o so, mi rendo conto, sono tanti i nomi da ricordare,
in particolar modo quelli dei ficcanaso che di tanto
in tanto si affacciano dalle nostre parti, il Mediterraneo per intenderci, ma
io e te dobbiamo capirci subito. Aspetta, mi verso un bicchierino e cerco di spiegarmi. Vedi, quando comincerai a studiarla a scuola,
avrai come l’impressione che la storia sia divisa in
capitoli come sui libri di testo. Non è così, le civiltà germogliano contemporaneamente
un po’ dappertutto e il loro sviluppo procede parallelo, talvolta s’incontrano , altre no, ma questo non significa che dove finisce la
storia degli egiziani comincia quella dei romani o che , una volta che le
legioni del console Mummio nel 146 a.c. sbaragliano i nemici ed occupano
Troppo complicato? Non temere , col tempo ti sarà tutto molto più chiaro, nel frattempo , a tal proposito , ecco il nome di un altro popolo che non dovrai dimenticare, quello dei Fenici. E’ il 1650 e questa popolazione di origine semita costituisce una serie di regni indipendenti sulle coste dell’Asia minore. Perché dovresti ricordarti di loro ? Bhè, devi considerare che furono i più grandi navigatori del mondo antico, vivevano nell’attuale Libano e i loro porti erano certamente i più frequentati dell’epoca, i principali furono quelli di Tiro e di Sidone. Avevano rapporti strettissimi con Israele e pare contribuirono alla costruzione del Tempio di Gerusalemme , fu infatti proprio il re di Tiro a fornire a Salomone il legno di cedro per quell’importantissimo luogo di culto . Da Cipro i fenici si spinsero fino in Spagna colonizzandola e da lì salparono verso Occidente dove fondarono numerose altre colonie , la più importante delle quali , Cartagine , nell’attuale Africa settentrionale, come ti ho appena accennato, diede numerosi grattacapi ai nostri antenati capitolini. Tu intanto ricorda il nome di questa ricchissima città, lo ritroveremo tra non molto quando esamineremo il periodo delle guerre puniche
Un’ultima cosa a proposito di questo antico popolo , affatto trascurabile se pensi che se io e te in
questo momento stiamo comunicando con tanta disinvoltura lo dobbiamo proprio a
loro. I fenici non avevano la stoffa dei
guerrieri , anomalia curiosa in un tempo dove la forza
contava più d’ogni altra cosa , in fondo
erano solo degli abili commercianti e non avevano nessuna voglia di farsi
ammazzare, ma avevano comunque bisogno di sbocchi per le loro merci che
portavano dappertutto grazie alle loro rapide navi. Che fare? Semplice, a
differenza dei numerosi attaccabrighe che anche allora infestavano il mondo per
dominarlo, loro lo avrebbero conquistato contrattando ,
comprando e rivendendo, ma per contrattare occorreva una scrittura poco
complicata con cui redigere i contratti stessi e che potesse essere compresa da
tutte le genti che avrebbero incontrato veleggiando in lungo e in largo.
Un’idea semplicissima , 26 segni con cui poter
scrivere qualsiasi cosa, l’alfabeto appunto, un enorme passo avanti rispetto ai
geroglifici o alla scrittura cuneiforme non ti pare? Che dici? Dobbiamo essergli
riconoscenti ?
Tra il 1600 e l’anno 1000 ,
ricordati che siamo sempre nell’epoca precedente la nascita di Cristo, non accade molto altro.
In Grecia comincia il periodo Miceneo che deve il
nome alla città , Micene appunto, che insieme ad Argo e
Tirinto diventa il centro più importante della
penisola ellenica, mentre a Creta
proprio gli invasori greci s’impadroniscono del Palazzo di Cnosso
provocando la definitiva decadenza di quella splendida e antichissima civiltà.
