina il campo di battaglia e ti rendi davvero conto della vastità delle rovine.

Gli indiani non combattono col buio, temono , in caso dovessero rimetterci le cuoia, che l’anima non possa poi trovare la via del paradiso, mi credevo uno di loro , non lo sono mai stato, ho preferito nascondermi piuttosto che vivere alla luce del sole.

La notte è stata lunga, sembrava interminabile, ma da che mondo è mondo non è mai accaduto che non tornasse l’alba.

Non è quella che m’aspettavo , ma ai comuni mortali non è consentito scegliere,  così come non puoi scendere dal letto e decidere , prima di sollevare le persiane, se far splendere il sole o scatenare un temporale.

Resta la vita, quella che ti riprendi e quella che restituisci, tornerà il sereno, per tutti, ed anche se le ferite tarderanno a cicatrizzarsi esiste una cura per ogni male, c’è chi preferisce la terapia del tempo, chi quella che ti consente di vedere sempre e comunque il bicchiere mezzo pieno.

Nelle case continueranno ad aleggiare i fantasmi, ma questo è inevitabile

C’è molto da fare lì fuori e non ci si può permettere d’indagare troppo a lungo su se stessi, basta leggere il giornale e ci si accorge dei problemi reali da affrontare , per fortuna esistono luminari dotati di senso pratico e risposte mirate. Chi volete s’accorgesse che i tassi di mutui e prestiti sono troppo alti e che un mucchio di famiglie indebitate fino al collo sta per rimetterci la casa se non ce l’avesse detto Mario Draghi? Un autentico genio, se così non fosse non rivestirebbe una carica tanto vitale per il bene del Paese. Ora , magari, sarebbe bene facesse qualcosa per cambiare le cose ma non si può chiedere tutto a lui, adesso che finalmente qualcuno s’è accorto del problema c’è tanta gente, pagata altrettanto bene, che , sono certo, saprà trovare la soluzione giusta.  Io opterei per il Kalashmicov ma non ho i quattrini per pagarmi la campagna elettorale.

Nel frattempo è arrivata l’estate, quella vera, non fa nemmeno troppo caldo, direi che per il momento non possiamo davvero lamentarci, colori,  suoni e profumi sono quelli di sempre, il verde a tinte forti del parco sotto casa , il canto ininterrotto delle cicale e l’odore stuzzicante di crema e gelato.

E’ ora di andare al mare, infilarsi cappellino , canotta ed occhiali scuri e curiosare tra gli ombrelloni in cerca di topine fissate per la tintarella integrale.  

Caldo insopportabile, sudore ed effluvi aromatizzati d’aglio e cipolla sui mezzi pubblici? Eccone un altro che vede sempre il bicchiere mezzo vuoto…

I ragazzi dormono ancora, non mi spiegherò mai come cazzo ci riescano, ma d’altra parte il primogenito attaccherà tardi al lavoro e l’altro s’è appena liberato di un peso non da poco  in attesa di battere i tacchi sull’attenti qualora la graduatoria gli fosse favorevole.

Il piccolo sguazzerà senz’altro in piscina e la madre sarà alle prese con il protocollo delle centinaia di delibere che deliziano geometri, architetti e l’ intera galassia dell’amministrazione comunale.

Altrove ci sarà chi siede ad una scrivania a calcolare preventivi e registrare in prima nota sbirciando di tanto in tanto la posta elettronica, chi se ne sta dritto in piedi dietro al bancone di un bar sognando le ferie e chi se ne va a spasso trascinando carrelli o spingendo passeggini, poi c’è chi non c’ha un cazzo da fare come il sottoscritto e rompe i coglioni a chi ha la pazienza e la cortesia di starlo ad ascoltare.

Già dato, è da stamattina alle sette che trotto e l’estenuante coda all’ufficio postale che rimandavo da settimane non è stata una passeggiata, parecchi appuntamenti nel pomeriggio e una marea di lavoro da sbrigare. Sapete che vi dico? Faccio un salto al mercato e due passi fino all’edicola in cima alla salita , poi, giuro, mi rimetto al lavoro.

