1942 – 1960

 

 

 

all’Albania attaccammo la Grecia convinti di fare una passeggiata fino ad Atene, a stento riuscimmo a non farci ributtare in Adriatico dall’esercito ellenico, la radio continuava a trasmettere le note di “A Primavera viene il bello…” , solo propaganda , i baldanzosi proclami di Vittoria non convincono più nessuno.

1942 – 1960 , lettere di cordoglio, commossi ricordi , questioni di lana caprina sul metallo più o meno prezioso da attribuire ad una medaglia , spesso righe traboccanti d’idealismo, si chiude così questo vasto epistolario che forse un giorno qualcuno della nuova nidiata Tiddi leggerà , incuriosito dall’alone di leggenda che avvolge la figura di questo eroe di famiglia.  

Non è stato facile “decifrare” ed ordinare questa raccolta, ma l’ho fatto molto volentieri, non posso che dedicarlo a mio padre, sicuro che sarà felice che proprio suo figlio abbia portato a termine quanto egli stesso si era proposto di fare tanti anni prima.

 

 

 

Roma, li 5 Febbraio 1942 XX

 

Certificato provvisorio

 

 

N 1/T di reg.

Prot. 753

 

 

Distretto Militare di Roma 1°

Ufficio stralcio Ricompense

 

 

Il ergente in congedo Tiddi Pietro di Caio n. 27521 (25) di matricola è autorizzato a fregiarsi del distintivo di guerra in corso, di cui alla circolare n. 97100 in data 4 novembre 1941 XX del Ministero della Guerra – Gabinetto.

E’ altresì autorizzato ad applicare sul nastrino n. 1 stellette.

 

Il Colonnello Comandante

Arnaldo Monelli

 

 

 

 

Molfetta, 27/3/42 XX

 

 

Gent.mo Amico,

                          al rientro ho ricevuto la Vostra del 9/3 con la quale mi rivolgete domande sulla cara memoria di Pietro Tiddi.

Mi dispiace che avete dovuto attendere un poco , e mi accingo a rispondervi.

Il vostro espresso fu mandato a Taranto , e di qui fattomi pervenire a Molfetta, ove i trovo presentemente. Siccome voi dicevate nella lettera di avermi spedito un ricordino, la camera di Taranto alluse un biglietto chiarificandomi di non averlo trovato. Pensai che fosse una vostra distrazione , come così è avvenuto : infatti proprio oggi ho ricevuto l’immaginetta ricordo di Piero che terrò con piacere.

Per soddisfare al mio dovere, e per sollevare l’animo della sua mamma, nonché vostro e di tutti i parenti del caduto voglio ricordare quanto segue.

Come voi ben dite il caro Pietro, prima che la sua salma fosse tumulata nel cimitero di Arsa di Sotto, passò per l’ospedale da campo 428. Aggiungo anzi che stette pochissime ore, insieme ad altri feriti, giacchè noi eravamo in ripiegamento da Hali- Balaban.  

Vostro fratello con altri quattro, non ebbe il Santo viatico, ma ricevette l’estrema unzione, giacché erano tutti in gravissime condizioni. Nel mio taccuino leggo ancora che fu ferito gravemente alla testa e all’addome e durante il tragitto che fece dovette rendere l’anima a Dio, giacché giunse morto con gli altri quattro gravi al nuovo posto. Però vi posso assicurare che Pietro ricevette gli estremi , pur non potendomi trattenere con lui, come avrei voluto, dato il numero stragrande di feriti e di morti. Sono cose che possono comprendere solo quelli che trovasi in simili momenti in fuga. Dio che non dimentica mai il sacrificio compiuto da vostro fratello sul campo di battaglia non gli fece mancare il perdono e neanche il conforto negli ultimi momenti.

Egli fu sepolto con gli altri quattro ad Arsa dio Sotto, piccolo cimitero che sarà più facilmente individuabile di altri.

La salma fu ricomposta con ogni cura e tumulata alla presenza di soldati sanitari e molti operai che erano presenti.

Sinora certamente la Direzione di Sanità cui rilascia la pianta topografica , avrà preso gli opportuni provvedimenti sugli eventuali trasporti delle salme dei caduti in altri grandi cimiteri. Si diceva che a Durazzo dovessero raccogliere tutte le salme di quelli caduti in quella zona del 4° corpo d’armata.

