CAPITOLO CINQUANTADUE

 

L’ultimo sogno



 

 

11/11/2007 15.18.24

 

i sono posti dove la mente torna quando vuole riposare, là i colori e gli odori sanno portarti dove di solito non hai il coraggio di scendere per mostrarti il cammino che conduce alla parte più segreta di te stesso . Sentieri nascosti nel silenzio dove l’anima coglie richiami misteriosi e ti sorprende ad osservare incantato la porpora dell’aurora, è là che le emozioni straripano come torrenti ad ogni primavera e le tentazioni chiamano con voci più seducenti quando viene la sera.

Prova ad osservare quel cielo notturno , è l’infinito dov’eravamo ieri e torneremo domani ed è in quegli spazi sconfinati che , sospinti dalla svogliata carezza del vento,  si perdono i ricordi e risalgono alle labbra le parole di tua madre . Grida di bimbi  , voci senza volto , i suoni e i profumi della tua infanzia, una casa, una piazza, una chiesa, stradine , viuzze e mulattiere. Il sole d’agosto , i riflessi della Luna , l’ arcobaleno che colora l’orizzonte, i tuoni che rimbalzano da monte a monte , il sinistro crepitare del fulmine nella vallata. Sono i luoghi della memoria , dove persino la malinconia di veder invecchiare attorno a te gli amici e le persone più care sa di buono. Basta chiudere gli occhi e sono subito lì , con te,  come un libro che si apre ogni giorno per un nuovo sospiro, sarà sufficiente tendere la mano per stringerli al cuore .

Poi viene il tempo dell’addio , persino le stelle cessano di brillare, è allora che devi interrompere il cammino senza voltarti più indietro,  niente rimpianti , niente ripensamenti , la nostalgia lascerà il posto alla rassegnazione e quel che era amore si trasformerà in disprezzo per quel che non potrai più avere, non ci sono mezze misure.

Sappiamo tutto fin dall’inizio ma c’illudiamo che le cose possano andare diversamente, stucchevole oltre che inutile, niente potrà mai essere davvero tuo senza notaio, certificati e carta bollata.

E’stato un bel sogno  , l’ultimo ,  è durato abbastanza , bisognerà darsi da fare per cercarne altrove .

 

 17/11/2007 14.32.15

 

i sono poi postacci fetidi in cui non si dovrebbe mai mettere piede, covi di serpenti dove anche quello che credi l’amico più caro è pronto a piazzarti un coltello nella schiena per pochi spiccioli. Ambienti malsani , ipocriti , spesso mafiosi , dove viene stravolta la verità e tradita l’amicizia. Facile entrarci , molto più complicato uscirne . Cominci a frequentarli perché ti senti solo e questo è l’errore più grave perché chi è solo è spesso fragile. Vorresti contribuire a dargli un’anima, pretendono la tua.
Niente paura, alla fine se ne esce , ma da soli, chi ci s’infogna non vuole l’ aiuto di nessuno, di solito è gente testarda e a simili idioti  la cosa più stupida che puoi ripetere è “te l’avevo detto”, serve solo a farli incazzare .
Ci devi sbattere il grugno , non c’è alternativa , credi di conoscere il prossimo , che ti sia amico , e solo quando è ormai troppo tardi ti rendi conto di quanto sei stato ingenuo ed avventato.Ti fidavi, capita, lasci qualche amico sincero , dispiace, ma non hai scelta , poco male , se ti vuol bene potrà sempre venirti a trovare altrove, dove c’è l’ arroganza di un padrone non ci sarà mai futuro.    

Non amo le grandi sale tutte ori e damaschi dove si riunisce la compassata curia del Comintern , c’è puzza di muffa, preferisco il selciato dei vicoli e l’asfalto delle vie maestre , è lì che si snoda il corteo dei cani sciolti e si respira l’odore della strada . Non voglio benedizioni né un salvacondotto e di una tessera non so che farmene , talvolta i fatti, anche quelli che possono farti più male, assumono risvolti che fanno sorridere e prima che qualcuno finisca davvero per credere alle stronzate che dice togliendoti entusiasmo e buonumore sarà meglio uscire dal buco una volta per tutte.

22/11/2007 18,40.44

 

 

on so se è un nuovo inizio, mai avute certezze né m’illudo a questo punto di cambiare , sento però che il tempo ha fatto il suo e quel che ero sta tornando , non importa se si cade ,  quel che conta è rimettersi in piedi. In fondo la felicità è solo un peccato d’orgoglio e se ne può benissimo fare a meno, basterà un briciolo di serenità perchè la sera torni ad essere un porto tranquillo, non troppa però, appena il giusto, non ho rinunciato alle mie battaglie contro i mulini a vento ed ho bisogno che la rabbia monti e mi dia il vigore necessario per scatenare la furia quando sarà il momento.