 

 

C’è chi per guarire una ferita si appoggia sulla spalla di un amico e chi sa tener testa alla vita e per romperle il culo non

13/07/2007 11.18.58

 

’è chi per guarire una ferita si appoggia sulla spalla di un amico ma anche chi sa tener testa alla vita da solo e per romperle il culo non ha bisogno dell’aiuto di nessuno. Chi trae il coraggio dalla rabbia e finalmente imbocca una strada che non credeva fosse capace di percorrere, quella stessa che per te non ha mai osato sfidare . Ancora un po’ di tempo e saprà dare persino un senso a ciò che fino a poche ore prima non sembrava averne, ne sono certo, è per questo che cominci a pensare e ti accorgi di aver dato molto più di quanto hai tolto e non sei poi tanto male come vorrebbero farti credere.

Per vedere le carte devi forzare il gioco, non c’è alternativa, se poi perdi significa che qualcun altro doveva vincere e va bene lo stesso. Detesto le lacrime, dovrebbero abolirle per decreto legge, sintomo di fragilità, arma di ricatto, fonte di menzogna.

C’è chi non sa parcheggiare la lingua e chi la penna, la sostanza non cambia, per tutti noi c’è un’altra vita oltre il giardino, qualcuno, semplicemente, se ne dimentica, qualcun altro prova almeno a sbirciare per vedere dove porta.   

Domani torneranno i Genesis, si sono fatti aspettare, saranno in migliaia ad accoglierli, tra loro anche tanti amici, se non sarò con loro non sarà poi un gran danno, quando saltelli e ti dimeni come un forsennato non ti accorgi nemmeno di chi ti danza accanto.

 

<img src="alfabeto/S.jpg">coprire che altro non erano che tenebre che oscuravano il cuore e paralizzavano la mente condizionando pensiero e movimento rende meno doloroso un distacco , d’altra parte noialtre creature abituate a muoverci nel buio

 

16/07/2007 12.38.47

 

coprire che non erano che tenebre che oscuravano il cuore e paralizzavano la mente condizionando pensiero e movimento rende meno doloroso ogni distacco, d’altra parte anche l’essere più egoista e spregevole non vuole altro che il bene delle persone cui tiene e se per raggiungere tale scopo è necessario mandar giù anche la giusta dose di veleno va benissimo, non si può andare troppo per il sottile quando si tratta di salvare la pelle . La notte ha il suo fascino ma anche le sue complicazioni e non sono in molti quelli disposti a viverla fino in fondo .

Nessuna complicità, è giusto così, niente più segreti, quando , alla fine, si decide di crescere non si torna indietro.

Non aver bisogno di nessuno è come vincere un terno al lotto e le creature delle tenebre , disposte a nascondersi in ogni più recondito anfratto pur di sfuggire alla luce del sole , non sono avvezze ad ascoltare consigli , magari sbagliano di più  ma almeno lo fanno da sole . Ognuno di noi sa come stanno in realtà le cose  , chi pretende d’entrarci a tutti i costi nella testa può solo tirare ad indovinare, il segreto è bastare a noi stessi ed evitare ogni confronto.

Lunedì di luglio, caldo tutto sommato ancora tollerabile, poca gente in giro, parecchia già in ferie, tra loro Lety e il piccolo, brutta notizia, lo so, ho idea che le dita scorreranno avanti e indietro lungo la tastiera anche a notte fonda, peggio per voi.

Intanto ieri,  nel primo pomeriggio , sono tornato dall’ennesimo fine settimana speso ad oziare tra i monti della Marsica, ancora pochi i villeggianti , curioso incontrare tra loro chi non ti saresti mai aspettato.

L’ultima volta l’avevo salutata su un autobus in partenza dal capolinea della stazione Termini ,se non ricordo male era l’ottobre di ventinove anni fa  , poi c’eravamo persi di vista e francamente non ricordo proprio chi dei due avesse deciso di chiudere una storia probabilmente mai cominciata.
Raggio di Luna era un tipo strano, a dir poco introverso, le avevo dato questo nome perché ci si poteva vedere solo quando calava la notte, nessuno doveva sapere di noi, non ho mai capito perché dovessimo nasconderci ma all’epoca  non mi curavo troppo dei dettagli, se era questo che voleva andava benissimo anche per me.