La Patria riconoscendo l’eroico sacrificio di vostro fratello gli ha giustamente concesso la medaglia d’argento sul campo; quelli che lo conobbero avranno pregato per la sua bella anima , ed io, come ultimo dei cappellani, celebrai per lui sull’altarino di campo, e prego tutti i giorni nella Santa Messa per i caduti nel mio ospedale da campo, affinché Dio conceda loro l’eterna pace, ai cari la Santa rassegnazione.

Non mi trovo alcun oggetto di Piero e ricordo che venne sprovvisto di tutto. Anzi dovetti prendere le sue generalità da una crta trovatagli addosso e che ora non posseggo , in cui risultava sergente cinematografista del 26 Genio 15 Comp. Pontieri.

Voglio sperare che voi e la sua cara mamma, e tutti siate rassegnati a tanto dolore e ricordiate le promesse che il Signore ha fatto per coloro che muoiono nel bacio Suo.  Pietro non si è perduto ma si ritrova in Cielo , donde continuerà a pregare per tutti i suoi cari, e come Celeste Protettore impetra in Dio calma, rassegnazione alla desolata mamma; ch’egli dovette senza dubbio ricordare negli ultimi istanti. Altro di particolare non so dirvi. Invio devoti saluti e la mia benedizione sacerdotale alla famiglia del caro estinto e l’assicurazione delle preci di suffraggio.

Con Osservanza.

 

 

Don Ignazio Frigi

Via Immacolata 40

Molfetta

 

 

 

 

 

 

P.M. 23/7/42 XX°

 

26° Raggruppamento Genio

Comando

 

 

Al Comando Compagnia Interna Reali Carabinieri

Roma

 

 

  Oggetto: Medaglia di argento al valor militare al Sergente Tiddi Piero.

 

Seguito foglio 3315 del 26/3/41 di questo Comando, all’oggetto : copia comunicazione , trasmetto l’unita medaglia d’argento al valor Militare completa di nastro e nastrino , con preghiera di consegnarla al sig. Tiddi Caio costì abitante in via Pompeo Magno 2 , padre dell’eroico sergente Tiddi Piero.

La Medaglia venne recapitata tramite tenenza RR.C.Prati.

Alla Tenenza pervenne la medaglia e l’ordine di consegna di cui copia.

 

 

Il Colonnello Comandante

Umberto Morera

 

 

 

 

 

31 luglio 1942 XX

 

Ministero della Guerra

Direzione Generale Leva

Sottufficiali di truppa

 

 

Gentilissimo Commendatore,

                                               dopo quanto vi comunicai nei riguardi del defunto sergente Tiddi Pietro, ed in seguito alla sostituzione di personale pratico dell’Ufficio ricompense al valor militare , la medaglia d’argento concessa al valor militare sul campo alla memoria del defunto sottufficiale, regolarmente giunta al ministero, non è stata ancora pubblicata nel bollettino ufficiale sul quale, da informazioni assunte, sarà pubblicata fra un paio di mesi. Questo ritardo è dovuto soprattutto all’immane lavoro che nel predetto ufficio si è agglomerato dato il vasto teatro di guerra.

Comunque non c’è da preoccuparsi perché l’interessato non ne subirà alcun danno

Con i migliori distinti saluti.

Credetemi Vostrob D.mo  

 

(firma illeggibile)

 

 

 

 

 

Roma, 24 maggio XXI

 

Gent.mo Cavaliere,

                               per incarico dell’Ecc. l’Amm. Riccardi Vi rimetto copia della lettera inviata all’Ecc. Sorice e copia altra inviata all’Amm. Vannutelli riguardanti Vostro figlio Pietro.

Gradite il mio più cordiale saluto.

 

 

(Firma illeggibile)

 

 

 

Eccellenza il

Generale Antonio Sorice

Sottosegretario di Stato alla Guerra

 

 

 

Caro Sorice,

                    siamo sempre alle solite ma abbi pazienza se non ho mai soste nel ricorrere a te. Questa volta il tema è delicato perché si tratta di ricompensa al valore in corso di aggiudicazione per un bravo sergente geniere Pietro Tiddi caduto in Albania il 9 gennaio 41 nel fatto d’armi di Klismoro sul fronte greco.

Al riguardo la situazione è precisata da una domanda che il Padre ha indirizzato al Tuo Ministero e della quale proprio ieri mi ha dato copia che ti rimetto in allegato.

