CAPITOLO CINQUANTACINQUE
Extra omnes
28/12/2007
10.56.05
omattina si parte, ci aspettano le Marche, S.
Benedetto del Tronto per la precisione , tre giorni di
vacanza dalla scrivania e un’eccellente occasione per migliorare l’efficienza
del sistema immunitario e staccare la spina prima di cortocircuitare , vi sarete infatti accorti
che ultimamente il mio umore si adombra con una certa facilità e , nonostante
tenti di affettare un’aria anglosassone , sono facile alla mosca al naso.
Mi auguro soltanto di non incontrare la neve lungo la Salaria altrimenti mi
leggerete sui giornali, di acquistare le catene non se ne parla , tanto non saprei nemmeno da che parte cominciare nel caso
si rendessero necessarie .
Alla Serpentara un fine
anno al freddo e al gelo , manco fossimo finiti in un
presepe , l’impianto di riscaldamento, “accuratamente” controllato prima
dell’arrivo della stagione invernale,
ovviamente è saltato e se non ci
fossero i condizionatori si dovrebbe girare per casa con giacca a vento , pantaloni
da sci e scarponi della Nordica …sarà contenta l’Acea.
Dal parco viene un odore di umido
ma è una giornata senza vento e il cielo è sereno , appena una leggera
foschia azzurrina, nell’aria gelida un sole dai contorni indistinti scalda senza
troppe pretese il quartiere ancora agghindato per le feste . Dalla finestra
dello studio le montagne si stagliano nitide all’orizzonte, non sempre riesci a
vederle e a volte ne distingui il profilo solo perché sai che sono
proprio lì in fondo . Una mattinata come questa non è fatta per lavorare ma qualche giro, prima di chiudere l’anno, mi toccherà farlo lo stesso.
Stanotte ho sognato di nuovo il mare , ancora un file
sfuggito al computer, forse un virus, comincia
a diventare un’abitudine. Era buio , l’aria era calda ma
piovigginava a vento e l’onda s’accostava calma alla riva a dispetto dei lampi
che di tanto in tanto squarciavano il firmamento lasciando intravedere il bordo
di cupi nuvoloni carichi di pioggia . Doveva essere
una notte d’estate, nessuno lungo la spiaggia, nel silenzio solo il rumore della
risacca , appena un sussurro all’acqua , credevo ci fosse qualcuno con me,
invece ero solo, curioso, eppure m’era sembrato di avvertirne la presenza, bhò, vabe' , un sogno è solo un sogno, c'è poco da capire. Megaschermo
interattivo e telecomando in mano me ne stavo sdraiato sulla spiaggia a godermi
la nottata cullato dalla corrente come una nave
ormeggiata, quando, all’improvviso , le
gocce sono diventate goccioloni , dapprima radi
poi sempre più fitti , una corsa a perdifiato con l’asciugamano sulla testa per
mettermi al riparo e , immancabile, ancora
una volta il risveglio. Una sfiga cosmica , immagino
che il bello dovesse ancora arrivare , disco rigido full, saranno state appena le
due , pazienza , avrò tempo per recuperare nei prossimi giorni.
Cavolo! Non riesco più a scrivere di getto senza lavorare
di mola e lima finché la simmetria delle parole non mi convince , un tempo avevo il dono della sintesi , brutto vezzo
quello dell’eloquio ventoso , troppo difficile da scardinare ormai , con buona
pace dei puristi , certe parole desuete e colte non andrebbero mai scritte ,
nemmeno sotto tortura.