Non era davvero troppo solare, tutto il contrario, riservata , guardinga , quasi sospettosa , mai capito perché fossimo finiti insieme, sia pure per una breve estate, parlava meno di me e questo la dice lunga su come tra noi non potesse funzionare.
Comunque è stato emozionante incontrarla di nuovo a distanza di tanti anni , non è cambiata molto, solo i capelli sono più corti. Un saluto di circostanza lungo la via del braccio e un sorriso poche ore dopo mentre uscivo da bottega, è lo stesso di allora , enigmatico, quasi sornione, non una parola, nemmeno per toglierci qualche legittima curiosità su come ci fosse andata dopo quel saluto , non era sola e non mi sembrava davvero il caso, se ne fanno già troppe di chiacchiere in paese.

Meglio tornare alle vere domande che possono decidere la sorte dell’intera umanità...la coalizione di governo resterà ancora a lungo ostaggio della sinistra radicale? E il tentennante Giordano opterà per lo scalino o finirà per rotolare giù dallo scalone? Ma soprattutto...dove finirà Cristian Chivu?

 

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uando è quella giusta te ne accorgi subito, è sempre in cima ai tuoi pensieri anche quando il cervello ti va in pappa, se questo poi significa che non possa capire come sei fatto fino in fondo ci può pure stare, nemmeno chi t’ha messo al mondo c’è mai riuscito , non per questo te la sei presa più di tanto.

Siamo fatti male, questo è certo, qualcuno peggio di altri e devo ammettere che il sottoscritto fa parte a tutti gli effetti della schiera di color che son sospesi .

Anche se mi sembra sempre troppo poco , devo ammettere che nella vita qualcosa sono riuscito a combinarla anch’io , se non fosse stato per lei tuttavia ho paura me ne starei ancora in cima alla collina ad osservare cosa fa il nemico cercando di fiutare dalle sue mosse se mi conviene attaccare o battere in ritirata.

Adesso se ne starà bocconi sul lettino con un occhio concentrato a seguire la direzione del sole e l’altro attento a seguire i movimenti del piccolo , non lo perderà di vista un solo istante ,come sempre.

Qualche giorno di ferie in riva al mare , se l’è meritato, sarebbe ora cambiasse panorama ma l’azzurro del Tirreno costa senz’altro meno e soprattutto è più facile da raggiungere per chi ad un fine settimana è abituato a chiedere soltanto un paio di pantofole, un comodo divano e le spassose repliche dei film di Totò.

Sarà ora mi decida ad accontentarla prima che sia troppo tardi e finisca per stancarsi di un tipaccio come me.

Ne abbiamo fatta di strada insieme, ne faremo ancora, non sono il massimo ma c’è di peggio, dovrà accontentarsi , lei come chiunque altro, non sono molti i fortunati come me che dalla vita hanno avuto così tanto.

E’ così per tutti noi, qualcosa rimane, qualcosa svanisce, il resto continua a bruciare sotto la cenere , dipende solo da noi se la fiamma riprenderà vigore o finirà per spegnersi.

C’è chi sostiene che quel che non ci uccide ci rende forti ma bisogna stare attenti a non esagerare.

 

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era d’estate, caldo torrido, fuori è scuro, solo la luce di un lampione velata dal fogliame degli alberi e un paio di cani con la prostata ingrossata che proprio non potevano fare a meno di uscire.

Il primogenito , tanto per cambiare , tira calci ad un pallone in qualche campetto di periferia, Roberto passa ormai più tempo da Valentina che a casa sua e prima o poi finirà per prendere la residenza a piazza Capri , Lety e Gabriele al cinema Arena in quel di Ladispoli a vedere l’ultima, attesissima  performance del maghetto del Grifondoro.

Certo in un primo momento ci si sente smarriti come per un inatteso naufragio ma poi si va alla grande…centoquaranta metri quadri d’appartamento tutti per me, e quando mi ricapita!

Sembra proprio non mi cachi più nessuno, evidentemente sono stato cattivo, ben mi sta, ma in fondo starsene da soli ha i suoi vantaggi.

Canotta bianca con bordi azzurri  ed ampie macchie di maionese , quella larga che lascia nebulizzare nell’aria effluvi ascellari scaccia zanzare, comodi pantaloncini del pigiama con elastico sbrindellato ed ampi fori altezza cosce che consentono la libera circolazione dell’aria ventilando come si deve il fratellino ,al momento disoccupato, e i suoi aiutanti stremati dal caldo e dal sudore .

