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Sabato, 30/09/2006

Spett.le

Il Tempo

"Caro Direttore"

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"Sudditi" abulici E Prodi ci stanga


Fausto Bertinotti ripone falce e martello e accantona per il momento il sogno della rivoluzione proletaria reclamando a gran voce la presidenza della Camera , il presidente del consiglio lo accontenta fregandosi le mani ancora incredulo per tanta , inatt

Fausto Bertinotti ripone falce e martello e accantona per il momento il sogno della rivoluzione proletaria reclamando a gran voce la presidenza della Camera , il presidente del consiglio lo accontenta fregandosi le mani ancora incredulo per tanta , inattesa fortuna . Giorgio Napolitano , fiaccato dall'età e dimentico dei passati ardori , siede rilassato sul Colle godendosi la pensione e il sig. Rossi , che non ha mai neppure conosciuto la data dell'unità d'Italia, riscopre l'orgoglio nazionale grazie al titolo di campioni del mondo conquistato ai calci di rigore da ventidue pallonari miliardari allo stadio di Berlino contro gli odiati e spocchiosi cugini transalpini. Tutto questo mentre , Clemente Mastella , un nome un destino, svuota le patrie galere . Il coro di un'opera buffa che ha un solo vero protagonista , un popolo normalizzato, rassegnato e fannullone . Intanto Romano Prodi approfitta dell'ancestrale disattenzione della piazza per preparare la consueta stangata fiscale d'autunno progettando , con l'aiuto dei suoi accoliti, nuove , fantasiose gabelle e proseguendo così nella politica degli altrui sacrifici . D'altra parte si sa , una volta conquistato il regno , il nuovo sovrano, giovandosi dell'abulia dei sudditi , più che a misurarsi col re defenestrato tende piuttosto ad imitarlo soprattutto nell'inettitudine e nell'arroganza. L'italiano medio che seguita a vivere d'espedienti viene a sapere dalla tivù di essere un convinto europeista e non riesce a spiegarsi come mai detesti tanto quelle insignificanti monetine ingoiate dalle tasche di cappotti e calzoni e quelle repellenti banconote stampo monopoli che spariscono tanto rapidamente dal portafoglio. Per fortuna i geniali e insostituibili consulenti del Welfare , maneggioni di talento ripescati dalla quiescenza , ti spiegano come costruirti una pensione integrativa ed accendere un mutuo per la casa con un lavoro a progetto e i giovani , rassicurati e grati , comprendono che c'è chi pensa al loro futuro intascando nel frattempo i contributi versati a fondo perduto dalle nuove generazioni. Con una sinistra così attenta c'è davvero da chiedersi come possa esserci ancora tanta gente in giro disposta a dar credito all'omino di Arcore ?





 

Romano Prodi ha approfittato dell'ancestrale disattenzione della piazza per preparare la consueta stangata fiscale d'autunno progettando , con l'aiuto dei suoi accoliti, nuove , fantasiose gabelle e proseguendo così nella politica degli altrui sacrifici . D'altra parte si sa , una volta conquistato il regno , il nuovo sovrano, giovandosi dell'abulia dei sudditi , più che a misurarsi col re defenestrato tende piuttosto ad imitarlo soprattutto nell'inettitudine e nell'arroganza. L'italiano medio viene a sapere dalla tivù di essere un convinto europeista e non riesce a spiegarsi come mai detesti tanto quelle insignificanti monetine ingoiate dalle tasche di cappotti e calzoni e quelle repellenti banconote stampo monopoli che spariscono tanto rapidamente dal portafoglio. Per fortuna i geniali e insostituibili consulenti del Welfare , maneggioni di talento ripescati dalla quiescenza , ti spiegano come costruirti una pensione integrativa ed accendere un mutuo per la casa con un lavoro a progetto e i giovani , rassicurati e grati , comprendono che c'è chi pensa al loro futuro intascando nel frattempo i contributi versati a fondo perduto dalle nuove generazioni. Con una sinistra così attenta c'è davvero da chiedersi ,ovviamente con ironia : come può esserci ancora tanta gente in giro disposta a dar credito all'omino di Arcore ?

 

 

 

 

 

 




Pubblicata con le inevitabili cesoie d'ordinanza (la seconda versione è quella pubblicata)in data 1/10/2006
sul quotidiano "Il Tempo" nella rubrica "Caro Direttore"