Conosco la famiglia da anni ed il giovane da quando era decenne, e sono proprio io che ho svolto la pratica per farlo andare in Albania per quanto fosse miope e quindi in potere degli occhiali.

Egli ha avuto come vedrai nell’esposto un a medaglia  d’argento sul campo ed ora è in discussione questa seconda proposta che sorta come medaglia d’oro è in corso d’esame. E’ su tale esame che vorrei attirare la Tua attenzione. Pensa che il ragazzo aveva da giorni perso gli occhiali , senza poterli sostituire, ma pur così minorato ha continuato a combattere con fede e tenacia fino all’ultimo sacrificio e con particolari che mi risultano davvero eroici. E’ in sostanza il gesto di Toti che ha buttato la stampella. Chiudo, perché non saprei dire di più.

A te ogni giudizio per un’affermazione che invero sarebbe bene apposta ed aggiungerebbe una fiamma d’ardore e di vita eterna alle vostre gloriose tradizioni.

Cordialità affettuose.

 

 

  1. Riccardi

 

 

 

Ammiraglio di Divisione

Guido Vannutelli

Membro effettivo rappr. R.M. della Comm.

Mil. Consultiva Unica per la concess. e perdita

Decorazioni al V/m. – Ministero della Guerra

Roma

 

 

 

Caro Vannutelli,

                           la scorsa vigilia di Natale mi hai dato alcuni ragguagli circa una pratica di ricompensa al Valor Militare decretata alla memoria del sergente R.S. Pietro Tiddi, deceduto il 9 gennaio 41 per ferite riportate sul fronte greco. Mi informasti allora che la medaglia doveva essere in un primo momento d’oro , ma si era poi conclusa con una medaglia d’argento concessa sul campo , per la quale la commissione non aveva dovuto esercitare intervento alcuno.  Rimaneva l’incertezza come una medaglia alla memoria si fosse potuto passare ad una medaglia sul campo. Ho fatto compiere accertamenti ed ho potuto conoscer così che il Tiddi ha avuto due proposte per due fatti d’arme diversi. 

La prima si riferiva al fatto d’armi di ZaraplanaPonticates (19-26 novembre 40) ed ha portato alla concessione di una medaglia d’argento sul campo, pubblicata nel bollettino ufficiale ( dispensa del 27 febbraio 43 pag. 1662.) e la seconda, tuttora in svolgimento, si riferisce al fatto d’arme di Klismoro sul fronte greco – albanese ( 8 gennaio 41) durante il quale il giovane , ferito alla testa e all’addome, fu ricoverato all’ospedale 428, ove morì il giorno successivo 9 gennaio.

Per il suo comportamento in questa circostanza fu proposta la medaglia d’oro alla memoria che deve ora trovarsi presso la commissione unica per l’esame. E’ questa la proposta che , nei vari tramite per i quali è passata, ha avuto un declassamento a medaglia d’argento ed è sul risultato definitivo che avrà questa pratica che ti pregherei di rassegnarmi.

Ho conosciuto il giovane fin da ragazzo, e so che i particolari del secondo fatto sono eroici al massimo grado. Il ragazzo molto miope aveva da giorni perso gli occhiali , senza poterli sostituire, ma, pur così minorato, gha continuato a combattere con fede sicura e con ardore alimentato dalla su anima generosa fino all’estremo sacrificio. E’ n sostanza il gesto di Toti che butta la stampella. Come vedi questo particolare è talmente significativo nell’affermazione di una volontà d’acciaio che basterebbe da solo a decidere per l’accoglimento della proposta iniziale.

Puoi tu pilotarmi anche a questo scopo? Come portare in luce un fatto così significativo?

Per tua norma t’informo che il padre ha inviato al ministero un esposto di cui ti accludo copia e sul quale con lettera odierna richiamo anche l’attenzione del generale Sorice.

In attesa di un tuo gradito riscontro ti saluto affettuosamente.

 

 

Arturo Riccardi

 

 

 

 

 

Roma, 13 giugno 1943 XXI

 

 

Eccellenza ,

                   ho potuto decifrare la questione della 2° medaglia proposta pel sergente Tddi (quella alla memoria.)

Nel gennaio 43 essa è giunta ala commissione con due pareri per medaglia d’oro, e due successivi pareri gerarchici per medaglia d’argento. Relatore fu S.E. il Generale Benedetti e presente per la Marina l’Ammiraglio Lupi, così come era messa non poteva avere altra conclusione che l’argento.