Due cessi a disposizione senza nemmeno la necessità di camuffare gli odori , centrare il bersaglio o alzare la tavoletta, un dentifricio da spremere al centro anziché dal fondo, i resti della cena liberi di marcire in frigo , l’ autogestione di armadi e cassetti che ti consente di buttare i vestiti sul copriletto buono e i calzini sporchi sul pavimento , la libertà di tirare rutti e peti a piacimento , insomma, basta incanalare l’istinto da animale cercando di non esagerare e si può essere soli e felici.

Certo, sono un esempio da non imitare ma dovete ammettere che ho anche i miei pregi.

Osservare il maschio nel suo habitat naturale permette di farsi un’idea precisa delle sue abitudini e si finiscono così per scoprire anche le tare ,spesso ereditarie , di ogni singolo esemplare . Vi sembrerà simpatico, ostinato, energico, autoritario, persino autonomo ma è tutta scena, gli basterà una settimana d abbrutimento e correrà da voi con la coda tra le gambe leccandovi le mani e implorandovi di tornare a casa.

Non temete , l’ autodeterminazione non dura a lungo e non da assuefazione, vi basterà gratificarlo nelle cose in cui riesce bene , poche, d’accordo, qualche coccola , qualche carezza e tornerà quello di prima, incapace di ricordare i compleanni ma sempre pronto al corteggiamento e a badare ai mocciosi mentre fate shopping nei centri commerciali. 

Che dite faccio la persona seria? Troppo noioso? Sono d’accordo con voi ma dovete capire che una notte tutta per me non mi ricapiterà tanto presto per cui sarò costretto ad approfittarne, se non volete ascoltarmi vi basterà cliccare su qualche sito porno e sparirò in un lampo.

A mostrarmi l’altra faccia della Luna David Gilmour e la sua band  , meno male perché stanotte il cielo è pieno di stelle ma del mio satellite preferito non c’è traccia, certo non è il firmamento che si può godere dalla veranda di Villetta Fetnandella ma bisogna accontentarsi, a viale Libia , se  ti andava bene, potevi al massimo deliziare lo sguardo con le grazie di qualche dirimpettaia accaldata e smaniosa.  

Dovrò abituarmi anche a questo inedito silenzio, alle voci di chi passa sotto le finestre di un primo piano, al ticchettio dell’orologio di cucina che non credevo battesse il tempo.

Sfogliando le pagine di un libro ho letto una frase che suonava più o meno così : “ Se il dolore ti lascia una ferita non nascondere mai la cicatrice. E’ il solo segno che sei veramente un uomo”.

Ora, si può essere più o meno d’accordo con chi ha scritto queste belle parole, probabilmente vere, senza dubbio sagge, ma siamo poi sicuri che gliene freghi qualcosa a qualcuno se lo siamo o no ?  

Aspettate un momento che cambio musica…vada per Tosca, ho una gran voglia di farmi del male stanotte.

Dicevamo? Ah, sì, si argomentava di ferite e cicatrici, secondo me andrebbero invece ben nascoste, diventeremmo troppo vulnerabili. E se qualcuno s’accorgesse che basta un piccolo taglio  per farle sanguinare di nuovo? No, datemi retta, si campa troppo poco e male per potersi permettere di mostrare il fianco al nemico.

Che cavolo c’entra ‘sta considerazione? Proprio niente ma se non vi viene voglia di farneticare nemmeno in una notte come questa usando il delirio come pausa al ritmo affrettato della vita , fate l’inventario del dare e dell’avere , soffermatevi soltanto sul tono dei grigi e alla fine sparatevi un colpo in testa. E che cazzo!

Certo che il calcio è una vera ossessione per i ragazzi, non salta una generazione, ma vi pare possibile che ad accompagnare Beniamino Gigli e Maria Caniglia debbano essere i colpi sordi dei calci tirati ad un pallone provenienti dal campo di basket dietro casa?

Sapete che vi dico? Quasi, quasi m’infilo le scarpe da tennis e un paio di calzoncini e li raggiungo…meglio di no, poi come la metto col nervo sciatico e l’ernia del disco?

Allora? Che ne dite dell’idea di Rosy Bindi di candidarsi? Vi sembra davvero che il teatrino della politica abbia bisogno di nuovi comici? Non bastavano Letta , Bersani e Veltroni? Sai le matte risate che si stanno facendo il nanetto e la sua combriccola di svitati!