Ancora pochi giorni e sarà ora di attaccare alla
parete di cucina il nuovo calendario , che progetti
avete per il futuro ? Come se si potessero poi fare progetti per il
passato…magari. Per quanto mi riguarda l’augurio è quello di trovare finalmente
le istruzioni per questa vita , o almeno per quello
che ne resta , nel frattempo il fioretto più immediato è ritrovare la linea e i morigerati costumi di
sempre dopo le libagioni e le abbuffate di questi giorni. Prima però il cenone
di Capodanno , per l’happy new year
il brindisi è d’obbligo e l’appetito naturale non basta, va incentivato fino
alla bulimia. A proposito , sapete perché ci si rivolge ai commensali col naso
paonazzo, gli occhi lucidi e l’alito da fogna pronunciando il tradizionale cincin prima d’invitarli a tracannare l’ennesimo
bicchiere di vino o spumante ? Trae la formula dall’inglesismo chinchin , a sua volta derivato dal cinese ch’ing ch’ing ,
vale a dire prego, prego che, col
tempo , ha assunto il significato “alla salute”. Non ve ne frega un cazzo?
E ti pareva…via zoticoni , che un po’ di sana e
intrigante etimologia di tanto in tanto non
vi fa davvero male!
Troverete nuove righe sul vostro monitor tra qualche
giorno , non prendetevela , c’est la vie , nel frattempo aspettatemi e fate il pieno d’allegria
, avrete tanti amici la notte del
trentuno da farvi rimpiangere le carenze affettive di tutti i giorni , di tempo per star soli ne
avrete a sufficienza nel resto dell’anno. Auguri a tutti ,
quelli sinceri non sono mai troppi e , mi raccomando, niente musi lunghi , come
dice il saggio, a parte l’uomo tutti gli animali sanno bene che lo scopo
principale della vita è godersela.
02/01/2008
19.57.45
er quanto preferisca viaggiare più nella storia che
nella geografia devo ammettere che cambiare panorama di tanto in tanto fa bene
al cuore e allo spirito, se non altro per gustare ,
dopo un frenetico peregrinare tra caselli affollati e statali al tramonto, la
gioia del ritorno a casa esplorando tra gli scaffali della tua libreria prima
di tuffarti nella vasca da bagno.
Rientrare in se stessi dopo la sbornia delle feste , lasciando agli atri l’entusiasmo per il clamore delle
piazze , è un privilegio riservato a pochi , soprattutto per certe occasioni tutti
vorrebbero uscire dal buio, sempre più raro trovare chi riesce a farsi
compagnia da solo.
Bella vacanza comunque, albergo a tre stelle , lauti pasti , vecchi amici , tempo buono e settantadue
ore di completo relax lontano da
mouse, circolari e clienti furibondi per
l’ennesimo rincaro delle tariffe .
Percorrendo
Secondo voi , con tutti gli
hotel ben allineati tra l’entroterra e la riviera delle Palme , dov’è che il
buon Mario poteva riuscire a trovare un paio di stanze per tutti noi ? Proprio
così , a Pagliare , più
precisamente Pagliare sul Tronto, frazione di Spinetoli , provincia di Ascoli Piceno…e che cazzo!
Tre giorni senza far niente comunque, va bene così, sono riuscito
perfino ad annoiarmi , non mi capitava più da un pezzo, e come sostiene
qualcuno di cui non mi sovviene il nome , è impossibile godere appieno dell'ozio se non si ha un sacco di
lavoro da fare, ma a questo ci penserò tra qualche giorno.
In quanto ai chili che ho
messo su fingerò siano semplicemente le fonti caloriche necessarie per difendermi
dal gelo di questa lunga stagione, nel frattempo non mi affannerò certamente ad
insaccare lo stomaco nei jeans camminando in apnea petto in fuori e pancia in
dentro.
Pazienza per la cefalea e la pirosi gastrica, il
clima natalizio è quello che è , ci si siede tutti
attorno alla tavola imbandita ,un paio a capotavola il resto della compagnia disposto
a canne d’organo , si mangia , si beve, si scherza e non si pensa troppo al
futuro se non per augurarcelo il più sereno possibile E’ noto che sotto le feste il mondo chiuda
bottega e noi con lui , che l’anno nuovo sia poi il copia e incolla del
precedente lo sappiamo tutti , questo non c’impedisce di goderci la douceur de
vivre di una notte comunque magica aspettando l’alba di un giorno speciale.