Nella testa una frase che negli ultimi tempi mi sono sentito ripetere fino alla noia : “ le cose vanno cercate là dove sai di poterle trovare” , un consiglio che , per quanto banale, non vedo perché dovrei essere l’unico a non seguire. Una casa sono solo quattro mura , un lavoro serve per campare , niente di più , in quanto agli amici sono veri solo quelli che , visti i tuoi errori, ti mettono in guardia,  certamente non quelli che li fanno notare agli altri comportandosi come l’ombra che ci segue solo finché dura il giorno. Quel che dispiace è il rancore che taluni non riescono a superare e infanga tutto quanto c’è stato di buono, pazienza , ciascuno è libero di comportarsi come meglio crede purché sappia stare al proprio posto.   

Adesso dovrò rimboccarmi le maniche per recuperare il tempo perduto e riorganizzarmi la vita, tutto quel che doveva accadere si è puntualmente realizzato , non ci sono più scuse per guardarsi indietro e provare a metterci una pezza , quel che ho è davvero prezioso, continuerò a cercare , non si cambia più di tanto , ma stavolta farò maggiore attenzione a non perderlo d’occhio. Ci sono un mucchio di cose da fare , figli da crescere e figli da sistemare, difficili scalate e ripide discese da affrontare, giorni da vivere e l’ansia di nuovi esami da superare. Tra le altre, come ampiamente previsto, occorrerà cercare un altro posto dove trascorrere le sospirate ferie d’agosto , meglio così , in fondo quel buco piaceva solo a me ed è giusto farsi da parte e lasciar finalmente scegliere a qualcun altro.

Il tempo insomma torna a scorrere come prima , anzi, non è esatto, non ha mai smesso,  soltanto per me s’era fermato. Gabriele disegna, scrive e vuole imparare a suonare la chitarra, mi somiglia ogni giorno di più povero figlio. Alessandro continua a faticare per lo zio Sam , senza per questo rinunciare, non necessariamente nell’ordine,  all’amore, alla sua mania per i videogiochi e al calcio di periferia. Roberto , lasciato il sogno nel cassetto , indossa ogni mattina l’abito buono, mi chiede di fargli il nodo alla cravatta e perlustra i quartieri cercando di piazzare mirabolanti offerte ai negozianti di Roma e provincia . Poi c’è Lety , eccezionale, infaticabile , capace come poche di destreggiarsi tra il dovere verso il Campidoglio e gli impegni di madre e sposa, sempre pronta, presente,  nonostante la latitanza e le frequenti follie di chi le vive accanto. D’altra parte in ogni coppia uno dei due ama sempre meglio e di solito tocca alla donna perché nel suo istinto ha l’amore degli amori, quello di madre. 

Non rinnego nulla, nemmeno gli sbagli, ne ho fatti tanti e ne farò ancora, come tutti , ogni giorno è buono per essere migliore di quello che s’è spento un attimo prima, a volte la strada è in discesa , più spesso la salita t’aspetta dietro l’angolo  per metterti alla prova, ma io non ho paura , non più, seguirò lo spartito come è giusto e suonerò i miei contrappunti quando lo riterrò opportuno , stando però bene attento a non lasciare più vuoti d’orchestra.

L’Emmepiù all’angolo ha già sgranato il festone di Auguri, il centro commerciale sotto casa non ha mai rimosso le lucine intermittenti, poco più di un mese e sarà di nuovo Natale, al primo piano del 15 di via Colli  della Serpentara  fa piuttosto freddo, fuori molto meno, misteri della coibentazione dei palazzi. Il parco è triste, anche quando il sole splende è difficile vedere bambini sull’altalena o anziani sulle panchine, solo i cani continuano a pisciare , la vescica non aspetta davvero la bella stagione.

Nel frattempo destra e sinistra convergono al centro per spartirsi la torta, hanno capito che per due non ce ne sarebbe abbastanza e gli toccherà mettersi d’accordo per tagliare fette più sottili da dividere da buoni amici. Prevedibili, come sempre, inutile perdere tempo con simili canaglie, imploderanno da dentro , come tutti quelli che li hanno preceduti,  quando il vaso sarà colmo.

Ieri mattina , passeggiando per il centro ,  riflettevo sul fatto che uno degli aspetti più piacevoli del mio lavoro è quello di potermi muovere liberamente senza l’ansia di timbrare cartellini o dover rendere conto a qualcuno di come impiego il mio tempo . La Capitale è una città fatta per guardarsi intorno, ovunque ti giri lo sguardo resta incantato, il suo poi è un sole speciale , sa scaldare anche quando il freddo si fa pungente, basta voltargli la schiena e ti coccola come una madre fa col  suo piccolo, peccato non poterle dedicare più tempo ma , per quanto fortunato, uso la moto più per lavoro che per diletto.

La mia vita sta cambiando, ha scelto il momento giusto, per la prima volta passerò il Capodanno fuori Roma con la mia famiglia , o almeno con quel che ne resta dopo le naturali defezioni  di chi sta per scegliersene un’altra, sì, vabè , si fa per dire. Alla mia veneranda età per qualcuno viene la notte, o almeno una lenta agonia di luce , per me è diverso , ricomincio a vivere e dopo quei lunghi silenzi farò sentire di nuovo la mia voce.