Anche ddt ha chiuso…cos’è? Sì, lo so, non sapete nemmeno di cosa vado cianciando. Diamoci del tu, una chat che faceva da spalla al sito di Rifondazione dove bene o male ci si poteva scambiare pareri , e conversare un po’ di tutto, i democratici hanno deciso di fare piazza pulita e tappare la bocca alla base, c’era da aspettarselo.

Al suo posto www.sxnet.it, una community totalmente interattiva sentimentalmente di sinistra, questa la definizione, come a dire “esprimi pure le tue opinioni ma bada che ti tengo d’occhio….”

Naturalmente niente chat, solo una vetrina per le caute considerazioni di adepti uniformati e ben disciplinati, debitamente sorvegliata da moderatori e redattori bacchettoni. Se vi va di farvi quattro risate fateci pure un salto, vi divertirete come a Gardaland e non vi costerà un centesimo.  

Bisogna capirli, anche Giordano e compagni, si fa per dire, hanno ormai precise responsabilità di governo e devono fare i bravi, se Faustino ha finalmente trovato un posto al sole non vedo perché non si debba dare la stessa opportunità anche alla nuova classe dirigente. Sì, vabè, hanno riposto in soffitta falce e martello ma un po’ di rosso sarà pure rimasto da qualche parte.

Gente in gamba. L’avete letto il documento del segretario? Oh, con lui il 90% del Comitato politico nazionale, mica cazzi ! «I riformisti vogliono passivizzare la politica e la società.» Quando avrete capito che cazzo significa fatemi un fischio che corro ad informarmi.

Quasi le due , s’è fatto tardi, i ragazzi sono tornati, Alessandro è entrato in semifinale e non ha mancato di illustrarmi con dovizia di particolari il suo spettacolare goal al pur bravo portiere avversario, il lungo invece s’è fottuto cinque euro e m’ha informato delle sue necessità logistiche sottoponendomi un ingegnoso piano secondo il quale venerdì per andare al lavoro prenderà l’Alfa senza tante discussioni. Anche i villeggianti sono rientrati in albergo come recita il messaggio arrivato sul Nokia un paio d'ore fa . Nessun altro che voglia farmi compagnia? Pare proprio di no. Bene mi sa che è arrivata proprio l’ora di mettermi sotto le pezze  , di cazzate per stanotte ne ho scritte anche troppe, non vorrei vi facessero male.

Buonanotte per tutta la notte.

 

Auguri cucciolo, sette anni, ormai sei grande

 

20/07/2007 7.07.46

 

uguri cucciolo! Sette anni, ormai sei grande.

E' appena spuntato il sole ed ogni alba è un nuovo foglio della vita, ma questa è davvero speciale.

Forza, alzati! Non fare il pelandrone, è ora di scendere in spiaggia e cerca di non far disperare tua madre per deciderti a fare colazione.

L’hai fatti i compiti? Guarda che tra qualche ora sarò lì e voglio vedere i quaderni!

Come diceva sempre tuo nonno a tuo padre , vedi di metterti di buzzo buono . Hai appena imparato a leggere e scrivere , il più è fatto ma ne devi inchiostrare di pagine prima di poter appendere lo zaino al chiodo. Seconda elementare, si comincia a fare sul serio, non voglio spaventarti ma se ci tieni a diventare qualcuno devi cominciare presto a spremere le meningi.

Va bene, per oggi ti lascio in pace, è il tuo compleanno, l’orco si prende una giornata di ferie...già, proprio così, mi tocca sempre la parte del lupo cattivo…

Presto andremo insieme ad acquistare il corredo scolastico per il prossimo anno…no, non mi risulta abbiano ancora realizzato il diario dei Gormiti ma vedrai che da un momento all’altro spunterà tra gli scaffali dei grandi magazzini, figurati se Magor e il Vecchio Saggio non diventeranno al più presto oggetto di business anche per i cartolai.

D’accordo, m’hai convinto, niente prova del dna, ora che sei cresciuto cominci a somigliarmi quanto basta per evitare di fare le pulci ai tuoi cromosomi…anche se quel biondo tra i capelli continua a non convincermi del tutto…

Allora? Come te li senti? Già troppo vecchio per giocare con le costruzioni? Seeeee…guarda che ne devi mangiare di pastasciutta per diventare come papà…mmmm…hai ragione, così finisco per toglierti del tutto quel poco appetito che t’è rimasto, come non detto.

Lo sai che quando sei venuto al mondo c’ero anch’io con te e la mamma?