Le città che ho visitato incantevoli, l’ ospitalità di Fabrizio e Tiziana squisita , la compagnia
davvero piacevole , ho conosciuto qualche nuovo amico e ne ho rivisto qualcuno
che non incontravo da anni. Finalmente
sono riuscito ad offrire a mia moglie una vacanza come si deve , mi auguro sia solo la prima di una lunga serie che le
consentirà di recuperare il tempo perduto dietro a chi gira il mondo in salotto
giocando a nascondino con
Duemilaotto, fa paura solo a pronunciarlo talmente è
lontano dal millenovecentocinquantasette , il
calendario è davvero privo di coscienza e sensibilità per chi ha passato i cinquanta
, ma in fondo chi dice questo non possa davvero essere l’anno buono? Nei sogni
tutto è possibile e non si esigono contropartite , se
non quella di un’ eventuale delusione. A me piace pensare positivo, sì, va
bene, siamo il paese delle sanatorie, dei condoni e delle amnistie , dove fa carriera
chi fa più debiti , anche gli espressi sono in ritardo e i governi vanno in
crisi un quarto d’ora dopo il giuramento, ma è inutile piangersi addosso invocando
l’aiuto dell’Altissimo che , come dice il nome stesso , se ne sta troppo in alto per poter sentire la voce di chi lo chiama da quaggiù,
e comunque il Padreterno ha ben altro da fare. Dicono che il pianto serva a mitigare gli stati ansiosi , per me è fatica sprecata , non sono tuttavia tra quelli
che ridono quando grandina perché dopo la tempesta torna il sereno , più modestamente , come scriveva Leopardi ,
“ di vecchiezza la detestata soglia evitar non impetro”, per cui mi auguro di
vivere , non mi basta sopravvivere, meglio pochi ma buoni.
E adesso , come nella
miglior tradizione nazional popolare, tutti al cinema
per chiudere le feste in allegria , il film sta per iniziare, vi basterà cliccare sulla foto dei buontemponi qua sotto, buona
visione a tutti.
05/01/2008 17.11.06
olti sanno trovare altrove quel che gli manca , non vedo perché non dovremmo seguirne tutti l’illuminante
esempio , che bisogno c’è di prendersela tanto a cuore? Per quanto mi riguarda
sarà ‘sto cazzo di fanciullino
di cui non riesco a liberarmi ma non ne imbrocco più
una che è una .
E Tu ? Si può sapere che ci
stai a fare lassù a girarti i pollici ? Non lo vedi
che confusione su ‘sto sasso schizzato nell’infinito che, dicono, avresti creato?
Non ti pare il caso di tornare a dargli una sistemata, che dici ? Sono passati più di duemila anni dall’ultima volta che ti
sei fatto vivo , cade a pezzi, una rinfrescata sarà
pure ora di dargliela. Io e te abbiamo sempre avuto rapporti burrascosi, l’ammetto , secondo me , con i super poteri che hai , avresti potuto
e potresti fare tuttora molto di più. Ora , con tutto
il da fare che c’è, non dico tu debba porre rimedio alle stronzate
di certi deficienti che cianciano di riforma elettorale mentre l’inflazione e
il carovita falcidiano il potere d’acquisto di migliaia di famiglie , colpa
nostra se dei tre imbecilli che c’hanno ridotto sul lastrico soltanto uno siamo
riusciti a mandarlo in pensione mentre gli altri due , con quella faccia
patibolare, continuano a far danni, ma , dico io, un’occhiata in giro potresti
darla anche tu. Potresti magari fare un
salto all’oncologico del Bambin Gesù , oppure farti un giro nel corno d’Africa dove l’80% della
popolazione soffre la fame. Sì, d’accordo, c’hai dato il libero arbitrio, ma da
qui a disinteressarti completamente dei guai del mondo ce ne passa, possibile
che , risorto Lazzaro e ridato la vista a qualche
