Marco Tiddi
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15
00139 Roma
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Sabato,
30/09/2006
Spett.le
Il Tempo
"Caro Direttore"
Sede
"Sudditi" abulici E Prodi ci stanga
Fausto
Bertinotti ripone falce e martello e accantona per il momento il sogno della
rivoluzione proletaria reclamando a gran voce la presidenza della Camera , il
presidente del consiglio lo accontenta fregandosi le mani ancora incredulo per
tanta , inattesa fortuna . Giorgio Napolitano , fiaccato dall'età e
dimentico dei passati ardori , siede rilassato sul Colle godendosi la pensione
e il sig. Rossi , che non ha mai neppure conosciuto la data dell'unità
d'Italia, riscopre l'orgoglio nazionale grazie al titolo di campioni del mondo
conquistato ai calci di rigore da ventidue pallonari miliardari allo stadio di
Berlino contro gli odiati e spocchiosi cugini transalpini. Tutto questo mentre
, Clemente Mastella , un nome un destino, svuota le patrie galere . Il coro di
un'opera buffa che ha un solo vero protagonista , un popolo normalizzato,
rassegnato e fannullone . Intanto Romano Prodi approfitta dell'ancestrale
disattenzione della piazza per preparare la consueta stangata fiscale d'autunno
progettando , con l'aiuto dei suoi accoliti, nuove , fantasiose gabelle e
proseguendo così nella politica degli altrui sacrifici . D'altra parte
si sa , una volta conquistato il regno , il nuovo sovrano, giovandosi
dell'abulia dei sudditi , più che a misurarsi col re defenestrato tende
piuttosto ad imitarlo soprattutto nell'inettitudine e nell'arroganza.
L'italiano medio che seguita a vivere d'espedienti viene a sapere dalla
tivù di essere un convinto europeista e non riesce a spiegarsi come mai
detesti tanto quelle insignificanti monetine ingoiate dalle tasche di cappotti
e calzoni e quelle repellenti banconote stampo monopoli che spariscono tanto
rapidamente dal portafoglio. Per fortuna i geniali e insostituibili consulenti
del Welfare , maneggioni di talento ripescati dalla quiescenza , ti spiegano
come costruirti una pensione integrativa ed accendere un mutuo per la casa con
un lavoro a progetto e i giovani , rassicurati e grati , comprendono che
c'è chi pensa al loro futuro intascando nel frattempo i contributi versati
a fondo perduto dalle nuove generazioni. Con una sinistra così attenta
c'è davvero da chiedersi come possa esserci ancora tanta gente in giro
disposta a dar credito all'omino di Arcore ?
Romano Prodi ha
approfittato dell'ancestrale disattenzione della piazza per preparare la
consueta stangata fiscale d'autunno progettando , con l'aiuto dei suoi
accoliti, nuove , fantasiose gabelle e proseguendo così nella politica
degli altrui sacrifici . D'altra parte si sa , una volta conquistato il regno ,
il nuovo sovrano, giovandosi dell'abulia dei sudditi , più che a
misurarsi col re defenestrato tende piuttosto ad imitarlo soprattutto
nell'inettitudine e nell'arroganza. L'italiano medio viene a sapere dalla
tivù di essere un convinto europeista e non riesce a spiegarsi come mai
detesti tanto quelle insignificanti monetine ingoiate dalle tasche di cappotti
e calzoni e quelle repellenti banconote stampo monopoli che spariscono tanto
rapidamente dal portafoglio. Per fortuna i geniali e insostituibili consulenti
del Welfare , maneggioni di talento ripescati dalla quiescenza , ti spiegano
come costruirti una pensione integrativa ed accendere un mutuo per la casa con
un lavoro a progetto e i giovani , rassicurati e grati , comprendono che
c'è chi pensa al loro futuro intascando nel frattempo i contributi
versati a fondo perduto dalle nuove generazioni. Con una sinistra così
attenta c'è davvero da chiedersi ,ovviamente con ironia : come
può esserci ancora tanta gente in giro disposta a dar credito all'omino
di Arcore ?
Pubblicata con le inevitabili cesoie d'ordinanza (la seconda versione è quella pubblicata)in data 1/10/2006 sul quotidiano "Il Tempo" nella rubrica "Caro Direttore"