Ero tutto vestito di verde, sembravo un profilattico al sedano, quello più o meno il colore del kit , camice, cappellino, mascherina e copri scarpe , messo gentilmente a disposizione dall’Umberto .

Anche quel giorno faceva piuttosto caldo, va da sé, è la stagione, ero emozionato come un ragazzino al primo appuntamento ma, come al solito,  non la davo a vedere.

A convincermi a metterti in cantiere è stata mamma, devo ammetterlo, non mi sentivo troppo in palla in quel periodo, crescere un terzo figlio non era una scommessa da poco , eppure quando sei spuntato mi sono subito innamorato ed anche se non sono il migliore dei padri ti voglio talmente bene che per te darei la vita senza pensarci un solo momento . Ma questo è normale , lo farebbe qualunque genitore per il proprio figlio.

Programmi per il futuro? Ancora convinto di voler fare il poliziotto? Benedetti figli…tra te e tuo fratello mi farete diventar matto…uno guardia e l’altro militare  , meno male che almeno il primogenito a tutto pensa tranne che a vestire una divisa.

Lo sai che da quando sei in vacanza ho la tivù della cucina tutta per me? Ah! Ah! Ah! Comunque quando torni non mi troverai più tanto arrendevole, non mi freghi più solo perché sono un po’ rinco e mi dimentico i turni , guarda caso quando si tratta di cenare il telecomando spetta sempre a te e al posto del tg ci toccano i cartoni. Ho comprato un’ agenda e oscurato il segnale di Boing , voglio vedere come farai a riprogrammarlo al tuo ritorno…e no…non vale…Ale è fuori gioco e se ti darà man forte  si scorda la paghetta.

Mi manchi piccolo, mi manca persino quel tuo fare petulante quando mi chiedi di giocare, sì, lo so, non ti dedico abbastanza tempo ed attenzioni ma non lo faccio perché sono cattivo o non ti voglio abbastanza bene , è solo che dieci ore di moto e scrivania al giorno mi rendono troppo spesso nervoso ed intrattabile, ne sa qualcosa tua madre.

Questo non è più un mondo a misura d'uomo, alla sera quando, stanco morto, mi siedo davanti al televisore, mi viene un gran sonno e nel dormiveglia il mio pensiero torna indietro nel tempo, di una quarantina d'anni almeno, quando i vecchi di allora,alla sera non erano stanchi. D'inverno se ne stavano seduti vicino al camino a raccontare le favole ai nipotini ,d'estate al fresco nel cortile, seduti su una panca a fumare la pipa e a chiacchierare con i vicini.

Comunque prometto che questo fine settimana sarò tutto per te, se ti va ascoltiamo il mormorio della maretta che viene a spegnersi sulla riva, ci facciamo il bagno insieme e scaviamo qualche buca bella profonda , anche se l’idea di starmene sotto il sole a picco mentre la sabbia mi si appiccica addosso non mi sorride per niente. Dai scricciolo, stavolta manterrò la promessa, puoi contarci, il mare non dista che pochi passi  dall’ombrellone e non ci vorrà molto per ripulirmi con tutto quell’azzurro crivellato di lumini d’oro

Quando sono solo con te mi sento davvero bene, era un po’ che volevo dirtelo, se sei d’accordo al ritorno dalle ferie , quando le prime foglie cadranno sfarfallando verso terra e formeranno un tappeto d'oro, ce ne andremo un altro po’ in giro per monumenti, che ne dici? Niente file però, non le reggo, su questo non transigo , al Colosseo c’andrai quando sarai più grande , magari con la morosa, ti auguro che per quell’epoca  l’amministrazione comunale abbia trovato un sistema perché non ci si faccia vecchi in coda.
Gardaland? Maledetta pubblicità televisiva…vabè, vedremo, magari il prossimo anno se riesco a centrare un gratta e vinci.

Chissà che discolo su quella spiaggia tra cabine, sdraio ed ombrelloni.  Ricordo la prima estate che ti portammo al mare, entrai in acqua e ti tenevo in braccio , stupivi vedendo le onde saltarti intorno come tanti cavallucci, ti sostenni per un braccino e ti adagiai sul bagnasciuga  e quando l’acqua ti toccò la punta dei piedini ti sentii rabbrividire, non un grido , solo pochi secondi  per orientarti poi cominciasti a schiaffeggiare l’acqua con la manina libera saltellando felice e ridendo a crepapelle.