cieco, tu abbia esaurito il repertorio di giochi di prestigio? Prima o poi ci s’incontrerà e dovrò presentarti la
mia vita , se il dolore ti tocca una spalla tu
tendigli la mano, più o meno questo quanto hai sentenziato, ma tra il dire e il
fare c’è di mezzo la mia fragilità, hai risparmiato sui materiali di costruzione
e questo è il risultato, per quanto tu abbia tentato di forgiarci a tua
immagine e somiglianza ci sei andato un bel po’ lontano. Chissà dove avevi la
testa? Forse la fretta di voler fare tutto in soli sette giorni. Dai, che un po’ di casino l’hai fatto anche tu , sei entrato a gamba tesa nella stanza dei bottoni e per
accelerare i tempi hai cercato di far entrare a forza creature triangolari in
buchi quadrati, secondo me se ci perdevi un po’ più di tempo ti venivamo meglio
e nessuno c’avrebbe rimesso. T’eravamo venuti tutti uguali e per cercare di darci
un po’ di svago ne hai mandato qualcuno a Casablanca fornendoci un coupon per
acquisti scontati da ritirare alla scadenza del nono mese ,
come se questo potesse bastare a sistemare le cose e a nascondere le tracce del
tempo sui nostri visi. Nessuno ti nega
l’esclusiva dell’immortalità, d’accordo, ma darci una data di scadenza o farci
morire come mosche in un cataclisma solo perché , di
tanto in tanto, bisogna rinnovare
l’arredamento per lasciar posto al nuovo mobilio , mi sembra un atteggiamento
da padre padrone. Quando il pullman è pieno per far entrare i nuovi abbonati l’unica cosa che sai
dirci è “avanti c’è posto” , peccato ti dimentichi sempre di avvertirci che la
stazione è la stessa per tutti , si scende tutti al capolinea, sfido che si finisca
per ritrovarci tutti sotto casa tua , una logica spiazzante la tua , non
negarlo. Ti dipingono sempre capellone, lunga barba bianca e
onesto faccione da oste di paese, io, non so perché ,
mi ti figuro invece algido, altezzoso ,
forse vanesio, a mio avviso te ne stai sulle tue perché hai capito anche tu che
, se solo ti fossi impegnato un po’ di più, ‘sta creta , per quanto scadente, avrebbe
potuto darti maggiori soddisfazioni, ma ormai è andata, nessun rancore, sarà
per la prossima volta , in fondo non sono venuto poi tanto male se stamattina,
alla Upim, sono riuscito a sopravvivere
all’immancabile rito dei saldi di fine
stagione. 07/01/2008
21.05.03 opo la partenza dei re Magi da Betlemme si
ricomincia a fare sul serio , le auto tornano ad
incolonnarsi lungo i Prati Fiscali ed anche gli ultimi vacanzieri rientrano sconsolati
in ufficio . In questi giorni sembrava un sogno poter raggiungere via Tuscolana in poco più di un quarto d’ora lasciandosi
alle spalle una tangenziale pressoché deserta. Finita la pacchia dovremo
ricominciare a lavorare di manubrio per zigzagare come tarantolati , al ritmo di clacson e autoradio, cercando di schivare gli
specchietti retrovisori esterni e restando in equilibrio sulla moto mentre mostriamo a
chi rosica, prigioniero dell’abitacolo , indice e mignolo a forma di u. Oggi Lety compie gli anni , ma con tutte le feste che si sono rincorse in questo periodo
chi vuoi che se ne accorga? Le dice male , mamma Livia
l’ ha partorita nel giorno sbagliato , storia vecchia ormai , così , come ogni
anno , approfittando dell’epifania , abbiamo festeggiato con un giorno d’anticipo
. L’immancabile telefonata di Sario per domandarle se fosse stanca dopo la lunga
notte trascorsa insonne a distribuire doni , gli
auguri e i convenevoli di rito , il pranzo con gli amici più cari e i regali di
