Tornare a sentire la carezza di un batuffolo di ciccia calda
che ti si accoccola addosso come un gomitolo credendo di tornare nella
pancia di mamma.
Percepire il suo respiro mentre i suoi occhioni ti guardano fisso e il
profumo di pupo pare inebriarti.
Sfiorare quelle manine che si agitano nella carrozzina come se volessero
afferrarti e abbracciarti forte forte mentre accarezzi la sua pelle delicata
e profumata.
Ascoltare rapito quei vagiti che ancora non sanno ridere ma vorrebbero tanto
farlo.
Padre di nuovo a quarantatre anni,due figli grandi ormai e la carretta da
tirare avanti,tanti problemi,tante pene ma l'infinita gioia,la tenerezza
indicibile di un bimbo da crescere insieme a mamma e ai fratelloni.
Benvenuto Gabriele.
(Marco Tiddi)
Pubblicata in data 1/10/2000 sul quotidiano "il Tempo"
-Lettere alla Cronaca-