Essa fu accettata al S/S di Stato alla guerra ed è stata pubblicata nel bollettino provvisorio n. 417 del 31 gennaio.

Alla nostra commissione non risulta se il decreto definitivo sia stato già emesso oppure no; se sì la proposta potrebbe essere ripresa in esame in seguito ad un esposto della famiglia , sempre che il S/S di Stato lo accetti. Se non è stato emesso il Sottosegretario potrebbe più spicciatamente mandare l’esposto alla commissione perché lo esamini e gli fornisca elementi per la risposta. In ogni caso vi dovrebbe essere qualche fatto nuovo sul quale regolarmente occorrerebbe richiedere il parere alle due autorità gerarchiche che hanno ridotto l’oro all’argento.

Tale è la situazione e conseguentemente ad essa è la procedura che nel caso dovrebbe essere seguita.

Saluti deferenti.

 

 

Amm. Guido Vannutelli

 

 

 

 

 

 

Roma, 17 giugno 1943 / XXI

 

 

 

Ministero della Guerra

Il Sottosegretario di Stato n. 319648

 

Eccellenza

L’Ammiraglio d’Armata Arturo Riccardi

Sottosegretario di Stato per la Marina

 

 

 

Caro Riccardi,

                       in relazione al Suo interessamento , sono spiacente d’informarti che la proposta di ripensa al V/M formulata alla memoria del Sergente Pietro Tiddi,  è stata già decisa, fin dal gennaio scorso, dal mio predecessore , Eccellenza Scuero, con la concessione della medaglia d’argento al v.m. con la seguente motivazione:

 

Sott’ufficiale del  genio, partecipava con i bersaglieri a vai combattimenti, distinguendosi per ardimento e spezzo del pericolo.

In fase di ripiegamento , mentre si prodigava per mettere in salvo importanti materiali di un magazzino avanzato, veniva assalito da forze superiori. Benché ferito gravemente, continuava l’impari lotta con bombe a mano, riuscendo a porre in fuga l’avversario. Spirava poco dopo all’ospedale.”

 

-         Klisura (Fronte Greco) , 8-9 gennaio 1941 – XIX”

 

Soggiungo che i concordi pareri delle autorità gerarchiche e della competente commissione erano stati tutti favorevoli limitatamente appunto alla concessione della medaglia d’argento al v.m.

Come comprendi , allo stato dei fatti, precise disposizioni di Legge mi vietano di adottare – malgrado ogni benevolo intendimento – una diversa determinazione, a meno che non vengano rappresentati al Ministero nuovi elementi di giudizio , sconosciuti al momento della primitiva decisione e tali da  indurre ad una valutazione sostanzialmente diversa dell’atto di valore compiuto dal Caduto.

Qualora tale eventualità si verifichi , non mancherò d’interessarmi personalmente della questione nei sensi da te desiderati.

A cura della competente direzione generale del Ministero sarà provveduto a comunicare quanto quanto sopra al ragionier Tiddi , in risposta alla sua istanza , dandogli nel contempo notizia che sono state apportate le rettifiche da lui richieste , relative alla paternità e alla data di nascita del decorato.

Cordiali saluti.

 

F/to Sorice

 

 

 

 

Roma, 2 luglio 1943 – XXI

 

Ministero della Guerra

Gabinetto

 

Al Colonnello

Comm. Alessandro Scala

Capo di Stato Maggiore  della GIL

Roma

 

 

Sig. Colonnello,

                         Vi restituisco l’esposto che mi avete consegnato e, al riguardo, Vi faccio presente che per ottenere il riesame della proposta di ricompensa al v.m. , in favore del serg. Tiddi Pietro, è indispensabile he i familiari del Caduto presentino al gabinetto (meglio ancora al Sottosegretario) un dettagliato e documentato esposto dal quale dovranno risultare nuovi elementi di giudizio sul fatto d’armi in questione e sul comportamento del Tiddi.

Tali documenti sarà bene consistano , soprattutto, più che in affermazioni di carattere generico , in lettere e testimonianze di compagni e di suoi superiori.

Dalla motivazione della medaglia d’argento già concessa , non sarà difficile per i familiari constatare se vi sia possibilità di far presenti nuovi elementi di cui sopra ho accennato.

Deferenti saluti.

Dev. Magg.