compleanno da scartare sotto l’albero prima del definitivo rompete le righe. Quarantasei primavere , un
cucciolo da crescere e due figli ormai grandi , eppure per lei il tempo sembra non
passare mai , ancora una ragazzina , come quel venticinque aprile del
millenovecentosettantanove. Vacanze finite e tempo incerto, l’umore ne risente , come potrebbe essere altrimenti ? Non perdiamoci d’animo , ancora un paio di
mesi e Roma tornerà ad incantarci con i colori della Primavera , nel frattempo occorrerà
darsi da fare, voi fate come credete, io non mi darò per vinto e continuerò ad
inseguire le stelle. La sera , prima di addormentarmi , faccio lunghe conversazioni con
me stesso nell’eccitazione dell’inatteso e nella speranza che si possa
realizzare un sogno , uno dei tanti, al mattino, male
che vada , avrò sempre guadagnato un giorno. 09/01/2008
12.40.57 ome possa aver commesso tanti errori ancora non me lo
spiego , ma la verità è l’unico alimento dell’anima ed
è a lei che dovrò ricorrere nei momenti più difficili , non la rivelerò mai più , a nessuno ,
nemmeno sotto pentotal , cercherò in me stesso un angolo e la riporrò con ogni
cura. Nel frattempo continuerò ad infettare i computer di chi mi legge con
vermi ghiotti di attenzioni , è l’antidoto ai
dispiaceri , alle incomprensioni , a tutto quanto potrebbe farmi altro male. E’ un po’che Lety continua
a chiedermi perché nel dopo cena continui ad ingozzarmi di cioccolata e
caramelle . Semplice gola o qualche disagio , magari un malessere latente cui nessuno sa dare un nome
? Non so rispondere, ma non darei troppo
peso alla cosa , c’è chi dice che la felicità sta nell’avere sempre sete ,
comincio a pensarla diversamente, credo piuttosto che siano proprio i desideri
la vera barriera al possesso di un bene
tanto prezioso , non per questo saremo in grado di rimuoverli. Rientrato in porto dopo la tempesta con l’albero
maestro in pezzi e le vele squarciate non so più come orientarmi , né riesco a
valutare quanto possa essere giusto caricare dei miei patimenti chi mi sta
vicino, nessuno è in grado di fare
qualcosa , solo il tempo potrà decidere per tutti noi. E’ il motivo delle mie
reazioni esagerate , del mio starmene sempre sopra le
righe, quasi dovessi difendermi da chissà quale pericolo. Faccio parte di quella schiera di disperati , frutto di un esperimento d’ingegneria genetica finito
male, che si reca ai concerti con l’accendino in mano , che io non fumi è
irrilevante . Noi siamo quelli che , vittime d’idiozia
recidiva, cerchiamo Maria per Roma –
espressione tanto cara a mia moglie - un
progetto di standardizzazione sociale che appartiene agli inquieti , agli
amorali , agli incoerenti con tendenze logorroiche . Occhi rivolti verso il basso, spalle incassate e ricurve costituiamo un bel
problema per la società, il recupero è davvero difficile e in mancanza di
rimedi naturali tracimiamo parole alla ricerca di mistificazioni lessicali e convergenze
parallele che , come dice lo stesso vocabolo, o sono convergenti o parallele,
non c’è alternativa , una battaglia persa dunque. Siamo insomma quelli che, prigionieri del protagonismo e dalle
smanie vanesie, non sanno più dove parare . Gente malata ,
portatori più o meno sani di emozioni , meglio starci lontani , attenzione però
, il periodo d’incubazione può essere lungo. Dicono che sia il saggio più che lo stolto a nutrir
dubbi, direi piuttosto che è vero il contrario , solo
un completo imbecille può porsi tante, inutili domande. Vivi la vita, amala ed