Sulle rive del Nilo intanto il faraone Ahmoisis I sconfigge definitivamente gli Hyksos e da inizio al Periodo del nuovo Regno in cui
l’Egitto raggiungerà il suo massimo sviluppo. E’ il 1361
quando Tutankhamòn riporta la capitale a Tebe e ristabilisce i vecchi culti politeistici . Dov’erano finiti ? Scusa ,
mi rendo conto che a volte corro un po’ troppo . Devi sapere che tra il 1377 e
il 1358 un tal faraone
Amenofi, quarto in ordine dinastico,
s’era messo in testa di spostare la capitale ad Akheaton
e d’introdurre il monoteismo solare. Durò poco, alla sua morte gli egiziani , che in fondo erano dei sentimentali e tenevano molto alla
loro antica religione, ripristinarono i vecchi culti con buona pace del
defunto. Come? Politeista e monoteista? Hai ragione, spesso do per scontato quanto
non può certo esserlo per te. Ti accontento subito, non è difficile, chi
adorava tanti dei era un politeista, chi ne pregava
invece soltanto uno poteva fregiarsi
della qualifica di monoteista. Ricordi il nome del popolo monoteista per
eccellenza ? Dovresti. Se così non fosse torna
indietro nella lettura e cercalo, altrimenti la mia sarà tutta fatica
sprecata.
Milletrecento a.c. , secondo
la tradizione questa data segna l’inizio della cattività ebraica in Egitto, te
l’ho accennato , ricordi? Cosa significa cattività? Mmmmm…così
non la finiremo mai…va bene , non puoi sapere nemmeno
questo, è giusto, prigionia, semplicemente prigionia, è un termine che deriva
,come quasi tutto nella nostra lingua, compreso monoteista e politeista, dal
greco antico. No, non posso darti pure lezioni di greco . Prima di tutto non mi ricordo un tubo e poi finiremmo tra
le sabbie mobili della glottologia e non ce ne tireremmo fuori tanto
facilmente. A tirare fuori gli ebrei dalle sabbie del Nilo qualche anno più
tardi ci penserà invece quel tal Mosè di cui ti ho già parlato. Comincerà
l’esodo , si costituirà
Brutta razza quella dei Dori ,
piantagrane con la fissa di fare a botte
dalla mattina alla sera - faranno di
Sparta la loro capitale , ne sentirai parlare molto presto - sbarcano sulle coste greche più o meno quando il calendario segna l’anno
1200 e disintegrano in men che non si dica l’antica civiltà
micenea. La stessa fine farà una decina d’anni più tardi ,
travolto dalle invasioni dei popoli del nord,
il regno Hittita dell’ultimo re Suppliuliuma II…no , tranquillo, non è necessario tu tenga
a mente questo nome così difficile, dei vinti non si ricorda quasi mai nessuno.
Pare sia proprio questa l’epoca in cui un’antica
città situata sulla costa orientale del mare Egeo venne incendiata e rasa al suolo ad
opera di una lega achea , forse principi micenei, a conclusione di un lungo
assedio. Di quale città stiamo parlando? Dai, te l’ho raccontata tante di quelle
volte ‘sta storia… Achille? Patroclo? Ettore? Andromaca? Non ti dicono niente
questi nomi? Già, proprio così, stiamo parlando di Troia e delle gesta eroiche
narrate nell’Iliade. Ma qui la storia sconfina nella leggenda
e come ti ho già spiegato non è
questo il compito che io e te ci siamo proposti quando abbiamo deciso di
vagabondare lungo i sentieri del tempo. Come
dici? L’idea è stata soltanto mia ? Ok , non cavilliamo. E comunque dell’ardente passione che
travolse il principe Paride, figlio di Priamo re di Troia , ed Elena
, splendida regina di Sparta e sposa infedele di Menelao
, e scatenò quella lunga e
sanguinosissima guerra , leggerai più avanti nei tuoi studi e probabilmente
t’appassionerai a quelle vicende come è capitato a tanti altri prima di te, non voglio guastarti
la sorpresa rivelandoti come andò a finire, spero l’ apprezzerai.
Tieni bene a mente questa data, è curioso
ma nelle aule scolastiche non se
ne fa quasi mai menzione , è l’anno 1000, o giù di lì, facile da ricordare, siamo
in piena età del ferro, tra l’Emilia e
Tra il 500 e il
All’inizio a dominare il Mediterraneo saranno le
città stato greche ma durerà poco , troppo indipendenti
e litigiose, una pessima abitudine che sarà la principale causa della loro
fragilità , più furbi i romani che , assimilato tutto quanto di buono avevano
imparato dai popoli assoggettati , dopo averli conquistati con la forza bruta
ebbero la lungimiranza di governarli con quella del diritto , tenerli buoni con
la tolleranza verso i loro usi e costumi , e sovrastarli con la consapevolezza
del senso di appartenenza ad una patria nata per dominare. Difficile? Capirai presto. Un passo indietro
adesso.