 

(Firma illeggibile)

 

 

 

 

 

Roma, 23 luglio 1943 XXI

 

Il Sottosegretario di Stato per la Marina

 

Rag. Caio Tiddi

Via Pompeo Magno 2/A

Roma

 

 

Carissimo Tiddi,

                           in relazione alla nostra ultima conversazione Vi rimetto copia della lettera che oggi stesso ho indirizzato al Colonnello Malizia.

Non appena mi risponderà Vi terrò informato.

Affettuosi saluti.

 

Arturo Riccardi

 

 

 

23 Luglio 1943 XXI

 

 

Colonnello del Genio

Malizia Guglielmo

Com.te Genio del XXV Corpo d’Armata

Posta Militare 207/A

 

 

 

Gentile Colonnello Malizia,

                                            forse ricorderete di aver ricevuto in data 10 settembre 1940 una mia lettera nella quale mi rivolgevo a voi perché il sergente cinematografista Tiddi Pietro potesse essere trasferito in una Compagnia di posizione del Vostro Reggimento, il 26° del genio. Con squisita cortesia mi avete subito risposto di aver assegnato il giovane alla 15 compagnia Pontieri che era destinata in prima linea. 

Il giovane fu di ciò contentissimo ed io vi ringraziai anche a nome suo , dato che egli vedeva soddisfatta una sua aspirazione. In seguito, non so per quale motivo, passò temporaneamente al 5° Bersaglieri (Colonnello Solinas) , ove seppe guadagnarsi una medaglia d0argento sul campo (ZaraplanaPonticates – 19 novembre 40).

Il 4 gennaio 41 lasciò il 5° perché richiamato al proprio reparto ( 3 Compagnia Artieri del 26°) , ed il 9 gennaio lasciava la vita che aveva completamente dedicato alla Patria.

Oggi vorrei ancora parlarvi di lui , a tale scopo vi pregherei di voler prendere conoscenza dell’acclusa copia di corrispondenza , fra il colonnello Solinas e me. In tal modo potrete subito aver chiara nozione del movente che mi induce a ricorrere ancora una volta alla vostra cortesia. Non è certo desiderio di ambizione che mi muove verso la ricerca che vi affido , ma solo quella di vedere ancora più onorata la memoria di un giovane che ha operato con fede pari allo slancio . Se vorrete con ogni comodo farmi avere notizia della sua fine ve ne sarò riconoscentissimo.

Con viva cordialità e con l’augurio meritato di ogni soddisfazione anche nel nuovo più alto comando che vi è stato affidato.

 

 

F/to A. Riccardi

 

 

 

 

Roma, 12 maggio 1943 XXI°

 

Al Ministero della Guerra

Ricompense al valor militare

Roma

 

 

Il sottoscritto Tiddi Caio, padre del Serg. Tiddi Pietro, deceduto il 9 gennaio 1941 in seguito a ferite, espone quanto segue:

) Al mio eroico figlio fu concessa sul Campo la medaglia d’argento al valor militare per il fatto d’armi ZaraplanaPonticates (Albania) 19-26 novembre 1940.

La ricompensa è stata ratificata da codesto Ministero e pubblicata sul bollettino ufficiale (dispensa 21 del 27 febbraio 1943 pag. 1662).

Rilevo però che è stata errata , sia della ratifica, sia nella successiva pubblicazione nel B.U. la paternità del decorato che è indicata “di Carlo” invece che “di Caio”, come effettivamente si chiama il sottoscritto.

Probabilmente l’errore proviene dal fatto che il Comando della XI Armata ( il quale a suo tempo comunicò al sottoscritto a mezzo dei CC.RR. la concessione della medaglia d’argento sul campo) indicava erroneamente nella comunicazione “Serg. Tiddi Pietro di Carlo e di Anna Maria Lucchini nato il 2/10/22 a Benevento. A questo proposito anzi fo rilevare che mo figlio era nato a Benevento il 10/2/22 e non il 2/10/22.

II°) Da notizie incidentalmente avute da superiori e commilitoni di mio figlio risulta al sottoscritto che il mio eroico figlio era stato proposto per concessione di Medaglia d’Oro al Valor Militare per il fatto d’arme di Klismoro- Fronte greco-albanese dell’8 gennaio 1941, fatto d’arme nel quale riportò gravi ferite alla testa e all’addome in seguito alle quali fu ricoverato all’Ospedale n.428 ove appunto decedette il giorno successivo 9 gennaio.