Rammenti il tuo primo compleanno? Non puoi , ovvio , ma per fortuna c’ho pensato io, quando ti pungerà vaghezza ti basterà cercare le foto di quel giorno sul sito di papà.  Eravamo tutti intorno a te, nella casa di Viale Italia presa in affitto per le vacanze, in tivù scorrevano in diretta le immagini da Genova dove black block e polizia se le stavano dando di santa ragione. C’era mamma con il suo bel vestitino azzurro, Alessandro con i capelli biondo checca, Roby con la mia canottiera preferita e il sottoscritto con pizzo e qualche capello grigio in meno, tra noi anche nonna Livia. Te la ricordi? Te ne ha voluto di bene sai…adesso è in cielo e insieme agli altri nonni veglia su di te.

20 luglio, 201° giorno del Calendario Gregoriano, S. Elia profeta, uno dei tanti, una data importante, quello stesso giorno , tanti anni fa , Aquila toccò il suolo lunare , me lo ricordo bene, auguro anche a te di vivere certe emozioni prima o poi, Marte non è poi così lontano.

Ti chiami Gabriele e questa per te non è certo una novità, quello che probabilmente ignori è che quella "e" finale non doveva comparire sulla tua carta d’identità, lunghe ed estenuanti trattative tra i tuoi genitori in disaccordo sul nome da darti fecero sì che si aggregasse alla compagnia all’ultimo momento perché sancisse una sorta di compromesso. Cosa voglio dire ? Fattelo spiegare da mamma.

Un piccolo indizio tuttavia te lo voglio dare, lo sai qual'è il tuo secondo nome? Peter. Quando comincerai a prestar maggiore attenzione al mondo delle sette note capirai.

Sei l’ultimo della nidiata, brutta faccenda , ti toccherà sorbirti per intero la vecchiaia di un paio di rompiballe. Da parte mia mi auguro di levarmi di mezzo prima di diventare una rottura di coglioni ... un po' di rispetto ragazzino! Non si dice a papà: "Sei già sulla buona strada". Comunque ,se ciò non dovesse accadere per tempo ,ti autorizzo fin d’ora a chiudermi in ospizio non appena lo riterrai opportuno. Niente lusso, basterà quello comunale, ti chiedo solo di farmi portare qualche libro e, se necessario, viste le premesse, qualcuno che possa leggerlo per me almeno una volta a settimana.

Presto scriverai anche tu un diario, ieri , mentre ordinavo la tua scrivania ho scovato dei fogli spillati a guisa di libro , c’era il tuo nome, la data, 27 aprile 2007,  e il titolo,  “Segreti”- cominci a somigliarmi un po’ troppo - all’interno dei bellissimi disegni colorati e un pensiero : “La primavera è arrivata e gli alberi fioriscono sempre di più”…è un buon inizio per la tua storia. Forse non sarà tramandata ai posteri e scivolerà come l’acqua sul marmo, ma per te sarà importante, il tempo è quello dell’infanzia e della spensieratezza , il luogo uno qualunque come ce ne sono tanti.

Li conserverò per te, e quando comincerai ad affastellare nuovi pensieri ed emozioni li ritroverai magari in una vecchia cassa e potrai scrivere: “Questo era il  principio”. Frasi annotate in giorni lontani, eventi attesi, schivati o vissuti. Imprevisti, risultati, qualche inevitabile fallimento. La smania di non tralasciare nulla . Parole di ieri che , rilette, ti faranno sorridere.  

Se non ci avesse lasciato diversi secoli fa, oggi avrebbe compiuto gli anni anche Francesco Petrarca , un grande poeta le cui rime leggerai presto , potrà invece soffiare su sessanta candeline il chitarrista Carlos Santana , un vero mito del rock di cui prima o poi ti farò ascoltare arpeggi e svisate , roba da far accapponare la pelle.

Insomma , l’avrai capito, non sei il solo a festeggiare in piena estate , ce n’è di gente al mondo venuta al mondo il 20 luglio , tra loro anche tanti bambini come te. Che ne dici di estendere gli auguri a tutti loro? Perché no? Dai! Buon compleanno Stefano, Giulia, Luca, Martina... ...ma soprattutto buon compleanno a te Gabriele e prima di salutarti voglio tu legga questo pensiero in cui sono inciampato vagolando per il web: “La nostra vita è come un treno; quando veniamo alla luce, parte il primo convoglio, ad ogni anno si aggiunge una carrozza, i bagagli sono la nostra esperienza, i passeggeri sono quelli che condividono il nostro percorso! Viaggia sempre spedita senza mai deragliare.