evita di approfondire, per il resto affidati al tuo
Dio, se ce n’hai uno, e lascia a chi può permettersele parole come nostalgia o
malinconia, in quanto al termine bisogno pronuncialo solo se proprio non puoi
farne a meno. Ho molto , me ne rendo
conto, forse perfino più di quanto meriti e, vi assicuro, so apprezzarlo,
eppure mi manca ancora tanto per arrivare al punto , inutile negarlo, è per
questo che persisto nell’errore. Storia
vecchia comunque. Mi spiace che questa mia colpa possa ricadere su chi mi vive
accanto , ma dovrà farsene una ragione e aspettare che trovi la via, ci vuole tempo ma presto o
tardi la si trova tutti. O forse è tardi? Bhè, allora
basterà che lasci allontanare il temporale e si goda il sereno , la vita è fatta di giornate in cui il sole splende ed
altre in cui sa solo nascondersi dietro le nuvole , per chiunque, per chi vede
avanti e per chi il futuro ce l’ha già dietro le spalle. Siamo tutti persone , il
termine viene dal latino e significa maschera , i romani , che hanno assoggettato
popoli ovunque , sapevano come va il
mondo , tutti ne indossiamo , ce n’è una per ogni occasione ma quella che
preferiamo è quella che ci nasconde di più il viso perché gli altri non possano
riconoscerci e ferirci. La serenità altro non è che la riconquista
della sovranità su se stessi, e non chiamate pessimismo una semplice
constatazione dei fatti , vi sentite tutti predestinati al martirio e siete più
incazzati di me , solo che per smaltire le vostre frustrazioni preferite prendervela con
gli altri . Sensi di colpa, lagne , rimproveri , ricatti e mugugni sono patrimonio comune ,
l’equipaggiamento è di serie. Io continuo
a lavorare esattamente
come voi , tiro avanti la carretta e me ne sto buono buono
dietro a questo monitor , se poi qualcuno vuole leggermi non posso davvero
impedirglielo, nel caso volesse evitarlo gli basterà eliminarmi dai “preferiti”
e depennarmi dall’agenda. C’è chi trova conforto nei saggi consigli, chi nei
discorsi allusivi e chi , protagonista di una
metamorfosi prodigiosa riesce a cambiare pelle, io non ho questa fortuna , vi
toccherà tenermi come sono, in sostanza per me il piacere non è nell’ottenere
risposte ma nel fare domande…che volete farci? Sono avanti , altro
che cazzi , mi sciroppo pareri e suggerimenti, ne faccio
tesoro , poi torno ai miei segreti vezzeggiandoli con nomignoli affettuosi ,
solo chi vive la propria vita può comprenderla , gli altri potranno ritenersi
fortunati se riusciranno a capirci qualcosa nella loro. Ero un ragazzino quando
cominciai a pormi le prime domande riparato sotto quell’arco,
mentre fuori si scatenava la furia del temporale d’agosto , da allora non è poi
cambiato molto . 10/01/2008 12.50.29 tendere freddi verbali è avvilente, per chi scrive
e per chi legge, purtroppo sarò costretto a farlo, d’ora in poi cercherò
pertanto di dedicare il poco tempo libero a mia disposizione per portare avanti
altri progetti in corso d’opera, troppo a lungo trascurati, o ad elaborarne di
nuovi qualora mi venisse qualche illuminante idea. Su
queste pagine ci si ritroverà di tanto in tanto quando
avrò voglia di parlarvi della vita di tutti i giorni, di politica o del tempo
che fa. Quella a cui avete assistito in questi
ultimi mesi è stata una lenta implosione che dovrebbe avere esaurito i suoi
effetti, niente fuochi d’artificio dunque, meglio così, nessuno è stato
investito dallo scoppio. E’ stato un piacere parlare con voi e mi auguro possa esserlo stato anche ascoltarmi, la terapia è finita,
extra omnes.