Della concessione di questa seconda maggiore ricompensa “alla memoria” il sottoscritto desidererebbe avere conferma da codesto Ministero poiché desidererebbe inviare alcuni documenti (lettere di Superiori, lettere del Caduto ecc) perché la Commissione per le ricompense al Valor Militare ne tenesse il debito conto.

Resta in attesa di comunicazioni sia per le rettifiche esposte nel primo capoverso, sia per la proposta di cui al secondo capoverso e frattanto ringrazia anticipatamente.

 

 

Dev.mo

Rag. Caio Tiddi

Via Popeo Magno n°2/A Roma

 

 

 

Roma, 26 nov. 1949

 

Repubblica Italiana

Ministero Difesa Esercito

Direzione Generale Personale Uff.li

Ufficio Ricompense

 

 

Al Signor Tiddi Caio

C.O.N.I.

Roma

 

 

Oggetto : Ricompensa al V.M.

 

                Si comunica che , con decreto in corso di perfezionamento viene concessa “alla memoria” del Suo Eroico Figliuolo , sergente Tiddi Pietro, la medaglia d’argento al V.M. con la seguente motivazione:

 

Sott’ufficiale del  genio, partecipava con i bersaglieri a vai combattimenti, distinguendosi per ardimento e spezzo del pericolo.

In fase di ripiegamento , mentre si prodigava per mettere in salvo importanti materiali di un magazzino avanzato, veniva assalito da forze superiori. Benché ferito gravemente, continuava l’impari lotta con bombe a mano, riuscendo a porre in fuga l’avversario. Spirava poco dopo all’ospedale.

 

-         Klisura (Fronte Greco) , 8-9 gennaio 1941

 

Ad avvenuta pubblicazione della ricompensa nel Bollettino Ufficiale Le sarà fatto pervenire il relativo brevetto.

 

 

d’ordine

Il Capo Ufficio

(Col. S. Alfieri)

 

 

 

 

 

Roma, 22 novembre 1949

 

 

Repubblica Italiana

Ministero della Difesa

 

 

 

 

 

Gr. Uff. Attilio Battistoni

Segretario Generale U.I.T.S.

Roma

 

 

 

Gentilissimo Commendatore,

                                              a mezzo del latore mi è gradito inviarLe il brevetto della medaglia d’argento al valor militare concessa alla memoria del defunto sergente Tiddi.

Non appena che l’insegna metallica sarà stata perfezionata dall’incisore, che deve incidervi il nome,cognome e località del fatto d’armi, mi farò premura di fargliela recapitare per lo stesso mezzo.

Sempre a Sua disposizione La prego di gradire distinti saluti.

 

 

Dev/mo

(Attilio Battistoni)

 

 

 

 

 

Sassari, 8.1.952

Via Carlo Alberto 21

 

 

Gent.ma Signora,

                           tempo fa ho avuto dalla cortesia della N.D. Efisia Fores Solinas il recapito Vostro recapito con la calda quanto superflua raccomandazione di scriverVi.

Vi scrivo oggi ben volentieri attendendo ad un impulso imperioso del mio cuore, proprio oggi, vigilia dell’undicesimo anniversario della morte gloriosa del Vostro valoroso Piero, affinché le mie povere, onorate parole, Vi giungano quale fiore da deporre idealmente sulla tomba del Vostro eroico figlio.

Non ho bisogno di guardare la piccola fotografia che Voi mi faceste pervenire tramite l’Ecc.za Riccardi nel giugno del 41 per ricordare la fisionomia del Vostro indimenticabile Piero : essa è rimasta impressa  in modo indelebile nella mia memoria dai giorni tragici ed eroici di Zaraplana , Bigla, Tizane, Ponticates , tappe sanguinose di un mese di continui combattimenti senza quartiere.

Egli è stato sempre al mio fianco , sempre pronto, sempre generoso , sempre animato da un entusiasmo senza pari…

Era la mia ombra , e giacché l’ombra di un bersagliere non poteva non avere il piumetto, egli un pomeriggio a Bigla , durante un furioso combattimento sotto un bombardamento greco, mi comparve davanti col piumetto sul suo elmetto e colle fiammelle  da Bersagliere al braccio, avendo buttato via le “pipe” del Genio perché (anima presaga) gli portavano scalogna (sfortuna).

