CAPITOLO 37
Stand-by
ltimamente
hai volato decisamente troppo alto e a precipitare da
simili quote si rischia davvero l’osso del collo. Ora che finalmente sei
riuscito ad atterrare
ti auguro di non dover cominciare a scavare. Devi stare attento, proprio quando credi di aver capito tutto ti rendi conto che
in realtà non hai capito un cazzo e quello
è il momento di chiudere definitamene lo scrigno, buttare via la chiave
prima che qualcuno possa aprirlo impadronendosi dei tuoi segreti e leccarti le
ferite accettando le sconfitte della vita. Devi
rinunciare a pensare , inaridire, è inevitabile
, ti stai spegnendo e la tecnica del rinvio non funziona più. Chi ti
vive accanto ha bisogno di normalità e tu devi accontentarlo, un' ulteriore botta da matto non dovrà più
coinvolgere nessuno, hai già combinato troppi guai e le buone intenzioni
che ti hanno spinto ad agire in modo tanto maldestro non bastano davvero a
giustificarti. Per
fortuna è tornata la rabbia, tipica reazione alla frustrazione e alla
costrizione, un toccasana per le anime inquiete, ti dà la forza per
aggrapparti ad un’esistenza intrappolata nelle sabbie della routine e
quella terapeutica esaltazione compenetrata in un clima di bellicosi quanto
fatui entusiasmi che
ti restituisce la certezza di poter spaccare il mondo. C’è chi
costruisce castelli di sabbia e chi, come te, castelli di rabbia. Ma
adesso basta, abbiamo dato fin troppo spazio ai deliri del parolaio matto, non
mi serbate il broncio e torniamo ad occuparci di
quanto sta accadendo nel mondo reale
e, come avevo promesso,
permettetemi di descrivervi il nuovo appartamento che ospita , tra
l’altro, il portatile da dove parte questo ennesimo messaggio in
bottiglia che navigando nel cyberspazio dovrebbe
raggiungere tutti voi. La
zona è quella del Nuovo Salario nel quarto Municipio Monte Sacro, il
quartiere quello della Serpentara
venuto su a cemento armato e condoni sul finire degli anni settanta, la
costruzione è un lungo serpentone beige che si sviluppa a semicerchio su
dodici scale , il numero civico è il quindici, localizzate la scala
sette e salite al primo piano…mi raccomando al bon ton , si bussa con i
piedi, non dovrei essere io a ricordarvelo. Prego,
accomodatevi, l’ampio ingresso che vi accoglie non appena varcata la
soglia sarà
pure spazio sprecato ma dà ariosità e luminosità
all’aspetto complessivo dell’ambiente, il pavimento di piastrelle
color nocciola è una costante dell’intero appartamento. Subito a destra un
armadio ripostiglio marrone ricoperto in radica di noce custodisce parte
dell’archivio d’agenzia, non è granché ma ce
l’ho trovato e uno stipo in più fa sempre comodo. Sulla parete di
destra la porta scorrevole della cucina e quella nuova realizzata per entrare nello studio
ricavato tirando su un tramezzo dove prima era collocato il tinello che formava
un unico locale cucina di circa 18 mq , su quella di sinistra una pregiata
parete attrezzata in legno con porta a scrigno, elemento allo stesso tempo
funzionale ed estetico, attraverso la quale si accede alla zona notte, di
fronte un lungo soggiorno che sviluppa la sua superficie verso sinistra fino ad
incontrare il finestrone a parete che conduce al
balcone prospiciente il parco comunale.
Venite , vi accompagno dall’altra parte della casa ,
attenzione alla porta a vetri , deve essere costata un occhio della testa al
precedente proprietario. Dalla lunga corsia che state percorrendo potete
ammirare sulla sinistra l’elegante bagno di servizio con doccia,
schermato da un inserto in vetrocemento che dà luminosità
all’ambiente e quello padronale ,ancora più raffinato e rifinito,
con finestra e - udite, udite - vasca , novità assoluta per
l’ultimo arrivato e gradita rentrée dopo undici
anni di docce ininterrotte per il resto degli ospiti , tra i due un secondo
armadio a muro bianco d’indubbia utilità . Poco più avanti la
policroma ed assordante tana del primogenito, in fondo al corridoio la
più tradizionale cameretta che per forza di cose saranno costretti a
dividere Roberto e Gabriele . Sulla
destra l’ingresso
della camera da letto che stringe ad elle verso sinistra e
finisce sul terzo balcone, il secondo balconcino di servizio , me l’ero
dimenticato, lo troverete oltre
la porta finestra della cucina. A
completare i 130 mq calpestabili della nuova dimora serrande elettriche,
condizionatori e un’ampia cantina sita nei locali seminterrati, niente
box, costava troppo, di spazio per auto e moto ce n’è in
abbondanza sui piazzali e lungo la strada che scorre oltre i vetri delle camere
da letto. Non
sarà la reggia di Caserta ma sono molto
soddisfatto e almeno questa volta il risultato , ottenuto oltretutto solo grazie alle fatiche di mia
moglie ,ha superato di gran lunga ogni mia più rosea aspettativa,adesso occorrerà pagarla ma ,come dice il saggio, per pagare e per morire c’è sempre tempo.