Ancora una considerazione, forse un appello, siamo fuscelli travolti dalla stessa corrente finché un sasso o un ramo li divide, atomi distratti che urtano nei destini degli altri mancando spesso coincidenze , ma l’abbraccio è il preludio e il finale di ogni vita e vorrei che tutti ritrovassimo in un abbraccio un po’ di serenità  , un bene prezioso che io , forse più di altri  , ho contribuito a dissipare. .

28/11/2007 17.38.58

 

ualcuno deve aver anestetizzato il mondo, i rumori della strada arrivano ovattati come quando fuori c’è la neve, le auto se ne stanno quasi tutte parcheggiate lungo i marciapiede e la gente si muove lentamente come in una moviola.  

Persino quella testa fina di Trichet sembra distratto, forse avrà trovato qualche procace maggiorata in  tanga tigrato e calzamaglia pressurizzata, concentrata a far sì che in lui ci sia finalmente qualcos’altro che tenda ad un sia pur lieve rialzo. E’ quasi Natale, tempo di miracoli.  Forza, facciamo tutti il tifo per questa benefattrice del popolo dei mutui a tasso variabile , nella speranza che riesca a sostenergli il minipimer quel tanto che basta perché si dimentichi di noi almeno fino al nuovo anno.

Come vi butta? Preoccupati per il voto sul Welfare? Ma no dai, non l’ avete sentito?  ” Mi assumo io tutte le responsabilità ” ci rassicura Prodi sempre pronto al dialogo con Rifondazione che finge di tenergli il broncio. Se ci pensa lui possiamo dormire sonni tranquilli, siamo brava gente noi , ci limiteremo al solito sciopero autoregolamentato nel fine settimana , mica come quei giovinastri sempre pronti a menar le mani nella banlieue parigina o quei fannulloni degli autoferrotranvieri  d’oltr’Alpe che per ben nove giorni hanno paralizzato il trasporto pubblico in Francia. 

Avete altro a cui pensare vero? Sì, vi capisco, anche le mie notti sono agitate sapendo che sta per nascere un terrificante mostro bifronte mezzo Walter e mezzo Silvio. Sulla mia retina attonita scorrono già le immagini del raccapricciante incontro al vertice previsto per dopodomani , all’ordine del giorno la situazione politica e le ormai indifferibili riforme.

Suvvia, non cadete in depressione , siamo un grande popolo , supereremo anche questa. La scienza d’altra parte ha fatto passi da gigante e sono certo che , con un buon rilevatore satellitare e qualche sofisticato bio sensore in grado di registrare  tracce sia pur minime di vita intelligente , riusciremo a ritrovare quel che resta del cervello di Veltroni.

Saranno le cattive notizie,  il tempo incerto, il retrogusto al polistirolo del panino wurstel e maionese divorato a pranzo ,  ma stasera mi sento a terra come un mocio vileda e non mi va di fare un cazzo. Ho la barba lunga, i capelli sporchi, l’alito pesante capace di sterminare in poche ore la popolazione di una metropoli e,  come se non bastasse, è tutto il giorno che tento d’insaccare cuscinetti e rotoli d’adipe nei jeans troppo stretti. Stavolta mi toccherà mettermi davvero a dieta , devo volermi più bene, comincio a sentirmi vecchio ,   chissà se esistono onesti spacciatori di cosmetici e liposomi ? In profumeria ormai è inutile entrare senza mitra e passamontagna .

Niente di drammatico, mi darò da fare per scaricare i rifiuti tossici accumulati negli ultimi mesi , magari con una bella raccolta differenziata per rogne , dispiaceri e delusioni . Una tonificante doccia con tanto di shampoo alle erbe completerà l’opera e tornerò come nuovo in un baleno.

Per radermi aspetterò domattina, non vorrei esagerare nel restauro e scatenare così un tornado di ferormoni ad alto potenziale erotico , per le femmine del quartiere è stagione di caccia e , per quanto discolo , sono pur sempre un uomo sposato. Che volete farci? Sebbene fatuo e privo di contenuti piaccio. Un po’ narciso? Vi sbagliate, è che, a differenza di tanti altri , autoreferenziali fino al ridicolo , io so ancora prendermi in giro.

 

28/11/2007 19.20.10

 

Dovreste vedermi adesso…buongustaie.

29/11/2007 12.23.21

 

ovità sorprendenti, un piano studiato con cura , forse un po’ imbarazzante ma davvero astuto, fingere risentimento e disinteresse per poi piazzare il colpo vincente al momento giusto.  

Vi dirò, a questo punto non mi stupirebbe affatto scoprire che questa è solo la prima fase di un disegno più sottile, foriero di nuovi, ben più redditizi sviluppi.  Forse sbaglierò , ma, come sostiene il gobbo di piazza del Gesù “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.

E’ proprio vero che il mondo è dei furbi.