Caro, indimenticabile, fanciullone , tutto cuore, tutto entusiasmo, che mi chiedeva , la sera stessa, di andare a fare un colpo di mano sulle batterie greche per ottenere il passaggio effettivo del 5° Bersaglieri!

Di un coraggio leonino che rasentava la temerarietà , era il primo a presentarsi per qualsiasi azione rischiosa . fui proprio io a proporlo – fra i primissimi decorandi – per una medaglia d’argento al V.M. che gli venne concessa sul campo , purtroppo dopo la sua morte che ho a lungo ignorato.

Alla fine di novembre , quando lasciai il Reggimento per entrare all’ospedale , lo raccomandai molto all’aiutante maggiore int. e ai comandati int. ten. Col. D’Ambra , affinché egli non fosse, per nessun motivo , allontanato dal Reggimento , senonché il Ten. Col. D’Ambra ( come risulta dalle carte che le accludo) , che aveva lasciato senza risposta una mia prima richiesta , ha creduto opportuno aderire (a mia insaputa e contrariamente alle mie direttive) al sollecito del Com.te del 26 Raggrupp. Genio ed il “Bersagliere” Piero Tiddi rientrava il 4 gennaio “al proprio reparto.

Io non l’avrei fatto rientrare, ma il Destino ha voluto diversamente ed il  Vostro indimenticabile Piero, dopo cinque giorni appena, saliva al Cielo degli Eroi. Onore e Gloria a lui.

Vi abbraccio e Vi bacio devotamente le mani.

 

 

Gen. M. Solinas

 

 

 

 

Roma, 25 lug. 1960

 

 

Ministero della Difesa

Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra

 

 

 

Ufficio Estero

Prot. 3 :11841

 

Oggetto: Rimpatrio Caduti Italiani dell’ Albania.

 

Alla Signora

Anna Maria Lucchini Ved. Tiddi

Via Pompeo Magno 2/A

Roma

 

 

Si informa la S.V. che la Salma del di lei congiunto Serg. Tiddi Pietro arriverà a Bari , proveniente dall’Albania, presumibilmente il 29 luglio p.v.

Difficoltà connesse alla particolare situazione di tempo e di luogo in cui sono state condotte le operazioni di recupero in quel territorio e la necessità di procedere al riordinamento del rilevante numero di cassette ossario per il successivo avvio di esse ai paesi richiesti dai congiunti , escludono tassativamente la possibilità di effettuare la consegna delle salme – nei casi in cui ne sia stata fatta richiesta in tempo utile  - non prima di due mesi dalla data di rimpatrio.

Questo Commissariato Generale provvederà a comunicare tempestivamente giorno ed ora di arrivo del Caduto nel cimitero della località, che si prega di confermare.

 

 

Il Commissario Generale

Col. Giacomo Di Gaeta

 

 

 

 

Salme di Caduti Italiani giunte in Italia dall’Albania col primo trasporto collettivo

 

 

Le Salme dei caduti in Albania giunte in Italia con la motonave “Vicenza” della Società A adriatica, per l’impossibilità di inviare in Albania una nave della Marina Militare, sono state recuperate dai seguenti cimiteri di guerra :

 

Elbasan                                                                                    387

Scutari                                                                                    255

Sinanaj e Villaggi di Toc e Dhembel                                     542

Dukaj                                                                                          8

Durazzo                                                                                  212

Berat                                                                                       757

Bregu-Monastir                                                                        47

Terpa N.                                                                                  153

Rebova                                                                                    211

Vocopol (Vatcine) Villaggio di Hodovec                                 26

Ponte turco                                                                               24

Turan 1 e 2                                                                              483

Tirana                                                                                      771

 

                                                                                                -----

                                                                                               3.876

 

Delle 3876 Salme esumate sono stati identificati 3131 Caduti.

 

 

 

 

 

Roma , 19 Sett. 1960

 

Ministero della Difesa

Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra

 

 

 

Alla Signora

Anna Maria Lucchini ved. Tiddi

 

 

Si comunica che il mattino del 1° ottobre 1960 le verrà consegnata, nel Sacrario dei Caduti del Cimitero Monumentale del “Verano” in Roma, la Salma del Suo congiunto Caduto Sergente Tiddi Pieo proveniente dall’Albania. 

Si procederà prima , alle 10,30 , alla celebrazione della S. Messa ed alla Benedizione della Salma stessa a cura di un Cappellano Militare in servizio preso questo Commissariato Generale.

 

 

Il Commissario Generale