Sembra una frase dei baci Perugina vero? Comunque non è male.

Ci vediamo tra un po’, aspettami...ho un regalo per te.

 

Papà

 

<img src="alfabeto/C.jpg">i sono momenti nella vita di un uomo che bastano a giustificare un’intera esistenza, di solito non durano a lungo ed è inutile provare a trattenerli, meglio voltar pagina sperando che il prossimo libro possa appassionarti allo stesso modo

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i sono momenti nella vita di ogni uomo che bastano a giustificare un’intera esistenza, di solito non durano a lungo ed è inutile provare a trattenerli, meglio voltar pagina , c’è sempre la speranza che il prossimo capitolo possa appassionarti allo stesso modo. C’è chi ci riesce meglio di altri ma non è detto non si possa imparare.

Lunedì, fino a qualche tempo fa il mio giorno preferito , forse perché si tratta pur sempre di un inizio, non sai mai cosa t’aspetta. Oggi è diverso, eppure mancano solo un paio di settimane prima delle ferie, dovrei esserne contento , non lo sono affatto…non mi va di fare un cazzo…e basta.

Animo! C’è molto da fare invece. Dopo un fine settimana al mare una scrivania che grida vendetta al cielo, chi volesse venire a darmi una mano sarà gradito ospite. Mettiamo subito in chiaro le cose però , niente contributi , niente malattia e non voglio nemmeno sentir parlare di premi di produzione!

Nel frattempo la saldatura non ha tenuto a lungo e la marmitta è di nuovo crollata giù , mi toccherà guardarmi attorno per cercare un’occasione prima che la vecchia zetaics esali l’ultimo respiro.

Fine luglio, comincia la caccia all’assicurato prima che parta per le ambite vacanze, il segreto sta nel cercare d’anticipare i tempi in modo che non si accavallino le scadenze di luglio ed agosto, se non mi troverete per qualche tempo non state in pensiero,  auguratemi in bocca al lupo piuttosto, sarà dura.

Del resto non è semplice vedere quel che un cuore chiede, siamo tanto prodighi di intenzioni e di consigli quanto aridi di gesti e parole

23/07/2007 21.59.43

 

 

ulla scrivania lettere da spedire, la calcolatrice ancora accesa con l’ultimo calcolo in memoria, il timbro adagiato sul righello e l’agenda aperta sull’indomani con la biro a farle compagnia.

Sulla parete di destra antiche foto di chi se n’è andato, su quella di sinistra la vecchia libreria con le decorazioni a zampa di leone stanca di traslochi e imbottita di cassettiere e pratiche ingiallite.

Alle mie spalle sonnecchia il parco e l’aria calda della notte.  

Qui tutto è silenzio, oltre la porta dello studio l’oscurità della casa vuota.

Ci sono sere maledette che sembrano svuotarti di tutto e di tutti, sere in cui pensiamo con paura al giorno dopo , sere che dovremo gettare nel sonno prima che sia troppo tardi.

Del resto non è semplice vedere quel che un cuore chiede, siamo tanto prodighi di intenzioni e di consigli quanto aridi di gesti o di parole.
Abbiamo ancora negli occhi lo stupore dell’infanzia, nel cuore il coraggio della giovinezza , basterà ritrovarli ed accompagnarli alla rabbia che tutto muove.

Deciditi a spegnere quella musica, piazzati sul divano e cerca qualche programma scacciapensieri.

Cos’è che cerchi? Hai tutto quello che ti serve , forse anche di più. Cosa dici? Vuoi sognare ancora un po'? Ma sì, che male c'è? Distendi le ali e torna a volare, chiudi gli occhi e lasciati andare , il vento saprà dove portarti. Ti basterà non prendere nessuno a bordo, col mestiere che fai sai bene come vanno certe faccende,dovesse cadere finirebbe pure col chiederti il ristoro dei danni.

Le anime hanno sete d’emozioni,  tutti ne mendichiamo almeno un sorso mentre la vita passa come un fuoco che si consuma lentamente , non essere impaziente di bere in una sola ora quello che deve bastarti per una vita intera , avrai sete anche domani.